[Forumlucca] I: [info-unponteper] notizie dal ponte n.13/14

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Szerző: Marcucci Gian Paolo
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Tárgy: [Forumlucca] I: [info-unponteper] notizie dal ponte n.13/14
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----- Original Message -----=20
From: un ponte per ...=20
To: lista distribuzione=20
Sent: Wednesday, August 21, 2002 4:44 PM
Subject: [info-unponteper] notizie dal ponte n.13/14



    =20
     I Miei Gruppi | info-unponteper Pagina principale =20





      num.13-14
      agosto 2002



        a.. "Aiuti umanitari" all'Iraq: gli Usa corteggiano le Ong





        a.. Gran Bretagna: una nazione contro la guerra all'Iraq=20
        b.. USA: Repubblicani "Top" contro l'opzione militare=20
        c.. Esuli iracheni in Gran Bretagna: no alla guerra=20
        d.. Media con l'elmetto: ancora su Panorama=20




        a.. Svezia, ministro degli Esteri: guerra all'Iraq dannegger=E0 =
la lotta al terrorismo=20
        b.. Francesi: no alla guerra contro l'Iraq=20
        c.. Ex-Premier: Australia in guerra contro l'Iraq solo in una =
ampia coalizione=20
        d.. Blix (Unmovic): l'invasione non riporter=E0 gli ispettori in =
Iraq=20
        e.. Nuova Zelanda: non parteciperemo ad attacco Usa contro Iraq=20




        a.. Oil for Food: =E8 crisi grave=20




        a.. Ramsey Clark: contro le minacce di guerra all'Iraq =
intervenga l'Onu=20
        b.. TFF: Andate in Iraq!=20





      =20


        a.. Se avete difficolt=E0 di visualizzazione (segnalata in =
alcune versioni di Internet Explorer) o volete avere una copia del =
notiziario comodamente leggibile sul vostro PC senza essere connessi ad =
Internet selezionate il link segnalato, a download terminato =
decomprimete il contenuto in una cartella ed aprite il file (La =
visualizzazione richiede Acrobat Reader scaricabile dal sito =
http://www.acrobat.com)=20
       "Aiuti umanitari" all'Iraq: gli Usa corteggiano le Ong


      Gli Stati Uniti hanno lanciato una gara pubblica rivolta alle =
organiz-zazioni umanitarie per lavorare in Iraq e nei paesi circostanti.


      A rivelarlo =E8 il quotidiano britannico Financial Times, che =E8 =
venuto in possesso di un documento inviato il mese scorso dal =
Dipartimento di Stato alle Ong.


      "L'ufficio Affari del Golfo settentrionale", si legge nel =
documento, citato sul Financial Times del 15 agosto, "annuncia un =
concorso pubblico per proposte di progetti di assistenza umanitaria in =
Iraq (sud, centro e nord) e per i rifugiati iracheni nei paesi =
limitrofi".


      Sono in palio finanziamenti governativi per 6,6 milioni di =
dollari, divisi in almeno cinque aggiudicazioni di valore compreso tra i =
500.000 e i 3,5 milioni di dollari ciascuna. I settori coperti vanno =
dall'assistenza medica all'aiuto ai rifugiati allo sminamento.


      L'iniziativa americana ha destato una certa sorpresa.


      Caute le reazioni delle Ong, molte delle quali hanno esitato a =
presentare domanda, nel timore che si possa trattare in realt=E0 di una =
mossa in qualche modo collegata ad una imminente azione militare contro =
l'Iraq.


      Il sospetto =E8 alimentato anche dal fatto che, secondo quanto =
riferito al FT da alcuni "autorevoli membri" di Ong, il Central Command =
- il centro di operazioni militari Usa che coordina la guerra contro il =
terrorismo - avrebbe chiesto "questa settimana" un elenco di =
organizzazioni americane operanti nel campo dell'assistenza umanitaria =
internazionale che lavorano in Iraq o nei dintorni.


      "Trovo strano che in questo momento particolare il governo degli =
Stati Uniti annunci un concorso pubblico per proposte di progetti di =
aiuto umanitario in Iraq, specificando che possono essere in qualsiasi =
parte del paese", ha dichiarato Joel Charny, di Refugee International, =
una Ong con sede a Washington.


      La versione del Dipartimento di Stato, fornita attraverso il suo =
vice portavoce, Philip Reeker, nel corso del "briefing" consueto il 15 =
agosto, =E8 che l'iniziativa =E8 parte delle "attivit=E0 di aiuto =
umanitario in corso per alleviare la sofferenza del popolo iracheno". Il =
denaro - ha precisato Reeker - proviene dagli stanziamenti di bilancio =
per le attivit=E0 dell'opposizione irachena relativi all'anno =
finanziario 2001, in cui 12 milioni di dollari erano stati destinati dal =
Congresso agli aiuti umanitari. La maggior parte delle assegnazioni =
sar=E0 per attivit=E0 umanitarie nelle aree sotto controllo kurdo del =
nord Iraq e per i rifugiati iracheni nei paesi limitrofi. Il =
Dipartimento di Stato - ha aggiunto - valuter=E0 le proposte di aiuto =
umanitario per il centro e il sud dell'Iraq a seconda della loro =
praticabilit=E0 e compatibilit=E0 con le leggi degli Stati Uniti e le =
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza.


      E' la prima volta che gli Stati Uniti finanzierebbero progetti di =
aiuto umanitario in Iraq dall'imposizione delle sanzioni da parte =
dell'Onu nell'agosto 1990.


      [O.S.]


      GRAN BRETAGNA: UNA NAZIONE CONTRO LA GUERRA ALL'IRAQ


      di Ornella Sangiovanni


      Continua a crescere in Gran Bretagna l'opposizione a un attacco =
contro l'Iraq e investe praticamente tutti i settori della societ=E0.=20


      In prima linea sono gli ambienti religiosi. Il 6 agosto =E8 stata =
consegnata al Primo Ministro, Tony Blair, nella sua residenza al numero =
10 di Downing Street, la dichiarazione promossa da "Pax Christi" (vedi =
Notizie dal Ponte, no.10-11), in cui si definisce l'eventuale attacco =
all'Iraq "immorale e illegale".


      Secondo i quasi 3.000 firmatari, fra i quali il nuovo arcivescovo =
di Canterbury, Rowan Williams (capo dei 70 milioni di anglicani in tutto =
il mondo), diversi vescovi sia anglicani che cattolici, gruppi battisti, =
presbiteriani, quaccheri e metodisti, per quanto possa essere pericoloso =
il programma di armi di distruzione di massa dell'Iraq (del quale =
peraltro - dicono - devono essere ancora presentate le prove), "non =
pu=F2 esserci giustificazione per una guerra da parte di un altro stato =
a meno che e finch=E9 non sia lo stesso governo iracheno a lanciare un =
attacco.=20


      La guerra preventiva da parte di uno stato contro un altro non =E8 =
permessa dalla Carta delle Nazioni Unite (.)".


      (The Morality and Legality of A War Against Iraq - A Christian =
Declaration).


      La dichiarazione =E8 parte di quella che appare come una vera e =
propria offensiva da parte della chiesa anglicana (e non solo) contro la =
guerra.=20


      Il 4 agosto il vescovo di Oxford, Richard Harries, aveva =
argomentato, in un articolo apparso sul settimanale Observer, come la =
guerra all'Iraq non sarebbe una "guerra giusta", secondo i criteri =
comunemente accettati del pensiero cristiano sulla moralit=E0 della =
guerra (autorit=E0 legittima, giusta causa, esaurimento di tutti i =
possibili mezzi pacifici di risoluzione delle controversie, ragionevoli =
possibilit=E0 di successo).=20


      Il 9 agosto era stato il vescovo di Coventry, Colin Bennetts, a =
criticare, dalle pagine del Guardian, un eventuale attacco all'Iraq, =
avvertendo, fra l'altro, che una partecipazione di Londra all'azione =
militare moltiplicherebbe i problemi delle comunit=E0 islamiche in Gran =
Bretagna, che percepirebbero l'attacco come prova di una innata =
ostilit=E0 verso il mondo musulmano, con rischi di grave =
destabilizzazione dei rapporti interreligiosi nel paese.


      Ma la chiesa non =E8 sola nella sua opposizione alla guerra.=20


      C'=E8, innanzitutto, il mondo politico. Il premier Blair sembra =
sempre pi=F9 isolato e in difficolt=E0 all'interno del suo stesso =
partito e perfino del governo. Cresce l'opposizione alla Camera dei =
Comuni, dove sono oltre 160 i parlamentari che hanno firmato la mozione =
contro la guerra presentata in marzo dalla deputata della sinistra =
laburista Alice Mahon (vedi Notizie dal Ponte no. 8-9) . Ma a criticare =
l'opzione militare non sono solo pacifisti storici, come la stessa =
Mahon, il "padre" della Camera dei Comuni, Tam Dalyell (che ha chiesto =
che il parlamento venga riconvocato prima di qualsiasi partecipazione =
britannica a un attacco contro l'Iraq), o George Galloway, il deputato =
scozzese considerato un vero e proprio supporter dell'Iraq, e che di =
recente =E8 stato a Baghdad a incontrare Saddam Hussein.=20


      Fra coloro che si oppongono alla guerra ci sono Clare Short, =
ministro per lo sviluppo sociale e la cooperazione internazionale =
nell'attuale governo, l'ex-ministro degli esteri Robin Cook, e, =
sembrerebbe, anche il ministro del Tesoro Gordon Brown.


      Poi c'=E8 il mondo sindacale, schierato in modo compatto contro =
l'intervento militare e l'eventuale coinvolgimento della Gran Bretagna. =
A fine luglio nove fra i pi=F9 influenti leader sindacali del paese =
hanno espresso, con una lettera al Guardian, la propria opposizione al =
conflitto imminente, ammonendo che qualunque guerra potrebbe =
destabilizzare fatalmente il Medio Oriente ed esacerbare la crisi in =
Israele e nei territori occupati:


      "Crediamo di rappresentare l'opinione pubblica britannica e =
internazionale nel respingere la spinta di George W. Bush verso una =
azione militare contro l'Iraq e nell'esortare il governo britannico a =
non appoggiarla".


      Praticamente compatto anche il mondo della cultura e dei =
mass-media, con i quotidiani Guardian e Independent che guidano quella =
che =E8 una vera e propria campagna di opinione - e di pressione sul =
governo Blair - contro la guerra (e la partecipazione della Gran =
Bretagna).


