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L'amministrazione Bush ha deciso - sino a prova contraria - un'attacco =
di guerra all'Iraq, una nuova Guerra del Golfo (Desert Storm), con =
l'intento di "terminare" uno Stato facente parte di un oscuro "Asse del =
Male". Siamo di fronte a una grave decisione unilaterale e al tentativo =
di imporre e giustificare una nuova dottrina dell'intervento militare da =
parte della maggior potenza militare del pianeta: la cosiddetta guerra =
preventiva. Questa dottrina pretende che dopo l'11 settembre di un anno =
fa gli USA debbano attrezzarsi a una guerra senza fine non solo contro =
il terrorismo ma contro interi Stati che o hanno, a loro avviso, =
rapporti con la rete del terrore, oppure che stiano preparando armi di =
distruzione di massa e siano considerati "Stati canaglia", inaffidabili, =
pericolosi.
L'avventura bellica perorata da Bush - per adesso in Europa appoggiata =
da pochi governi e premier, tra cui si distingue per grottesca =
sudditanza Berlusconi - si configura come una tappa ulteriore e =
successiva di una guerra diffusa, permanente, globale. Siamo al di fuori =
da quel poco che resta del diritto internazionale, siamo al di la' del =
bene e del male, siamo alla ostinata volonta' di potenza.
L'importante novita' e' la diffusa e crescente opposizione a questa =
deriva di guerra: in Europa e nel mondo, tra religiosi, sindacati, =
settori di sinistra, societa' civile, personalita' e intellettuali. =
Siamo tutti chiamati alla mobilitazione contro gli scenari di una guerra =
che non ci appartiene e le cui conseguenze non sono certo prevedibili =
ne' previste dagli strateghi di Washington.
La prima Guerra del Golfo causo' qualcosa come trecentomila morti, quasi =
tutti tra gli iraqeni, quasi tutti tra i civili. Le conseguenze durano =
tuttora, tra conseguenze dell'uranio impoverito (che colpi' anche i =
marines) e del duro embargo imposto dagli USA. Non e' provato nessun =
collegamento tra Saddam e Bin Laden. Il dittatore di Bagdad non possiede =
l'atomica ne' potrebbe usare le sue armi vere o presunte contro gli USA. =
Questa guerra vuole imporre un'idea aggressiva dell'Occidente ai paesi =
arabi del petrolio e a tutto il mondo islamico, aggravera' l'irrisolta =
questione del conflitto tra Israele e palestinesi, alimentera' l'odio di =
cui si nutre il terrorismo islamizzante fondamentalista.
La parte piu' aggressiva della destra repubblicana USA (alleata con =
destre militari e religiose e corporation del petrolio) e' disposta a =
svincolarsi dall'ONU e dagli stessi alleati occidentali recalcitranti, a =
disfarsi, se e' il caso della stessa NATO se inadeguata allo scopo, a =
imporre situazioni di fatto da gestire successivamente. Si configura =
cosi' un'idea pazzesca di globalizzazione armata che contraddice =
vistosamente la propaganda del neoliberismo come soluzione moderna dei =
conflitti. Al nuovo disordine internazionale si propone un nuovo ordine =
imperiale insostenibile e distruttivo, per tutti e per tutto il pianeta.
Un Europa che aspiri a una democrazia sovranazionale, alla difesa di un =
modello sociale di solidarieta', a un modello policulturale di =
convivenza, a un ruolo di pace nel Mediterraneo e nella scena globale, a =
un diritto internazionale equo, a un rapporto non devastante con le =
risorse del pianeta, a una cultura anche internazionale dei diritti, non =
puo' accettare questa iniziativa di guerra.
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dagli USA.
Non e’ provato nessun collegamento tra Saddam e Bin Laden. Il =
dittatore di
Bagdad non possiede l’atomica ne’ potrebbe usare le sue armi =
vere o presunte
contro gli USA. Questa guerra vuole imporre un’idea aggressiva =
dell’Occidente
ai paesi arabi del petrolio e a tutto il mondo islamico, =
aggravera’ l’irrisolta
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