[Lecce-sf] Dar la sete agli assetati 2

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Author: Alessandro Presicce
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Subject: [Lecce-sf] Dar la sete agli assetati 2
Come avete letto da miei messaggi precedenti passati sulla lista del Lecce
social forum, esiste un progetto di costruire un impianto di captazione
dell'Acquedotto Pugliese presso la meravigliosa sorgente chiamata l'"Occhio
Azzurro", nella regione di Saranda (Albania).

Premesso che Saranda soffre la sete per molte ore al giorno e che il posto è
un paradiso naturalistico di bellezza indescribile questo progetto appare un
ennesimo scempio sotto vari profili.

Vi inoltro un articolo in proposito apparso su Koha Jone del 26 u.s. che
getta ombre inquietanti su questo "strano accordo".

Vedrete che sono molti volti noti della politica e varie imprese coinvolte
ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

Un saluto
Alessandro


TROPPI OCCHI SU "L' OCCHIO AZZURRO" (alb. Syri i Kalter)

di Bardhi Sejdarasi*

Ilir Meta aveva detto "no" al progetto della Regione Puglia, che voleva
succhiare l'acqua meravigliosa di "Syri i kalter". Le ragioni di Meta, di
fronte al delegato di Fassino, erano semplici: " I specialisti albanesi
pensano che 'Syri i Kalter' morirà se si dovesse realizzare il vostro
progetto. Potete prendere l'acqua di Permet, Tepelena, Gjirocastra oppure
Valona."

Ma, lo scorso luglio tutto è cambiato. Secondo la relazione che accompagna
la decisione del Governo albanese, risulta che verrà realizzato un progetto
che prevede l'acquisto dell'acqua albanese dall'Italia. 5.5 m3/sec (circa
150 milioni di m3/sec durante l'anno) verranno inviati in Italia dal "Syri i
Kalter" di Saranda. L'acquedotto attraverserà più di 100 km sotto il suolo
albanese per raggiungere Valona e da lì, attraverso il Canale d'Otranto (la
via più breve), raggiungerà le coste pugliesi. Il costo totale
dell'operazione si prevede sarà di circa 6 milioni USD ed i tempi di
realizzazione si pensa saranno di circa 6 anni. Il prezzo di vendita? Non si
sa nulla di preciso ma si dice che sia ridicolo.

Vecchia storia questa di "Syri i kalter". Luci e ombre di vecchie intese,
più volte fallite. Ma ora cosa c'è di diverso? Perché il nuovo primo ministr
o è andato a Bari? Cosa ha detto Ilir Meta, vice primo ministro, nel giugno
del 1999? Perché ha cambiato idea lo scorso luglio davanti a Nano? Chi vuole
"Syri i kalter" a tutti i costi e perché? Quali sono le promesse degli
italiani?

Le promesse sono queste: aiuti per l'industria mineraria e lo sviluppo
urbanistico e turistico della zona di Valona-Saranda, miglioramento delle
condizioni di vita per la popolazione delle zone costiere, aumento
dell'occupazione, promozione del turismo e sviluppo dell'agricultura.
Stupendo!
Ma c'è un'altra domanda: cosa ha a che fare il credito di 202 milioni di
euro, concesso dal governo Berlusconi e il piano di informatizzazione
dell'amministrazione albanese (come parte del G-8) con l'antica e lenta
desertificazione della Puglia?
La verità è sempre dietro la notizia.

Il premier Nano è andato in Italia è ha discusso del più grande progetto
italiano in Albania, cioè il gigante acquedotto subacqueo Valona-Puglia, il
quale si prevede "trasferisca" attraverso 180 km di tubi non meno di 150
milioni di metri cubi all'anno. Ma la storia non nasce ora. Questo progetto
esiste da 10 anni e non c'è mai stato incontro italo-albanese dove non se ne
sia parlato. Nel maggio del 1998, il Senato invitava il governo italiano di
"promuovere accordi tra le regioni interessate ed il governo albanese per la
realizzazione dell'acquedotto subacqueo. Gli italiani promisero tanto ma non
se ne fece nulla lo stesso.

Nel giugno 1999, una delegazione di alto livello, capeggiata dal
viceministro Meta (1° governo Majko), con altri alti funzionari dello Stato
albanese si reca a Roma. La delegazione discusse con funzionari italiani
importanti questioni sulla cooperazione economica, a partire dall'offerta
per la vendita dell'AMC fatta all'OLIVETTI e EIND. Un'altra offerta si
rivolgeva al sig. Chicco Testa , presidente dell'ENEL, per la concessione
della gestione, senza bando di appalto, del KESH albanese, ed infine si è
discusso del progetto dell'acquedotto Valona-Puglia. Gli italiani avevano
preparato tutto, mancavano solo le firme per sottoscrivere l'accordo. Il
vicepremier dice "no" e si rifiuta di firmare. Mi ricordo bene un episodio
avendo accompagnato io quella delegazione in Italia. Il ministro per gli
affari esteri, Fassino, ricevette in piedi il vicepremier albanese in uno
dei corridoi del suo ministero e per pochissimi istanti. Al suo posto lasciò
uno dei suoi collaboratori. Ufficialmente Fassino si "scusò" perché era
stato convocato "urgentemente" dal premier D'Alema. Ma anche quest'ultimo
annullò l'incontro programmato con la delegazione. Questa storia non è stata
occasionale. Affatto! E' accaduto solo perché Ilir Meta aveva detto "no" al
progetto della Regione Puglia. Gli italiani non se l'aspettavano e come
ritorsione non hanno più voluto sapere del progetto che prevedeva
investimenti nell'industria mineraria in Albania, quella dell'estrazione del
cromo in particolare.

Cosa è successo dopo? Il governo italiano non ha più voluto saperne non
volle più negoziare. Infatti, l'incontro programmato era stato fissato per
il mese di settembre del 1999 a Tirana, ma non si fece vedere nessuno.
L'ENEL, nel frattempo, ebbe un finanziamento di 5 milioni di USD per la
gestione del KESH. EIND e OLIVETTI non hanno potuto investire in Albania
perché Pandeli Majko aveva sottoscritto un contratto join-venture a
Washington con una società fantasma (New World Telecom). Quel contratto non
è stato ancora rescisso.

Ma perché si deve contrastare il progetto pugliese sul "Syri i kalter"?
Non sono così coraggioso e soprattutto non ho le competenze adatte per
farlo, ma gli specialisti albanesi possono e devono farlo. Il prof. Farud
Hoxha dice che in Albania non si sono mai fatti studi sistematici sulle
fonti di acqua potabile. " Se ci fossero questi studi, lo sfruttamento di
"Syri i kalter", così come vogliono gli stranieri, non potrebbe avvenire.
Gli studi dimostrerebbero il donno ambientale che ne conseguirebbe.
L'Albania ed i suoi governi, di tutti i colori, devono proteggere le fonti
d'acqua potabile e non. Ma in questo progetto c'è qualcosa che non va. Dov'è
la trasparenza, perché non rendono pubblico il progetto della Regione Puglia
e le offerte degli italiani? Dove sono gli studi specialistici che
dimostrano che "Syri i Kalter" non verrà prosciugato in poco tempo? Se tutto
questo non verrà reso pubblico, vuol dire che c'è del marcio sotto."
Allora, giustamente, chiediamo: Cosa è andato a fare il primo ministro a
Bari?

* Segretario Generale della lega dei Giornalisti economisti dell'Albania.