anch'io non esco mai, Marina, percio' ti scrivo anch'io qualche cosina
Non avrei mai creduto d'essere punito per quel che ho fatto in vita. Case su
Case ho costruito, ed infinita pazienza ebbi per piegare la rissosa
ribellione dei piu', donandomi senza riposo. In soli tre mesi nella Casa ove
io mi trovavo 817 volumi furono letti e 10.000 lettere scritte. Tutto era in
ordine: fervore intenso di italianeita' schietta e sincerissima in ogni
Casa. La compagnia di soldati bizzarri; artisti simpaticissimi; un magnifico
cinema a Thiene; gli ufficiali del Corso subalterni divoratori di libri. I
mirabili Alpini, allegroni, anelavano tombolate e vino in fiaschi, e
domandavano ansiosi:"quando se ne andranno?" "quando riprenderemo le nostre
terre?" "che pensano in alto?", ed era tutto un lingueggiare di fede e di
speranza. Ebbene, qui mi han spiegato che sbagliavo tutto, e "condannato"
sono a rimettere tutto in disordine. Per voi e' difficile comprendermi, ma
provero' a spiegarmi. Sono addetto ai registri del disordine: vado alla
ricerca degli orfani, e appena ne rintraccio fra le ceneri, li riporto fra
le braccia al genitore che l'ha perso, o al parente piu' stretto, mai
arrogandomi il diritto di allevarlo secondo un mio progetto. Li' rimangono
per il tempo necessario a farsi raccontare le loro origini, di spiriti
aleggianti, del naturale percorso che li fece nascere in un luogo piuttosto
che un altro - magica casualita' di incontri nelle piazze dei borghi e di
sguardi - e poi, appena possono camminare con le loro gambe, scelgono se
restare o andarsene - cioe' partire alla ricerca del clima piu' consono,
piacendo svegliarsi e addormentarsi fra tenere braccia - , curiosando altre
parti del mondo, scoprendo, e a nessuno mai viene in mente di fare del male
ad un altro perche' gli elementari bisogni sono soddisfatti - nutrirsi ed
amarsi - e gli altri (i vostri indotti) sono considerati giocattoli, riposti
in scatole grandi in nessun ordine, a disposizione di tutti, senza
burocrazia ne' leggi, e pure quello che si chiamava Dio siamo tutti.
Anch'io - tanto ordinato un tempo - mi son trovato disorientato all'inizio,
e ho chiesto se, vista la mia esperienza, potevo mettere in ordine, ma qui
mi hano detto: "Ma no, che hai capito? E' questo il bello, il disordine, e
siamo qui per mantenerlo; e' questo il nostro compito. Devi lasciarti
guidare dall'istinto: prendere in mano le cose, accarezzarle, studiarle,
finche' sei stanco e ti rivolgi ad altro, e se un compagno si avvicina e
vuole giocare proprio con quella con cui stai giocando tu, vi dovete mettere
d'accordo; un po' per uno si fa, e poi vedrai che uno si stanca e la riposa
a disposizione di tutti, senza guerre. Questa per noi e' la legge. E cosi'
mi sono reso conto dell'assurdita' del mio incoraggiamento ai soldati ad
abbandonare le famiglie e votarsi a morte per mantenere e accrescere
ricchezze e terre. La mia "condanna" finira' quando tutti i miei orfani
avranno ritrovata la loro famiglia, per poi distaccarsene, senza che io li
trattenga. Qui nessuno piange di dolore; ci si commuove soltanto, per via
dei ritrovamenti. Sono stato uno sciocco, lo ammetto, credendo di far bene e
servendo il partito di Cristo e una strana buona novella in cui venivano
maneggiati soldi, potere e armi. Non mi rendevo conto, per quanto ero
fervido. Qui invece siamo tutti freddi - di un beato freddo - e contenti
perche' ci accontentiamo di noi stessi. Potete capirmi? Beniamino a
Spilamberto me lo scrisse in riservate lettere, di quell'arruffio pauroso
che s'incanagliva talora e si scapricciava addirittura peggio che un
manicomio criminale. Vita triste. Merito mi fu dato per aver abituato il
soldato all'idea..... Basta! Taccio, adesso, che il vostro destino dovra'
compiersi tutto per comprendere il guasto.
Padre Giovanni Minozzi
in ricordo
Bibliotechine agli Ospedali da Campo
----- Original Message -----
From: "fe11408" <fe11408@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Sunday, August 11, 2002 10:15 PM
Subject: Re: [Cerchio] vacanze
> mio caro cerchio,
> vi scrivo da un internet point di essaouira, marocco.
> siccome sto sempre chiusa tristemente in albergo e non
> esco mai