R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa

Delete this message

Reply to this message
Autore: Linbo
Data:  
Oggetto: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa
Il mio non e' un'attacco al nostro modo di vivere gli oggetti, di farci
condizionare. Noi semplicemente non abbiamo altra possibilita'!
La frase e' conclusiva: "gli oggetti ci posseggono". Qualsiasi oggetto
dal puntaspilli alle posate, ai piatti, alla coperta, alla carta da
culo, all'auto piuttosto che la bici o le scarpe.
Quando hai un oggetto tendi a volerlo conservare con cura, gli presti
attenzione, eviti per quanto possibile di perderlo, rovinarlo, far si
che si danneggi. Normale attenzione? L'oggetto ti e' costato? E' stupido
sprecare le cose?
La volonta' dell'oggetto e' quella di preservarsi... sopravvivere al
tempo e alle avversita'. Si sporca? Chiede pulizia. Si rompe? Chiede
riparazioni. E' in quiete? Chiede attenzione.
A volte puoi ignorare queste richieste ma a costo di perdere o rovinare
l'oggetto stesso. Taluni oggetti sono piu' insistenti altri meno.
Ne deriva che piu' oggetti abbiamo piu' tempo dobbiamo dedicargli, piu'
l'oggetto e' grosso e/o costoso piu' la sua volonta' si fa sentire, piu'
attenzione ci chiede, piu' pensieri gli dedichiamo. Magari non
quotidianamente ma solo sporadicamente. Magari non intensamente.

E' la stessa relazione di possesso che e' biunivoca. Posseggo e sono
posseduto, chiedo e mi viene chiesto...
Come puoi pretendere che funzioni se lo tieni con poca cura?
Se non ti lavi le mutande... restano sporche.

La macchina non andra' e tendera' a rompersi se non gli si fa la
manutenzione. La macchina richiede attenzione, tempo e lavoro (tuo per
trovare il denaro o per cambiargli il filtro) le mutande ti chedono di
essere lavate altrimenti rimangono sporche e magari puzzolenti (di
sicuro lo saranno a lungo termine ;).
Normalmente siamo abituati a considerare queste azioni come frutto della
nostra volonta' o intelligenza, possiamo anche prendere e buttare le
mutande una volta usate ma queste si vendicheranno costringendoci a
lavorare di piu' per trovare i soldi per comprare tonnellate di mutande
pulite piuttosto che costringerci a portarle a spazzo impestandoci di puzzo
piuttosto che andare a rubarle. Non e' frutto della nostra intelligenza
la cura che dobbiamo a questo piuttosto che a quell'oggetto ma la volonta'
dello stesso.
Si puo' possedere in due modi per necessita' o per sfizio. Nel primo
caso e' ragionevole pensare di assecondare la volonta' del posseduto per
soddisfarlo il piu' a lungo possibile. Nel secondo caso
puo' essere che non si dia ascolto alle richieste con le conseguenze del
caso, generalmente grande perdita di energie fino allo sfinimento.
Probabilmente e' grazie anche a questo ribaltamento della prospettiva
(perche' io proprio ne sono convinto... della volonta', chiamiamola
cosi' degli oggetti) che viviamo in una societa' consumistica.
Siamo noi a possedere. Possediamo cose, animali e persone.
Tutto e' a noi assoggettato e tendiamo a dimenticare che le
relazioni, nel mondo reale, sono biunivoche. Che ad una causa segue
un'effetto sempre e comunque, che sia esso diretto su noi stessi
piuttosto che indiretto tramite il sistema in cui siamo.



On Fri, Sep 13, 2002 at 12:28:10AM +0200, Bebe wrote:
>
>
> ----- Original Message -----
> From: "Linbo" <aborrone@???>
> To: <cerchio@???>
> Sent: Monday, September 09, 2002 3:22 PM
> Subject: Re: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa
>
>
> > Ciao Bebe.
> > Prima di tutto vorrei mettere in piazza la mia ignoranza chiedendoti
> > cazz vuol dire precisamente "reificazione", manco sul vocabolario l'ho
> > trovato. Piu' o meno il significato l'ho compreso dal contesto ma...
> > non vorrei aver interpretato male.
>
> è un processo per il quale una persona o più in generale i rapporti che egli
> instaura con le altre persone diventa nient'altro che una cosa (res in
> latino è appunto "la cosa", e qui ti strabilio con le mie conoscenze dal
> liceo, evvai), teoricamente è un discorso che varrebbe per gli esseri umani
> considerati nei rapporti di produzione del lavoro, sarebbe un tipo di
> alienazione. io l'ho esteso anche sugli animali in quanto esseri viventi,
> che subiscono questo processo legato fondamentalmente al lavoro (e chiedo
> scusa agli esperti marxisti se mi sono espresso male, comunque il concetto
> c'è) quindi penso che comunque tu abbia intuito cosa avessi voluto dire


Linbo

---------------------------------------------
Intellettuali d'oggi idioti di domani
ridatemi il cervello che basta alle mie mani,
profeti molto acrobati della rivoluzione oggi
faro' da me senza lezione.
            F. De Andre'
---------------------------------------------