Author: Alessandra Date: Subject: [Cerchio] Carla,Karl e Georg Wilhelm Friedrich
Trent'anni dopo... Mi associo e sputo su Hegel. Su altre cose mi perplimo
(esiste in italiano?). Grazie per lo spunto.
Baci vaginali e clitoridei. :-)
> De: "Tuula Haapiainen" <Cyberscript@???>
> Responder a: cerchio@???
> Fecha: Tue, 10 Sep 2002 13:50:21 +0200
> Para: <cerchio@???>
> Asunto: [Cerchio] Carla,Karl e Georg Wilhelm Friedrich
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> Al di l=E0 della annosa questione sessuologica, =E8 interessante la controver= sia > col marxismo..
> ..per cui beccatevi anche questo anora.:-)
> tuula
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> Il femminismo mi si =E8 presentato come lo sbocco tra le alternative
> simboliche della condizione femminile, la prostituzione e la clausura:
> riuscire a vivere senza vendere il proprio corpo e senza rinunciarvi.
> Senza perdersi e senza mettersi in salvo. Ritrovare una completezza,
> un'identit=E0 contro una civilt=E0 maschile che l'aveva resa irraggiungibile.
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> Carla Lonzi, ("Itinerario di riflessioni" in AA.VV. E' gi=E0 politica,
> Scritti di Rivolta Femminile, Milano, 1977)
> Durante la primavera del 1970 Carla Lonzi cominicia ci=F2 che lei stessa
> definisce la sua presa di coscienza stimolata dalla scoperta del femminis= mo > e dai contatti con le donne di Rivolta Femminile. L'inizio di questo
> percorso =E8 segnato dall'uscita di alcuni scritti della Lonzi i quali sono
> considerati da quest'ultima come una premessa all'esperienza pi=F9 personal= e > che, in seguito, verr=E0 portata avanti con l'autocoscienza. E' appunto la
> pratica di quest'esperienza che le permette di portare alla luce al di fu= ori > di s=E9 ci=F2 che risultava dalla sua opera di introspezione. Ci=F2 a cui punta
> Carla Lonzi non =E8 infatti la teorizzazione di una lotta contro il predomi= nio > maschile in quanto lei stessa si rivolge verso la libera espressione di s= =E9. > Lei stessa si era resa conto, sperimentandolo sulla sua pelle, della
> situazione di subordinazione che caratterizzava il ruolo che la societ=E0
> impone alla donna. Secondo la Lonzi la donna incarnava perfettamente la
> figura dello spettatore dell'opera d'arte il quale vive completamente
> dimentico di s=E9 e delle proprie capacit=E0 creative. La donna, come lo
> spettatore, non ha la possibilit=E0 di proporre il proprio punto di vista e= di > fornire il proprio apporto creativo ma deve vivere nell'illusione del
> rapporto che le =E8 fornita dall'uomo. Le conclusioni a cui arriva la Lonzi= , > riflettendo su questo problema, non sono, per=F2, frutto di una semplice
> teorizzazione. Carla Lonzi parte sempre dall'analisi della propria
> esperienza e ogni testo che essa scrive risulta motivato dalle necessit=E0
> interiori di quest'ultima. I primi scritti che la Lonzi redige in occasio= ne > del suo ingresso in Rivolta Femminile sono motivati soltanto dalla necess= it=E0 > di portare al di fuori di s=E9, di estromettere, tutto lo sdegno che lei
> stessa provava nei confronti della sottomissione, o meglio
> dell'inespressivit=E0, in cui viveva la donna. Questi testi quindi non
> vogliono essere dei punti ideologici, delle teorie con cui regolare lo
> sviluppo di Rivolta Femminile, ma sono il punto di partenza che permette
> alla Lonzi di approdare, piano piano, alla scoperta di s=E9. Il I Manifesto= di > Rivolta Femminile =E8 redatto nel luglio del 1970 con la collaborazione di
> Carla Accardi e Elvira Banotti. In questo scritto sono raccolte le frasi = pi=F9 > significative che l'idea del femminismo aveva portato al gruppo di Rivolt= a > Femmninile. Il bisogno di esprimersi che queste donne sperimentano nei lo= ro > primi incontri =E8 accolto, lo dice la Lonzi, come sinonimo stesso di
> liberazione. Liberarsi per la Lonzi, come per le altre donne appartenenti= a > Rivolta Femminile, non vuole dire accettare la stessa vita dell'uomo ma
> significa esprimere il proprio senso dell'esistenza. Il Manifesto di Rivo= lta > Femminile diventa proprio il mezzo adatto attraverso cui questo gruppo di
> donne ha la possibilit=E0 portare sulla carta le proprie idee relative al l= oro > ingresso nel femminismo. Ci=F2 che in quest'occasione si cerca di porre in
> luce =E8 la necessit=E0 di fornire voce e sostanza all'identit=E0 femminile
> individuando gli elementi di misconoscimento contro cui ci si ribellava.
