[Cerchio] FW: [noocse-bo] [FWD] Comunicazioni dal Chiapas

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Autor: marina
Data:  
Asunto: [Cerchio] FW: [noocse-bo] [FWD] Comunicazioni dal Chiapas

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Da: Marco Trotta <marco.trotta@???>
Data: Thu, 29 Aug 2002 13:20:18 +0200
A: Rete NoOcse-Bologna <noocse-bo@???>
Oggetto: [noocse-bo] [FWD] Comunicazioni dal Chiapas

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From: "Tosarelli Tiziano" <macut@???>
To: "Marco Trotta" <mrta@???>
Subject: Comunicazioni dal Chiapas
Date: Wed, 28 Aug 2002 22:57:31 +0200

Francesca e Fabrizio ci scrivono dal Chiapas e chiedono di divulgare...
Tiziano e Maria Anita

Ciao mamma e babbo...
Siccome la situazione in Chiapas purtroppo sta diventando sempre
piu'complicata e tesa, vi scriviamo qualke riga nella speranza possiate
divulgare il piu'possibile(anke perke'crediamo che queste informazioni
facciano fatica ad arrivare in Italia tramite le fonti abituali,
considerato il momento di grande attenzione su altre problematike).
Magari inviate questa mail a noocse, tullio, massimo,
giovanni...leggetela se fate una riunione del socialforum....insomma
vedete un po'voi...


La situazione attuale in Chiapas e'difficilmente riassumibile, data la
quantita' di soggetti in azione. Molto a grandi linee si puo'delineare
il seguente panorama:

1.Le comunita'zapatiste si trovano in una condizione di resistenza.
Resistenza nei confronti del governo Fox e dei suoi progetti di
sfruttamento economico dei territori indigeni. Di fronte a un governo
che,dietro al paravento della recentemente approvata "legge indigena"e
della disponibilita'alla trattativa, mostra di non prendere neppure in
considerazione le richieste zapatiste, la Comandancia mantiene ormai da
un anno e mezzo il cosidetto "silenzio".
I municipi autonomi preferiscono concentrare i loro sforzi
nell'attuazione di progetti di sviluppo a beneficio della popolazione
indigena che li supporta.

2.Il governo Fox ha recentemente approvato una cosidetta "legge
indigena" che pretende essere la conseguenza degli accordi di S.Andres
Larrainzar del '96. In realta'nella forma finale essa ha completamente
snaturato le proposte zapatiste. Ad esempio con il pretesto di tutelare
la proprieta'indigena della terra, il governo sta concedendo ai singoli
campesinos la proprieta'privata del campo che lavorano. Questo
pero'distrugge la proprieta'collettiva della terra, il cosidetto ejido,
e, permettendo al contadino di vendere il terreno in caso di
necessita'economiche, facilita la perdita della terra invece che
garantirne il possesso.
Le strategie del governo attualmente sono principalmente queste:
da un lato, alzare il livello della violenza in molte zone del Chiapas,
utilizzando gruppi paramilitari locali, che offrono il vantaggio di non
essere direttamente riconducibili ad apparati governativi e facilitano
l'archiviazione dei fatti di sangue come faide tra indigeni; dall'altro
il governo incoraggia le defezioni dal campo zapatista, comprando
letteralmente le singole famiglie per pochi pesos. Questa pratica
subdola e "intelligente"trova buon gioco nella miseria che colpisce le
comunita'zapatiste dopo otto anni di resistenza. Cosi'facendo il
governo provoca fratture e divisioni nelle comunita', non solo a
livello politico ma anche di condizioni sociali.

3. A livello internazionale esistono interessi economici notevoli verso
alcune zone del Chiapas, in particolare la biosfera naturale dei Montes
Azules. Risorse idroelettriche e petrolifere, oltre allo sfruttamento
della biodiversita'sono le principali voci di questi progetti. In
particolare il Plan Puebla Panama'prevede per l'intera zona
centroamericana una sistemazione organizzata secondo criteri di
produttivita'industriale competitiva, che comprendono quindi
l'installazione di maquilladoras per lo sfruttamento della manodopera
indigena da parte di multinazionali, e ovviamente l'eliminazione dei
movimenti di resistenza.


Dopo questa brevissima ed insufficiente descizione vi riepiloghiamo gli
ultimi avvenimenti significativi.
Vari attacchi compiuti da paramilitari si sono susseguiti in questi
giorni. Tra i piu' pesanti:
-31 luglio, comunita' la Culebra (municipio autonomo R.Flores Magon)40
paramilitari invadono il villaggio in cerca delle autorita'municipali;
non trovandoli aggrediscono degli operai al lavoro in una scuola (7
zapatisti feriti a colpi di machete e arma da fuoco).
-7 agosto, in una piccola comunita'(6 famiglie)vicino a Morelia
(aguascaliente IV)uccisione di un campesino zapatista ad opera di
priisti di Altamirano. La polizia archivia come incidente di caccia.
Gli zapatisti recuperano il corpo (che era stato sottratto ai familiari)
dall'obitorio e sequestrano le auto degli assassini.
-19 agosto, Quexil (municipio autonomo S.Manuel), 200 paramilitari su
camion attaccano un reten (posto di blocco)zapatista, scontro a fuoco e
feriti da ambo le parti.
-25 agosto, Amaytik (municipio autonomo R.Flores Magon), paramilitari
priisti locali uccidono in un'imboscata due campesinos zapatisti, e ne
feriscono altri sette, di cui uno in maniera grave. La Procura Generale
dello stato del Chiapas dichiara che si e'trattato di una lite
interfamiliare, dovuta a un mancato pagamento di dote matrimoniale.
-25 agosto, K'An Akil (municipio autonomo Olga Isabel), un gruppo di
paramilitari locali(los Aguilares)uccide a colpi di arma da fuoco uno
zapatista sotto gli occhi della moglie. Il corpo non e'stato restituito
alla famiglia.


Dalla "Jornada" di oggi, 27 agosto 2002, riportiamo una denuncia di
varie organizzazioni civili per i diritti umani:
"Noi, come centri per i diritti umani, chiediamo urgentemente al
governo federale di sbarazzarsi dei gruppi armati priisti e/o
paramilitari che operano nella regione; alla Suprema Corte di Giustizia
di presentare la sua decisione sulle controversie costituzionali
presentate contro la Legge Indigena che e'stata irresponsabilmente
approvata da deputati e senatori, al Potere Legislativo di promuovere
la urgente riforma a detta legge per incorporare gli accordi di
S.Andres firmati dal governo federale e dall'EZLN."

Queste organizzazioni stanno mobilitando almeno tre brigate di
osservatori internazionali verso la zona dei recenti assassinii.
L'unico provvedimento preso finora al riguardo dalle autorita'e'stato
inviare altre centinaia di militari nella zona dei Montes Azules.


Come si puo'vedere quindi, le azioni dei paramilitari offrono al
governo il pretesto per rafforzare la pressione militare sull'area.


Le notizie riportate provengono in gran parte da denunce e comunicati
che abbiamo raccolto nelle comunita'di la Culebra, Taniperla,
S.Jeronimo Tulija' e Morelia, o da articoli del quotidiano "La Jornada".

Niente...speriamo di essere stati sintetici ma chiari...esaurienti
impossibile, data la complessita' della situazione!
A presto Francesca e Fabrizio

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