R: [Cerchio] R: [movimento] BANDIERE

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Author: Pkrainer
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Subject: R: [Cerchio] R: [movimento] BANDIERE
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From: clochard <spartacok@???>
> Stiamo confrontando pensieri, non attaccandoci.



senza dubbio

Dunque, qui i tuoi passaggi
> logici mi sembrano troppo meccanici.
> Lasciamo stare le manifestazioni in italia contro la guerra.
> Mi sembra che venga sottovalutata l'atrocità e la pervasività
> dell'occupazione israeliana dei territori.
> E' chiaro che l'élite palestinese progetta un proprio stato e non ha

una
> vocazione libertaria.
> In termini di principio sono d'accordo con te. Ma mi sembra schematico
> attribuire atteggiamenti statolatrici a una popolazione ridotta alla
> disperazione da decenni e oggi sottoposta a pulizia etnica.


ma infatti non gliene attribuiscono: i palestinesi si battono, scappano,
piangono, cercano di emigrare. Poi ci sono gli stronzi militanti che
bruciano bandiere e svntolano bandiere, e fanno immondizie religiose che
nemmeno conosco in dettaglio; come quei coglioni amerciani che assalgono
le moschee, non sono i miei compagni americani, così gli stronzi
islamici e/o nazionalisti arabi non sono miei compagni. E' facile, come
dice il ministero ai drogati: basta dire di no. Nazione e religione sono
la droga maligna degli oppressi. Come per tutte le droghe, non é il caso
di imporre disintossicazioni violente, ma insomma tenergli il laccio,
no.


> Da quelle parti sai bene che gli vengono impedite anche le +

elementari
> prerogative della vita.
> Buon terreno di coltura x fondamentalismi, ecc.
> Ma penso che molti, invece, ci stiano con la testa: non sei stato tu a
> insegnarci che i non militanti, la "gente comune" è molto + lucida di

quanto
> supponiamo talvolta?


sì, ne sono arciconvinto, proprio per questo dobbiamo essere un
interlocutore per queste persone vere che in tv sono invisibili e non
per i deficienti mediatici che bastonano pupazzi dello zio Sam davanti
alle telecamere e la moglie quando le telecamere sono spente, e intanto
sventolano le loro porche stelle e le loro infami croci e le loro laide
mezzelune, falci e martello, e tutto il bazar della separazione, della
sottomissione, del disprezzo di sé e degli altri


> Incidentalmente, nei periodi di relativissima bonaccia, non sono stati

pochi
> né insignificanti i momenti di insubordinazione verso l'autorità

nazionale
> palestinese.


ho l'impressione anche adesso, solo che ci riempiono di balle e non ci
si capisce niente. Per questo occorre essere dalla parte del giusto e
del conosciuto non solidarizzando con socnosciuti contro altri
sconosciuti, ma cercando di sovvertire qui dove nessuno lo può fare se
non noi, o meglio di noi, e tendendo una mano fraterna a tutti coloro
che ce la chiedono, non come vittime, non come nemici dei nostri nemici,
ma come amici delle proprie passioni e, perciò, implicitamente, come
amici delle nostre

> Probabilmente certe mie considerazioni sono fuori tempo massimo, xché

mi
> sembra che difficilmente si fuoriuscirà da un reciproco massacro
> (ricordandosi tuttavia che i palestinesi sono le vittime , i + deboli
> militarmente e quelli che rischiano davvero di essere fatti tutti

fuori)
>
>
>
> I proletari non sventolano bandiere,
> > non le sventolano, non se le inculano proprio.
>
>
> accordo totale!
>
> Chi le brucia sono
> > nazionalisti o militanti o deficienti
>
>
>
> Non potrebbero essere pieni di rabbia e disperazione?



deficienti temporanei, obnubilati dell'attimo? magari anche sì, come
quelle che pisciavano su Mussolini crepato: ma se un moto di umana
simpatia per l'abbruciatore (lì, però, non a Todi o a Città di Castello)
si può pure conservarlo, é bene per noi e per lui introdurre subito
idee migliori: ad esempio bruciare la PROPRIA di bandiera. Anche perché
quando bruci bandiere nemiche lo fai sempre con la solidarietà dei tuoi
poliziotti e dei tuoi militari. Se poi lo fai qui, sei proprio una
merda: vuoi bruciare? vai alla chiesa, al commissariato, all'agenzia di
assicurazioni, alla tua fabbrica, villetta a schiera, automobile

> Anche x il resto del sud, mi sembra che tu immagini un proletariato

maturo,
> aperto, ad alta densità intellettuale, uguale a quello metropolitano,
> ammaestrato dai propri errori e dalle inculate che il socialismo e i

vari Pc
> gli hanno dato.


be', per quel che posso cogliere, non mi paiono così immaturi né così
grezzi, e comunque quanto a inculate la quantità dovrebbe produrre
un'accelerazione, no?


