[Forumlucca] I: [info-unponteper] notizie dal ponte n. 15

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著者: Marcucci Gian Paolo
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題目: [Forumlucca] I: [info-unponteper] notizie dal ponte n. 15
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----- Original Message -----=20
From: un ponte per ...=20
To: lista distribuzione=20
Sent: Thursday, August 29, 2002 6:02 PM
Subject: [info-unponteper] notizie dal ponte n. 15



    =20
     I Miei Gruppi | info-unponteper Pagina principale =20






      Numero 15
      agosto 2002


      GUERRA USA CONTRO L'IRAQ: LETTERA APERTA AL SEGRETARIO GENERALE =
DELL'ONU



      =20


        a.. Due nuovi rapporti sulle sanzioni all'Iraq=20
        b.. Iraq: economia in regresso nel 2002




        a.. Baker: Usa chiedano risoluzione Onu sull'Iraq=20
        b.. Arcivescovo di Canterbury: opinione pubblica si mobiliti =
contro la guerra=20
        c.. Sondaggio Usa: cala sostegno a guerra Iraq=20
        d.. Blix (UNMOVIC): disarmo Iraq primo passo per disarmo Medio =
Oriente=20
        e.. Straw (Ministro Esteri): ispezioni priorit=E0 della GB=20
        f.. Gen. Schwarzkopf: meglio non fare la guerra da soli=20
        g.. Gen. Clark: guerra all'Iraq, non da soli ma con la NATO




        a.. Contro la guerra: "Generazioni per la pace in Iraq"=20
        b.. Nuova petizione Usa contro la guerra=20
        c.. Pacifisti Usa: una pagina (a pagamento) contro la guerra per =
comme-morare 11 settembre=20
        d.. Ramsey Clark in Iraq
       GUERRA USA CONTRO L'IRAQ: LETTERA APERTA AL SEGRETARIO GENERALE =
DELL'ONU


      La lettera che segue (di cui diamo il testo integrale nella =
traduzione italiana), =E8 stata promossa dagli intellettuali americani =
Edward S. Herman, Anthony Arnove, Rahul Mahajan e David Peterson, e sta =
attualmente circolando per la firma.


      Lettera aperta al Segretario Generale dell'Onu Kofi Annan e ai =
rappresentanti degli Stati membri , sulla intenzione dichiarata degli =
Stati Uniti di compiere una aggressione contro l'Iraq


      Signore e Signori,


      bench=E9 il governo americano progetti apertamente una guerra =
contro l'Iraq, i funzionari delle Nazioni Unite non hanno n=E9 parlato =
contro n=E9 intrapreso alcuna azione che possa impedire agli Stati Uniti =
di imbarcarsi in questa strada violenta.=20


      Le Nazioni Unite furono create esplicitamente per "salvare le =
generazioni future dal flagello della guerra" (Preambolo, Carta dell' =
Onu) e "per prendere misure collettive efficaci per prevenire ed =
eliminare le minacce alla pace ." (Articolo 1, 1). La Carta dell'Onu =
condanna gli attacchi unilaterali ad altri paesi se non giustificati =
dall'autodifesa, riferita alla necessit=E0 di respingere un attacco in =
corso o chiaramente imminente. Altrimenti, =E8 obbligatorio ottenere =
l'approvazione del Consiglio di Sicurezza per qualunque azione militare =
di questo tipo.=20


      Quando un paese semplicemente si arroga il diritto di rimuovere un =
regime che disapprova con la forza delle armi, questa =E8 aggressione, =
definita dal rappresentante Usa ai processi di Norimberga, Robert =
Jackson, come "il crimine internazionale supremo che differisce da altri =
crimini di guerra per il fatto che contiene in s=E9 il male accumulato =
dell'insieme."=20


      La recente affermazione degli Usa di un diritto a intraprendere =
attacchi "preventivi" contro stati, compreso l'Iraq, non evita queste =
considerazioni - =E8 un'altra espressione di una intenzione di violare =
il diritto internazionale.


      Le affermazioni relative alla ricerca o all'effettivo possesso da =
parte dell'Iraq di "armi di distruzione di massa" (WMD) non possono =
giustificare un attacco Usa, pi=F9 di quanto un attacco iracheno agli =
Stati Uniti potrebbe essere analogamente giustificato sulla base del =
possesso di tali armi da parte degli Usa (e di una assai maggiore =
minaccia del loro impiego).=20


      Le risoluzioni esistenti che affrontano questo argomento, come la =
risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza, non danno agli Stati Uniti =
il diritto di lanciare un attacco senza una autorizzazione specifica del =
Consiglio di Sicurezza. L'idea che gli Stati Uniti siano minacciati dal =
presunto possesso di WMD da parte dell'Iraq =E8 insostenibile. Non ci =
sono prove che l'Iraq possieda sistemi di lancio a lunga gittata, o che =
la sua leadership sia cos=EC irrazionale da progettare azioni che =
scatenerebbero tutta la forza della potenza militare americana sul loro =
paese.


      Gli Stati Uniti inoltre non hanno le mani pulite su questo =
argomento, dato che assieme alla Gran Bretagna facilitarono =
l'acquisizione e l'impiego da parte dell'Iraq di WMD negli anni '80 - =
compresa la fornitura da parte degli Usa di materiale seminale di alta =
qualit=E0 per l'antrace e altre malattie mortali - quando l'Iraq stava =
combattendo una guerra contro l'Iran e serviva gli interessi degli Usa.=20


      Gli Stati Uniti hanno inoltre compromesso il lavoro della =
Commissione speciale dell'Onu per le ispezioni sugli armamenti (UNSCOM), =
usandola a fini di spionaggio e ritirandola in previsione del =
bombardamento Usa sull'Iraq del dicembre 1998.=20


      Pi=F9 di recente, gli Stati Uniti, mentre cercano di difendere la =
loro giustificazione logica per andare alla guerra, hanno respinto =
seccamente offerte dall'Iraq di negoziare la riammissione degli =
ispettori.


      Sotto una forte pressione da parte di Usa e Gran Bretagna, le =
Nazioni Unite hanno imposto e mantenuto sanzioni all'Iraq negli ultimi =
12 anni nel presunto interesse di impedire all'Iraq di acquisire WMD.=20
    =20
      =20



      Se avete difficolt=E0 di visualizzazione (segnalata in alcune =
versioni di Internet Explorer) o volete avere una copia del notiziario =
comodamente leggibile sul vostro PC senza essere connessi ad Internet =
selezionate il link segnalato, a download terminato decomprimete il =
contenuto in una cartella ed aprite il file (La visualizzazione richiede =
Acrobat Reader scaricabile dal sito http://www.acrobat.com)=20
    =20
        Ma il prezzo di queste sanzioni =E8 stato pagato da milioni di =
civili innocenti, non dal regime o dai suoi leader. L'embargo ha reso =
difficile per l'Iraq riprendersi dalla guerra del Golfo del 1991, =
indebolendo la sua capacit=E0 di ricostruire i sistemi per lo =
smaltimento e il trattamento delle acque designati come obiettivi e =
distrutti dai bombardamenti Usa.=20
      Quei bombardamenti intenzionali hanno violato l'articolo 54 del =
Protocollo addizionale alla Convenzione di Ginevra del 1977.


      Bench=E9 l'allora Presidente George Bush affermasse nel 1991 che =
"noi non vogliamo . punire il popolo iracheno per le decisioni e le =
politiche dei suoi leader .. (e) stiamo facendo il possibile e con =
grande successo per ridurre al minimo i danni collaterali " (New York =
Times, 6 febbraio 1991), gli effetti necessariamente devastanti di tali =
bombardamenti sui civili furono compresi all'epoca e in effetti voluti =
dai pianificatori Usa.=20


      Il Washington Post scrisse poco dopo la guerra che "i =
pianificatori adesso dicono che la loro intenzione era quella di =
distruggere o danneggiare impianti di gran valore che Baghdad non =
potesse riparare senza un aiuto dall'estero" (23 giugno 1991). Non si sa =
se queste comprendessero gli impianti per il trattamento delle acque, la =
cui mancanza si cap=EC "avrebbe portato, se non a epidemie, a maggiori =
incidenze di malattie" (Defense Intelligence Agency, "Iraq Water =
Treatment Vulnerabilities", 21 gennaio 1991, citato in Thomas Nagy, "The =
Secret Behind the Sanctions: How the U.S. Intentionally Destroyed Iraq's =
Water Supply", The Progressive, settembre 2001).=20


      Distruggere questi impianti e impedire la loro riparazione avrebbe =
dato un maggiore potere di contrattazione ,intensificando gli effetti =
sfavorevoli delle sanzioni sul benessere dei civili .


      Come messo in evidenza nel recente rapporto di oltre 12 gruppi =
religiosi e per i diritti umani, "Iraq Sanctions: Humanitarian =
Implications and Options for the Future" (6 agosto 2002), "I protocolli =
del 1977 alle Convenzioni di Ginevra sul diritto bellico comprendono un =
divieto di assedi economici contro i civili come metodo di guerra." =
Nelle loro azioni rispetto all'Iraq, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, =
e le Nazioni Unite hanno violato queste leggi di guerra in un modo che =
non ha precedenti nella storia.=20


      In un articolo su Foreign Affairs ("Sanctions of Mass =
Destruction", 78: 3, maggio-giugno 1999), John e Karl Mueller sostengono =
che "le sanzioni economiche possono benissimo essere state una causa =
essenziale della morte di pi=F9 persone in Iraq di quante siano state =
uccise da tutte le cosiddette armi di distruzione di massa in tutta la =
storia." L'UNICEF ha documentato un aumento del tasso mortalit=E0 =
infantile sotto i cinque anni in Iraq dal 56 al 131per mille negli anni =
delle sanzioni che vanno dal 1990 al 1998, con un tributo di vite di =
bambini stimato in diverse centinaia di migliaia.


      Dopo aver contribuito a queste morti di massa attraverso una =
guerra economica, le Nazioni Unite ora rimangono in silenzio di fronte a =
una guerra di aggressione contro l'Iraq apertamente pianificata.=20


      La guerra sar=E0 sanguinosa e avr=E0 ripercussioni molto pi=F9 =
ampie, potenzialmente disastrose. Se il Segretario Generale e i membri =
delle Nazioni Unite non alzano la voce, non si oppongono, e tentano di =
fermare quella che sarebbe una aggressione flagrante, non sar=E0 chiaro =
che le Nazioni Unite non sono una istituzione che serve a impedire la =
guerra ma piuttosto uno strumento politico degli Stati Uniti e di alcuni =
loro alleati?


