Autore: Pkrainer Data: Oggetto: [Cerchio] Re: basta miss italia/veline
----- Original Message -----
From: "magali" <magali77@???>
>
> > Fra l'altro
> > l'elemento quantità, un battaglione di ragazze tutte contemporaneamente
> con
> > le chiappe di fuori, secondo me ottunde anche il ridicolo spingendo invece > a
> > un'estetica noiosa e tragica, a metà fra l'obitorio e il lager. Che ai
> > maschi piacciano queste cose, non so, sarà pure vero, ma io non ne ho mai > > conosciuto nessuno.
>
> anche tra i maschi che frequento non ci sono amanti del genere... però se a > vedere gli spogliarelli o le veline o missculetto... c'è chi ci va, qualcuno > che apprezza evidentemente ci deve essere. Penso però che quello del maschio > che sembra campare solo per vedere dal vivo o via cavo culi e tette danzanti > non sia un fatto così di massa come spesso lo si vuole fare apparire.
era questo che intendevo
>
> > Per dirvi quando stavo carcerato, nessuno guardava
> > Miss
> > Italia, e non é che ci fossero solo fini intellettuali e crepuscolari
> > disincarnati. A me pare che siano soprattutto le donne a far caso a queste > > cose
>
> fare caso a che?
ai concorsi di Miss Italia, per esempio: ne ho sentito parlare sempre solo
da donne, di tutte le età
ognuno ha le sue preferenze sul come prostituirsi; io ho la certezza che > certi lavori non li farò mai. Tu se fossi senza una lira lo faresti il
> poliziotto?
No, neppure il controllore del tram: ma in quanto salariato il poliziotto é
ugualmente puttana del metalmeccanico. Diversa é la sua pericolosità. Come
osserva acutamente Vaneigem, i ruoli sono tutti alienanti, ma non tutti
ugualmente dannosi, e cita proprio, contrapponendoli, il poliziotto e il
gigolo.
>
> > La loro qualità
> > non
> > si misura dal loro prezzo o dal loro lavoro, ma dalla loro ribellione,
> > quando c'é.
>
> e che significa ribellarsi? prendere coscienza che il lavoro è una boiata? o > smettere proprio di lavorare?
no no, mi riferivo proprio a una prospettiva sovversiva globale, non solo
individuale. A livello del singolo é impossibile non operare sul mercato,
comprando e vendendo. Chi non si vende, lo fa perché approfitta della
vendita altrui, da cui ho ereditato, che lo mantiene, che ha derubato.
Poiché il consumo é parte del processo produttivo quanto il lavoro, se anche
rubo, poi partecipo al meccanismo quando spendo. Per questo fare un discorso
moralistico su chi é una puttana e chi no, é ridicolo, perché non coglie la
natura profonda della proletarizzazione, e sottovaluta l'inesistenza di
spazi extracapiytalistici
> io ho preso atto ormai che il mio lavoro/sfruttamento, oltre ad essere un
> insopportabile obbligo, non fa altro che perpetuare un sistema che vorrei
> buttare nel cesso, ma fino quì non ci vuole granchè. Smettere di lavorare è > un tantino più arduo; a volte lavoro, poi mi rompo e smetto, poi
> inevitabilmente riprendo... smettere di lavorare e che fare, andare a rubare > o truffare? beh, lo trovo decisamente più 'usurante' e stressante di un
> lavoro 'normale'.
> Smettere tutti di lavorare col duplice vantaggio di liberarci, finalmente, e > di metterli nella merda? magari, ma estremamente difficile da realizzare.
>