[Cerchio] Fw: L'altra guancia - gianni rossi barilli

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Autor: Khorakhané-Trezzi
Data:  
Assumpte: [Cerchio] Fw: L'altra guancia - gianni rossi barilli
> L'altra guancia
> GIANNI ROSSI BARILLI
> Abituati a sentir parlare le patrie tivù dei miracoli di padre Pio come
> di oggettivi fatti di cronaca o delle santificazioni papali come di eventi
> più eccitanti del festival di Sanremo e perfino di miss Italia (è per

questo
> che i canali della Rai fanno a gara per seguirle in diretta), i vertici
> della chiesa cattolica italiana hanno giustamente creduto di trovarsi in
> un incubo, in una specie di assurdo mondo alla rovescia, quando la giuria
> del festival di Venezia ha deciso (all'unanimità, per giunta) di assegnare
> il Leone d'oro di quest'anno a un film blasfemo. The Magdalen Sisters di
> Peter Mullan è infatti un film che parla male della Chiesa cattolica,
> raccontando
> uno dei suoi molti crimini (e neppure dei maggiori) consumato nei conventi
> irlandesi del secolo scorso. Ragazze «peccatrici», cioè colpevoli di aver
> violato i tabù della morale sessuale all'epoca corrente (i favolosi anni
> Sessanta, che forse in Irlanda non sono stati poi così favolosi), venivano
> rinchiuse in conventi lager e qui redente con dovizia di tecniche di
> mortificazione
> del corpo e dello spirito. E' abbastanza inevitabile che le suore che
> compaiono
> in questo documentario-fiction non siano il massimo della simpatia e che
> possano apparire a occhi prevenuti e maligni anche un tantino sadiche. Ma
> proprio questo, secondo autorevoli fonti cattoliche, avrebbe dovuto
> allarmare
> i giurati veneziani e convincerli a bocciare senza appello il film. Il

fatto
> che al contrario The Magdalene Sisters sia stato premiato con tutti gli
> onori è dunque la prova lampante che la decisione è frutto di un complotto
> anticristiano.
>
> La radio vaticana, commentando l'accaduto, ha trovato «evidente conferma»
> di un'Italia «ancora una volta rancorosa verso i cattolici», sorvolando
> sul trascurabile particolare che gran parte dei giurati veniva

dall'estero.
> L'Osservatore Romano aveva precedentemente definito il film «una
> provocazione
> rabbiosa e rancorosa» e numerosi altri portavoce della cattolicità che non
> porge l'altra guancia, da monsignor Tonini a Baget Bozzo, sono insorti

sulle
> ali dello loro indignazione dimostrando che il livore non è affatto una
> specialità esclusiva dei miscredenti. Bene ha fatto perciò il deputato
> leghista
> Federico Bricolo a chiedere il ritiro dei finanziamenti pubblici alla

mostra
> del cinema, perché quando si arriva, come dice lui, «a dipingere come

lager
> i conventi che offrivano una chance di recupero a ragazze in difficoltà»
> vuol dire che la misura è proprio colma.
>
> Ma dove crediamo di essere? Nella Francia libertina in cui un certo

Diderot
> fustigava i costumi delle monache, per non parlare delle calunnie su frati
> e suore scritte dal marchese De Sade nei suoi romanzi? Sbagliato, siamo
> nell'Italia del 2002, paese dei miracoli e casa delle libertà, ed è uno
> scandalo (spiegano alcuni cattolici implicitamente ed altri

esplicitamente)
> che con il governo che ci ritroviamo si sia dovuto assistere a un'apoteosi
> anticlericale in chiusura di festival. Perfino il buon Manzoni, in questo
> liberale paese, avrebbe oggi i suoi grattacapi, visto che anche lui dava
> credito alla favola secondo la quale tra le mura dei conventi può

succedere
> di tutto.
>
> A quanto pare certi cattolici hanno un'opinione della politica italiana
> addirittura peggiore di quella che è la realtà e, quanto a stile,

avrebbero
> molto da imparare da certi dirigenti del fu Pci che hanno recitato negli
> ultimi anni interi rosari di mea culpa per errori storici sicuramente meno
> protratti e sanguinari di quelli commessi dalla chiesa in duemila anni di
> onorata esistenza. Le reazioni da crociata di questi giorni gettano una
> luce davvero inquietante sulle scuse per i misfatti del passato ripetute
> più volte dal Vaticano.
>
> Ma la chiesa, diceva Pasolini senza aver mai neppure conosciuto

Berlusconi,
> ha fatto un patto con il diavolo alleandosi con la modernità

capitalistica.
> E' ovvio che adesso si aspetti almeno di riscuoterne i dividendi. Anche
> (perché no) a Venezia.
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