      Esortiamo il Segretario Generale e i membri delle Nazioni Unite ad =
agire adesso o a essere condannati come complici di aggressione, nel =
disprezzo sia del chiaro linguaggio della Carta dell'Onu che dei =
desideri della vasta maggioranza dei popoli del mondo.


      DUE NUOVI RAPPORTI SULLE SANZIONI ALL'IRAQ


      di Ornella Sangiovanni


      Sono stati pubblicati di recente due rapporti sulle sanzioni =
all'Iraq.


      I. Il primo, dal titolo "Iraq Sanctions: Humanitarian Implications =
and Options for the Future" (Sanzioni all'Iraq: implicazioni umanitarie =
e opzioni per il futuro), =E8 uscito simultaneamente a New York, Londra, =
Parigi e Berlino il 6 agosto scorso, in coincidenza con il 12=B0 =
anniversario dell'imposizione delle sanzioni all'Iraq.=20


      Redatto da un gruppo di 12 Ong, del quale fanno parte il Global =
Policy Forum, il Mennonite Central Committee, il Quaker UN Office, =
Fellowship of Reconciliation, l' Arab Commission for Human Rights e Save =
the Children UK, il rapporto - 55 pagine provviste di accurate note e =
riferimenti - analizza in dettaglio le sanzioni economiche che da 12 =
anni colpiscono l'Iraq, esaminandone i gravissimi effetti sulla =
situazione umanitaria della popolazione civile e le responsabilit=E0 =
internazionali, per concludere con alcune raccomandazioni per il =
superamento della situazione attuale.


      Particolarmente duro, nella parte relativa alle responsabilit=E0, =
l'attacco al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.


      Anche se il governo iracheno ha una gran parte di responsabilit=E0 =
per la sofferenza della sua popolazione - dice il rapporto - il =
Consiglio di Sicurezza =E8 in chiara violazione dei suoi obblighi in =
base al diritto internazionale "specialmente per il fatto di non aver =
protetto i bambini che hanno sofferto in modo sproporzionato sotto le =
sanzioni."


      "Il Consiglio di Sicurezza ha commesso violazioni sia procedurali =
che sostanziali, non conducendo valutazioni periodiche sull'impatto =
umanitario delle sanzioni, e violando direttamente diversi diritti =
importanti, compreso il diritto dei bambini alla protezione e lo stesso =
diritto alla vita."


      Un duro attacco anche a Stati Uniti e Gran Bretagna "che usano il =
loro potere di veto [all'interno del Consiglio] per prolungare le =
sanzioni" e che "hanno una particolare responsabilit=E0 nel perpetuare =
le sanzioni contro i desideri della grande maggioranza dei 15 membri del =
Consiglio di Sicurezza".


      Secondo gli estensori del rapporto, =E8 la sofferenza della =
popolazione civile irachena che deve avere la priorit=E0: il Consiglio =
di Sicurezza non dovrebbe continuare a perseguire obiettivi di controllo =
degli armamenti attraverso un meccanismo che esige un tributo umano =
cos=EC alto.


      Quanto alla sofferenza della popolazione, essa non =E8 stata =
sostanzialmente migliorata dal programma Oil for Food, che =E8 oggetto =
di una discussione dettagliata, come pure le cosiddette "sanzioni =
intelligenti".


      Il programma - si legge nel rapporto - non ha risolto la crisi =
umanitaria, e tanto meno fornito una soluzione a lungo termine per =
l'Iraq. Esso non ha migliorato a sufficienza la situazione alimentare e =
sanitaria degli iracheni, che continuano a soffrire di condizioni =
drasticamente peggiori di quelle del periodo precedente le sanzioni.


      Anche la risoluzione 1409 (2002) approvata di recente (vedi =
Notizie dal Ponte no.6) =E8 largamente inadeguata come soluzione alla =
crisi irachena, mentre una disputa sui meccanismi per i prezzi del =
greggio ha ridotto drasticamente i fondi del programma umanitario. Tutto =
questo, in un momento in cui Stati Uniti minacciano di attaccare l'Iraq =
e imporre un cambio di regime.


      Secondo gli autori del rapporto, una soluzione della crisi =
irachena deve essere basata su un accordo globale fra le Nazioni Unite e =
il governo dell'Iraq che affronti molti problemi importanti e collegati =
fra loro.


      Dal canto loro le Nazioni Unite dovrebbero iniziare con cinque =
provvedimenti:


        1.. Togliere le sanzioni economiche totali=20
        2.. Eliminare l'escrow account [=E8 il conto bancario vincolato =
sotto supervisione Onu in cui l'Iraq deve depositare i fondi che =
provengono dalle vendite del suo petrolio NdR]=20
        3.. Ripristinare il libero commercio (fatta eccezione per le =
merci a carattere militare)=20
        4.. Permettere gli investimenti stranieri in Iraq e=20
        5.. Sbloccare i fondi iracheni congelati all'estero in modo da =
permettere al paese di normalizzare le sue relazioni economiche con =
l'esterno.
      Al tempo stesso occorrer=E0 reintrodurre un vigoroso monitoraggio =
sugli armamenti, per assicurare il disarmo ed eliminare la produzione di =
programmi per armi di distruzione di massa e completare il disarmo =
dell'Iraq con approcci regionali al disarmo, in particolare =
l'eliminazione di armi di distruzione di massa (e programmi relativi) =
negli altri stati della regione.


      Inoltre, se l'Iraq deve tornare alla normalit=E0 e se deve essere =
persuaso a dare il suo consenso ad accordi internazionali, esso deve =
essere liberato da una pressione militare costante, da minacce e =
intimidazioni.


      Le decisioni del Consiglio di Sicurezza, conclude il rapporto, non =
una azione unilaterale da parte di una o due potenze, devono prevalere.


      Per il testo integrale del rapporto: =
http://www.globalpolicy.org/security/sanction/iraq1/2002/paper.htm


      II. "Iraq, Sanctions and the War on Terrorism" (L'Iraq, le =
sanzioni e la guerra al terrorismo), pubblicato il 9 agosto scorso, =E8 =
un Policy Paper della CAFOD (Catholic Agency for Overseas Development - =
Agenzia Cattolica per lo sviluppo estero).=20


      Esso contiene per cominciare una dura critica al nuovo meccanismo =
delle sanzioni introdotto con la risoluzione 1409 (2002) approvata dal =
Consiglio di Sicurezza il 14 maggio 2002 (vedi Notizie dal Ponte no.6).=20


      I cambiamenti al meccanismo delle sanzioni introdotti 10 settimane =
fa - scrive il rapporto - stanno sortendo l'effetto contrario a quello =
dichiarato: rendere pi=F9 difficile per Saddam Hussein procurarsi armi =
di distruzione di massa, alleggerendo l'impatto delle sanzioni sulla =
popolazione irachena. Il risultato della nuova politica di sanzioni sono =
carenze che colpiscono ogni aspetto della vita del popolo iracheno: - le =
famiglie, le strutture per l'istruzione, la produzione agricola e =
l'industria.


      Secondo il rapporto, con il nuovo meccanismo introdotto in maggio, =
il numero di merci considerate "a duplice uso" [civile e militare NdR] =
=E8 raddoppiato. L'elenco di queste merci =E8 di ben 332 pagine e =
comprende scaldabagni, turbine, pompe, compressori, cavi, trasformatori =
e altri articoli vitali per la manutenzione delle forniture elettriche =
irachene. Anche i prodotti chimici e le attrezzature per il trattamento =
delle acque sono vietati.


      "Le interruzioni di elettricit=E0 sono particolarmente pericolose =
in strutture come ospedali e impianti per il trattamento delle acque", =
dice il rapporto, aggiungendo che l'Iraq attualmente opera a meno della =
met=E0 delle sue necessit=E0 energetiche.


      Mentre il programma Oil for Food non funziona, sostiene il CAFOD, =
"Le sanzioni imposte all'Iraq (.) hanno provocato sofferenze indicibili =
a milioni di persone - fisiche, mentali e culturali (.)=20


      Gli effetti delle sanzioni - anche se venissero tolte oggi - si =
farebbero certamente sentire per molti anni a venire. Sono impressi in =
modo indelebile nella psiche degli iracheni. Una nazione un tempo =
prospera - che ha le seconde riserve petrolifere del mondo - viene =
sistematicamente de-sviluppata, privata delle sue competenze e ridotta =
alla povert=E0".


      Le conclusioni del rapporto denunciano con forza la prospettiva di =
una azione militare contro l'Iraq.


      "Il pericolo di una azione unilaterale, sotto forma di un attacco =
preventivo da parte degli Stati Uniti (forse con il sostegno della Gran =
Bretagna) non pu=F2 essere sottovalutato. Sarebbe difficile immaginare =
un modo pi=F9 efficace di infliggere ulteriori devastazioni a un paese =
gi=E0 devastato - e di creare una grave crisi umanitaria con centinaia =
di migliaia di vittime innocenti."


      CAFOD - che ha sede in Gran Bretagna - ha iniziato a lavorare in =
Iraq, assieme all'agenzia-sorella francese Confrerie de la Charit=E9, =
durante la guerra del Golfo. Negli ultimi cinque anni si =E8 occupata =
principalmente di programmi di nutrizione rivolti in particolare ai =
gruppi vulnerabili, come i bambini e i neonati affetti da malnutrizione.


      Per il testo integrale del rapporto: =
http://www.cafod.org.uk/policy/iraq_sanctions20020809.shtml


      IRAQ: ECONOMIA IN REGRESSO NEL 2002


      Malgrado la consistenza delle riserve petrolifere del paese, i =
dati dicono che nel 2002 l'economia irachena ha fatto passi indietro. Il =
Prodotto Nazionale Lordo si =E8 ridotto del 6% lo scorso anno e =
probabilmente si ridurr=E0 ancora quest'anno, secondo le previsioni =
dell'Economist Intelligence Unit.=20


      Ci=F2 significa che per i 23 milioni di iracheni il reddito pro =
capite =E8 oggi inferiore a quello che era tre anni fa.=20


      Ad aggravare le prospettive sfavorevoli =E8 il tasso di =
inflazione, che =E8 attualmente al 50% l'anno: un miglioramento rispetto =
al 100% di cinque anni fa, ma pur sempre un pesante salasso del potere =
d'acquisto.=20


      Secondo il Dipartimento all'Energia Usa, la produzione petrolifera =
media irachena lo scorso anno =E8 stata di 2,45 milioni di barili al =
giorno. Il periodico specializzato Middle East Economic Survey ha =
scritto di recente che quest'anno la produzione =E8 stata sinora =
inferiore ai 2 milioni di barili al giorno.


