[Cerchio] morte di un compagno e gli indifferenti

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Author: dp
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Subject: [Cerchio] morte di un compagno e gli indifferenti
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Perchè il giorno 19 settembre noi, poche migliaia o forse centinaia, non
compreremo (e nè utilizzeremo gli abbonamenti) i quotidiani di sinistra?
Perchè davvero, oltre ogni ipocrisia e opportunismo, ci sembra doversoso
difendere il pluralismo e la libertà nell'informazione e ci sembra un atto
di libertà omaggiare compagni e compagne che non sono più con noi e che
hanno confuso le loro vite con le nostre inseguendo un sogno di liberazione
al plurale... (solo "il messaggero" ha inserito in cronaca un trafiletto:
incredibile!)

FERDINANDO TERRANOVA:
UN UOMO DEL SUD, UN INTERNAZIONALISTA PRATICO, UN PARTIGIANO.



Abbiamo scritto, inutilmente, a "Liberazione", a "L'Unità" e a "il
manifesto" ignari che fossero moribondi e un po' vili e persi e confusi
nella loro presunzione esclusiva queste poche parole per ricordare un
compagno di vita e di lotta che ci ha lasciato:

Il compagno Ferdinando Terranova, artista, pittore, combattente per la
libertà, 59 anni, se ne è andato in questi giorni di agosto.
Improvvisamente, inaspettatamente colpito da un infarto. Un'esistenza intera
dedicata alla causa dei lavoratori, contro l'organizzazione mondiale delle
disuguaglianze, le guerre e gli embarghi fino a perdere anche alcuni comodi
beni personali. Militante comunista, combattente nei movimenti, dirigente
dell'Associazione Internazionale di Amicizia e Solidarietà con i Popoli,
aderì da subito al Partito della Rifondazione Comunista partecipando alla
sua fondazione in Calabria, a Roma, successivamente, fece parte della
segreteria del circolo PRC di Centocelle (uno dei più grandi della città)
partecipando agli incontri del Comitato Federale e poi ne uscì contribuendo
alla fondazione di Democrazia Popolare ricoprendo l'incarico di
responsabile internazionale e sviluppando contatti con partiti comunisti,
operai e del lavoro in ogni continente. Ma da "battitore libero" com'era è
andato oltre la stessa organizzazione coinvolgendo una sinistra ampia e
plurale in lotte essenziali: ha fondato l'associazione Operatori Volontari
Difesa, l'associazione internazionale per i diritti dell'infanzia, il
comitato in difesa della Costituzione antifascista, ha partecipato al
tribunale Clark contro la guerra nei Balcani e si è sempre confuso con il
popolo degli uomini e delle donne in "viaggio" per un mondo nuovo e per
mutare lo stato di cose presente. Numerosi i suoi scritti contro quella che
lui definiva la capitalismocrazia e dalla parte dei popoli che appartengono
al nostro percorso. La biografia di ogni compagno e di ogni compagna che se
ne va è grande quanto il loro impegno per costruire un inedito socialismo.
Ci stringiamo al dolore della sua compagna Tiziana Bonfili. Ciao Ferdinando.



Decine e poi centinaia di compagni e compagne, DS, PRC, PdCI, DP, tantissime
associazioni (oltre una cinquantina), Radio Città Aperta e un omaggio
attraverso Teleambiente, eletti e gente semplice, gli artisti della SACS o i
giovani di diversi FORUM, il FORUM Diritto A Comunicare, Dedalo-ARCI, la
Casa dei Popoli e, insomma, quella massa enorme di persone che lo avevano
incontrato, conosciuto, ascoltato i suoi interventi, salutato in cortei e
sit-in hanno sottoscritto questo ADDIO o ARRIVEDERCI sapendo che la morte lo
ha trovato vivo (mentre ragionava sul che fare dinanzi all'essere furioso
dell'autoritarismo liberale e a pochi giorni da un salvataggio a mare di una
persona che stava affogando). E vivo è e lo sarà sempre il suo ricordo per
tanti e tante di noi. Immaginiamo che la morte non troverà vivi coloro che
hanno scelto di dare l'ADDIO ad un dirigente della Warner Bros (vedi "il
manifesto") più che ottantenne o a questo o a quell'attore hollywoodiano più
che novantenne in pagina nazionale o, ancora, ad amici e nemici di un ceto
politico vecchio e dannoso, cestinando questo saluto breve e spontaneo. Lo
spazio delle lettere probabilmente non è fatto per chi forse non potrà più
abbonarsi o comprare questi ipocriti giornali di sinistra (impegnati per la
democrazia nell'informazione cioè per Santoro e Biagi, pronti ad indignarsi
quando gli esclusi sono loro o i loro amici: diversi tra noi sono abbonati o
azionisti ma questo appartiene ai numeri strumentalmente e non ai rapporti
umani), finalizzati sempre più ad interessi di bottega o meglio dei loro
leader. Esprimiamo rabbia e ne abbiamo motivo. La esprimiamo come quando
vediamo oscurate lotte, speranze, sogni, idee, le fatiche di chi ha fatto
una scelta di vita per il socialismo ma non è "controllato" o reso "massa
consenziente spesso acritica" dai padroni esclusivi della piazza. Per voi la
piazza è appunto un mercato (similmente ai padroni che dite di voler
combattere) mentre per noi è l'incontro e lo scontro delle idee, la
possibilità di essere uniti per conquistare un non generico mondo nuovo, il
luogo dove camminano milioni di senza nome che sono la storia, che sono quei
piccoli partigiani che non sognano il potere per loro ma l'emancipazione dei
popoli e questo era anche per Ferdinando. Per voi una vetrina per noi una
vita dedicata alle ragioni del mondo del lavoro e di chiunque subisce un'
ingiustizia. Non vi chiediamo neppure di vergognarvi perché anche la
vergogna, come lo stesso orgoglio, il contrastare apatia e una bastarda
indifferenza sono figli, giusto o sbagliato che sia, di sentimenti veri e
per provarli bisogna averli, bisogna, cioè essere vivi.

Assemblea popolare libera di compagni e compagne svoltasi presso la Casa dei
Popoli il giorno 8 settembre 2002




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