[Cerchio] Re: basta miss italia/veline

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Aihe: [Cerchio] Re: basta miss italia/veline
Penso che se fossi una ragazza non mi tirerei indietro da quei concorsi,
anzi!!!

Ci si vende in diversi modi ai padroni ogni giorno; quello è forse il modo
meno doloroso e più ben retribuito di tutti.

Penso che non sia più sfruttamento far ballare una bella ragazza piuttosto
che farla lavorare in un ambiente quale una fabbrica, malsana e con stipendi
inferiori a un decimo per un lavoro di otto e più ore al giorno!

Se veranno inventati i "velini" statene certi che avrò il piacere di provare
a farmi sfruttare anch'io!!!

VAMPIRE SHADOW - FRANZ

----- Original Message -----
From: "Tuula Haapiainen" <Cyberscript@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Monday, September 16, 2002 12:25 PM
Subject: [Cerchio] Fw: [redditolavoro:] basta miss italia/veline

> > volantino fabbriche/quartieri/centro città
> >
> > BASTA CON MISS ITALIA E VELINE !
> > SOLIDARIETA' CON LA LOTTA DELLE DONNE LAVORATRICI
> >
> > Dopo il programma TV Veline, la stagione estiva è quasi giunta al

termine
> > con il concorso di Miss Italia, gara ambita da migliaia di ragazze che
> > sperano di sfondare nel campo dello spettacolo e della moda.
> > A differenza delle partecipanti ai "concorsi di bellezza" del periodo

del
> > dopoguerra, tutte appartenenti a strati modesti di popolazione, oggi la
> > maggior parte di loro sono giovani universitarie, imprenditrici e
> aspiranti
> > tali, appartenenti a famiglie privilegiate e in cerca di un trampolino

di
> > lancio per costruire la loro carriera.
> > Nell'ambito di questi concorsi si assiste a trattamenti e richieste

sempre
> > più mortificanti e umilianti fatti a queste giovani, che,
> sorprendentemente
> > invece, vi si sottopongono ubbidienti e gioiose, facendo spesso
> addirittura
> > a gara nell'accontentare presentatore e giurìa.
> > Seguendo le banali interviste rivolte a queste ragazze, si assiste ad
> > altrettanto banali risposte, incentrate sulla "ragazza semplice", però

con
> > una "speciale grinta e voglia di sfondare".
> > Dietro questo mondo apparentemente armonico e privo di problemi, dietro

i
> > suoi protagonisti che sembrano prendere la vita con leggerezza e
> > spensieratezza, prosperano affari economici e si propongono modelli
> > ideologici che si cerca di far passare come modelli universali per tutti
> gli
> > strati sociali della popolazione, modelli all'insegna della concorrenza
> > spietata e dell'obbedienza servile verso chi impersonifica il potere
> > economico e politico della classe dominante.
> > Gli autori e i promotori di programmi come Veline o Miss Italia, cercano
> di
> > diffondere il messaggio secondo cui le donne emancipate sono quelle che
> > accettano di vendere la propria immagine facendo ballonzolare le proprie
> > forme più o meno racchiuse in costumini coreografici e che si

sottopongono
> > docilmente alle richieste che vengono loro fatte. In questo modo si
> riprende
> > e amplia anche la tesi reazionaria della propagandista di regime Oriana
> > Fallaci, sostenuta nel suo "manifesto delle volgarità", vomitato in
> seguito
> > agli eventi dell'11 settembre, intitolato "Con la rabbia e l'orgoglio".
> > Questa tesi si ripropone un paragone tra le donne che vivono nei paesi
> > imperialisti e quelle dei paesi musulmani, secondo la quale
> l'emancipazione
> > di queste ultime si misurerebbe calcolando i metri e i centimetri di
> stoffa
> > che ricoprono il loro corpo.
> > Modelli culturali come quelli proposti in programmi come Veline e Miss
> > Italia sono umilianti ed oppressivi per tutte le donne con la differenza
> che
> > le partecipanti a questi concorsi non solo accettano questi modelli ma,
> pur
> > di ottenere ulteriori privilegi, se ne fanno interpreti e complici. Il
> > messaggio è chiaro: pur di emergere socialmente si deve essere disposte

a
> > tutto, a vendersi e a vendere gli altri. Ma se per le giovani rampolle

di
> > buona famiglia si tratta solo di vendersi in qualche concorso di

bellezza,
> > per milioni di donne si tratta di un messaggio ben più pesante che

finisce
> > per giustificare e legittimare p.es. il silenzio e la sottomissione alle
> > pretese e alle angherie sessuali di capi e padroni sui posti di lavoro

per
> > paura di perdere il posto e che, in ultima analisi, promuove la stessa
> > prostituzione come inevitabile condizione per molte donne, magari
> > extracomunitarie, per cui il "vendersi" non è un trampolino di lancio,


> > una scelta, ma una tremenda condizione a cui sono costrette da una

società
> > razzista ed imperialista.
> > Il modello di programmi come Veline e Miss Italia è umiliante ed
> oppressivo
> > in particolare verso le operaie, le lavoratrici, le disoccupate, il cui
> > reale modello non può che essere rappresentato dalla lotta per una vera
> > emancipazione sociale. In questi mesi gli interessi di queste donne non
> sono
> > stati sicuramente rappresentati da miss e aspiranti tali ma da tutte le
> > donne che si sono impegnate nelle iniziative a difesa dell'articolo 18,
> > dalle donne in lotta delle imprese di pulizia, dalle donne in provincia

di
> > Domodossola, protagoniste in agosto di una protesta contro la chiusura
> > dell'unico ospedale con il reparto di maternità nel raggio di decine di
> > chilometri, con la prospettiva di molte madri di rischiare di partorire

su
> > una strada senza alcuna cura e assistenza specialistica per loro e per

il
> > loro bambino.
> >
> > A livello provinciale vogliamo in particolare portare la nostra
> solidarietà
> > alle operaie della Gardafilo di Rovereto che ha annunciato la chisura
> > della fabbrica e sostenere la loro opposizione all'accordo siglato da

CGIL
> e
> > CISL con l'azienda, che garantisce la continuità occupazionale solo per

25
> > operaie su 71, le quali tra l'altro verrebbero trasferite all'Aquaspace

in
> > condizioni peggiorative in quanto sarebbero costrette a fare turni

anche
> > notturni. Questo accordo è maturato nonostante la richiesta, da parte
> della
> > maggioranza delle operaie, di una garanzia di continuità lavorativa per
> > tutti i dipendenti della ex Gardafilo.
> >
> > GRUPPO DONNE DEL COLLETTIVO COMUNISTA A.GRAMSCI - TRENTO
> > GRUPPO ISCRITTI AL SINDACATO SLAI-COBAS - TRENTO
> > cip. Trento 7/9/02 V.Orti 24.
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> > HTTP://WWW.ECN.ORG
> > ----------------->
> >
>
>
> per cancellarsi dalla lista, andare su

https://www.inventati.org/mailman/listinfo/cerchio
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