      Gli esperti ritengono che oggi l'Iraq sia in grado di produrre =
circa 2,8 milioni di barili al giorno: cifra di molto inferiore ai 3,5 =
milioni di barili del luglio 1990, prima dell'invasione del Kuwait.


      Per aumentare la produzione il paese avrebbe bisogno di =
ammodernare la sua industria estrattiva, che ancora porta le conseguenze =
dei danni subiti durante la guerra del Golfo: cosa che =E8 resa assai =
difficile dalle sanzioni economiche tuttora in vigore.


      BAKER: USA CHIEDANO RISOLUZIONE ONU SULL'IRAQ


      New York, 25 agosto 2002 - Gli Stati Uniti non dovrebbero =
attaccare l'Iraq senza un sostegno internazionale, e dovrebbero chiedere =
una risoluzione dell'Onu "semplice e diretta" che imponga all'Iraq =
ispezioni "invasive" sugli armamenti, con la minaccia di una azione =
militare in caso di inadempienza.=20


      E' la proposta di James A. Baker III, Segretario di Stato Usa =
sotto la presidenza di Bush padre, che ne scrive sul New York Times.=20


      Baker, favorevole all'uso della forza militare, che definisce =
"l'unico modo realistico per provocare un cambiamento di regime in =
Iraq", scrive tuttavia che "anche se gli Usa potrebbero certamente =
vincere, dovremmo fare del nostro meglio per non farlo da soli, e il =
Presidente dovrebbe rifiutare i consigli di coloro che lo consigliano in =
questo senso." Questo perch=E9 - prosegue - "i costi in tutti i campi =
sarebbero assai maggiori, come pure i rischi politici, sia interni che =
internazionali, se finissimo per farlo da soli o assieme a uno o due =
altri paesi soltanto."=20


      Secondo Baker, gli Usa "dovrebbero sostenere l'adozione da parte =
del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di una risoluzione semplice e =
diretta che ordini all'Iraq di sottoporsi a ispezioni invasive in =
qualunque momento, in qualsiasi luogo, senza eccezioni, e che autorizzi =
tutti i mezzi necessari per imporla."


      ARCIVESCOVO DI CANTERBURY: OPINIONE PUBBLICA SI MOBILITI CONTRO LA =
GUERRA


      Londra, 25 agosto 2002 - La mobilitazione dell'opinione pubblica =
pu=F2 impedire una guerra contro l'Iraq.=20


      Lo ha dichiarato il nuovo arcivescovo di Canterbury, Rowan =
Williams, intervenendo a un festival d'arte cristiano a Cheltenham.=20


      "Penso che gi=E0 nelle ultime due o tre settimane abbiamo visto =
uno spostamento piuttosto significativo in quella che si pensava fosse =
una corsa automatica verso la guerra", ha detto Williams, aggiungendo =
che coloro che sono contrari a una azione militare hanno "una =
straordinaria opportunit=E0" ora che le divisioni e la mancanza di =
chiarezza nella politica americana sono diventate pi=F9 chiare.


      "E' chiaro che l'opinione pubblica qui e negli Stati Uniti pu=F2 =
cambiare, sta cambiando e pu=F2 cambiare ancora", ha detto fra gli =
applausi di fronte a centinaia di presenti. Gli organizzatori del =
festival stanno pensando di lanciare una petizione contro la guerra fra =
i 10.000 partecipanti al festival da consegnare al Primo Ministro Tony =
Blair.


      Fonte: Sunday Times


      SONDAGGIO USA: CALA SOSTEGNO A GUERRA IRAQ


      Washington, 23 agosto 2002 - Cala notevolmente il sostegno degli =
americani a una azione militare contro l'Iraq. Secondo i risultati di un =
sondaggio Gallup, l'appoggio all'impiego di truppe di terra per =
rimuovere Saddam Hussein =E8 sceso al 53% dal 74% del novembre 2001. =
Inoltre solo il 20% degli americani appoggerebbe un attacco condotto =
senza sostegno internazionale, mentre il 75% =E8 contrario.


      Fonte: Usa Today=20


      BLIX (UNMOVIC): DISARMO IRAQ PRIMO PASSO PER DISARMO MEDIO ORIENTE


      Cairo, 22 agosto 2002 - Lo smantellamento delle armi di =
distruzione di massa dell'Iraq deve essere un primo passo verso la =
creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in tutto il =
Medio Oriente.=20


      Lo ha dichiarato il capo dell'UNMOVIC - Hans Blix - in una =
intervista alla televisione egiziana, precisando che le risoluzioni =
dell'Onu applicate nel breve termine all'Iraq dovranno, a lungo termine, =
essere applicate anche a Israele.


      Una iniziativa per la creazione di una zona libera da armi di =
distruzione di massa in Medio Oriente (secondo quanto previsto dal =
paragrafo 14 della risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza) era stata =
proposta dal presidente egiziano Hosni Mubarak gi=E0 nel 1991, assieme =
alla convocazione di una conferenza internazionale sull'argomento.


      Fonte: Agenzia di stampa MENA (Egitto)


      STRAW (MINISTRO ESTERI): ISPEZIONI PRIORITA' DELLA GRAN BRETAGNA


      Londra, 22 agosto 2002 - La ripresa delle ispezioni sugli =
armamenti e non un "cambiamento di regime" in Iraq =E8 la priorit=E0 =
della Gran Bretagna. E' quanto dichiarato dal ministro degli esteri =
britannico, Jack Straw, in una intervista radio alla BBC.=20


      "La questione cruciale sono le ispezioni", ha detto Straw, =
sottolineando che il problema =E8 la minaccia posta da Saddam Hussein =
alla sicurezza della regione e del mondo, e che il modo migliore "per =
cercare di isolare e ridurre questa minaccia =E8 l'introduzione di =
ispezioni sugli armamenti". Ne deriva che l'obiettivo primario della =
Gran Bretagna =E8 far tornare gli ispettori in Iraq.=20


      "Dobbiamo dire che l'azione militare rimane una opzione . data la =
minaccia posta da Saddam Hussein. Ma se c'=E8 un altro modo di =
affrontare questa minaccia allora la giustificazione per una azione =
militare chiaramente si allontana", ha dichiarato.


      Fonte: Reuters


      GENERALE SCHWARZKOPF: MEGLIO NON FARE LA GUERRA DA SOLI


      Sydney, 20 agosto 2002 - Gli Stati Uniti non dovrebbero fare la =
guerra all'Iraq da soli. A sostenerlo =E8 il generale Norman =
Schwarzkopf, comandante delle forze alleate durante la guerra del Golfo, =
citato dal quotidiano australiano The Australian. Secondo Schwarzkopf, =
il successo dell'operazione Desert Storm fu dovuto quasi interamente =
all'esistenza di una ampia coalizione internazionale contro l'Iraq.=20


      "Non sar=E0 una battaglia facile ma sarebbe molto pi=F9 efficace =
se non dovessimo farla da soli", ha detto, sottolineando i pericoli di =
una invasione Usa priva di consenso e sostegno militare internazionale.


      GENERALE CLARK: GUERRA ALL'IRAQ, NON DA SOLI MA CON LA NATO


      Washington, 20 agosto 2002 - Anche Wesley Clark, il generale =
americano che guid=F2 la guerra della NATO contro la Jugoslavia nel =
1999, ha messo in guardia contro l'eventualit=E0 di una invasione =
dell'Iraq da parte degli Usa senza un sostegno internazionale.=20


      "I primi successi (in Afghanistan NdR) sembrano avere rafforzato =
la convinzione di alcuni all'interno dell'amministrazione americana =
secondo cui la guerra al terrorismo si fa meglio al di fuori delle =
strutture delle istituzioni internazionali. Questo =E8 un giudizio =
fondamentalmente errato. Pi=F9 questa guerra si prolunga . pi=F9 il =
nostro successo dipender=E0 dalla cooperazione volontaria e dalla =
partecipazione attiva dei nostri alleati", ha scritto in un articolo =
pubblicato sul numero di settembre della rivista The Washington Monthly. =



      Nel caso dell'Iraq, scrive Clark, "Non abbiamo necessariamente =
bisogno del pieno sostegno militare dell'Europa per una guerra contro =
Saddam. Ma abbiamo bisogno del suo sostegno diplomatico ora e della sua =
assistenza nel periodo successivo."=20


      Non sorprendentemente, tuttavia, l' "istituzione internazionale" a =
cui Clark pensa =E8 nientemeno che la NATO.


      Una NATO - conclude - che non =E8 troppo tardi per coinvolgere =
nella guerra al terrorismo, e la cui partecipazione si deve chiedere in =
una eventuale operazione militare contro l'Iraq.


      CONTRO LA GUERRA: "GENERAZIONI PER LA PACE" IN IRAQ


      I Christian Peacemakers Teams (gruppi cristiani di costruttori di =
pace) - una organizzazione americana sostenuta da vari gruppi di =
ispirazione cristiana, fra cui i mennoniti e la Church of Brethen, hanno =
lanciato, in cooperazione con Voices in the Wilderness, la proposta di =
inviare delegazioni di pace in Iraq, in previsione di un attacco =
militare Usa.=20


      I partecipanti staranno a Baghdad o in altre citt=E0 irachene e, =
in caso di attacco, si posizioneranno a difesa delle strutture =
necessarie alla vita civile, come ospedali, scuole, ponti, mercati =
impianti per il trattamento delle acque. Essi inoltre viaggeranno sulle =
strade che collegano le varie citt=E0.


      L'iniziativa, chiamata "Generazioni per la pace" vuole coinvolgere =
persone di tutte le et=E0 (limite minimo per la partecipazione 21 anni, =
nessun limite massimo), ma si rivolge in particolare ai pi=F9 anziani, =
riconoscendo che il fatto che "nonne e nonni" siano disposti a sfidare =
le bombe Usa assume un diverso peso morale.


