Szerző: ISIDE Dátum: Tárgy: [Lecce-sf] Fw: IL SISTEMA DEI CENTRI DI DETENZIONE SCOPPIA
> invio il seguente messaggio di aggiornamento sulla situazione dei centri
di > prima accoglienza di Lampedusa, inviato da Fulvio Vassallo Paleologo. Cari saluti. >
> > ---------------------------------------------------
> ----- Original Message -----
> From: <fulvassa@???>
> Subject: IL SISTEMA DEI CENTRI DI DETENZIONE SCOPPIA
>
>
>
>
> Invio brevi note sulla situazione a Lampedusa e più in generale sulle
> espulsioni degli immigrati clandestini, tra i quali molti richiedenti asilo, > alla vigilia dell'entrata in vigore della legge Bossi Fini.
> Grazie per l'attenzione.
> Apprendiamo in questi minuti da dichiarazioni del Sottosegretario agli
> interni,rilasciate
> ad una emittente locale
> 1)che il centro di detenzione di Lampedusa non è un centro di prima
> accoglienza
> e assistenza, ma un vero e proprio centro di permanenza temporanea,istituito > con decreto ministeriale ( se non sbagliamo del 1998) al quale sembrerebbe
> però non applicarsi quanto prevista dalla direttiva ministeriale dell'agosto > del 2000 sui centri di permanenza temporanea;
> 2)che gli immigrati (200) trasferiti con gli aerei militari da Lampedusa
> a Trapani saranno riceveranno l'intimazione a lasciare il nostro territorio > entro quindici giorni. Sembrerebbe dunque che verranno rimessi in libertà,
> di fatto trasformati in clandestini per legge, quando alcuni di loro
> avrebbero
> potuto accedere alla procedura di asilo ( pare che alcuni siano provenienti > da zone del centro africa come la Liberia o l'Eritrea caratterizzati da
> conflitti e da diffuse violazioni dei diritti umani)
> 3) che la identificazione degli immigrati sarebbe avvenuta, almeno in parte, > a Lampedusa, non sappiamo con quali interpreti, con il concorso di quali
> autorità consolari, con quali garanzie di informazioni e di difesa, con
> quali possibilità di una richiesta immediata di asilo, che, come prevede
> la legge ancora vigente, può, anzi dovrebbe, essere presentata al posto
> di frontiera nel quale fa ingresso l'immigrato clandestino ( anche perchè
> molte questure ostacolano la presentazione della domanda di asilo
> successivamente
> alla emanazione del provvedimento di espulsione).
> NO COMMENT.
> >Fulvio Vassallo Paleologo
> >
> Inizio messaggio allegato
>
> Date: Sun, 18 Aug 2002 12:34:36 +0200
> From: fulvassa@???
> Subject: IL SISTEMA DEI CENTRI DI DETENZIONE SCOPPIA
>
> IL SISTEMA DEI CENTRI DI DETENZIONE SCOPPIA.NO ALLE ESPULSIONI
> COLLETTIVE.PER
> IL RICONOSCIMENTO EFFETTIVO DEL DIRITTO DI ASILO.
>
> Abbiamo denunciato da anni la inutilità e la vessatorietà del sistema
> dei centri di detenzione italiani, luoghi di stragi, come quella del
> Vulpitta
> del 1999, che, a seguito di un rogo, costò la vita a sei immigrati internati > nella struttura detentiva trapanese, già adibita in precedenza ad ospizio.
> Dal mese di ottobre dello scorso anno abbiamo denunciato la situazione
> che le scelte governative in tema di immigrazione e le conseguenti pratiche > organizzative delle autorità locali hanno determinato a Lampedusa, dove
> migliaia di immigrati sono stati trattenuti in questi mesi in condizioni
> igienico-sanitario pessime, senza interpreti, senza informazioni sul loro
> status, senza alcun riconoscimento dei diritti fondamentali che spettano
> ad ogni essere umano, con o senza visto d'ingresso.
> Nel mese di marzo di quest'anno, dopo l'ennesima strage che aveva comportato > l'annegamento di 65 immigrati a sud delle coste di Lampedusa avevamo
> presentato
> un esposto al Prefetto di Agrigento ed alla Procura di quella città,perchè
> venisse accertato "se il trattamento riservato nel centro di accoglienza
> di Lampedusa sia avvenuto nel rispetto dei diritti costituzionalmente
> garantiti"
> anche agli immigrati cd. clandestini.
> Nei mesi successivi avevamo ancora richiamato l'attenzione dell'opinione
> pubblica e delle associazioni umanitarie su quanto avveniva a Lampedusa,
> e, dopo il trasferimento in Sicilia, ad Agrigento, dove alla quasi totalità > dei potenziali richiedenti asilo veniva negata ogni informazione, ogni
> possibilità
> di traduzione degli atti che li riguardavano, e quindi l'accesso alla
> procedura
> di asilo.
> Intanto la situazione si è andata ancora aggravando, per l'abbandono
> da parte della Croce rossa dell'attività di assistenza all'interno del cd.
> centro di prima accoglienza di Lampedusa, a partire dal 15 giugno, e per
> l'aumento del numero degli arrivi, sia per la chiusura dei flussi di
> ingresso
> annuali( il governo ha bloccato la applicazione di quanto previsto dalla
> legge ancora vigente), sia per il ritardo della regolarizzazione, e per
> la incertezza dei suoi stessi termini, circostanza che ha alimentato
> aspettative
> che si riveleranno del tutto ingiustificate, ma che si sono diffuse a
> macchia
> d'olio in molti paesi di provenienza.
> Adesso la situazione dei centri di permanenza temporanea sta diventando
> veramente esplosiva, mentre il governo continua a lanciare proclami che
> con la nuova legge tutto andrà a posto e sarà possibile bloccare
> l'ingressodei
> clandestini. In realtà con la entrata in vigore della nuova legge le cose
> andranno ancora peggio perchè il raddoppio dei tempi di detenzione
> amministrativa(
> da trenta a sessanta giorni) e la generalizzazione della pratica delle
> espulsioni
> con accompagnamento immediato, sempre in assenza di canali certi di ingresso > legale, e senza una vera legge sul diritto di asilo, non potranno che
> aggravare
> ulteriormente la situazione attuale.
> L'emergenza è quella di un governo che finora non è riuscito a dotarsi
> di un sistema di accoglienza e di soccorso degno di un paese civile,
> l'emergenza
> è quella di un governo che non ha ancora adottato una disciplina del diritto > di asilo conforme con l'art. 10 della nostra Costituzione, l'emergenza è
> quella di un governo che pratica una politica estera che alimenta i fattori > di spinta delle migrazioni e che non ha ancora realizzato una riforma delle > leggi sulla cooperazione allo sviluppo. L'emergenza è quella di un governo
> che ritiene di affrontare i complessi problemi dell'immigrazione e
> dell'asilo
> con la pratica generalizzata delle espulsioni e con il raddoppio dei tempi
> di detenzione amministrativa.
> La situazione dei centri di permanenza temporanea, e dei cd. centri di
> prima accoglienza e soccorso, in questo quadro è ormai fuori controllo.
> AVEVAMO OFFERTO LA NOSTRA COLLABORAZIONE ED IL NOSTRO IMPEGNO PER AFFRONTARE > QUESTE GRAVI QUESTIONI,ma si è preferito emarginare tutte le associazioni
> che non garantissero obbedienza assoluta alle direttive governative.
> Una diversa politica dell'immigrazione basata sui principi dell'accoglienza > e della solidarietà sarebbe praticabile, pure alla luce delle nuove
> direttive
> comunitarie, nell'ambito dei poteri e delle competenze sovrane dello Stato
> italiano, con un maggiore coinvolgimento delle organizzazioni non
> (filo)governative.
> Ma in questo momento, evidentemente, speculare sull'emergenza immigrazione, > creare allarme tra la popolazione, conviene a tanti, anche se alimenta una
> spinta xenofoba che nei giorni scorsi si è tradotta in un aumento delle
> aggressioni a danno degli immigrati.
> Intanto, dunque, dopo un dibattito parlamentare che ha visto l'approvazione > della legge Bossi Fini a colpi di maggioranze blindate, non resta che
> fronteggiare
> l'emergenza, a partire dalla denuncia di quelle situazioni che ormai la
> grande stampa non considera più, perchè confermerebbero con tutta
> evidenza,se
> divulgate, il completo fallimento della politica governativa in materia
> di immigrazione e asilo.
> La situazione dei centri di detenzione italiani, è al riguardo la prova
> schiacciante della strumentalizzazione che si è voluta fare della materia
> dell'immigrazione, piuttosto che tentare la composizione di equilibri sempre > più delicati, applicando i principi basilari del diritto umanitario. E tutto > questo quando, alla scadenza dei trenta giorni ( o più talvolta) di
> detenzione,oltre
> la metà dei clandestini rinchiusi in queste strutture ne esce con il foglio > di espulsione, senza essere rimpatriata, ma condannata per sempre
> alla clandestinità.
> A Lampedusa ieri erano rinchiuse 448 persone, quando in un solo giorno
> ne sono arrivate altre 177,tra cui donne e bambini,in una struttura che
> potrebbe ospitarne al massimo 80 e che già nelle settimane scorse, dopo
> la visita di alcuni parlamentari,risultava priva delle più elementari
> dotazioni
> igieniche e di sicurezza.Persino per la distribuzione del vitto, oltre che
> per i frequenti controlli, gli immigrati erano costretti a restare per ore, > in piedi, sotto il sole cocente. La temperature all'interno delle tende
> da campo era altissima e la struttura non offriva spazi coperti o di ombra
> dove ripararsi.Mancavano, come al solito gli interpreti,gli immigrati erano > trattati solo da personale militare, e non riteniamo che il recentissimo
> ingresso di una associazione come la Misericordia abbia risolto questi
> problemi.
>
> La inadeguatezza delle strutture,la disorganizzazione dell'amministrazione
> di fronte a situazioni denunciate da tempo e largamente prevedibili, rischia > di dilatare al di fuori dei termini di legge il trattenimento dei cd.
> clandestinie
> di precludere sostanzialmente l'accesso alla procedura di asilo nella
> più completa assenza di interpreti e di informazioni adeguate ed obiettive
> al riguardo.
> Per questo, proprio mentre oltre un centinaio di immigrati, tra i quali
> irakeni ed eritrei potenziali richiedenti asilo, sta per essere trasferito
> ad Agrigento, verso una espulsione sicura ( almeno sulla carta), e mentre
> altri "clandestini"sono stati deportati a Trapani con aerei
> militari,chiediamo
> ancora una volta che le autorità preposte e le agenzie umanitarie a partire > dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, vogliano
> adottare
> tutte le iniziative necessarie, al di là delle mere attività ispettive,già
> espletate con scarsi esiti,per garantire effettivamente il diritto di
> accesso
> alla procedura di asilo per quanti provengano da paesi e da situazioni
> personali
> che legittimino l'esercizio di questo diritto fondamentale. Va comunque
> garantito per tutti, e questo spetta a tutte le autorità, oltre che alle
> associazioni della società civile,il rispetto della legge( ancora) vigente
> e la piena salvaguardia dei diritti umani fondamentali.
> >
> Palermo 18 agosto 2002
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> Fulvio Vassallo Paleologo
> ASGI ( Associazione italiana studi giuridici)
> ICS ( Consorzio italiano di solidarietà)
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