Autor: Bebe Data: Asunto: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa
----- Original Message -----
From: "Linbo" <aborrone@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Monday, September 09, 2002 3:22 PM
Subject: Re: R: R: R: [Cerchio] solo per gli amanti .... della trippa
> Ciao Bebe.
> Prima di tutto vorrei mettere in piazza la mia ignoranza chiedendoti
> cazz vuol dire precisamente "reificazione", manco sul vocabolario l'ho
> trovato. Piu' o meno il significato l'ho compreso dal contesto ma...
> non vorrei aver interpretato male.
è un processo per il quale una persona o più in generale i rapporti che egli
instaura con le altre persone diventa nient'altro che una cosa (res in
latino è appunto "la cosa", e qui ti strabilio con le mie conoscenze dal
liceo, evvai), teoricamente è un discorso che varrebbe per gli esseri umani
considerati nei rapporti di produzione del lavoro, sarebbe un tipo di
alienazione. io l'ho esteso anche sugli animali in quanto esseri viventi,
che subiscono questo processo legato fondamentalmente al lavoro (e chiedo
scusa agli esperti marxisti se mi sono espresso male, comunque il concetto
c'è) quindi penso che comunque tu abbia intuito cosa avessi voluto dire
>
> "Le cose ti posseggono" dice Durden in "Fight Club" ed e' vero. Non
> sempre in un'accezione drammatica o cattiva. Ma e' indubbio che le cose
> che hai richiedono la tua attenzione, la tua cura, le tue risorse. Tu
> puoi avere un'auto piccola sfasciata, che giusto ti permette di fare
> quei quattro viaggi all'anno ma hai ben presente cosa comporta questo
> oggetto. Hai mai fatto il conto, cosi' a mente, del tempo che dedichi
> piu' o meno inconsapvolmente per prenderti cura di lei? Hai mai fatto il
> conto di quante energie gli dedichi? Eppure sono convinto che la tua
> auto (o la tua futura auto o moto o anche bici) la usi per quello che
> e', un mezzo di locomozione e non un salotto con l'ultimo ritrovato di
> autoradio da 3000â¬. Questo intendo per quanto possiamo utilizzare gli
> oggetti nel modo piu' giusto, meno dannoso, in tutte le accezioni
> possibili, gli oggetti ci obbligano a dedicargli tempo e oggi come oggi
> cio' vuol dire velocita', fretta, stress e tutto quello che segue.
su questo non sono d'accordissimo, nel senso che non vedo un rapporto di
causa-effetto così diretto come mi sembra veda tu. pensa che comunque io
sono uno che soffre particolarmente la velocità e la fretta di questa
società perchè, come già detto altre volte, sono uno moooooolto lento per
fare qualsiasi cosa e quindi stare dietro ai ritmi frenetici della vita
moderna mi risulta particolarmente difficile. solitamente non mi faccio
molti problemi per questa mia lentezza, o meglio, ogni tanto mi rendo conto
che gli altri vanno tutti più veloci di me nel fare le cose e io
accorgendomi di essere rimasto indietro mi sforzo ogni tanto di
raggiungerli, ma siccome ciò altera ogni mio ritmo vitale, sfaso
immediatamente e faccio le cose in fretta e male innervosendomi e quindi
andando nel pallone sempre di più. per fare un esempio concreto e banale:
quando vado in giro con qualche mio amico soprattutto milanese (quanto cazzo
correte voi bauscia!! ma avete proprio il pepe al culo dio fa!) mi rendo
conto che il ritmo della sua camminata è nettamente superiore al mio. io se
sono in vena di generosità o se non ne posso fare a meno provo a tenere il
passo, e solitamente per correre non ho problemi perchè se voglio corricchio
abbastanza, ma se sono in una condizione normale significa che devo cambiare
passo e adattarlo a quello frenetico degli altri. dopo tre minuti ho la
milza delle dimensioni di un frigobar. tornando al discorso iniziale dal
quale come spesso faccio sono un po' uscito, vorrei solo dire che secondo me
non è tanto il fatto che potremmo dedicare più o meno tempo alla nostra
macchina o bici o deltaplano che ci rende la vita stressante e frenetica,
quanto proprio la forzatura che dobbiamo fare a noi stessi per porre
attenzione ad una cosa; e naturalmente è preponderante anche l'alienazione
che abbiamo nei confronti delle cose che facciamo, senza contare che lo
stress è causato dalla ripetizione vuota del lavoro, che riempiendo sempre
di più gli spazi e i tempi della nostra esistenza invade anche il campo
delle attività con le quali nulla dovrebbe avere a che fare. dopo tutto che
senso avrebbe cercare di velocizzare sempre di più i nostri ritmi di vita in
un mondo in cui il lavoro sarà abolito(e quindi alienazione, commercio,
economia...tutti i fattori che tendono ad aumentare freneticamente la
velocità dei rapporti e della vita in generale)? secondo me il
raggiungimento di ritmi più umani sarebbe una diretta conseguenza
dell'abbattimento dell'attuale sistema sociale
> Quindi sono gli oggetti che possediamo che ci condizionano ad una
> determinata vita e non solo l'utilizzo che ne facciamo.
io ti dirò, divento più che altro nervoso quando si tratta di soldi, in
quanto tutto ciò che li riguarda mi disgusta e mi deprime. tutte le volte
che maneggio denaro mi sento frustrato perchè quando li spendo o li ricevo
instauro con l'altra persona un rapporto commerciale e capisci che se è un
mio amico a darmi dei soldi il sentimento di disagio aumenta
considerevolmente. quindi sono convinto che gli oggetti ci condizionino nel
momento in cui diventano merce e nel meccanismo attuale è impossibile
sfuggire a questa denominazione. se eliminiamo la "spiacevole inconvenienza"
del capitalismo credo che oltre a migliorare i rapporti umani in generale (e
i rapporti uomo-animale) cambierà radicalmente anche il nostro modo di porci
di fronte alla realtà che ci apparirà meno caotica e più governabile (nel
senso buono del termine).
> Per quanto riguarda agli animali e ai vegetali, io li considero come
> esseri viventi capaci di sentire e soffrire quindi mai vorrei allevarli
> come fossero oggetti. Ci sono diversi modi per allevare gli animali, mai
> mi immaginerei, ne mai mi sono immaginato, di allevare un maiale in 2
> metri quadrati. Ci sono molti modi per fare le cose.
> Non e' considerarli futuri oggetti ma semplicemente come il leone caccia
> la gazzella per sopravvivere io ammazzo il maiale per lo stesso fine.
si, certo, ma oggi è molto più facile mangiarne uno nato e vissuto in una
scatola che riuscire a mangiarne uno in modo più "naturale" e rispettoso.
ripeto, non mangiare carne, per me, è anche un modo per denunciare questo
stato di cose.
p.s. scusa se ti rispondo solo ora, ma abituati (tu e gli altri), fa sempre
parte dei miei ritmi bradiposi. ciau
bebe
piss&love
> Poi naturalmente tutto cio' e' relativo solo a me e al mio ragionamento
> ai miei sentimentio e al mio modo di vedere la vita e oggi come oggi
> neppure a questo per evidenti motivi imposti dalla societa'.
> Semplicemente e' quello che vorrei e quello che sto tentando di fare.
>
> On Sun, Sep 08, 2002 at 01:28:33AM +0200, Bebe wrote: ecc ecc