      NUOVA PETIZIONE USA CONTRO LA GUERRA=20


      L'organizzazione americana MoveOn ha lanciato una petizione contro =
la guerra all'Iraq.


      " Senza prove concrete che l'Iraq costituisce una minaccia chiara =
e attuale per gli Usa, il Congresso deve agire per impedire una guerra =
all'Iraq", dice il testo rivolto ai parlamentari Usa.


      La petizione, che in una settimana ha gi=E0 raccolto 115.000 =
firme, verr=E0 consegnata in occasione della "giornata nazionale di =
azione", indetta per il 28 agosto 2002, nel corso della quale in tutti =
gli Stati Uniti si terranno incontri fra delegazioni di attivisti e i =
senatori, che si trovano attualmente nei loro collegi per il periodo =
delle vacanze.


      PACIFISTI USA: UNA PAGINA (A PAGAMENTO) CONTRO LA GUERRA PER =
COMMEMORARE 11 SETTEMBRE


      L'8 settembre prossimo sul quotidiano americano San Jose Mercury =
News, all'interno di un inserto speciale in commemorazione dell'11 =
settembre, comparir=E0 una intera pagina a pagamento promossa dal =
Peninsula Peace and Justice Center, una organizzazione pacifista che ha =
sede a Palo Alto, in California.


      Il testo, dal titolo "Onorateli con la pace", si propone di avere =
un impatto significativo sul dibattito in corso sulla guerra all'Iraq e =
la "guerra al terrorismo" nel suo insieme.


      Secondo la Columbia Journalism Review, il San Jose Mercury News - =
con circa 380.000 lettori - =E8 fra i primi 10 quotidiani degli Usa in =
termini di influenza, pubblico e qualit=E0.


      Di seguito il testo del messaggio, nella traduzione italiana:


      Il nostro dolore non =E8 un grido di guerra .


      Mentre il nostro paese ricorda le vittime dei terribili eventi =
dell'11 settembre, invitiamo i nostri vicini e i rappresentanti da noi =
eletti a fermarsi e a riflettere su quanto =E8 accaduto nell'anno =
trascorso, e su ci=F2 che riserva il futuro.


      Non possiamo proteggere la nostra libert=E0 limitando le nostre =
libert=E0 civili.


      Non possiamo celebrare la nostra diversit=E0 con l'odio e la =
paura.


      Non possiamo conquistare alleati attraverso l'azione unilaterale.


      Non possiamo trovare la pace con i fucili e le bombe.


      Il futuro dipende da noi . Alzate la voce oggi contro la guerra.


      Onorateli con la pace


      RAMSEY CLARK IN IRAQ=20


      L'ex-ministro della giustizia Usa, Ramsey Clark, =E8 arrivato in =
Iraq alla guida di una delegazione di cinque persone .=20


      Scopo della delegazione =E8 raccogliere dati sugli effetti pi=F9 =
recenti delle sanzioni e portare solidariet=E0 al popolo iracheno in un =
momento in cui esso ha di fronte la prospettiva di una guerra di =
aggressione lanciata dagli Usa.


      La delegazione, oltre a visitare ospedali e centri per la =
distribuzione del cibo, incontrer=E0 anche alti esponenti governativi. A =
Bassora, Clark e gli altri quattro componenti del gruppo hanno fatto =
visita in ospedale ai feriti durante il recente bombardamento del 26 =
agosto, che ha ucciso otto civili. E' previsto anche un incontro con i =
familiari delle vittime.


      Dall'Iraq, Clark ha lanciato un forte appello per una azione =
urgente che fermi una nuova guerra contro l'Iraq prima che questa inizi. =
Ha esortato i cittadini americani a partecipare alle azioni organizzate =
dalla Coalizione Internazionale A.N.S.W.E.R. (Act Now to Stop War & End =
Racism - Agire adesso per fermare la guerra e porre fine al razzismo) in =
tutto il paese dal 14 al 16 settembre prossimo, e alla giornata =
internazionale di protesta indetta per il 26 ottobre.
    =20


      =
-------------------------------------------------------------------------=
-------------------------------------------------------------------------=
---------------------------------------




      visita la pagina=20
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<DIV style=3D"FONT: 10pt arial">----- Original Message -----=20
<DIV style=3D"BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A=20
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per ...</A>=20
</DIV>
<DIV><B>To:</B> <A href=3D"mailto:lista distribuzione"=20
title=3D"lista distribuzione">lista distribuzione</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Thursday, August 29, 2002 6:02 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> [info-unponteper] notizie dal ponte n. =
15</DIV></DIV>
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      Pagina principale</A> </FONT></TD></TR></TBODY></TABLE><BR><!-- =
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  <TR>
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      <P align=3Dcenter><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
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      <P align=3Dcenter><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D6><STRONG>Numero=20
      15</STRONG></FONT><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial=20
      size=3D4><STRONG><BR></STRONG></FONT><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial=20
      size=3D3><STRONG>agosto 2002<BR><BR></STRONG></FONT><A =
href=3D"#titolo0"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>GUERRA USA CONTRO =
L&#8217;IRAQ: LETTERA=20
      APERTA AL SEGRETARIO GENERALE DELL'ONU</U></FONT></A></P>
      <P><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial size=3D5><I><U><IMG alt=3D"" =
border=3D0=20
      hspace=3D0=20
      =
src=3D"cid:003601c24ffe$64079060$5bc4abd4@marcucci"><BR></U></I></FONT>&n=
bsp;</P>
      <UL>
        <LI><A href=3D"#titolo1"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Due=20
        nuovi rapporti sulle sanzioni all&#8217;Iraq</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo2"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Iraq:=20
        economia in regresso nel 2002</U></FONT></A></LI></UL>
      <P><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      src=3D"cid:003801c24ffe$64079060$5bc4abd4@marcucci"><BR></P>
      <UL>
        <LI><A href=3D"#titolo3"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Baker:=20
        Usa chiedano risoluzione Onu sull&#8217;Iraq</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo4"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
        size=3D2><U>Arcivescovo di Canterbury: opinione pubblica si =
mobiliti=20
        contro la guerra</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo5"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
        size=3D2><U>Sondaggio Usa: cala sostegno a guerra =
Iraq</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo6"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Blix=20
        (UNMOVIC): disarmo Iraq primo passo per disarmo Medio=20
        Oriente</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo7"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Straw=20
        (Ministro Esteri): ispezioni priorit=E0 della GB</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo8"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Gen.=20
        Schwarzkopf: meglio non fare la guerra da soli</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo9"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Gen.=20
        Clark: guerra all&#8217;Iraq, non da soli ma con la=20
NATO</U></FONT></A></LI></UL>
      <P><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      src=3D"cid:003a01c24ffe$64079060$5bc4abd4@marcucci"><BR></P>
      <UL>
        <LI><A href=3D"#titolo10"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Contro=20
        la guerra: "Generazioni per la pace in Iraq"</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo11"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Nuova=20
        petizione Usa contro la guerra</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo12"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial=20
        size=3D2><U>Pacifisti Usa: una pagina (a pagamento) contro la =
guerra per=20
        comme-morare 11 settembre</U></FONT></A>=20
        <LI><A href=3D"#titolo13"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Ramsey=20
        Clark in Iraq</U></FONT></A></LI></UL></TD>
    <TD background=3Dnotizie-background.gif rowSpan=3D2 =
width=3D10>&nbsp;</TD>
    <TD borderColor=3D#ffffff borderColorDark=3D#ffffff =
borderColorLight=3D#ffffff=20
    rowSpan=3D2 vAlign=3Dtop width=3D550>
      <P align=3Dcenter><A name=3Dtitolo0><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial=20
      size=3D6><B>GUERRA USA CONTRO L&#8217;IRAQ: LETTERA APERTA AL =
SEGRETARIO GENERALE=20
      DELL'ONU</B></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>La lettera che segue (di cui =
diamo il testo=20
      integrale nella traduzione italiana), =E8 stata promossa dagli =
intellettuali=20
      americani Edward S. Herman, Anthony Arnove, Rahul Mahajan e David=20
      Peterson, e sta attualmente circolando per la =
firma.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>Lettera aperta al Segretario =
Generale=20
      dell&#8217;Onu Kofi Annan e ai rappresentanti degli Stati membri , =
sulla=20
      intenzione dichiarata degli Stati Uniti di compiere una =
aggressione contro=20
      l&#8217;Iraq</B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Signore e Signori,</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>bench=E9 il governo americano =
progetti=20
      apertamente una guerra contro l&#8217;Iraq, i funzionari delle =
Nazioni Unite non=20
      hanno n=E9 parlato contro n=E9 intrapreso alcuna azione che possa =
impedire=20
      agli Stati Uniti di imbarcarsi in questa strada violenta. =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le Nazioni Unite furono create =
esplicitamente=20
      per "salvare le generazioni future dal flagello della guerra" =
(Preambolo,=20
      Carta dell&#8217; Onu) e "per prendere misure collettive efficaci =
per prevenire=20
      ed eliminare le minacce alla pace &#8230;" (Articolo 1, 1). La =
Carta dell&#8217;Onu=20
      condanna gli attacchi unilaterali ad altri paesi se non =
giustificati=20
      dall&#8217;autodifesa, riferita alla necessit=E0 di respingere un =
attacco in corso=20
      o chiaramente imminente. Altrimenti, =E8 obbligatorio ottenere=20
      l&#8217;approvazione del Consiglio di Sicurezza per qualunque =
azione militare di=20
      questo tipo. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Quando un paese semplicemente si =
arroga il=20
      diritto di rimuovere un regime che disapprova con la forza delle =
armi,=20
      questa =E8 aggressione, definita dal rappresentante Usa ai =
processi di=20
      Norimberga, Robert Jackson, come "il crimine internazionale =
supremo che=20
      differisce da altri crimini di guerra per il fatto che contiene in =
s=E9 il=20
      male accumulato dell&#8217;insieme." </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La recente affermazione degli Usa =
di un diritto=20
      a intraprendere attacchi "preventivi" contro stati, compreso =
l&#8217;Iraq, non=20
      evita queste considerazioni &#8211; =E8 un&#8217;altra espressione =
di una intenzione di=20
      violare il diritto internazionale.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le affermazioni relative alla =
ricerca o=20
      all&#8217;effettivo possesso da parte dell&#8217;Iraq di "armi di =
distruzione di=20
      massa" (WMD) non possono giustificare un attacco Usa, pi=F9 di =
quanto un=20
      attacco iracheno agli Stati Uniti potrebbe essere analogamente=20
      giustificato sulla base del possesso di tali armi da parte degli =
Usa (e di=20
      una assai maggiore minaccia del loro impiego). </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le risoluzioni esistenti che =
affrontano questo=20
      argomento, come la risoluzione 687 del Consiglio di Sicurezza, non =
danno=20
      agli Stati Uniti il diritto di lanciare un attacco senza una=20
      autorizzazione specifica del Consiglio di Sicurezza. L&#8217;idea =
che gli Stati=20
      Uniti siano minacciati dal presunto possesso di WMD da parte =
dell&#8217;Iraq =E8=20
      insostenibile. Non ci sono prove che l&#8217;Iraq possieda sistemi =
di lancio a=20
      lunga gittata, o che la sua leadership sia cos=EC irrazionale da =
progettare=20
      azioni che scatenerebbero tutta la forza della potenza militare =
americana=20
      sul loro paese.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Gli Stati Uniti inoltre non hanno =
le mani=20
      pulite su questo argomento, dato che assieme alla Gran Bretagna=20
      facilitarono l&#8217;acquisizione e l&#8217;impiego da parte =
dell&#8217;Iraq di WMD negli=20
      anni &#8217;80 &#8211; compresa la fornitura da parte degli Usa di =
materiale seminale=20
      di alta qualit=E0 per l&#8217;antrace e altre malattie mortali =
&#8211; quando l&#8217;Iraq=20
      stava combattendo una guerra contro l&#8217;Iran e serviva gli =
interessi degli=20
      Usa. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Gli Stati Uniti hanno inoltre =
compromesso il=20
      lavoro della Commissione speciale dell&#8217;Onu per le ispezioni =
sugli=20
      armamenti (UNSCOM), usandola a fini di spionaggio e ritirandola in =