> Carla Lonzi afferma infatti come la donna, ponendosi come soggetto, rifiu= ti > il ruolo assoluto e autoritario che =E8 svolto dall'uomo. Ogni valore
> costituito dalla societ=E0 =E8 stato sfruttato a discapito della donna la qua= le > non ha la libert=E0 di decidere ma viene inglobata dentro i vincoli sociali= . > Il matrimonio come anche la regolamentazione della vita sessuale sono
> necessit=E0 del potere che non lascia libert=E0 di decisione. Questa situazio= ne > di imparit=E0 era anche appoggiata, agli occhi della Lonzi, dalle teorie
> metafisiche elaborate dai grandi sistematici del pensiero. Essi avevano
> mantenuto il principio della donna come essere aggiuntivo legato alla sfe= ra > privata. Secondo quest'ultima, infatti, discipline tanto diverse quali la
> psicoanalisi, il cattolicesimo e il marxismo, hanno un punto ideologico i= n > comune: la considerazione della donna come un essere sussidiario e
> complementare. Ci=F2, per=F2, risulta motivato dal fatto che queste dottrine
> erano nate come forme di regolazione e di interpretazione dei rapporti tr= a > uomo in quanto superiore e la donna in quanto inferiore. La presa di
> coscienza di una simile situazione porta la Lonzi a riflettere su ci=F2 che
> era stato scritto dai grandi filosofi del passato confutando i principi
> patriarcali che reggevano i loro scritti. Sputiamo su Hegel =E8 scritto da
> Carla Lonzi nell'estate del 1970. Qui lei stessa spiega come la donna =E8
> oppressa in quanto donna. Il fattore sessuale =E8 l'elemento discriminante = e > non il livello sociale. Anche il marxismo quindi affidando la rivoluzione
> alla classe operaia aveva desunto una teoria rivoluzionaria dalla matrice
> della cultura patriarcale poich=E9 aveva escluso la considerazione della do= nna > come oppressa e come portatrice di futuro. Secondo Hegel la donna =E8 il
> principio divino che presiede alla famiglia e che non oltrepassa lo stadi= o > della soggettivit=E0. Per questo motivo la donna, riconoscendosi solo nella
> famiglia, non pu=F2 raggiungere l'universalit=E0 per cui l'uomo diventa
> cittadino. La Lonzi nota come in Hegel l'essere donna non sia riconosciut= o > come una condizione umana poich=E9 dipende da un principio divino il quale
> s'incarna quindi in un'essenza immutabile. Dando alla differenza sessuale
> della sostanza spirituale Hegel non riconosce l'origine umana
> dell'oppressione della donna. L'inferiorit=E0 della donna non fa parte dell= a > storia umana ma =E8 una condizione immutabile. Secondo la Lonzi la
> cancellazione dell'inferiorizzazione della donna dalla storia aveva perme= sso > a Hegel di vertere la sua teoria politica sulla dialettica tra superiore = e > inferiore dove il primo =E8 il padrone e il secondo =E8 il servo. La condizio= ne > della donna, essendo contemplata come principio divino, non =E8 considerata= in > questa dinamica sociale. Secondo la Lonzi ci=F2 derivava dal fatto che se
> Hegel avesse dovuto applicare al rapporto donna-uomo la dialettica
> servo-padrone avrebbe incontrato un ostacolo non indifferente poich=E9 sul
> piano donna- uomo non esiste una soluzione che elimina l'altro per cui =E8
> vanificato il traguardo della presa di potere che distingue invece la log= ica > servo-padrone. La donna =E8 sottomessa all'autorit=E0 patriarcale e l'unico
> valore che le viene riconosciuto =E8 quello di essersi adeguata come se que= sta > fosse la propria natura. L'unica cosa che la donna contrappone alle