      Ma il fatto pi=F9 inatteso sono le numerose voci critiche che =
provengono dalle file dei militari.=20


      Il Field Marshal Lord Bramall, ex capo di stato maggiore della =
Difesa, ha ammonito, in una intervista alla BBC Radio 4, che la Gran =
Bretagna rischia di essere trascinata in una guerra "molto, molto =
sporca" e lunga.=20


      "Non si ha licenza di attaccare un altro paese solo perch=E9 la =
sua leadership non ci piace", ha dichiarato, aggiungendo che una =
invasione dell'Iraq getterebbe "benzina piuttosto che acqua" sulle =
fiamme e fornirebbe nuove reclute ad al Qaida.=20


      Sir Michael Quinlan, ex alto funzionario del ministero della =
Difesa, ha rivolto dure critiche a coloro che sostengono un attacco =
all'Iraq. "Credo che non sia necessario, n=E9 prudente, n=E9 giusto (.) =
non sarebbe un errore ma un crimine", ha scritto sul Financial Times il =
7 agosto.=20


      Anche il generale Sir Michael Rose, ex comandante delle SAS (le =
forze aeree speciali) e gi=E0 a capo della forza internazionale di =
peacekeeping in Bosnia, in un articolo pubblicato il 29 luglio dal =
quotidiano Evening Standard, ha sottolineato gli "enormi rischi politici =
e militari collegati al lancio di un attacco di terra su larga scala in =
Iraq", definendo l'idea di una guerra contro Baghdad "follia".


      Su tutto incombono i risultati dei sondaggi. Quelli di un =
"internet poll" diffusi alla fine di luglio - e citati dal quotidiano =
Independent - mostrano che il 51% degli inglesi =E8 contrario a una =
azione militare contro l'Iraq.=20


      Sembra che da allora la percentuale sia notevolmente aumentata.
    =20
          USA: REPUBBLICANI "TOP" CONTRO L'OPZIONE MILITARE=20
      Anche negli Stati Uniti le voci critiche nei confronti di un =
conflitto con l'Iraq aumentano di giorno in giorno. Ma la sorpresa =E8 =
che il dissenso proviene in gran parte dalle file repubblicane. E non si =
tratta di figure di secondo piano. A parlare infatti sono tutti "calibri =
da novanta", repubblicani di lungo corso, membri dell'establishment, =
spesso molto vicini alla cerchia del presidente Bush.=20


      L'ultimo a scendere in campo, con tutto il peso della sua storia, =
=E8 nientemeno che Brent Scowcroft, consigliere per la sicurezza =
nazionale dei presidenti Gerald Ford e Bush padre, grande regista della =
coalizione della guerra del Golfo, cos=EC vicino ai Bush da essere quasi =
considerato un membro della famiglia.


      In un articolo pubblicato il 15 agosto sul Wall Street Journal, =
Scowcroft si schiera apertamente contro un attacco all'Iraq che, in =
questo momento "metterebbe seriamente in pericolo, se non =
distruggerebbe, la campagna globale contro il terrorismo che abbiamo =
intrapreso".=20


      E' la guerra al terrorismo - sostiene Scowcroft - la priorit=E0 =
attuale per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Qualunque campagna =
contro l'Iraq, "qualunque siano la strategia, i costi e i rischi, =
certamente ci distoglierebbe dalla guerra al terrorismo per un periodo =
indefinito".


      E non solo. Questa volta bisognerebbe calcolare i rischi per cui =
Saddam Hussein, sentendo di non avere pi=F9 niente da perdere, potrebbe =
decidere di utilizzare le armi di distruzione di massa in suo possesso, =
ad esempio per attaccare Israele che potrebbe a sua volta rispondere, =
magari con l'arma nucleare, scatenando un "Armageddon" in Medio Oriente. =
E poi, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi strategici in Iraq - =
prosegue Scowcroft - una campagna militare dovrebbe essere molto =
probabilmente seguita da una occupazione militare su vasta scala di =
lungo periodo. Tutte buone ragioni, insomma, per non attaccare Baghdad e =
premere invece sul Consiglio di Sicurezza perch=E9 insista per la =
ripresa di un sistema incondizionato di ispezioni sugli armamenti =
iracheni.


      Si tratta di concetti non nuovi, che lo stratega della guerra del =
Golfo aveva gi=E0 espresso il 4 agosto in una intervista al programma =
"Face the Nation" della rete televisiva americana CBS, ma che questa =
volta devono aver avuto ben altro impatto, se il New York Times =E8 =
arrivato a definirli - in un editoriale del 16 agosto - "l'equivalente =
di una cannonata sparata sul prato della Casa Bianca".


      Ma quella di Scowcroft non =E8 l'unica voce critica fra i =
repubblicani "che contano".=20


      Se Henry Kissinger ha ricordato, in un articolo pubblicato sul =
Washington Post,, che "L'intervento militare dovrebbe essere tentato =
solo se siamo disposti a sostenere tale sforzo per tutto il tempo che =
sar=E0 necessario", Lawrence S. Eagleburger (Segretario di Stato per un =
breve periodo durante la presidenza di Bush padre) ha parlato assai =
pi=F9 chiaro, dichiarando all' ABC News il 15 agosto che, a meno "non =
abbia il dito sul grilletto di una arma di distruzione di massa, e la , =
non vedo perch=E9 dovremmo intervenire adesso, quando tutti i ".


      E le voci critiche non mancano anche tra i parlamentari..


      Il senatore Chuck Hagel, eletto in Nebraska, fra i primi a mettere =
in discussione l'approccio di Bush sull'Iraq,=20


      =E8 tornato sull'argomento affermando, secondo quanto citato dal =
New York Times il 15 agosto, che la CIA non ha "assolutamente alcuna =
prova che l'Iraq possieda o possa possedere presto armi nucleari".=20


      "Si pu=F2 portare il paese in guerra assai rapidamente, ma non se =
ne pu=F2 uscire altrettanto rapidamente, e il pubblico deve sapere quali =
sono i rischi" , ha aggiunto.


      Anche un fedele alleato di Bush, come il leader di maggioranza =
alla Camera dei Rappresentanti, Dick Armey, repubblicano del Texas, =
aveva ammonito l'8 di agosto che un attacco contro l'Iraq senza una =
provocazione da parte di quest'ultimo violerebbe il diritto =
internazionale e indebolirebbe il sostegno mondiale all'obiettivo di =
rimuovere Saddam Hussein. Secondo Armey, neanche il rifiuto iracheno a =
far riprendere le ispezioni Onu sugli armamenti sarebbe motivo fondato =
per una guerra. "Secondo me non =E8 una ragione sufficiente", ha =
dichiarato, aggiungendo inaspettatamente: "Che cosa faremmo se i =
francesi decidessero di voler ispezionare gli impianti militari =
americani?".


      Sullo sfondo il dibattito mai sopito sulla necessit=E0 che =
qualunque intervento militare americano contro l'Iraq venga prima =
sottoposto a un voto del Congresso.=20


      Va in questo senso la risoluzione presentata al Senato il 18 =
luglio scorso dai senatori Arlen Specter (repubblicano della =
Pennsylvania) e Tom Harkin (democratico dello Iowa).


      E sull'argomento =E8 tornato Ron Paul, il parlamentare =
repubblicano del Texas contrario a un attacco militare contro Baghdad =
(vedi Notizie dal Ponte no.2 e no.8-9), con un contributo pubblicato il =
5 agosto dal titolo=20


      "Il Congresso discuter=E0 la guerra con l'Iraq?"


      "Le guerre non dichiarate degli ultimi 50 anni - compresa la =
Corea, il Vietnam, il Kosovo e l'Iraq - " - scrive Paul - "rappresentano =
nient'altro che la vilt=E0 del Congresso, una riluttanza da parte dei =
suoi membri a svolgere i propri obblighi legislativi sui quali hanno =
prestato giuramento. Il risultato =E8 una presidenza sempre pi=F9 =
potente, e una violazione terribile della separazione costituzionale dei =
poteri."


      "La guerra =E8 guerra, comunque la si chiami. Quando bombardiamo =
un altro paese" - prosegue Paul - "quando mandiamo truppe, aerei e navi =
da guerra ad attaccarlo, siamo in guerra. Chiamare una guerra "azione di =
polizia" o "missione di peacekeeping" non cambia la realt=E0.=20


      Costituzionalmente la guerra non si pu=F2 fare tramite un ordine =
dell'esecutivo - lo status di Comandante in capo del Presidente gli d=E0 =
solo l'autorit=E0 di dare esecuzione alla guerra non di iniziarla.=20


      La Costituzione richiede una dichiarazione di guerra da parte del =
Congresso proprio perch=E9 i fondatori vollero che fosse il ramo pi=F9 =
rappresentativo del governo, non un Presidente imperiale, a prendere la =
decisione grave di mandare i nostri giovani ad affrontare il pericolo. =
Dobbiamo a questi giovani e alla Costituzione che ci sia un serio =
dibattito congressuale prima di iniziare una guerra in Iraq".


      [O.S.]


      ESULI IRACHENI IN GRAN BRETAGNA: NO ALLA GUERRA


      Un appello contro l'ipotesi di un attacco militare all'Iraq =E8 =
stato lanciato il 12 agosto scorso da alcuni esuli iracheni residenti in =
Gran Bretagna ed =E8 attualmente aperto alla firma dei sostenitori.


      Riportiamo di seguito i passi salienti nella traduzione italiana. =
Per il testo integrale si veda:


      http://www.cam.ac.uk/societies/casi/info/exile020812.html


      Esuli iracheni contro la guerra - Dichiarazione dell'Agosto 2002=20


      Non in nostro nome=20


      "Ci dicono che una guerra all'Iraq =E8 necessaria per prevenire =
una minaccia alla regione e liberare il popolo iracheno dalla tirannia =
di Saddam Hussein. Noi, come iracheni gi=E0 liberi da quella tirannia, =
che viviamo fuori dall'Iraq e nelle democrazie occidentali, diciamo che =
entrambe queste affermazioni sono false.=20


      Come professionisti, scrittori, insegnanti e altri cittadini =
responsabili e preoccupati , molti dei quali hanno sperimentato di =
persona la persecuzione della dittatura in Iraq, diciamo: "No alla =
guerra, non in nostro nome, non nel nome del popolo iracheno che =
soffre""


      (.)


      "Un'altra guerra annienterebbe una societ=E0 vulnerabile e =
potrebbe significare una guerra civile, con conseguenze imprevedibili in =
tutto il Medio Oriente e potenziale destabilizzazione per l'Europa e il =
mondo in generale."


      (.)


      "Noi aspiriamo, per l'Iraq e in verit=E0 per tutto il Medio =
Oriente, a nazioni che rispettino i diritti umani, garantiscano i =
diritti nazionali del popolo kurdo, applichino universalmente il diritto =
internazionale e siano libere da armi di distruzione di massa. Crediamo =
che il regime di Saddam Hussein sia responsabile per avere portato =
l'Iraq da una situazione di grande speranza a una di totale catastrofe, =
e che questo regime debba essere chiamato a rendere conto del suo =
abietto fallimento e dei crimini commessi contro gli iracheni, gli arabi =
e i kurdi, di tutte le fedi e convinzioni. Ma il rimedio non deve =
causare un danno maggiore agli innocenti e alla societ=E0 nel suo =
insieme.=20


      Un vero cambiamento pu=F2 essere determinato solo dallo stesso =
popolo iracheno all'interno di un ambiente di pace e giustizia per tutti =
i popoli del Medio Oriente."


      (.)


      "Invitiamo le Nazioni Unite a stabilire un calendario per la =
levata delle sanzioni economiche e a fare tutto quanto in loro potere =
per fermare la spinta alla guerra che farebbe solo precipitare la =
regione nell'abisso.


      Invitiamo inoltre tutti a opporsi ai piani di guerra pericolosi e =
irresponsabili dell'amministrazione americana".


      Primi firmatari:=20


      Mundher al Adhami - Ricercatore - King's College, Londra;
      Kamil Mahdi - Professore - Universit=E0 di Exeter;
      Tahrir Numan - Insegnante - Orpington, Londra;
      Haifa Zangana - Romanziera - Londra


      MEDIA CON L'ELMETTO: ANCORA SU "PANORAMA"


      Continua l'offensiva del settimanale della Mondadori a sostegno di =
una guerra contro l'Iraq.


      Due i leit-motiv:


      - La guerra contro l'Iraq =E8 gi=E0 decisa (dunque: non c'=E8 =
nulla da fare, anche volendo)


      - L'Italia deve "fare la sua parte"


      Nel no. 33 dell' 8 agosto 2002 segnaliamo in particolare due =
articoli.


        1.. "Iraq a un passo dall'ora X", Intervista a James Wolsey, di =
Marco De Martino.=20
        Il colloquio con l'ex direttore della CIA, lapidario nelle sue =
affermazioni ("il presidente [Bush NdR] ha gi=E0 preso la sua decisione: =
Saddam deve essere rimosso. E' vero che c'=E8 un tentativo di deragliare =
il corso dell'intervento da parte di chi non =E8 d'accordo col =
presidente, attraverso interviste anonime e piani di guerra pi=F9 o meno =
reali fatti arrivare ai giornali. Ma la decisione =E8 gi=E0 presa.") =E8 =
un classico esempio di uso selettivo degli "esperti".


        Perch=E9, ad esempio, non intervistare (anche) Robert Bauer, =
l'ex agente della CIA, membro per 25 anni del Directorate of operations =
e parte del gruppo che nel 1995 aiut=F2 a organizzare un colpo di stato =
fallito contro Saddam, che ha dichiarato nel marzo scorso che gli Stati =
Uniti non sono in condizione di attaccare l'Iraq perch=E9 non capiscono =
niente del paese e non hanno un piano?=20


        (Fonti: "Bombing Saddam is ignorance", Observer, 3 marzo 2002 - =
Intervista al programma della BBC "HARDtalk", 4 marzo 2002)


        2.. "Quanto piace il partito dei 'babilonesi' d'Italia", di =
Paola Sacchi=20
      E' il pezzo migliore (si fa per dire)


      Dedicato al partito "trasversalissimo" dei politici italiani =
contrari alla guerra contro l'Iraq, appartiene in realt=E0 al genere =
"colore-gossip" - costruito, per intenderci, intorno alle battute e al =
"chi va a pranzo con chi" - e non meriterebbe neanche una citazione se =
non fosse per la magistrale chiosa secondo la quale i politici in =
questione - il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, =
Ramon Mantovani di Rifondazione Comunista, Giovanni Bianchi della =
Margherita, Gianguido Folloni, presidente dell'associazione di amicizia =
Italia-Iraq, il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione =
e altri - "fedeli al fascino di Babilonia", sarebbero accomunati dal =
fatto di "coltivare l'utopia che il micidiale arsenale di armi =
biologiche custodito in Iraq [l'autrice non si concede neanche l =
beneficio del dubbio NdR] si possa debellare senza l'uso della forza =
internazionale".


      No comment.


      SCRIVETE:=20


      - Al Direttore responsabile, Carlo Rossella: rossella@???


      - Al Vicedirettore, Luciano Santilli (responsabile dei contenuti =
giornalistici): santilli@???


      SVEZIA, MINISTRO DEGLI ESTERI: GUERRA ALL'IRAQ DANNEGGERA' LA =
LOTTA AL TERRORISMO


      Stoccolma, 9 agosto 2002 - Un attacco Usa contro l'Iraq potrebbe =
trasformare i nemici di Saddam Hussein in suoi alleati e danneggiare la =
lotta globale contro il terrorismo. Lo ha dichiarato il ministro degli =
Esteri svedese, Anna Lindh, in una intervista pubblicata sul quotidiano =
Dagens Nyheter. "Gli Stati Uniti non dovrebbero e non possono agire in =
modo unilaterale. Questo porterebbe a spaccature piuttosto serie fra =
diversi paesi in diverse parti del mondo e ci=F2 sarebbe grave per la =
lotta comune contro il terrorismo", ha detto.


      Fonte: Associated Press


      FRANCESI: NO ALLA GUERRA CONTRO L'IRAQ=20


      Parigi, 10 agosto 2002 - Ben tre francesi su quattro sono contrari =
alla partecipazione di forze armate francesi a una eventuale azione =
militare americana contro l'Iraq. Secondo i risultati di un sondaggio =
fatto dall'istituto Ifop per conto del settimanale Journal du Dimanche, =
il 55% degli intervistati ha risposto che non sarebbe "affatto =
favorevole" alla partecipazione francese, anche se l'attacco fosse =
autorizzato dal Consiglio di Sicurezza, mentre un altro 20% ha detto che =
sarebbe "piuttosto sfavorevole". In qualche modo favorevole il 16%, =
mentre solo il 6% appoggerebbe con forza un ruolo della Francia.


      Risultati simili per un'altra domanda, in cui si chiedeva agli =
intervistati se appoggerebbero una azione militare unilaterale degli =
Stati Uniti contro l'Iraq, anche senza la partecipazione francese. Il =
76% ha risposto che non appoggerebbe tale azione, mentre solo il 18% ha =
espresso sostegno.


      Il sondaggio telefonico =E8 stato condotto su un campione di 961 =
adulti. Non si conosce il margine di errore.


      Fonte: Associated Press


      EX-PREMIER: AUSTRALIA IN GUERRA CONTRO L'IRAQ SOLO IN UNA AMPIA =
COALIZIONE


      Melbourne-Sydney, 12-13 agosto 2002 - Gli Stati Uniti non =
dovrebbero fare guerra all'Iraq senza una ampia coalizione e l'Australia =
non vi dovrebbe certamente partecipare senza il sostegno dei principali =
stati.=20


      A sostenerlo =E8 l'ex Primo Ministro australiano, Malcom Fraser, =
in un articolo pubblicato quasi simultaneamente sui quotidiani The Age e =
Sydney Morning Herald.


      L'America - scrive Fraser - ha messo insieme una coalizione =
internazionale contro il terrorismo che comprende importanti paesi =
musulmani. Un attacco unilaterale contro l'Iraq potrebbe dissolverla, =
sconvolgendo seriamente la guerra contro il terrorismo. Qualunque =
impegno militare futuro deve avere, come minimo, il sostegno del =
Consiglio di Sicurezza, come accadde per la guerra del Golfo, condotta =
da una coalizione di 34 stati.


      Il 23 luglio scorso l'Iraq aveva minacciato di dimezzare le sue =
importazioni di grano dall'Australia per protesta contro il forte =
sostegno espresso dal suo governo all'ipotesi di un attacco militare da =
parte degli Usa.


      Il ministro degli esteri australiano, Alexander Downer, aveva =
paragonato, nel corso di una visita a Washington nel mese di luglio, =
l'incapacit=E0 di rimuovere Saddam Hussein alla politica di =
"appeasement" che aveva consentito l'ascesa di Hitler in Germania.


      BLIX (UNMOVIC): L'INVASIONE NON RIPORTERA' GLI ISPETTORI IN IRAQ


      Londra, 18 agosto 2002 - Le minacce di una invasione americana non =
persuaderanno certo l'Iraq a permettere il rientro degli ispettori per =
verificare l'eliminazione delle sue armi di distruzione di massa.=20


      Lo ha dichiarato Hans Blix, capo dell'UNMOVIC (il nuovo organismo =
Onu per il monitoraggio del disarmo non convenzionale iracheno), in una =
intervista alla BBC.=20


      Due giorni prima il diplomatico svedese aveva detto di non poter =
dire con certezza che Baghdad possieda effettivamente armi di =
distruzione di massa.=20


      "Se lo sapessimo, se avessimo prove reali", ha dichiarato in una =
intervista all'Associated Press, "le porteremmo al Consiglio di =
Sicurezza". "E' una questione aperta" - ha aggiunto - "e che perci=F2 =
richiede ispezioni sul campo". Alla domanda se la ripresa delle =
ispezioni sarebbe sufficiente a risolvere il problema delle armi di =
distruzione di massa in Iraq Blix ha risposto: "Penso che ci siano =
alcune limitazioni a ci=F2 che si pu=F2 ottenere con le ispezioni =
internazionali come ci sono alcune limitazioni a ci=F2 che si pu=F2 =
ottenere con la potenza militare". "Le ispezioni non possono garantire =
al 100% che non ci siano impianti sotterranei nascosti, ma anche gli =
Stati Uniti non possono garantire che da qualche parte in giro per gli =
Usa non ci sia dell'antrace. Non =E8 possibile dare una garanzia al 100% =
di questo tipo", ha aggiunto.


      Fonti: Associated Press, Reuters


      NUOVA ZELANDA: NON PARTECIPEREMO AD ATTACCO USA CONTRO IRAQ


      Wellington, 19 agosto 2002 - La Nuova Zelanda non sosterr=E0 una =
azione militare guidata dagli Stati Uniti contro l'Iraq e non vi =
parteciper=E0. Lo ha dichiarato il Primo Ministro Helen Clark, =
sottolineando che una azione di questo tipo dovrebbe essere gestita =
dalle Nazioni Unite.


      "Preferiamo vedere il problema iracheno gestito in modo =
multilaterale attraverso l'Onu ", ha detto la Clark. Quanto a una azione =
militare a guida Usa, "Non siamo a favore e l'abbiamo esclusa", ha =
aggiunto.


      Fonte: Associated Press


      RAMSEY CLARK: CONTRO LE MINACCE DI GUERRA ALL'IRAQ INTERVENGA =
L'ONU


      Un appello alle Nazioni Unite affinch=E9 agiscano per impedire un =
attacco da parte degli Stati Uniti contro l'Iraq =E8 stato rivolto da =
Ramsey Clark, ex ministro della Giustizia Usa, con una lettera inviata =
il 29 luglio scorso a tutti i membri del Consiglio di Sicurezza e, in =
copia, all'Assemblea Generale e al Senatore Joseph R. Biden Jr., =
presidente della Commissione Esteri del Senato Usa.


      Sottolineando che "Ogni residua speranza che i popoli delle =
Nazioni Unite hanno di salvare le generazioni future dal flagello della =
guerra verrebbe schiacciata da un altro attacco degli Stati Uniti =
all'Iraq", un paese gi=E0 devastato da 42 giorni di spietati =
bombardamenti durante la guerra del Golfo del 1991, da 12 anni di =
crudeli sanzioni economiche e da 11 anni di ininterrotti attacchi =
dell'aviazione militare americana, Clark esorta i destinatari della =
lettera ad "attivare immediatamente le Nazioni Unite, l'Assemblea =
Generale, il Consiglio di Sicurezza, e tutte le loro agenzie per =
denunciare le persistenti minacce da parte degli Stati Uniti contro =
l'Iraq, chiedere l'immediata cessazione delle minacce e ammonire gli =
Stati Uniti che un attacco all'Iraq violerebbe la Carta dell'Onu, il =
diritto internazionale e l'amicizia di tutti coloro che vogliono la pace =
e rispettano la dignit=E0 umana".


      "Se l'Onu non =E8 in grado di impedire agli Stati Uniti, un membro =
permanente del Consiglio di Sicurezza, di commettere crimini contro la =
pace e contro l'umanit=E0 nonch=E9 crimini di guerra contro una nazione =
che =E8 gi=E0 stata violata dagli Stati Uniti oltre ogni limite di =
sopportazione, a che cosa serve?".


      TFF: ANDATE IN IRAQ!=20


      Perch=E9 cos=EC pochi - studiosi, giornalisti, diplomatici =
occidentali - vanno in Iraq? Se lo =E8 chiesto Jan Oberg, direttore =
della Transnational Foundation for Peace and Future Research (TFF), un =
istituto di ricerche per la pace con sede a Lund, in Svezia. Ha deciso =
cos=EC di partire per una missione di verifica, allo scopo di rendersi =
conto della situazione del paese e delle condizioni di vita.=20


      Il suo resoconto di viaggio, "Visit Iraq", pubblicato il 9 di =
agosto sul sito della fondazione, raccoglie le impressioni di due =
settimane nel paese: un percorso che dall'arrivo a Baghdad porta a =
Babilonia. Un itinerario nel quale i protagonisti sono gli iracheni: la =
gente comune incontrata, con i suoi sogni, le sue paure, le sue speranze =
per il futuro. Particolarmente significative le conclusioni.=20


      "Quando si =E8 l=E0"- scrive Oberg - "e si vede con i propri occhi =
si hanno altre immagini dell'Iraq rispetto a quelle che si hanno =
restando seduti a casa. Un motivo per cui cos=EC pochi studiosi, =
giornalisti e diplomatici vanno l=E0 =E8 che questo [il viaggio NdR] =
apre gli occhi a un'altra realt=E0, una realt=E0 umana pi=F9 vasta, di =
questo problema chiamato Iraq. Diventa impossibile non essere dalla =
parte dei 25 milioni di persone che da decenni stanno seduti in una =
doppia gabbia. Diventa difficile accettare che persone insensibili, =
emotivamente intorpidite della nostra "civilt=E0" occidentale non =
abbiano altro da offrire agli iracheni che la loro attuale esistenza, in =
cui vivono come animali in uno zoo (l'Oil for Food riesce solo a farli =
sopravvivere con un minimo di calorie) e un futuro di guerra".


      "Quando si va l=E0" - prosegue Oberg - "c'=E8 una sola conclusione =
possibile: il popolo iracheno merita la solidariet=E0 del mondo, non le =
nostre bombe".


      OIL FOR FOOD: E' CRISI GRAVE


      E' ormai allarme per il programma Oil for Food. Il suo Direttore =
Esecutivo, Benon Sevan, in una lettera inviata il 1 agosto scorso al =
presidente del Comitato Sanzioni dell'Onu, ha espresso "grave =
preoccupazione" per la riduzione delle esportazioni di petrolio irachene =
e la conseguente crisi finanziaria del programma, che potrebbe avere =
"conseguenze umanitarie molto gravi". Anche secondo le stime pi=F9 =
prudenti, scrive Sevan, si sono persi introiti per circa 1 miliardo e =
mezzo di dollari. Se gli attuali livelli ridotti di esportazione =
continueranno, ha ammonito, il ricavato totale per la fase XII dell'Oil =
for Food si avviciner=E0 ai 4 miliardi e mezzo di dollari: il che, fatte =
le necessarie deduzioni, lascerebbe per il programma umanitario solo =
3,22 miliardi di dollari, a fronte di un bilancio di previsione da parte =
del governo iracheno di 5,08 miliardi di dollari.


      Attualmente (al 13 agosto 2002) sono 1.156 i contratti gi=E0 =
approvati dall'Onu, per un valore di circa 2,4 miliardi di dollari, che =
non possono essere finanziati per mancanza di fondi.


      Sevan si =E8 appellato ai membri del Comitato sanzioni e al =
governo iracheno perch=E9 "prendano tutte le misure necessarie a =
risolvere le difficolt=E0 incontrate nel migliorare la situazione =
critica delle finanze, compresa, in particolare, la questione da lungo =
tempo in sospeso del meccanismo dei prezzi per le esportazioni di =
greggio iracheno".


      Per discutere la questione =E8 stata convocata una riunione di =
emergenza dei cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.


      Fonte: Office of the Iraq Programme, Weekly Updates, 6 agosto =
2002/13 agosto 2002
    =20


Per cancellarsi dalla lista basta inviare
un messaggio vuoto a: info-unponteper-unsubscribe@???=20

L'utilizzo, da parte tua, di Yahoo! Gruppi =E8 soggetto alle Condizioni =
di Utilizzo del Servizio Yahoo!=20



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<DIV><B>Sent:</B> Wednesday, August 21, 2002 4:44 PM</DIV>
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n.13/14</DIV></DIV>
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      size=3D3><STRONG>agosto 2002<BR></STRONG></FONT></P>
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        face=3DArial size=3D2>"Aiuti umanitari" all&#8217;Iraq: gli Usa =
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contro=20
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Bretagna: no=20
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l&#8217;elmetto: ancora su=20
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Esteri: guerra=20
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terrorismo</U></FONT></A>=20
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guerra contro=20
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in guerra=20
        contro l&#8217;Iraq solo in una ampia coalizione</U></FONT></A>=20
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parteciperemo ad=20
        attacco Usa contro Iraq</U></FONT></A> </LI></UL>
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        grave</U></FONT></A> </LI></UL>
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minacce di=20
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Iraq!</U></FONT></A>=20
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        <LI><FONT face=3DArial size=3D2><EM>Se avete difficolt=E0 di =
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        (segnalata in alcune versioni di Internet Explorer) o volete =
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        copia del notiziario comodamente leggibile sul vostro PC senza =
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        connessi ad Internet selezionate il link segnalato, a download =
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        visualizzazione richiede Acrobat Reader scaricabile dal sito=20
        </EM></FONT><A href=3D"http://www.acrobat.com/"><FONT =
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      <P align=3Dleft><A name=3Dtitolo0></A><FONT color=3D#ff0000 =
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      size=3D6><STRONG><U>"Aiuti umanitari" all&#8217;Iraq: gli Usa =
corteggiano le=20
      Ong</U></STRONG></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Gli Stati Uniti hanno lanciato una =
gara=20
      pubblica rivolta alle organiz-zazioni umanitarie per lavorare in =
Iraq e=20
      nei paesi circostanti.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>A rivelarlo =E8 il quotidiano =
britannico=20
      <I>Financial Times</I>, che =E8 venuto in possesso di un documento =
inviato=20
      il mese scorso dal Dipartimento di Stato alle Ong.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"L&#8217;ufficio Affari del Golfo =
settentrionale", si=20
      legge nel documento, citato sul <I>Financial Times</I> del 15 =
agosto,=20
      "annuncia un concorso pubblico per proposte di progetti di =
assistenza=20
      umanitaria in Iraq (sud, centro e nord) e per i rifugiati iracheni =
nei=20
      paesi limitrofi".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sono in palio finanziamenti =
governativi per 6,6=20
      milioni di dollari, divisi in almeno cinque aggiudicazioni di =
valore=20
      compreso tra i 500.000 e i 3,5 milioni di dollari ciascuna. I =
settori=20
      coperti vanno dall&#8217;assistenza medica all&#8217;aiuto ai =
rifugiati allo=20
      sminamento.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;iniziativa americana ha =
destato una certa=20
      sorpresa.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Caute le reazioni delle Ong, molte =
delle quali=20
      hanno esitato a presentare domanda, nel timore che si possa =
trattare in=20
      realt=E0 di una mossa in qualche modo collegata ad una imminente =
azione=20
      militare contro l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il sospetto =E8 alimentato anche =
dal fatto che,=20
      secondo quanto riferito al FT da alcuni "autorevoli membri" di =
Ong, il=20
      <I>Central Command</I> - il centro di operazioni militari Usa che =
coordina=20
      la guerra contro il terrorismo - avrebbe chiesto "questa =
settimana" un=20
      elenco di organizzazioni americane operanti nel campo =
dell&#8217;assistenza=20
      umanitaria internazionale che lavorano in Iraq o nei =
dintorni.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Trovo strano che in questo momento =
particolare=20
      il governo degli Stati Uniti annunci un concorso pubblico per =
proposte di=20
      progetti di aiuto umanitario in Iraq, specificando che possono =
essere in=20
      qualsiasi parte del paese", ha dichiarato Joel Charny, di =
<I>Refugee=20
      International</I>, una Ong con sede a Washington.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La versione del Dipartimento di =
Stato, fornita=20
      attraverso il suo vice portavoce, Philip Reeker, nel corso del =
"briefing"=20
      consueto il 15 agosto, =E8 che l&#8217;iniziativa =E8 parte delle =
"attivit=E0 di aiuto=20
      umanitario in corso per alleviare la sofferenza del popolo =
iracheno". Il=20
      denaro &#8211; ha precisato Reeker - proviene dagli stanziamenti =
di bilancio per=20
      le attivit=E0 dell&#8217;opposizione irachena relativi =
all&#8217;anno finanziario 2001,=20
      in cui 12 milioni di dollari erano stati destinati dal Congresso =
agli=20
      aiuti umanitari. La maggior parte delle assegnazioni sar=E0 per =
attivit=E0=20
      umanitarie nelle aree sotto controllo kurdo del nord Iraq e per i=20
      rifugiati iracheni nei paesi limitrofi. Il Dipartimento di Stato =
&#8211; ha=20
      aggiunto - valuter=E0 le proposte di aiuto umanitario per il =
centro e il sud=20
      dell&#8217;Iraq a seconda della loro praticabilit=E0 e =
compatibilit=E0 con le leggi=20
      degli Stati Uniti e le risoluzioni del Consiglio di =
Sicurezza.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; la prima volta che gli =
Stati Uniti=20
      finanzierebbero progetti di aiuto umanitario in Iraq =
dall&#8217;imposizione=20
      delle sanzioni da parte dell&#8217;Onu nell&#8217;agosto =
1990.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>[O.S.]</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo1></A><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>GRAN=20
      BRETAGNA: UNA NAZIONE CONTRO LA GUERRA =
ALL&#8217;IRAQ</U></STRONG></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial>di Ornella Sangiovanni</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Continua a crescere in Gran =
Bretagna=20
      l&#8217;opposizione a un attacco contro l&#8217;Iraq e investe =
praticamente tutti i=20
      settori della societ=E0. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>In prima linea sono gli ambienti =
religiosi. Il=20
      6 agosto =E8 stata consegnata al Primo Ministro, Tony Blair, nella =
sua=20
      residenza al numero 10 di Downing Street, la dichiarazione =
promossa da=20
      "Pax Christi" (vedi Notizie dal Ponte, no.10-11), in cui si =
definisce=20
      l&#8217;eventuale attacco all&#8217;Iraq "immorale e =
illegale".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Secondo i quasi 3.000 firmatari, =
fra i quali il=20
      nuovo arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams (capo dei 70 =
milioni di=20
      anglicani in tutto il mondo), diversi vescovi sia anglicani che =
cattolici,=20
      gruppi battisti, presbiteriani, quaccheri e metodisti, per quanto =
possa=20
      essere pericoloso il programma di armi di distruzione di massa =
dell&#8217;Iraq=20
      (del quale peraltro &#8211; dicono - devono essere ancora =
presentate le prove),=20
      "non pu=F2 esserci giustificazione per una guerra da parte di un =
altro stato=20
      a meno che e finch=E9 non sia lo stesso governo iracheno a =
lanciare un=20
      attacco. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La guerra preventiva da parte di =
uno stato=20
      contro un altro non =E8 permessa dalla Carta delle Nazioni Unite=20
      (&#8230;)".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>(</FONT><A=20
      href=3D"http://www.paxchristi.org.uk/documents.HTML"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial size=3D2><U>The Morality and Legality of A War =
Against Iraq &#8211; A=20
      Christian Declaration</U></FONT></A><FONT face=3DArial =
size=3D2>).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La dichiarazione =E8 parte di =
quella che appare=20
      come una vera e propria offensiva da parte della chiesa anglicana =
(e non=20
      solo) contro la guerra. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il 4 agosto il vescovo di Oxford, =
Richard=20
      Harries, aveva argomentato, in un </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.observer.co.uk/comment/story/0,6903,768874,00.html"><F=
ONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>articolo</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> apparso sul settimanale <I>Observer</I>, come la guerra =
all&#8217;Iraq=20
      non sarebbe una "guerra giusta", secondo i criteri comunemente =
accettati=20
      del pensiero cristiano sulla moralit=E0 della guerra (autorit=E0 =
legittima,=20
      giusta causa, esaurimento di tutti i possibili mezzi pacifici di=20
      risoluzione delle controversie, ragionevoli possibilit=E0 di =
successo).=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il 9 agosto era stato il vescovo di =
Coventry,=20
      Colin Bennetts, a criticare, dalle pagine del </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.guardian.co.uk/comment/story/0,3604,771480,00.html"><F=
ONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>Guardian</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2>, un eventuale attacco all&#8217;Iraq, avvertendo, fra =
l&#8217;altro, che una=20
      partecipazione di Londra all&#8217;azione militare =
moltiplicherebbe i problemi=20
      delle comunit=E0 islamiche in Gran Bretagna, che percepirebbero =
l&#8217;attacco=20
      come prova di una innata ostilit=E0 verso il mondo musulmano, con =
rischi di=20
      grave destabilizzazione dei rapporti interreligiosi nel =
paese.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ma la chiesa non =E8 sola nella sua =
opposizione=20
      alla guerra. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>C&#8217;=E8, innanzitutto, il mondo =
politico. Il=20
      premier Blair sembra sempre pi=F9 isolato e in difficolt=E0 =
all&#8217;interno del=20
      suo stesso partito e perfino del governo. Cresce =
l&#8217;opposizione alla Camera=20
      dei Comuni, dove sono oltre 160 i parlamentari che hanno firmato =
la=20
      </FONT><A=20
      =
href=3D"http://edm.ais.co.uk/weblink/html/motion.html/ref=3D927"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>mozione</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> contro la guerra presentata in marzo dalla deputata =
della sinistra=20
      laburista Alice Mahon (vedi Notizie dal Ponte no. 8-9) . Ma a =
criticare=20
      l&#8217;opzione militare non sono solo pacifisti storici, come la =
stessa Mahon,=20
      il "padre" della Camera dei Comuni, Tam Dalyell (che ha chiesto =
che il=20
      parlamento venga riconvocato prima di qualsiasi partecipazione =
britannica=20
      a un attacco contro l&#8217;Iraq), o George Galloway, il deputato =
scozzese=20
      considerato un vero e proprio <I>supporter</I> dell&#8217;Iraq, e =
che di recente=20
      =E8 stato a Baghdad a incontrare Saddam Hussein. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fra coloro che si oppongono alla =
guerra ci sono=20
      Clare Short, ministro per lo sviluppo sociale e la cooperazione=20
      internazionale nell&#8217;attuale governo, l'ex-ministro degli =
esteri Robin=20
      Cook, e, sembrerebbe, anche il ministro del Tesoro Gordon=20
Brown.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Poi c&#8217;=E8 il mondo sindacale, =
schierato in modo=20
      compatto contro l&#8217;intervento militare e l&#8217;eventuale =
coinvolgimento della=20
      Gran Bretagna. A fine luglio nove fra i pi=F9 influenti leader =
sindacali del=20
      paese hanno espresso, con una </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.guardian.co.uk/letters/story/0,3604,765346,00.html"><F=
ONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>lettera</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> al <I>Guardian</I>, la propria opposizione al conflitto =
imminente,=20
      ammonendo che qualunque guerra potrebbe destabilizzare fatalmente =
il Medio=20
      Oriente ed esacerbare la crisi in Israele e nei territori=20
      occupati:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Crediamo di rappresentare =
l&#8217;opinione pubblica=20
      britannica e internazionale nel respingere la spinta di George W. =
Bush=20
      verso una azione militare contro l&#8217;Iraq e =
nell&#8217;esortare il governo=20
      britannico a non appoggiarla".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Praticamente compatto anche il =
mondo della=20
      cultura e dei mass-media, con i quotidiani <I>Guardian</I> e=20
      <I>Independent</I> che guidano quella che =E8 una vera e propria =
campagna di=20
      opinione &#8211; e di pressione sul governo Blair &#8211; contro =
la guerra (e la=20
      partecipazione della Gran Bretagna).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ma il fatto pi=F9 inatteso sono le =
numerose voci=20
      critiche che provengono dalle file dei militari. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il <I>Field Marshal </I>Lord =
Bramall, ex capo=20
      di stato maggiore della Difesa, ha ammonito, in una intervista =
alla BBC=20
      Radio 4, che la Gran Bretagna rischia di essere trascinata in una =
guerra=20
      "molto, molto sporca" e lunga. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Non si ha licenza di attaccare un =
altro paese=20
      solo perch=E9 la sua leadership non ci piace", ha dichiarato, =
aggiungendo=20
      che una invasione dell&#8217;Iraq getterebbe "benzina piuttosto =
che acqua" sulle=20
      fiamme e fornirebbe nuove reclute ad al Qaida. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sir Michael Quinlan, ex alto =
funzionario del=20
      ministero della Difesa, ha rivolto dure critiche a coloro che =
sostengono=20
      un attacco all&#8217;Iraq. "Credo che non sia necessario, n=E9 =
prudente, n=E9 giusto=20
      (&#8230;) non sarebbe un errore ma un crimine", ha scritto sul =
<I>Financial=20
      Times</I> il 7 agosto. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Anche il generale Sir Michael Rose, =
ex=20
      comandante delle SAS (le forze aeree speciali) e gi=E0 a capo =
della forza=20
      internazionale di <I>peacekeeping</I> in Bosnia, in un articolo =
pubblicato=20
      il 29 luglio dal quotidiano <I>Evening Standard</I>, ha =
sottolineato gli=20
      "enormi rischi politici e militari collegati al lancio di un =
attacco di=20
      terra su larga scala in Iraq", definendo l&#8217;idea di una =
guerra contro=20
      Baghdad "follia".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Su tutto incombono i risultati dei =
sondaggi.=20
      Quelli di un "internet poll" diffusi alla fine di luglio &#8211; e =
citati dal=20
      quotidiano <I>Independent</I> &#8211; mostrano che il 51% degli =
inglesi =E8=20
      contrario a una azione militare contro l&#8217;Iraq. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sembra che da allora la percentuale =
sia=20
      notevolmente aumentata.</FONT></P></TD></TR>
  <TR>
    <TD bgColor=3D#c0c0c0 vAlign=3Dtop width=3D190>&nbsp;</TD>
    <TD=20
    background=3D"file:///C:/WINDOWS/Profiles/ponte11/Desktop/notizie =
dal ponte/notizie-background.gif"=20
    width=3D10>&nbsp;</TD>
    <TD width=3D550><A name=3Dtitolo2><FONT color=3D#ff0000 face=3DArial =


      size=3D3><STRONG><U>USA: REPUBBLICANI "TOP" CONTRO L&#8217;OPZIONE =


      MILITARE</U></STRONG></FONT></A>=20
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Anche negli Stati Uniti le voci =
critiche nei=20
      confronti di un conflitto con l&#8217;Iraq aumentano di giorno in =
giorno. Ma la=20
      sorpresa =E8 che il dissenso proviene in gran parte dalle file =
repubblicane.=20
      E non si tratta di figure di secondo piano. A parlare infatti sono =
tutti=20
      "calibri da novanta", repubblicani di lungo corso, membri=20
      dell&#8217;establishment, spesso molto vicini alla cerchia del =
presidente Bush.=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;ultimo a scendere in campo, =
con tutto il peso=20
      della sua storia, =E8 nientemeno che Brent Scowcroft, consigliere =
per la=20
      sicurezza nazionale dei presidenti Gerald Ford e Bush padre, =
grande=20
      regista della coalizione della guerra del Golfo, cos=EC vicino ai =
Bush da=20
      essere quasi considerato un membro della famiglia.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>In un </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.opinionjournal.com/editorial/feature.html?id=3D1100021=
33"><FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>articolo</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> pubblicato il 15 agosto sul <I>Wall Street Journal</I>, =
Scowcroft=20
      si schiera apertamente contro un attacco all&#8217;Iraq che, in =
questo momento=20
      "metterebbe seriamente in pericolo, se non distruggerebbe, la =
campagna=20
      globale contro il terrorismo che abbiamo intrapreso". </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; la guerra al terrorismo =
&#8211; sostiene Scowcroft=20
      &#8211; la priorit=E0 attuale per la sicurezza nazionale degli =
Stati Uniti.=20
      Qualunque campagna contro l&#8217;Iraq, "qualunque siano la =
strategia, i costi e=20
      i rischi, certamente ci distoglierebbe dalla guerra al terrorismo =
per un=20
      periodo indefinito".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E non solo. Questa volta =
bisognerebbe calcolare=20
      i rischi per cui Saddam Hussein, sentendo di non avere pi=F9 =
niente da=20
      perdere, potrebbe decidere di utilizzare le armi di distruzione di =
massa=20
      in suo possesso, ad esempio per attaccare Israele che potrebbe a =
sua volta=20
      rispondere, magari con l&#8217;arma nucleare, scatenando un =
"Armageddon" in=20
      Medio Oriente. E poi, se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi=20
      strategici in Iraq &#8211; prosegue Scowcroft &#8211; una campagna =
militare dovrebbe=20
      essere molto probabilmente seguita da una occupazione militare su =
vasta=20
      scala di lungo periodo. Tutte buone ragioni, insomma, per non =
attaccare=20
      Baghdad e premere invece sul Consiglio di Sicurezza perch=E9 =
insista per la=20
      ripresa di un sistema incondizionato di ispezioni sugli armamenti=20
      iracheni.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Si tratta di concetti non nuovi, =
che lo=20
      stratega della guerra del Golfo aveva gi=E0 espresso il 4 agosto =
in una=20
      intervista al programma "Face the Nation" della rete televisiva =
americana=20
      CBS, ma che questa volta devono aver avuto ben altro impatto, se =
il <I>New=20
      York Times</I> =E8 arrivato a definirli &#8211; in un editoriale =
del 16 agosto &#8211;=20
      "l&#8217;equivalente di una cannonata sparata sul prato della Casa =


      Bianca".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Ma quella di Scowcroft non =E8 =
l&#8217;unica voce=20
      critica fra i repubblicani "che contano". </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Se Henry Kissinger ha ricordato, in =
un articolo=20
      pubblicato sul <I>Washington Post,</I>, che "L&#8217;intervento =
militare=20
      dovrebbe essere tentato solo se siamo disposti a sostenere tale =
sforzo per=20
      tutto il tempo che sar=E0 necessario", Lawrence S. Eagleburger =
(Segretario=20
      di Stato per un breve periodo durante la presidenza di Bush =
padre)</FONT>=20
      <FONT face=3DArial size=3D2>ha parlato assai pi=F9 chiaro, =
dichiarando all&#8217;=20
      <I>ABC News</I> il 15 agosto che, a meno "non abbia il dito sul =
grilletto=20
      di una arma di distruzione di massa, e la , non vedo perch=E9 =
dovremmo=20
      intervenire adesso, quando tutti i ".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E le voci critiche non mancano =
anche tra i=20
      parlamentari..</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il senatore Chuck Hagel, eletto in =
Nebraska,=20
      fra i primi a mettere in discussione l&#8217;approccio di Bush =
sull&#8217;Iraq,=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>=E8 tornato sull&#8217;argomento =
affermando, secondo=20
      quanto citato dal <I>New York Times</I> il 15 agosto, che la CIA =
non ha=20
      "assolutamente alcuna prova che l&#8217;Iraq possieda o possa =
possedere presto=20
      armi nucleari". </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Si pu=F2 portare il paese in =
guerra assai=20
      rapidamente, ma non se ne pu=F2 uscire altrettanto rapidamente, e =
il=20
      pubblico deve sapere quali sono i rischi" , ha =
aggiunto.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Anche un fedele alleato di Bush, =
come il leader=20
      di maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, Dick Armey, =
repubblicano=20
      del Texas, aveva ammonito l&#8217;8 di agosto che un attacco =
contro l&#8217;Iraq senza=20
      una provocazione da parte di quest&#8217;ultimo violerebbe il =
diritto=20
      internazionale e indebolirebbe il sostegno mondiale =
all&#8217;obiettivo di=20
      rimuovere Saddam Hussein. Secondo Armey, neanche il rifiuto =
iracheno a far=20
      riprendere le ispezioni Onu sugli armamenti sarebbe motivo fondato =
per una=20
      guerra. "Secondo me non =E8 una ragione sufficiente", ha =
dichiarato,=20
      aggiungendo inaspettatamente: "Che cosa faremmo se i francesi =
decidessero=20
      di voler ispezionare gli impianti militari americani?".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sullo sfondo il dibattito mai =
sopito sulla=20
      necessit=E0 che qualunque intervento militare americano contro =
l&#8217;Iraq venga=20
      prima sottoposto a un voto del Congresso. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Va in questo senso la </FONT><A=20
      =
href=3D"http://usinfo.state.gov/regional/nea/iraq/text/0726spctr.htm"><FO=
NT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>risoluzione</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2> presentata al Senato il 18 luglio scorso =
dai senatori=20
      Arlen Specter (repubblicano della Pennsylvania) e Tom Harkin =
(democratico=20
      dello Iowa).</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E sull&#8217;argomento =E8 tornato =
Ron Paul, il=20
      parlamentare repubblicano del Texas contrario a un attacco =
militare contro=20
      Baghdad (vedi Notizie dal Ponte no.2 e no.8-9), con un </FONT><A=20
      href=3D"http://www.house.gov/paul/tst/tst2002/tst080502.htm"><FONT =


      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>contributo</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2> pubblicato il 5 agosto dal titolo =
</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Il Congresso discuter=E0 la guerra =
con=20
      l&#8217;Iraq?"</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Le guerre non dichiarate degli =
ultimi 50 anni=20
      &#8211; compresa la Corea, il Vietnam, il Kosovo e l&#8217;Iraq =
&#8211; " &#8211; scrive Paul &#8211;=20
      "rappresentano nient&#8217;altro che la vilt=E0 del Congresso, una =
riluttanza da=20
      parte dei suoi membri a svolgere i propri obblighi legislativi sui =
quali=20
      hanno prestato giuramento. Il risultato =E8 una presidenza sempre =
pi=F9=20
      potente, e una violazione terribile della separazione =
costituzionale dei=20
      poteri."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"La guerra =E8 guerra, comunque la =
si chiami.=20
      Quando bombardiamo un altro paese" &#8211; prosegue Paul &#8211; =
"quando mandiamo=20
      truppe, aerei e navi da guerra ad attaccarlo, siamo in guerra. =
Chiamare=20
      una guerra "azione di polizia" o "missione di <I>peacekeeping</I>" =
non=20
      cambia la realt=E0. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Costituzionalmente la guerra non si =
pu=F2 fare=20
      tramite un ordine dell&#8217;esecutivo &#8211; lo status di =
Comandante in capo del=20
      Presidente gli d=E0 solo l&#8217;autorit=E0 di dare esecuzione =
alla guerra non di=20
      iniziarla. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>La Costituzione richiede una =
dichiarazione di=20
      guerra da parte del Congresso proprio perch=E9 i fondatori vollero =
che fosse=20
      il ramo pi=F9 rappresentativo del governo, non un Presidente =
imperiale, a=20
      prendere la decisione grave di mandare i nostri giovani ad =
affrontare il=20
      pericolo. Dobbiamo a questi giovani e alla Costituzione che ci sia =
un=20
      serio dibattito congressuale prima di iniziare una guerra in=20
      Iraq".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><EM>[O.S.]</EM></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo3><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>ESULI=20
      IRACHENI IN GRAN BRETAGNA: NO ALLA =
GUERRA</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Un </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.cam.ac.uk/societies/casi/info/exile020812.html"><FONT =


      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>appello</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> contro l&#8217;ipotesi di un attacco militare =
all&#8217;Iraq =E8 stato lanciato=20
      il 12 agosto scorso da alcuni esuli iracheni residenti in Gran =
Bretagna ed=20
      =E8 attualmente aperto alla firma dei sostenitori.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Riportiamo di seguito i passi =
salienti nella=20
      traduzione italiana. Per il testo integrale si veda:</FONT></P>
      <P><A=20
      =
href=3D"http://www.cam.ac.uk/societies/casi/info/exile020812.html"><FONT =


      color=3D#0000ff face=3DArial=20
      =
size=3D2><U>http://www.cam.ac.uk/societies/casi/info/exile020812.html</U>=
</FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><B><I>Esuli iracheni contro la =
guerra &#8211;=20
      Dichiarazione dell&#8217;Agosto 2002 </I></B></FONT></P>
      <P align=3Dcenter><FONT face=3DArial size=3D2><B><I>Non in nostro =
nome</I></B>=20
      </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Ci dicono che una guerra =
all&#8217;Iraq =E8 necessaria=20
      per prevenire una minaccia alla regione e liberare il popolo =
iracheno=20
      dalla tirannia di Saddam Hussein. Noi, come iracheni gi=E0 liberi =
da quella=20
      tirannia, che viviamo fuori dall&#8217;Iraq e nelle democrazie =
occidentali,=20
      diciamo che entrambe queste affermazioni sono false. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Come professionisti, scrittori, =
insegnanti e=20
      altri cittadini responsabili e preoccupati , molti dei quali hanno =


      sperimentato di persona la persecuzione della dittatura in Iraq, =
diciamo:=20
      "No alla guerra, non in nostro nome, non nel nome del popolo =
iracheno che=20
      soffre""</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>(&#8230;)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Un&#8217;altra guerra =
annienterebbe una societ=E0=20
      vulnerabile e potrebbe significare una guerra civile, con =
conseguenze=20
      imprevedibili in tutto il Medio Oriente e potenziale =
destabilizzazione per=20
      l&#8217;Europa e il mondo in generale."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>(&#8230;)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Noi aspiriamo, per l&#8217;Iraq e =
in verit=E0 per=20
      tutto il Medio Oriente, a nazioni che rispettino i diritti umani,=20
      garantiscano i diritti nazionali del popolo kurdo, applichino=20
      universalmente il diritto internazionale e siano libere da armi di =


      distruzione di massa. Crediamo che il regime di Saddam Hussein sia =


      responsabile per avere portato l&#8217;Iraq da una situazione di =
grande speranza=20
      a una di totale catastrofe, e che questo regime debba essere =
chiamato a=20
      rendere conto del suo abietto fallimento e dei crimini commessi =
contro gli=20
      iracheni, gli arabi e i kurdi, di tutte le fedi e convinzioni. Ma =
il=20
      rimedio non deve causare un danno maggiore agli innocenti e alla =
societ=E0=20
      nel suo insieme. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Un vero cambiamento pu=F2 essere =
determinato solo=20
      dallo stesso popolo iracheno all&#8217;interno di un ambiente di =
pace e=20
      giustizia per tutti i popoli del Medio Oriente."</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>(&#8230;)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Invitiamo le Nazioni Unite a =
stabilire un=20
      calendario per la levata delle sanzioni economiche e a fare tutto =
quanto=20
      in loro potere per fermare la spinta alla guerra che farebbe solo=20
      precipitare la regione nell&#8217;abisso.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Invitiamo inoltre tutti a opporsi =
ai piani di=20
      guerra pericolosi e irresponsabili dell&#8217;amministrazione=20
      americana".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Primi firmatari:<I> </I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>Mundher al Adhami &#8211; =
Ricercatore &#8211; King&#8217;s=20
      College, Londra;<BR>Kamil Mahdi &#8211; Professore &#8211; =
Universit=E0 di=20
      Exeter;<BR>Tahrir Numan &#8211; Insegnante &#8211; Orpington, =
Londra;<BR>Haifa Zangana=20
      &#8211; Romanziera - Londra</I></FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo4><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>MEDIA CON=20
      L&#8217;ELMETTO: ANCORA SU "PANORAMA"</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Continua l&#8217;offensiva del =
settimanale della=20
      Mondadori a sostegno di una guerra contro l&#8217;Iraq.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Due i leit-motiv:</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>- La guerra contro l&#8217;Iraq =E8 =
gi=E0 decisa (dunque:=20
      non c&#8217;=E8 nulla da fare, anche volendo)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>- L&#8217;Italia deve "fare la sua =
parte"</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Nel no. 33 dell&#8217; 8 agosto =
2002 segnaliamo in=20
      particolare due articoli.</FONT></P>
      <OL type=3Da>
        <LI><A=20
        =
href=3D"http://www.mondadori.com/panorama/area_2/10869_1.html"><FONT=20
        color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>"Iraq a un passo =
dall&#8217;ora=20
        X"</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2>, Intervista a =
James Wolsey, di=20
        Marco De Martino. </FONT>
        <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il colloquio con l&#8217;ex =
direttore della CIA,=20
        lapidario nelle sue affermazioni ("il presidente [Bush NdR] ha =
gi=E0 preso=20
        la sua decisione: Saddam deve essere rimosso. E&#8217; vero che =
c&#8217;=E8 un=20
        tentativo di deragliare il corso dell&#8217;intervento da parte =
di chi non =E8=20
        d&#8217;accordo col presidente, attraverso interviste anonime e =
piani di=20
        guerra pi=F9 o meno reali fatti arrivare ai giornali. Ma la =
decisione =E8=20
        gi=E0 presa.") =E8 un classico esempio di uso selettivo degli=20
        "esperti".</FONT></P>
        <P><FONT face=3DArial size=3D2>Perch=E9, ad esempio, non =
intervistare (anche)=20
        Robert Bauer, l&#8217;ex agente della CIA, membro per 25 anni =
del=20
        <I>Directorate of operations</I> e parte del gruppo che nel 1995 =
aiut=F2 a=20
        organizzare un colpo di stato fallito contro Saddam, che ha =
dichiarato=20
        nel marzo scorso che gli Stati Uniti non sono in condizione di =
attaccare=20
        l&#8217;Iraq perch=E9 non capiscono niente del paese e non hanno =
un piano?=20
        </FONT></P>
        <P><FONT face=3DArial size=3D2>(Fonti: "</FONT><A=20
        =
href=3D"http://www.observer.co.uk/international/story/0,6903,660931,00.ht=
ml"><FONT=20
        color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Bombing Saddam is=20
        ignorance</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2>", =
<I>Observer</I>, 3=20
        marzo 2002 &#8211; Intervista al programma della BBC "HARDtalk", =
4 marzo=20
        2002)</FONT></P>
        <LI><A=20
        =
href=3D"http://www.mondadori.com/panorama/area_2/10871_1.html"><FONT=20
        color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>"Quanto piace il =
partito dei=20
        &#8216;babilonesi&#8217; d&#8217;Italia"</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial size=3D2>, di Paola=20
        Sacchi</FONT> </LI></OL>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; il pezzo migliore (si fa =
per=20
dire)</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Dedicato al partito =
"trasversalissimo" dei=20
      politici italiani contrari alla guerra contro l&#8217;Iraq, =
appartiene in realt=E0=20
      al genere "colore-gossip" &#8211; costruito, per intenderci, =
intorno alle=20
      battute e al "chi va a pranzo con chi" - e non meriterebbe neanche =
una=20
      citazione se non fosse per la magistrale chiosa secondo la quale i =


      politici in questione &#8211; il Presidente della Regione =
Lombardia, Roberto=20
      Formigoni, Ramon Mantovani di Rifondazione Comunista, Giovanni =
Bianchi=20
      della Margherita, Gianguido Folloni, presidente =
dell&#8217;associazione di=20
      amicizia Italia-Iraq, il ministro delle Politiche comunitarie, =
Rocco=20
      Buttiglione e altri &#8211; "fedeli al fascino di Babilonia", =
sarebbero=20
      accomunati dal fatto di "coltivare l&#8217;utopia che il micidiale =
arsenale di=20
      armi biologiche custodito in Iraq [l&#8217;autrice non si concede =
neanche l=20
      beneficio del dubbio NdR] si possa debellare senza l&#8217;uso =
della forza=20
      internazionale".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>No comment.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>SCRIVETE: </I></FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>- Al Direttore responsabile, =
Carlo Rossella:=20
      </I></FONT><A href=3D"mailto:rossella@mondadori.it"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial =
size=3D2><I><U>rossella@???</U></I></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2><I>- Al Vicedirettore, Luciano =
Santilli=20
      (responsabile dei contenuti giornalistici): </I></FONT><A=20
      href=3D"mailto:santilli@mondadori.it"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><I><U>santilli@???</U></I></FONT></A></P>
      <P><A name=3Dtitolo5><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>SVEZIA,=20
      MINISTRO DEGLI ESTERI: GUERRA ALL&#8217;IRAQ DANNEGGERA&#8217; LA =
LOTTA AL=20
      TERRORISMO</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Stoccolma, 9 agosto 2002 &#8211; Un =
attacco Usa=20
      contro l&#8217;Iraq potrebbe trasformare i nemici di Saddam =
Hussein in suoi=20
      alleati e danneggiare la lotta globale contro il terrorismo. Lo ha =


      dichiarato il ministro degli Esteri svedese, Anna Lindh, in una =
intervista=20
      pubblicata sul quotidiano <I>Dagens Nyheter</I>. "Gli Stati Uniti =
non=20
      dovrebbero e non possono agire in modo unilaterale. Questo =
porterebbe a=20
      spaccature piuttosto serie fra diversi paesi in diverse parti del =
mondo e=20
      ci=F2 sarebbe grave per la lotta comune contro il terrorismo", ha=20
      detto.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fonte: Associated Press</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo6><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>FRANCESI: NO=20
      ALLA GUERRA CONTRO L&#8217;IRAQ </U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Parigi, 10 agosto 2002 &#8211; Ben =
tre francesi su=20
      quattro sono contrari alla partecipazione di forze armate francesi =
a una=20
      eventuale azione militare americana contro l&#8217;Iraq. Secondo i =
risultati di=20
      un sondaggio fatto dall&#8217;istituto Ifop per conto del =
settimanale <I>Journal=20
      du Dimanche, </I>il 55% degli intervistati ha risposto che non =
sarebbe=20
      "affatto favorevole" alla partecipazione francese, anche se =
l&#8217;attacco=20
      fosse autorizzato dal Consiglio di Sicurezza, mentre un altro 20% =
ha detto=20
      che sarebbe "piuttosto sfavorevole". In qualche modo favorevole il =
16%,=20
      mentre solo il 6% appoggerebbe con forza un ruolo della=20
Francia.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Risultati simili per un&#8217;altra =
domanda, in cui=20
      si chiedeva agli intervistati se appoggerebbero una azione =
militare=20
      unilaterale degli Stati Uniti contro l'Iraq, anche senza la =
partecipazione=20
      francese. Il 76% ha risposto che non appoggerebbe tale azione, =
mentre solo=20
      il 18% ha espresso sostegno.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il sondaggio telefonico =E8 stato =
condotto su un=20
      campione di 961 adulti. Non si conosce il margine di =
errore.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fonte: Associated Press</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo7><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>EX-PREMIER:=20
      AUSTRALIA IN GUERRA CONTRO L&#8217;IRAQ SOLO IN UNA AMPIA=20
      COALIZIONE</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Melbourne-Sydney, 12-13 agosto 2002 =
&#8211; Gli Stati=20
      Uniti non dovrebbero fare guerra all&#8217;Iraq senza una ampia =
coalizione e=20
      l&#8217;Australia non vi dovrebbe certamente partecipare senza il =
sostegno dei=20
      principali stati. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>A sostenerlo =E8 l&#8217;ex Primo =
Ministro australiano,=20
      Malcom Fraser, in un </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.theage.com.au/articles/2002/08/11/1028158045781.html">=
<FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial =
size=3D2><U>articolo</U></FONT></A><FONT face=3DArial=20
      size=3D2> pubblicato quasi simultaneamente sui quotidiani <I>The =
Age</I> e=20
      <I>Sydney Morning Herald</I>.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>L&#8217;America - scrive Fraser - =
ha messo insieme=20
      una coalizione internazionale contro il terrorismo che comprende=20
      importanti paesi musulmani. Un attacco unilaterale contro =
l&#8217;Iraq potrebbe=20
      dissolverla, sconvolgendo seriamente la guerra contro il =
terrorismo.=20
      Qualunque impegno militare futuro deve avere, come minimo, il =
sostegno del=20
      Consiglio di Sicurezza, come accadde per la guerra del Golfo, =
condotta da=20
      una coalizione di 34 stati.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il 23 luglio scorso l&#8217;Iraq =
aveva minacciato di=20
      dimezzare le sue importazioni di grano dall&#8217;Australia per =
protesta contro=20
      il forte sostegno espresso dal suo governo all&#8217;ipotesi di un =
attacco=20
      militare da parte degli Usa.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il ministro degli esteri =
australiano, Alexander=20
      Downer, aveva paragonato, nel corso di una visita a Washington nel =
mese di=20
      luglio, l&#8217;incapacit=E0 di rimuovere Saddam Hussein alla =
politica di=20
      "<I>appeasement</I>" che aveva consentito l&#8217;ascesa di Hitler =
in=20
      Germania.</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo8><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>BLIX=20
      (UNMOVIC): L&#8217;INVASIONE NON RIPORTERA&#8217; GLI ISPETTORI IN =


      IRAQ</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Londra, 18 agosto 2002 - Le minacce =
di una=20
      invasione americana non persuaderanno certo l&#8217;Iraq a =
permettere il rientro=20
      degli ispettori per verificare l&#8217;eliminazione delle sue armi =
di=20
      distruzione di massa. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Lo ha dichiarato Hans Blix, capo =
dell&#8217;UNMOVIC=20
      (il nuovo organismo Onu per il monitoraggio del disarmo non =
convenzionale=20
      iracheno), in una intervista alla BBC. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Due giorni prima il diplomatico =
svedese aveva=20
      detto di non poter dire con certezza che Baghdad possieda =
effettivamente=20
      armi di distruzione di massa. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Se lo sapessimo, se avessimo prove =
reali", ha=20
      dichiarato in una intervista all&#8217;Associated Press, "le =
porteremmo al=20
      Consiglio di Sicurezza". "E&#8217; una questione aperta" &#8211; =
ha aggiunto &#8211; "e che=20
      perci=F2 richiede ispezioni sul campo". Alla domanda se la ripresa =
delle=20
      ispezioni sarebbe sufficiente a risolvere il problema delle armi =
di=20
      distruzione di massa in Iraq Blix ha risposto: "Penso che ci siano =
alcune=20
      limitazioni a ci=F2 che si pu=F2 ottenere con le ispezioni =
internazionali come=20
      ci sono alcune limitazioni a ci=F2 che si pu=F2 ottenere con la =
potenza=20
      militare". "Le ispezioni non possono garantire al 100% che non ci =
siano=20
      impianti sotterranei nascosti, ma anche gli Stati Uniti non =
possono=20
      garantire che da qualche parte in giro per gli Usa non ci sia=20
      dell&#8217;antrace. Non =E8 possibile dare una garanzia al 100% di =
questo tipo",=20
      ha aggiunto.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fonti: Associated Press, =
Reuters</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo9><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>NUOVA=20
      ZELANDA: NON PARTECIPEREMO AD ATTACCO USA CONTRO=20
      IRAQ</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Wellington, 19 agosto 2002 &#8211; =
La Nuova Zelanda=20
      non sosterr=E0 una azione militare guidata dagli Stati Uniti =
contro l&#8217;Iraq e=20
      non vi parteciper=E0. Lo ha dichiarato il Primo Ministro Helen =
Clark,=20
      sottolineando che una azione di questo tipo dovrebbe essere =
gestita dalle=20
      Nazioni Unite.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Preferiamo vedere il problema =
iracheno gestito=20
      in modo multilaterale attraverso l&#8217;Onu ", ha detto la Clark. =
Quanto a una=20
      azione militare a guida Usa, "Non siamo a favore e l&#8217;abbiamo =
esclusa", ha=20
      aggiunto.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fonte: Associated Press</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo10><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>RAMSEY=20
      CLARK: CONTRO LE MINACCE DI GUERRA ALL&#8217;IRAQ INTERVENGA=20
      L&#8217;ONU</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Un appello alle Nazioni Unite =
affinch=E9 agiscano=20
      per impedire un attacco da parte degli Stati Uniti contro =
l&#8217;Iraq =E8 stato=20
      rivolto da Ramsey Clark, ex ministro della Giustizia Usa, con una=20
      </FONT><A href=3D"http://www.iacenter.org/"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>lettera</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2> =
inviata il 29=20
      luglio scorso a tutti i membri del Consiglio di Sicurezza e, in =
copia,=20
      all&#8217;Assemblea Generale e al Senatore Joseph R. Biden Jr., =
presidente della=20
      Commissione Esteri del Senato Usa.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sottolineando che "Ogni residua =
speranza che i=20
      popoli delle Nazioni Unite hanno di salvare le generazioni future =
dal=20
      flagello della guerra verrebbe schiacciata da un altro attacco =
degli Stati=20
      Uniti all&#8217;Iraq", un paese gi=E0 devastato da 42 giorni di =
spietati=20
      bombardamenti durante la guerra del Golfo del 1991, da 12 anni di =
crudeli=20
      sanzioni economiche e da 11 anni di ininterrotti attacchi =
dell&#8217;aviazione=20
      militare americana, Clark esorta i destinatari della lettera ad =
"attivare=20
      immediatamente le Nazioni Unite, l&#8217;Assemblea Generale, il =
Consiglio di=20
      Sicurezza, e tutte le loro agenzie per denunciare le persistenti =
minacce=20
      da parte degli Stati Uniti contro l&#8217;Iraq, chiedere =
l&#8217;immediata cessazione=20
      delle minacce e ammonire gli Stati Uniti che un attacco =
all&#8217;Iraq=20
      violerebbe la Carta dell&#8217;Onu, il diritto internazionale e =
l&#8217;amicizia di=20
      tutti coloro che vogliono la pace e rispettano la dignit=E0=20
      umana".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Se l&#8217;Onu non =E8 in grado di =
impedire agli Stati=20
      Uniti, un membro permanente del Consiglio di Sicurezza, di =
commettere=20
      crimini contro la pace e contro l&#8217;umanit=E0 nonch=E9 crimini =
di guerra contro=20
      una nazione che =E8 gi=E0 stata violata dagli Stati Uniti oltre =
ogni limite di=20
      sopportazione, a che cosa serve?".</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo11><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>TFF: ANDATE=20
      IN IRAQ! </U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Perch=E9 cos=EC pochi &#8211; =
studiosi, giornalisti,=20
      diplomatici occidentali &#8211; vanno in Iraq? Se lo =E8 chiesto =
Jan Oberg,=20
      direttore della </FONT><A=20
      href=3D"http://www.transnational.org/tff/index.html"><FONT =
color=3D#0000ff=20
      face=3DArial size=3D2><U>Transnational Foundation for Peace and =
Future=20
      Research</U></FONT></A><FONT face=3DArial size=3D2> (TFF), un =
istituto di=20
      ricerche per la pace con sede a Lund, in Svezia. Ha deciso cos=EC =
di partire=20
      per una missione di verifica, allo scopo di rendersi conto della=20
      situazione del paese e delle condizioni di vita. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Il suo resoconto di viaggio, =
"</FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.transnational.org/pressinf/2002/pf156_VisitIraq.html">=
<FONT=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>Visit =
Iraq</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2>", pubblicato il 9 di agosto sul sito della =
fondazione,=20
      raccoglie le impressioni di due settimane nel paese: un percorso =
che=20
      dall&#8217;arrivo a Baghdad porta a Babilonia. Un itinerario nel =
quale i=20
      protagonisti sono gli iracheni: la gente comune incontrata, con i =
suoi=20
      sogni, le sue paure, le sue speranze per il futuro. =
Particolarmente=20
      significative le conclusioni. </FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Quando si =E8 l=E0"- scrive Oberg =
&#8211; "e si vede con=20
      i propri occhi si hanno altre immagini dell&#8217;Iraq rispetto a =
quelle che si=20
      hanno restando seduti a casa. Un motivo per cui cos=EC pochi =
studiosi,=20
      giornalisti e diplomatici vanno l=E0 =E8 che questo [il viaggio =
NdR] apre gli=20
      occhi a un&#8217;altra realt=E0, una realt=E0 umana pi=F9 vasta, =
di questo problema=20
      chiamato Iraq. Diventa impossibile non essere dalla parte dei 25 =
milioni=20
      di persone che da decenni stanno seduti in una doppia gabbia. =
Diventa=20
      difficile accettare che persone insensibili, emotivamente =
intorpidite=20
      della nostra "civilt=E0" occidentale non abbiano altro da offrire =
agli=20
      iracheni che la loro attuale esistenza, in cui vivono come animali =
in uno=20
      zoo (l&#8217;Oil for Food riesce solo a farli sopravvivere con un =
minimo di=20
      calorie) e un futuro di guerra".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>"Quando si va l=E0" &#8211; =
prosegue Oberg &#8211; "c&#8217;=E8 una=20
      sola conclusione possibile: il popolo iracheno merita la =
solidariet=E0 del=20
      mondo, non le nostre bombe".</FONT></P>
      <P><A name=3Dtitolo12><FONT color=3D#ff0000 =
face=3DArial><STRONG><U>OIL FOR=20
      FOOD: E&#8217; CRISI GRAVE</U></STRONG></FONT></A></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>E&#8217; ormai allarme per il =
programma Oil for Food.=20
      Il suo Direttore Esecutivo, Benon Sevan, in una lettera inviata il =
1=20
      agosto scorso al presidente del Comitato Sanzioni dell&#8217;Onu, =
ha espresso=20
      "grave preoccupazione" per la riduzione delle esportazioni di =
petrolio=20
      irachene e la conseguente crisi finanziaria del programma, che =
potrebbe=20
      avere "conseguenze umanitarie molto gravi". Anche secondo le stime =
pi=F9=20
      prudenti, scrive Sevan, si sono persi introiti per circa 1 =
miliardo e=20
      mezzo di dollari. Se gli attuali livelli ridotti di esportazione=20
      continueranno, ha ammonito, il ricavato totale per la fase XII =
dell&#8217;Oil=20
      for Food si avviciner=E0 ai 4 miliardi e mezzo di dollari: il che, =
fatte le=20
      necessarie deduzioni, lascerebbe per il programma umanitario solo =
3,22=20
      miliardi di dollari, a fronte di un bilancio di previsione da =
parte del=20
      governo iracheno di 5,08 miliardi di dollari.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Attualmente (al 13 agosto 2002) =
sono 1.156 i=20
      contratti gi=E0 approvati dall&#8217;Onu, per un valore di circa =
2,4 miliardi di=20
      dollari, che non possono essere finanziati per mancanza di=20
      fondi.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Sevan si =E8 appellato ai membri =
del Comitato=20
      sanzioni e al governo iracheno perch=E9 "prendano tutte le misure =
necessarie=20
      a risolvere le difficolt=E0 incontrate nel migliorare la =
situazione critica=20
      delle finanze, compresa, in particolare, la questione da lungo =
tempo in=20
      sospeso del meccanismo dei prezzi per le esportazioni di greggio=20
      iracheno".</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Per discutere la questione =E8 =
stata convocata=20
      una riunione di emergenza dei cinque membri permanenti del =
Consiglio di=20
      Sicurezza.</FONT></P>
      <P><FONT face=3DArial size=3D2>Fonte: </FONT><A=20
      href=3D"http://www.un.org/Depts/oip"><FONT color=3D#0000ff =
face=3DArial=20
      size=3D2><U>Office of the Iraq Programme</U></FONT></A><FONT =
face=3DArial=20
      size=3D2>, Weekly Updates, </FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.un.org/Depts/oip/background/latest/wu020806.html"><FON=
T=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>6 agosto =
2002</U></FONT></A><FONT=20
      face=3DArial size=3D2>/</FONT><A=20
      =
href=3D"http://www.un.org/Depts/oip/background/latest/wu020813.html"><FON=
T=20
      color=3D#0000ff face=3DArial size=3D2><U>13 agosto=20
  2002</U></FONT></A></P></TD></TR></TBODY></TABLE></FONT><BR><TT>Per =
cancellarsi=20
dalla lista basta inviare<BR>un messaggio vuoto a:=20
info-unponteper-unsubscribe@???</TT> <BR><BR><TT>L'utilizzo, =
da=20
parte tua, di Yahoo! Gruppi =E8 soggetto alle <A=20
href=3D"http://it.docs.yahoo.com/info/utos.html">Condizioni di Utilizzo =
del=20
Servizio Yahoo!</A></TT> <BR></P></BODY></HTML>


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