      previsione del bombardamento Usa sull&#8217;Iraq del dicembre =
1998. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Pi=F9 di recente, gli Stati Uniti, =
mentre cercano=20
      di difendere la loro giustificazione logica per andare alla =
guerra, hanno=20
      respinto seccamente offerte dall&#8217;Iraq di negoziare la =
riammissione degli=20
      ispettori.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sotto una forte pressione da parte =
di Usa e=20
      Gran Bretagna, le Nazioni Unite hanno imposto e mantenuto sanzioni =


      all&#8217;Iraq negli ultimi 12 anni nel presunto interesse di =
impedire all&#8217;Iraq=20
      di acquisire WMD.</FONT> </P></TD></TR>
  <TR>
    <TD bgColor=3D#c0c0c0 rowSpan=3D2 vAlign=3Dtop width=3D190><IMG =
align=3Dmiddle=20
      alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      src=3D"cid:003c01c24ffe$64079060$5bc4abd4@marcucci">=20
      <P><IMG alt=3D"" border=3D0 hspace=3D0=20
      src=3D"cid:003e01c24ffe$64079060$5bc4abd4@marcucci"></P>
      <P align=3Dcenter><FONT face=3DArial size=3D2><EM>Se avete =
difficolt=E0 di=20
      visualizzazione (segnalata in alcune versioni di Internet =
Explorer) o=20
      volete avere una copia del notiziario comodamente leggibile sul =
vostro PC=20
      senza essere connessi ad Internet selezionate il link segnalato, a =


      download terminato decomprimete il contenuto in una cartella ed =
aprite il=20
      file (La visualizzazione richiede Acrobat Reader scaricabile dal =
sito=20
      </EM></FONT><A href=3D"http://www.acrobat.com/"><FONT face=3DArial =


      size=3D2><EM>http://www.acrobat.com)</EM></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2><EM> </EM></FONT></P></TD></TR>
  <TR>
    <TD background=3Dnotizie-background.gif width=3D10>&nbsp;</TD>
    <TD width=3D550><FONT face=3DArial size=3D2>Ma il prezzo di queste =
sanzioni =E8=20
      stato pagato da milioni di civili innocenti, non dal regime o dai =
suoi=20
      leader. L&#8217;embargo ha reso difficile per l&#8217;Iraq =
riprendersi dalla guerra=20
      del Golfo del 1991, indebolendo la sua capacit=E0 di ricostruire i =
sistemi=20
      per lo smaltimento e il trattamento delle acque designati come =
obiettivi e=20
      distrutti dai bombardamenti Usa. </FONT>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Quei bombardamenti intenzionali =
hanno violato=20
      l&#8217;articolo 54 del Protocollo addizionale alla Convenzione di =
Ginevra del=20
      1977.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Bench=E9 l&#8217;allora Presidente =
George Bush=20
      affermasse nel 1991 che "noi non vogliamo &#8230; punire il popolo =
iracheno per=20
      le decisioni e le politiche dei suoi leader .. (e) stiamo facendo =
il=20
      possibile e con grande successo per ridurre al minimo i danni =
collaterali=20
      " (<I>New York Times</I>, 6 febbraio 1991), gli effetti =
necessariamente=20
      devastanti di tali bombardamenti sui civili furono compresi =
all&#8217;epoca e in=20
      effetti voluti dai pianificatori Usa. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il <I>Washington Post</I> scrisse =
poco dopo la=20
      guerra che "i pianificatori adesso dicono che la loro intenzione =
era=20
      quella di distruggere o danneggiare impianti di gran valore che =
Baghdad=20
      non potesse riparare senza un aiuto dall&#8217;estero" (23 giugno =
1991). Non si=20
      sa se queste comprendessero gli impianti per il trattamento delle =
acque,=20
      la cui mancanza si cap=EC "avrebbe portato, se non a epidemie, a =
maggiori=20
      incidenze di malattie" (Defense Intelligence Agency, "Iraq Water =
Treatment=20
      Vulnerabilities", 21 gennaio 1991, citato in Thomas Nagy, "The =
Secret=20
      Behind the Sanctions: How the U.S. Intentionally Destroyed =
Iraq&#8217;s Water=20
      Supply", <I>The Progressive</I>, settembre 2001). </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Distruggere questi impianti e =
impedire la loro=20
      riparazione avrebbe dato un maggiore potere di contrattazione=20
      ,intensificando gli effetti sfavorevoli delle sanzioni sul =
benessere dei=20
      civili .</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Come messo in evidenza nel recente =
rapporto di=20
      oltre 12 gruppi religiosi e per i diritti umani, "</FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.globalpolicy.org/security/sanction/iraq1/2002/paper.ht=
m"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Iraq Sanctions: =
Humanitarian=20
      Implications and Options for the Future</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2>" (6 agosto 2002), "I protocolli del 1977 alle =
Convenzioni di=20
      Ginevra sul diritto bellico comprendono un divieto di assedi =
economici=20
      contro i civili come metodo di guerra." Nelle loro azioni rispetto =


      all&#8217;Iraq, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, e le Nazioni =
Unite hanno=20
      violato queste leggi di guerra in un modo che non ha precedenti =
nella=20
      storia. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>In un articolo su <I>Foreign =
Affairs</I>=20
      ("Sanctions of Mass Destruction", 78: 3, maggio-giugno 1999), John =
e Karl=20
      Mueller sostengono che "le sanzioni economiche possono benissimo =
essere=20
      state una causa essenziale della morte di pi=F9 persone in Iraq di =
quante=20
      siano state uccise da tutte le cosiddette armi di distruzione di =
massa in=20
      tutta la storia." L&#8217;UNICEF ha documentato un aumento del =
tasso mortalit=E0=20
      infantile sotto i cinque anni in Iraq dal 56 al 131per mille negli =
anni=20
      delle sanzioni che vanno dal 1990 al 1998, con un tributo di vite =
di=20
      bambini stimato in diverse centinaia di migliaia.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dopo aver contribuito a queste =
morti di massa=20
      attraverso una guerra economica, le Nazioni Unite ora rimangono in =


      silenzio di fronte a una guerra di aggressione contro l&#8217;Iraq =
apertamente=20
      pianificata. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La guerra sar=E0 sanguinosa e =
avr=E0 ripercussioni=20
      molto pi=F9 ampie, potenzialmente disastrose. Se il Segretario =
Generale e i=20
      membri delle Nazioni Unite non alzano la voce, non si oppongono, e =
tentano=20
      di fermare quella che sarebbe una aggressione flagrante, non =
sar=E0 chiaro=20
      che le Nazioni Unite non sono una istituzione che serve a impedire =
la=20
      guerra ma piuttosto uno strumento politico degli Stati Uniti e di =
alcuni=20
      loro alleati?</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Esortiamo il Segretario Generale e =
i membri=20
      delle Nazioni Unite ad agire adesso o a essere condannati come =
complici di=20
      aggressione, nel disprezzo sia del chiaro linguaggio della Carta =
dell&#8217;Onu=20
      che</FONT> <FONT face=3DArial size=3D2>dei desideri della vasta =
maggioranza=20
      dei popoli del mondo.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo1><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>DUE NUOVI=20
      RAPPORTI SULLE SANZIONI ALL&#8217;IRAQ</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><B>di Ornella =
Sangiovanni</B></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sono stati pubblicati di recente =
due rapporti=20
      sulle sanzioni all&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>I. Il primo, dal titolo "</FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.globalpolicy.org/security/sanction/iraq1/2002/paper.ht=
m"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Iraq Sanctions: =
Humanitarian=20
      Implications and Options for the Future</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2>" (Sanzioni all&#8217;Iraq: implicazioni umanitarie e =
opzioni per il=20
      futuro), =E8 uscito simultaneamente a New York, Londra, Parigi e =
Berlino il=20
      6 agosto scorso, in coincidenza con il 12=B0 anniversario =
dell&#8217;imposizione=20
      delle sanzioni all&#8217;Iraq. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Redatto da un gruppo di 12 Ong, del =
quale fanno=20
      parte il <I>Global Policy Forum</I>, il <I>Mennonite Central=20
      Committee</I>, il <I>Quaker UN Office</I>, <I>Fellowship of=20
      Reconciliation</I>, l&#8217;<I> Arab Commission for Human Rights =
e</I> <I>Save=20
      the Children UK</I>, il rapporto &#8211; 55 pagine provviste di =
accurate note e=20
      riferimenti &#8211; analizza in dettaglio le sanzioni economiche =
che da 12 anni=20
      colpiscono l&#8217;Iraq, esaminandone i gravissimi effetti sulla =
situazione=20
      umanitaria della popolazione civile e le responsabilit=E0 =
internazionali,=20
      per concludere con alcune raccomandazioni per il superamento della =


      situazione attuale.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Particolarmente duro, nella parte =
relativa alle=20
      responsabilit=E0, l&#8217;attacco al Consiglio di Sicurezza delle =
Nazioni=20
      Unite.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Anche se il governo iracheno ha una =
gran parte=20
      di responsabilit=E0 per la sofferenza della sua popolazione =
&#8211; dice il=20
      rapporto - il Consiglio di Sicurezza =E8 in chiara violazione dei =
suoi=20
      obblighi in base al diritto internazionale "specialmente per il =
fatto di=20
      non aver protetto i bambini che hanno sofferto in modo =
sproporzionato=20
      sotto le sanzioni."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Il Consiglio di Sicurezza ha =
commesso=20
      violazioni sia procedurali che sostanziali, non conducendo =
valutazioni=20
      periodiche sull&#8217;impatto umanitario delle sanzioni, e =
violando direttamente=20
      diversi diritti importanti, compreso il diritto dei bambini alla=20
      protezione e lo stesso diritto alla vita."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Un duro attacco anche a Stati Uniti =
e Gran=20
      Bretagna "che usano il loro potere di veto [all&#8217;interno del =
Consiglio] per=20
      prolungare le sanzioni" e che "hanno una particolare =
responsabilit=E0 nel=20
      perpetuare le sanzioni contro i desideri della grande maggioranza =
dei 15=20
      membri del Consiglio di Sicurezza".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo gli estensori del rapporto, =
=E8 la=20
      sofferenza della popolazione civile irachena che deve avere la =
priorit=E0:=20
      il Consiglio di Sicurezza non dovrebbe continuare a perseguire =
obiettivi=20
      di controllo degli armamenti attraverso un meccanismo che esige un =
tributo=20
      umano cos=EC alto.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Quanto alla sofferenza della =
popolazione, essa=20
      non =E8 stata sostanzialmente migliorata dal programma <I>Oil for =
Food</I>,=20
      che =E8 oggetto di una discussione dettagliata, come pure le =
cosiddette=20
      "sanzioni intelligenti".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il programma &#8211; si legge nel =
rapporto - non ha=20
      risolto la crisi umanitaria, e tanto meno fornito una soluzione a =
lungo=20
      termine per l&#8217;Iraq. Esso non ha migliorato a sufficienza la =
situazione=20
      alimentare e sanitaria degli iracheni, che continuano a soffrire =
di=20
      condizioni drasticamente peggiori di quelle del periodo precedente =
le=20
      sanzioni.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Anche la risoluzione 1409 (2002) =
approvata di=20
      recente (vedi Notizie dal Ponte no.6) =E8 largamente inadeguata =
come=20
      soluzione alla crisi irachena, mentre una disputa sui meccanismi =
per i=20
      prezzi del greggio ha ridotto drasticamente i fondi del programma=20
      umanitario. Tutto questo, in un momento in cui Stati Uniti =
minacciano di=20
      attaccare l&#8217;Iraq e imporre un cambio di regime.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo gli autori del rapporto, =
una soluzione=20
      della crisi irachena deve essere basata su un accordo globale fra =
le=20
      Nazioni Unite e il governo dell&#8217;Iraq che affronti molti =
problemi=20
      importanti e collegati fra loro.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dal canto loro le Nazioni Unite =
dovrebbero=20
      iniziare con cinque provvedimenti:</FONT></P>
      <OL>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Togliere le sanzioni economiche =
totali=20
        </FONT>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Eliminare l&#8217;<I>escrow =
account</I> [=E8 il=20
        conto bancario vincolato sotto supervisione Onu in cui =
l&#8217;Iraq deve=20
        depositare i fondi che provengono dalle vendite del suo petrolio =
NdR]=20
        </FONT>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Ripristinare il libero commercio =
(fatta=20
        eccezione per le merci a carattere militare) </FONT>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Permettere gli investimenti =
stranieri in=20
        Iraq e </FONT>
        <LI><FONT face=3DArial size=3D2>Sbloccare i fondi iracheni =
congelati=20
        all&#8217;estero in modo da permettere al paese di normalizzare =
le sue=20
        relazioni economiche con l&#8217;esterno.</FONT></LI></OL>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Al tempo stesso occorrer=E0 =
reintrodurre un=20
      vigoroso monitoraggio sugli armamenti, per assicurare il disarmo =
ed=20
      eliminare la produzione di programmi per armi di distruzione di =
massa e=20
      completare il disarmo dell&#8217;Iraq con approcci regionali al =
disarmo, in=20
      particolare l&#8217;eliminazione di armi di distruzione di massa =
(e programmi=20
      relativi) negli altri stati della regione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Inoltre, se l&#8217;Iraq deve =
tornare alla normalit=E0=20
      e se deve essere persuaso a dare il suo consenso ad accordi=20
      internazionali, esso deve essere liberato da una pressione =
militare=20
      costante, da minacce e intimidazioni.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le decisioni del Consiglio di =
Sicurezza,=20
      conclude il rapporto, non una azione unilaterale da parte di una o =
due=20
      potenze, devono prevalere.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Per il testo integrale del =
rapporto:=20
      </I></FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.globalpolicy.org/security/sanction/iraq1/2002/paper.ht=
m"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial=20
      =
size=3D2><I><U>http://www.globalpolicy.org/security/sanction/iraq1/2002/p=
aper.htm</U></I></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>II. "</FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.cafod.org.uk/policy/iraq_sanctions20020809.shtml"><FON=
T=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Iraq, Sanctions and the =
War on=20
      Terrorism</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2>" =
(L&#8217;Iraq, le sanzioni e=20
      la guerra al terrorismo), pubblicato il 9 agosto scorso, =E8 un =
<I>Policy=20
      Paper</I> della </FONT><A href=3D"http://www.cafod.org/"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial size=3D2><U>CAFOD</U></FONT></A><FONT face=3DArial =
size=3D2>=20
      (Catholic Agency for Overseas Development &#8211; Agenzia =
Cattolica per lo=20
      sviluppo estero). </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Esso contiene per cominciare una =
dura critica=20
      al nuovo meccanismo delle sanzioni introdotto con la risoluzione =
1409=20
      (2002) approvata dal Consiglio di Sicurezza il 14 maggio 2002 =
(vedi=20
      Notizie dal Ponte no.6). </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>I cambiamenti al meccanismo delle =
sanzioni=20
      introdotti 10 settimane fa &#8211; scrive il rapporto &#8211; =
stanno sortendo=20
      l&#8217;effetto contrario a quello dichiarato: rendere pi=F9 =
difficile per Saddam=20
      Hussein procurarsi armi di distruzione di massa, alleggerendo =
l&#8217;impatto=20
      delle sanzioni sulla popolazione irachena. Il risultato della =
nuova=20
      politica di sanzioni sono carenze che colpiscono ogni aspetto =
della vita=20
      del popolo iracheno: - le famiglie, le strutture per =
l&#8217;istruzione, la=20
      produzione agricola e l&#8217;industria.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo il rapporto, con il nuovo =
meccanismo=20
      introdotto in maggio, il numero di merci considerate "a duplice =
uso"=20
      [civile e militare NdR] =E8 raddoppiato. L&#8217;elenco di queste =
merci =E8 di ben=20
      332 pagine e comprende scaldabagni, turbine, pompe, compressori, =
cavi,=20
      trasformatori e altri articoli vitali per la manutenzione delle =
forniture=20
      elettriche irachene. Anche i prodotti chimici e le attrezzature =
per il=20
      trattamento delle acque sono vietati.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Le interruzioni di elettricit=E0 =
sono=20
      particolarmente pericolose in strutture come ospedali e impianti =
per il=20
      trattamento delle acque", dice il rapporto, aggiungendo che =
l&#8217;Iraq=20
      attualmente opera a meno della met=E0 delle sue necessit=E0=20
      energetiche.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Mentre il programma <I>Oil for =
Food</I> non=20
      funziona, sostiene il CAFOD, "Le sanzioni imposte all&#8217;Iraq =
(&#8230;) hanno=20
      provocato sofferenze indicibili a milioni di persone &#8211; =
fisiche, mentali e=20
      culturali (&#8230;) </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Gli effetti delle sanzioni &#8211; =
anche se venissero=20
      tolte oggi &#8211; si farebbero certamente sentire per molti anni =
a venire. Sono=20
      impressi in modo indelebile nella psiche degli iracheni. Una =
nazione un=20
      tempo prospera &#8211; che ha le seconde riserve petrolifere del =
mondo &#8211; viene=20
      sistematicamente de-sviluppata, privata delle sue competenze e =
ridotta=20
      alla povert=E0".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Le conclusioni del rapporto =
denunciano con=20
      forza la prospettiva di una azione militare contro =
l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Il pericolo di una azione =
unilaterale, sotto=20
      forma di un attacco preventivo da parte degli Stati Uniti (forse =
con il=20
      sostegno della Gran Bretagna) non pu=F2 essere sottovalutato. =
Sarebbe=20
      difficile immaginare un modo pi=F9 efficace di infliggere =
ulteriori=20
      devastazioni a un paese gi=E0 devastato &#8211; e di creare una =
grave crisi=20
      umanitaria con centinaia di migliaia di vittime =
innocenti."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>CAFOD &#8211; che ha sede in Gran =
Bretagna - ha=20
      iniziato a lavorare in Iraq, assieme all&#8217;agenzia-sorella =
francese=20
      <I>Confrerie de la Charit=E9</I>, durante la guerra del Golfo. =
Negli ultimi=20
      cinque anni si =E8 occupata principalmente di programmi di =
nutrizione=20
      rivolti in particolare ai gruppi vulnerabili, come i bambini e i =
neonati=20
      affetti da malnutrizione.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Per il testo integrale del =
rapporto:=20
      </I></FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.cafod.org.uk/policy/iraq_sanctions20020809.shtml"><FON=
T=20
      color=3D#0000ff face=3DArial=20
      =
size=3D2><I><U>http://www.cafod.org.uk/policy/iraq_sanctions20020809.shtm=
l</U></I></FONT></A></P>
      <P><A name=3Dtitolo2><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>IRAQ:=20
      ECONOMIA IN REGRESSO NEL 2002</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Malgrado la consistenza delle =
riserve=20
      petrolifere del paese, i dati dicono che nel 2002 l&#8217;economia =
irachena ha=20
      fatto passi indietro. Il Prodotto Nazionale Lordo si =E8 ridotto =
del 6% lo=20
      scorso anno e probabilmente si ridurr=E0 ancora quest&#8217;anno, =
secondo le=20
      previsioni dell&#8217;<I>Economist Intelligence Unit</I>. =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ci=F2 significa che per i 23 =
milioni di iracheni=20
      il reddito pro capite =E8 oggi inferiore a quello che era tre anni =
fa.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ad aggravare le prospettive =
sfavorevoli =E8 il=20
      tasso di inflazione, che =E8 attualmente al 50% l&#8217;anno: un =
miglioramento=20
      rispetto al 100% di cinque anni fa, ma pur sempre un pesante =
salasso del=20
      potere d&#8217;acquisto. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo il Dipartimento =
all&#8217;Energia Usa, la=20
      produzione petrolifera media irachena lo scorso anno =E8 stata di =
2,45=20
      milioni di barili al giorno. Il periodico specializzato <I>Middle =
East=20
      Economic Survey</I> ha scritto di recente che quest&#8217;anno la =
produzione =E8=20
      stata sinora inferiore ai 2 milioni di barili al =
giorno.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Gli esperti ritengono che oggi =
l&#8217;Iraq sia in=20
      grado di produrre circa 2,8 milioni di barili al giorno: cifra di =
molto=20
      inferiore ai 3,5 milioni di barili del luglio 1990, prima =
dell&#8217;invasione=20
      del Kuwait.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Per aumentare la produzione il =
paese avrebbe=20
      bisogno di ammodernare la sua industria estrattiva, che ancora =
porta le=20
      conseguenze dei danni subiti durante la guerra del Golfo: cosa che =