> costruzioni dell'uomo =E8 la sua dimensione esistenziale per cui non possie= de > nessuna mitizzazione dei fatti che ha compiuto. La confutazione delle teo= rie > basilari del patriarcato continua anche con l'uscita nell'estate del 1971
> dell'ultimo scritto della Lonzi: La donna clitoridea e la donna vaginale.= In > questo testo la Lonzi attaccava le teorie freudiane legate alla sessualit= =E0 > femminile individuando in esse gli stessi elementi repressivi presenti ne= lla > dialettica servo-padrone elaborata dal marxismo. Entrambi gli ambiti
> miravano ad un'utopia patriarcale dove la donna =E8 programmata come un ess= ere > represso ed assoggettato. Secondo la Lonzi, nel caso di Freud, l'uomo
> costringendo la donna ad un tipo di rapporto vaginale la priva della sua
> autonoma sessualit=E0 che corrisponde invece alla clitoride. Il modello di
> donna vaginale, in luogo di clitoridea, imposto dalla societ=E0 patriarcale
> alla donna impedisce a quest'ultima la manifestazione della propria
> sessualit=E0 e la porta ad acquisire la rinuncia e la sottomissione come
> caratteristiche del suo essere femminile. Carla Lonzi spiega ancora come,
> dal punto di vista patriarcale, la donna vaginale sia considerata come la
> manifestatrice di una giusta sessualit=E0 mentre la clitoridea rappresenta
> l'immatura, la mascolinizzata e addirittura, per la psicoanalisi di Freud= , > la frigida. Il femminismo ribalta invece queste teorie. La donna vaginale= =E8 > vista come colei che =E8 stata plasmata come consenziente del godimento
> dell'uomo, o patriarca, mentre la clitoridea, non accondiscendendo alla
> situazione d'integrazione che riguarda la donna passiva, si =E8 espressa in
> una sessualit=E0 diversa che non coincide col coito. Per godere dell'orgasm= o > clitorideo la donna deve trovare un'autonomia psichica. Questa autonomia,= di > cui gode la donna che si =E8 allontanata dalla dimensione di assoggettament= o > imposta alla donna vaginale, =E8 assolutamente inconcepibile per la civilt=E0
> maschile tant'=E8 che viene considerata come un rifiuto dell'uomo ed un
> presupposto per l'inclinazione al lesbismo. La Lonzi spiega invece come
> fosse importante affermare il proprio sesso e non solo soddisfarlo. Se la
> donna che prova l'orgasmo clitorideo non prende coscienza del fatto che s= ta > esprimendo la propria sessualit=E0 rester=E0 ugualmente succube dell'uomo. La
> mancata presa di coscienza porta infatti la donna a non distanziarsi dal
> modello sessuale dell'uomo e si adoperer=E0 per dimenticare il suo tradimen= to > e la sua non idoneit=E0 la ruolo che le =E8 imposto dalla societ=E0 patriarcale= . > Attraverso questi testi la Lonzi mette in chiaro i punti che nella sua
> esperienza personale, come in quella delle altre donne di Rivolta, aveva
> individuato come fattori discriminanti nei confronti della donna. Il
> raggiungimento di una simile consapevolezza, e la successiva necessit=E0 di
> redigere per iscritto le sue osservazioni, era stato possibile grazie al
> confronto e al riconoscimento che aveva provato entrando in contatto con = le > donne di Rivolta Femminile e alla pratica dell'autocoscienza. Ogni testo
> della Lonzi =E8 scritto infatti in autocoscienza in quanto lei stessa parte
> sempre dall'analisi e dalla verifica della propria esperienza.
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