[Cerchio] Venire con Matilde

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Autor: magali
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Assunto: [Cerchio] Venire con Matilde
Non credo sai che quello della mancanza di soldi sia un problema così
fondamentale, certo è una difficoltà in più, ma non è ciò che determina la
scelta... cioè, credo che se si arriva ad un punto in cui la situazione in
cui ci troviamo ci diventa veramente insopportabile non ci sono nè problemi
economici, nè minacce, nè ricatti morali che tengano; si deve cambiare (e te
lo dico non facendo semplice teoria, ma perchè così è capitato sia a me che
ad una mia amica).
Forse c'è qualcosa che ancora ti fa preferire di rimanere lì; forse nel
calcolo tra ciò che perderesti lasciando la tua vita attuale (casa, affetti,
sicurezza...) e ciò che potresti trovare dopo, la tua bilancia personale
pende ancora verso "tuo marito" (nel senso della tua situazione presente)...
altrimenti, stà sicura, non te ne staresti più lì.

Un bacione


----- Original Message -----
From: <matilde@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Friday, September 20, 2002 5:20 PM
Subject: Re: [Cerchio] Venire con Matilde


> rispondo a tutti in una botta
>
> immaginate che a un certo punto della vostra vita coniugale avete una

sorta
> di collasso (lasciamo stare il perche') e lei/lui non vi piace piu' ne'
> dentro ne' fuori dal letto.
> avete una famiglia intorno, figli, nipoti, persone che contano su voi.
> non avete la possibilita' economica per fare dei viaggi, distrarvi, e in

piu'
> lui e' gelosissimo quindi se uscite avete sempre paura di ritrovarvelo
> nascosto dietro a un muretto.
> avete gia' provato a dare una svolta con un allontanamento imprevisto, ma
> sono giunte le solite minacce del partner innamorato che non vede che voi
> (suicidio, omicidio, entrambe, se ne sente parlare spesso anche in tv di
> queste forme di ricatto).
>
> che fate voi? abbandonate il tetto ed emigrate dove lui non possa
> raggiungervi? ripeto, non avete mezzi.
> lasciate perdere il discorso della sofferenza, ne' piu' ne' meno quella

che
> puo' provare un/a detenuto/a che si trova costretto a non avere rapporti

da
> un'istituzione molto piu' grande di lui/lei (anche mio marito e' molto

grosso
> rispetto a me).
> io penso di percorrere la via piu' corretta e meno traumatizzante per

tutti,
> anche se con lentezza: cercare, se riesco, a riavere un'indipendenza
> economica che mi permetta di non dover chiedere a lui i soldi per uscire

di
> casa anche solo per prendere l'autobus.
> lo sbaglio che io ho fatto nel corso della mia vita e' stato quello di non
> pensare a mettere da parte qualcosa per me, solo per me, ma dare tutto in
> casa per le necessita' della famiglia, cosa che ad un'altra donna oggi con
> l'esperienza che ho consiglierei di non fare mai, pensando quindi
> all'eventualita' di un domani indipendente (pur augurando a tutte

ovviamente
> di rimanere innamoratissime del loro coniuge fino alla morte).
>
> riguardo alla domanda come mi sento, posso solo rispondere in un modo:
> elettrica.
>
> matilde
> per cancellarsi dalla lista, andare su

https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio