[Ca_favale_mlist] Heila?

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Autore: Giuseppe Ciaccio
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Oggetto: [Ca_favale_mlist] Heila?
On Sun, 18 Aug 2002, Vanja wrote:

> Ciao, c'e' qualcuno che ogni tanto legge la posta qua in lista? Vedo che e' paurosamente silente...
>
> Ciao,
> Vanja


ciao vanja, ciao a tutti

il ferragosto rende silenziose le citta' e anche le mailing list :)
ma io, da buon diverso, il 15 agosto ero qui al disi dietro alle mie
seghe mentali di ricerca. pero' vi ho pensati spesso, e come al solito
mi vengono in mente un mucchio di domande, ma ho qualche dubbio che la
mailing list si possa sostituire ad una chiaccherata reale. ci provo.

una questione che mi viene in mente e' quella della "massa critica".

i meccanismi che permettono l'esistenza delle attuali societa' umane
organizzate su larga scala rendono sempre piu' infelice la vita di
ciascuno. per questa ragione, in alcuni individui puo' essere molto forte
la spinta a liberarsi da tali meccanismi, reinventando modi di vita
e di relazione piu' soddisfacenti.

e' chiaro che il singolo individuo
da solo non puo' fare cio' -- sarebbe impossibile per esso sostentarsi da
solo, e non ne ricaverebbe soddisfazione alcuna a mio avviso. la cosa
diventa possibile per gruppi di individui; ma "quanto grandi" devono essere
tali gruppi per garantire la sopravvivenza autonoma e dunque la liberta'
di ciascuno? mi viene da pensare che il gruppo di ca' favale sia troppo
piccolo attualmente, e che cio' ponga limiti seri alla realizzazione del
progetto, nel senso che ne e' possibile solo una realizzazione parziale.

il tentativo in atto di relazionarsi con altri gruppi e/o singoli potrebbe
essere una via per raggiungere questa "massa critica" mediante coalizione; ma
quei gruppi e quei singoli sono anch'essi soggetti alle limitazioni che
derivano dal non raggiungere essi stessi tale "massa critica" e quindi non
riescono a fornire un supporto adeguato, un supporto che solo chi davvero
appartiene al gruppo puo' dare (per esempio, io non posso collaborare
proficuamente con ca' favale perche' essendo un individuo isolato e
nullatenente devo "lavorare" per vivere).

giuseppe