=E8 resa=20
      assai difficile dalle sanzioni economiche tuttora in =
vigore.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo3><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>BAKER:=20
      USA CHIEDANO RISOLUZIONE ONU =
SULL&#8217;IRAQ</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>New York, 25 agosto 2002 &#8211; =
Gli Stati Uniti non=20
      dovrebbero attaccare l&#8217;Iraq senza un sostegno =
internazionale, e dovrebbero=20
      chiedere una risoluzione dell&#8217;Onu "semplice e diretta" che =
imponga=20
      all&#8217;Iraq ispezioni "invasive" sugli armamenti, con la =
minaccia di una=20
      azione militare in caso di inadempienza. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; la proposta di James A. =
Baker III,=20
      Segretario di Stato Usa sotto la presidenza di Bush padre, che ne =
scrive=20
      sul <I>New York Times. </I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Baker, favorevole all&#8217;uso =
della forza militare,=20
      che definisce "l&#8217;unico modo realistico per provocare un =
cambiamento di=20
      regime in Iraq", scrive tuttavia che "anche se gli Usa potrebbero=20
      certamente vincere, dovremmo fare del nostro meglio per non farlo =
da soli,=20
      e il Presidente dovrebbe rifiutare i consigli di coloro che lo =
consigliano=20
      in questo senso." Questo perch=E9 &#8211; prosegue &#8211; "i =
costi in tutti i campi=20
      sarebbero assai maggiori, come pure i rischi politici, sia interni =
che=20
      internazionali, se finissimo per farlo da soli o assieme a uno o =
due altri=20
      paesi soltanto." </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo Baker, gli Usa "dovrebbero =
sostenere=20
      l&#8217;adozione da parte del Consiglio di Sicurezza =
dell&#8217;Onu di una risoluzione=20
      semplice e diretta che ordini all&#8217;Iraq di sottoporsi a =
ispezioni invasive=20
      in qualunque momento, in qualsiasi luogo, senza eccezioni, e che =
autorizzi=20
      tutti i mezzi necessari per imporla."</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo4><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial=20
      size=3D4><STRONG>ARCIVESCOVO DI CANTERBURY: OPINIONE PUBBLICA SI =
MOBILITI=20
      CONTRO LA GUERRA</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Londra, 25 agosto 2002 &#8211; La =
mobilitazione=20
      dell&#8217;opinione pubblica pu=F2 impedire una guerra contro =
l&#8217;Iraq. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Lo ha dichiarato il nuovo =
arcivescovo di=20
      Canterbury, Rowan Williams, intervenendo a un festival =
d&#8217;arte cristiano a=20
      Cheltenham. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Penso che gi=E0 nelle ultime due o =
tre settimane=20
      abbiamo visto uno spostamento piuttosto significativo in quella =
che si=20
      pensava fosse una corsa automatica verso la guerra", ha detto =
Williams,=20
      aggiungendo che coloro che sono contrari a una azione militare =
hanno "una=20
      straordinaria opportunit=E0" ora che le divisioni e la mancanza di =
chiarezza=20
      nella politica americana sono diventate pi=F9 chiare.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"E&#8217; chiaro che =
l&#8217;opinione pubblica qui e negli=20
      Stati Uniti pu=F2 cambiare, sta cambiando e pu=F2 cambiare =
ancora", ha detto=20
      fra gli applausi di fronte a centinaia di presenti. Gli =
organizzatori del=20
      festival stanno pensando di lanciare una petizione contro la =
guerra fra i=20
      10.000 partecipanti al festival da consegnare al Primo Ministro =
Tony=20
      Blair.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Fonte: Sunday =
Times</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo5><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>SONDAGGIO=20
      USA: CALA SOSTEGNO A GUERRA IRAQ</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Washington, 23 agosto 2002 &#8211; =
Cala notevolmente=20
      il sostegno degli americani a una azione militare contro =
l&#8217;Iraq. Secondo i=20
      risultati di un sondaggio Gallup, l&#8217;appoggio =
all&#8217;impiego di truppe di=20
      terra per rimuovere Saddam Hussein =E8 sceso al 53% dal 74% del =
novembre=20
      2001. Inoltre solo il 20% degli americani appoggerebbe un attacco =
condotto=20
      senza sostegno internazionale, mentre il 75% =E8 =
contrario.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Fonte: Usa Today </I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo6><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>BLIX=20
      (UNMOVIC): DISARMO IRAQ PRIMO PASSO PER DISARMO MEDIO=20
      ORIENTE</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Cairo, 22 agosto 2002 &#8211; Lo =
smantellamento delle=20
      armi di distruzione di massa dell&#8217;Iraq deve essere un primo =
passo verso la=20
      creazione di una zona libera da armi di distruzione di massa in =
tutto il=20
      Medio Oriente. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Lo ha dichiarato il capo =
dell&#8217;UNMOVIC &#8211; Hans=20
      Blix &#8211; in una intervista alla televisione egiziana, =
precisando che le=20
      risoluzioni dell&#8217;Onu applicate nel breve termine =
all&#8217;Iraq dovranno, a=20
      lungo termine, essere applicate anche a Israele.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Una iniziativa per la creazione di =
una zona=20
      libera da armi di distruzione di massa in Medio Oriente (secondo =
quanto=20
      previsto dal paragrafo 14 della risoluzione 687 del Consiglio di=20
      Sicurezza) era stata proposta dal presidente egiziano Hosni =
Mubarak gi=E0=20
      nel 1991, assieme alla convocazione di una conferenza =
internazionale=20
      sull&#8217;argomento.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Fonte: Agenzia di stampa MENA=20
      (Egitto)</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo7><FONT face=3DArial size=3D2>STRAW (MINISTRO =
ESTERI):=20
      ISPEZIONI PRIORITA&#8217; DELLA GRAN BRETAGNA</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Londra, 22 agosto 2002 - La ripresa =
delle=20
      ispezioni sugli armamenti e non un "cambiamento di regime" in Iraq =
=E8 la=20
      priorit=E0 della Gran Bretagna. E&#8217; quanto dichiarato dal =
ministro degli=20
      esteri britannico, Jack Straw, in una intervista radio alla BBC.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"La questione cruciale sono le =
ispezioni", ha=20
      detto Straw, sottolineando che il problema =E8 la minaccia posta =
da Saddam=20
      Hussein alla sicurezza della regione e del mondo, e che il modo =
migliore=20
      "per cercare di isolare e ridurre questa minaccia =E8 =
l&#8217;introduzione di=20
      ispezioni sugli armamenti". Ne deriva che l&#8217;obiettivo =
primario della Gran=20
      Bretagna =E8 far tornare gli ispettori in Iraq. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Dobbiamo dire che l&#8217;azione =
militare rimane una=20
      opzione &#8230; data la minaccia posta da Saddam Hussein. Ma se =
c&#8217;=E8 un altro=20
      modo di affrontare questa minaccia allora la giustificazione per =
una=20
      azione militare chiaramente si allontana", ha =
dichiarato.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Fonte: Reuters</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo8><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>GENERALE=20
      SCHWARZKOPF: MEGLIO NON FARE LA GUERRA DA =
SOLI</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sydney, 20 agosto 2002 - Gli Stati =
Uniti non=20
      dovrebbero fare la guerra all&#8217;Iraq da soli. A sostenerlo =E8 =
il generale=20
      Norman Schwarzkopf, comandante delle forze alleate durante la =
guerra del=20
      Golfo, citato dal quotidiano australiano <I>The Australian</I>. =
Secondo=20
      Schwarzkopf, il successo dell&#8217;operazione <I>Desert Storm</I> =
fu dovuto=20
      quasi interamente all&#8217;esistenza di una ampia coalizione =
internazionale=20
      contro l&#8217;Iraq. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Non sar=E0 una battaglia facile ma =
sarebbe molto=20
      pi=F9 efficace se non dovessimo farla da soli", ha detto, =
sottolineando i=20
      pericoli di una invasione Usa priva di consenso e sostegno =
militare=20
      internazionale.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo9><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>GENERALE=20
      CLARK: GUERRA ALL&#8217;IRAQ, NON DA SOLI MA CON LA =
NATO</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Washington, 20 agosto 2002 &#8211; =
Anche Wesley=20
      Clark, il generale americano che guid=F2 la guerra della NATO =
contro la=20
      Jugoslavia nel 1999, ha messo in guardia contro =
l&#8217;eventualit=E0 di una=20
      invasione dell&#8217;Iraq da parte degli Usa senza un sostegno =
internazionale.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"I primi successi (in Afghanistan =
NdR) sembrano=20
      avere rafforzato la convinzione di alcuni all&#8217;interno =
dell&#8217;amministrazione=20
      americana secondo cui la guerra al terrorismo si fa meglio al di =
fuori=20
      delle strutture delle istituzioni internazionali. Questo =E8 un =
giudizio=20
      fondamentalmente errato. Pi=F9 questa guerra si prolunga &#8230; =
pi=F9 il nostro=20
      successo dipender=E0 dalla cooperazione volontaria e dalla =
partecipazione=20
      attiva dei nostri alleati", ha scritto in un </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.washingtonmonthly.com/features/2001/0209.clark.html"><=
FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>articolo</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> pubblicato sul numero di settembre della rivista =
</FONT><A=20
      href=3D"http://www.washingtonmonthly.com/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>The Washington Monthly</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial size=3D2>.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Nel caso dell&#8217;Iraq, scrive =
Clark, "Non abbiamo=20
      necessariamente bisogno del pieno sostegno militare =
dell&#8217;Europa per una=20
      guerra contro Saddam. Ma abbiamo bisogno del suo sostegno =
diplomatico ora=20
      e della sua assistenza nel periodo successivo." </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Non sorprendentemente, tuttavia, =
l&#8217;=20
      "istituzione internazionale" a cui Clark pensa =E8 nientemeno che =
la=20
      NATO.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Una NATO &#8211; conclude &#8211; =
che non =E8 troppo tardi=20
      per coinvolgere nella guerra al terrorismo, e la cui =
partecipazione si=20
      deve chiedere in una eventuale operazione militare contro=20
      l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo10><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>CONTRO=20
      LA GUERRA: "GENERAZIONI PER LA PACE" IN =
IRAQ</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>I <I>Christian Peacemakers =
Teams</I> (gruppi=20
      cristiani di costruttori di pace) &#8211; una organizzazione =
americana sostenuta=20
      da vari gruppi di ispirazione cristiana, fra cui i mennoniti e la=20
      <I>Church of Brethen, </I>hanno lanciato, in cooperazione con =
</FONT><A=20
      href=3D"http://www.nonviolence.org/vitw"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>Voices in the Wilderness</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial size=3D2>,=20
      la proposta di inviare delegazioni di pace in Iraq, in previsione =
di un=20
      attacco militare Usa. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>I partecipanti staranno a Baghdad o =
in altre=20
      citt=E0 irachene e, in caso di attacco, si posizioneranno a difesa =
delle=20
      strutture necessarie alla vita civile, come ospedali, scuole, =
ponti,=20
      mercati impianti per il trattamento delle acque. Essi inoltre =
viaggeranno=20
      sulle strade che collegano le varie citt=E0.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;iniziativa, chiamata =
"Generazioni per la=20
      pace" vuole coinvolgere persone di tutte le et=E0 (limite minimo =
per la=20
      partecipazione 21 anni, nessun limite massimo), ma si rivolge in=20
      particolare ai pi=F9 anziani, riconoscendo che il fatto che "nonne =
e nonni"=20
      siano disposti a sfidare le bombe Usa assume un diverso peso=20
      morale.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo11><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>NUOVA=20
      PETIZIONE USA CONTRO LA GUERRA </STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;organizzazione americana =
</FONT><A=20
      href=3D"http://www.moveon.org/"><FONT color=3D#0000ff face=3DArial =


      size=3D2><U>MoveOn</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2> ha =
lanciato una=20
      </FONT><A href=3D"http://www.moveon.org/nowar/"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial size=3D2><U>petizione</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial size=3D2>=20
      contro la guerra all&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>" Senza prove concrete che =
l&#8217;Iraq costituisce=20
      una minaccia chiara e attuale per gli Usa, il Congresso deve agire =
per=20
      impedire una guerra all&#8217;Iraq", dice il testo rivolto ai =
parlamentari=20
      Usa.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La petizione, che in una settimana =
ha gi=E0=20
      raccolto 115.000 firme, verr=E0 consegnata in occasione della =
"giornata=20
      nazionale di azione", indetta per il 28 agosto 2002, nel corso =
della quale=20
      in tutti gli Stati Uniti si terranno incontri fra delegazioni di =
attivisti=20
      e i senatori, che si trovano attualmente nei loro collegi per il =
periodo=20
      delle vacanze.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo12><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial=20
      size=3D4><STRONG>PACIFISTI USA: UNA PAGINA (A PAGAMENTO) CONTRO LA =
GUERRA=20
      PER COMMEMORARE 11 SETTEMBRE</STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;8 settembre prossimo sul =
quotidiano americano=20
      <I>San Jose Mercury News</I>, all&#8217;interno di un inserto =
speciale in=20
      commemorazione dell&#8217;11 settembre, comparir=E0 una intera =
pagina a pagamento=20
      promossa dal </FONT><A =
href=3D"http://www.peaceandjustice.org/"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Peninsula Peace and =
Justice=20
      Center</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2>, una =
organizzazione=20
      pacifista che ha sede a Palo Alto, in California.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il testo, dal titolo "Onorateli con =
la pace",=20
      si propone di avere un impatto significativo sul dibattito in =
corso sulla=20
      guerra all&#8217;Iraq e la "guerra al terrorismo" nel suo =
insieme.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo la <I>Columbia Journalism =
Review</I>,=20
      il <I>San Jose Mercury News</I> &#8211; con circa 380.000 lettori =
- =E8 fra i=20
      primi 10 quotidiani degli Usa in termini di influenza, pubblico e=20
      qualit=E0.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Di seguito il testo del </FONT><A=20
      href=3D"http://www.peaceandjustice.org/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>messaggio</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2>, =
nella=20
      traduzione italiana:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Il nostro dolore non =E8 un =
grido di guerra=20
      &#8230;</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Mentre il nostro paese ricorda =
le vittime=20
      dei terribili eventi dell&#8217;11 settembre, invitiamo i nostri =
vicini e i=20
      rappresentanti da noi eletti a fermarsi e a riflettere su quanto =
=E8=20
      accaduto nell&#8217;anno trascorso, e su ci=F2 che riserva il=20
      futuro.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Non possiamo proteggere la =
nostra libert=E0=20
      limitando le nostre libert=E0 civili.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Non possiamo celebrare la nostra =
diversit=E0=20
      con l&#8217;odio e la paura.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Non possiamo conquistare alleati =
attraverso=20
      l&#8217;azione unilaterale.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Non possiamo trovare la pace con =
i fucili e=20
      le bombe.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Il futuro dipende da noi . =
Alzate la voce=20
      oggi contro la guerra.</I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Onorateli con la =
pace</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo13><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =
size=3D4><STRONG>RAMSEY=20
      CLARK IN IRAQ</STRONG></FONT><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial=20
      size=3D5><STRONG> </STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;ex-ministro della giustizia =
Usa, Ramsey=20
      Clark, =E8 arrivato in Iraq alla guida di una delegazione di =
cinque persone=20
      . </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Scopo della delegazione =E8 =
raccogliere dati=20
      sugli effetti pi=F9 recenti delle sanzioni e portare solidariet=E0 =
al popolo=20
      iracheno in un momento in cui esso ha di fronte la prospettiva di =
una=20
      guerra di aggressione lanciata dagli Usa.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La delegazione, oltre a visitare =
ospedali e=20
      centri per la distribuzione del cibo, incontrer=E0 anche alti =
esponenti=20
      governativi. A Bassora, Clark e gli altri quattro componenti del =
gruppo=20
      hanno fatto visita in ospedale ai feriti durante il recente =
bombardamento=20
      del 26 agosto, che ha ucciso otto civili. E&#8217; previsto anche =
un incontro=20
      con i familiari delle vittime.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dall&#8217;Iraq, Clark ha lanciato =
un forte appello=20
      per una azione urgente che fermi una nuova guerra contro =
l&#8217;Iraq prima che=20
      questa inizi. Ha esortato i cittadini americani a partecipare alle =
azioni=20
      organizzate dalla Coalizione Internazionale </FONT><A=20
      href=3D"http://www.internationalanswer.org/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>A.N.S.W.E.R</U></FONT></A><FONT face=3DArial =
size=3D2>. (Act Now to=20
      Stop War & End Racism &#8211; Agire adesso per fermare la =
guerra e porre=20
      fine al razzismo) in tutto il paese dal 14 al 16 settembre =
prossimo, e=20
      alla giornata internazionale di protesta indetta per il 26=20
      ottobre.</FONT></P></TD></TR></TBODY></TABLE></DIV>
<DIV>
<P>&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; <FONT color=3D#000000=20
size=3D2>----------------------------------------------------------------=
-------------------------------------------------------------------------=
------------------------------------------------</FONT></P>
<DIV align=3Dcenter>
<CENTER>
<TABLE border=3D0 dir=3Dltr width=3D"90%">
  <TBODY>
  <TR>
    <TD width=3D100><A =
href=3D"http://www.unponteper.it/nontagliolacorda"><FONT=20
      color=3D#000000 face=3DArial size=3D2><IMG border=3D0 height=3D61=20
      src=3D"cid:004001c24ffe$64079060$5bc4abd4@marcucci"=20
      width=3D234></FONT></A><FONT color=3D#000000 face=3DArial =
size=3D2><BR><BR>visita=20
      la pagina <BR>'</FONT><A=20
      href=3D"http://www.unponteper.it/nontagliolacorda"><FONT =
color=3D#000000=20
      face=3DArial size=3D2>nontagliolacorda</FONT></A><FONT =
color=3D#000000=20
      face=3DArial size=3D2>'</FONT></TD>
    <TD><FONT color=3D#000000 face=3DArial size=3D2>"Un ponte per..."ONG =
- via della=20
      Guglia 69/A 00186 ROMA&nbsp; - tel.066780808 -&nbsp; Fax =
06/6793968=20
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