[Cm-roma] politica e bicicletta

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Auteur: Giobbo
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Sujet: [Cm-roma] politica e bicicletta
Io credo che la quasi totalità dei/delle partecipanti all CM sia tale per
motivi "politici". Credo pure che per la maggior parte di loro (per me
sicuramente) l'andare sia uno dei tanti aspetti del loro "fare politica", in
modo più o meno attivo, più o meno consapevole, più o meno diverso tra
loro...

Io (famo a capisse) faccio politica in un CSOA da anni. Vado in bici
(individualmente, talora deriso, talora rompendo le scatole ad altre/i)
anche da anni. La natura della CM mi ha colpito positivamente, quando ne ho
scoperto l'esistenza, perché mi sembrava la messa in pratica di un sacco di
cose che ho sempre pensato su automobili, trasporti, l'energia, la città, il
tempo. Mi piace anche la sua natura cazzeggiona, il fatto che "il volantino
ufficiale è quello che fai tu", il fatto che ho ricominciato a fare politica
(perché di questo si tratta) con persone varie, che la pensano come me su un
sacco di cose (tra cui la bici) e diversamente su altre.
Se tutto ciò si riducesse soltanto all'andare in bici fine a se stesso,
probabilmente parteciperei ugualmente, mosso dallo spirito di rivalsa verso
gli automobilisti, per una volta costretti all'impotenza davanti a ciclisti,
ma tutto si fermerebbe a questo.

Se poi dovessi in nome dell'andare in bici rinunciare sia pure per qualche
ora alle mie convinzioni, o nasconderle, (come mi può capitare in situazioni
sgradevoli tipo posti di lavoro, rinnovo passaporto, passaggio in mezzo a
muretto di nazi e chi più ne ha più ne metta) sicuramente manderei tutto a
cagare e mi comprerei una porsche (magari a rate...).

Un po' di risposte:

Luigi:
A mio avviso le idee politiche di ciascuno/a, non sono un hobby a cui dare
una "valvola di sfogo" in determinati momenti, ma tutti dovrebbero cercare
il più possibile di agire in conseguenza delle proprie, cercando di metterle
in pratica. Va bene il discorso contro le etichette, ma tutto il discorso
sull'essere una volta no-global, una volta ciellino ecc., a meno che non un
modo per dire semplicemente "non voglio etichette" francamente non l'ho
capito.

Valerio:
Ma che fai il controllore di mestiere? No, a parte gli scherzi, l'idea della
metro era nata proprio come riappropriazione dei mezzi pubblici da parte
delle bici, che altrimenti non li possono prendere. Io ad es. ho sempre
preso l'FM1 di straforo, ma in teoria non si potrebbe. Il fatto di pagare il
biglietto era più che altro per evitare inutili scocciature.
D'altronde anche intralciare il traffico, passare col rosso e stare in più
di 2 bici affiancate è proibito, no?

Una domanda:
Chi ha fissato appuntamenti, anche locali, me li può ricordare?

Pallosissimamente vostro
G.

Azzerare tutto questo in nome del "siamo qui solo per la bici" non avrebbe
secondo me alcun senso.

P.S.
Ahò SCHERZAVO per quanto riguarda la porsche, non vi arrabbiate


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