> Sarò un materialista volgare,


ma va...sei un materialista così distinto


ma credo che un comunismo libertario possa
> scaturire solo da un proletariato maturo e consapevole.
> E invece abbiamo masse di gente affamata e straziata dal colonialismo,

che
> ha solo cambiato forma.
>


ma guarda che non é la fame a muoverli: il mondo é pieno di affamati che
non si ribellano. Li muove la mancanza di dignità, di cui la fame é una
grossa componente, ma mica l'unica. Essere del terso mondo, urbanizzati,
separati da tutto ciò che é umano - guarda il caso dell'Algeria - é una
cosa che sconvolge. Come sconvolge i periferici di qui, gli hooligans,
gli abitanti dei ghetti. Solo che qui hai l'alternativa di consumi
palliativi - la droga, l'alcool, il calcio - e un mercato
politico-ideologico abbondante. Lì hai la religione, e la politica
nazionalista. Qui quelle cose non fungono, perché quale nazione
rivendichi a Scampia, quale religione, Qui abbiamo nazioni e religione
in comune con i potenti, e quindi la merce é poco credibile (anche
se...pensa a tutti i nazi sottoproletari, ai testimoni di Geova, a tutto
il marciume di Tor Bella Monaca, Mirafiori Sud. Rozzano
>
>
> , In più, dopo le Torri, che cosa
> > vuol dire bruciare la bandiera Usa: che é colpa loro quel che gli
> > succede? siamo ancora all'interno della dimensione della colpa e

della
> > pena,
>
>
>
> Non diciamo "colpa", diciamo "conseguenza", anzi: episodio di una

guerra x
> il resto a senso unico...
>
>
>
> che é quella che giusrifica l'esistenza dei gendarmi e del
> > supergendarme: queste cagate antimperialiste erano cagate già

trent'anni
> > fa, erano la pastura di tutto il pattume tardobolscevico delle varie
> > chiese
>
>
>
> Io ci andrei + cauto. Avremmo tutti bisogno di una riflessione

all'altezza
> della complessità della faccenda. Non è che l'avversione (condivisa,
> ehehe!!!) x il pattume tardobolscevico cancelli il dato di fatto della
> feroce oppressione che subisce il sud.
>
>

La feroce oppressione é per tutti, in varie forme: dai tempo, e le
differenze si ridurranno ancora


> , sono neanche un arretramento, ma la negazione di tutto c iò che
> > il movimento sta costruendo in questi anni. In particolare non

pongono
> > al centro la natura rackettistica e intercapitalistica di tutte

queste
> > questioni nazionali e della guerra stessa, ma chiamano a raccolta su

una
> > divisione fittizia, che é quella che ci viene suonata dagli

chansonnier
> > di regime, semplicemente capovolgendola,
>
>
> Hai pienamente ragione, ma è purtroppo vero che le cosiddette società
> sviluppate tendono a raggrumarsi x mafie, figuriamoci quelle derubate,

+ che
> povere!
> Tornando ai palestinesi, non hanno certo bisogno di uno stato, ma di

una
> qualche istituzione autogestita sì, anche semplicemente x tutelare uno
> straccio di economia - ok, brutta parola, ma da quelle parti economia

vuol
> dire oggi semplicemente avere di che nutrirsi, l'esercito occupante si
> accanisce anche contro gli orticelli!


a me pare che hanno bisogno di cacciare militari e poliziotti, nel loro
caso di due nazioni, per colmo di sfiga


> X non parlare dell'impossibilità di trasportare qualsiasi povero

prodotto.
>
>
>
> trascurando la questione di
> > sostanza, che ci affratella ai compagni afghani e a quelli

americani.
>
>
> Ma chi dice di trascurarla? però andiamoci piano con le visioni un po'
> ireniche.
> Ci sono molte americhe e molti americani.


ci sono anche parecchi afghanistan (meno, ovvio, i due paesi hanno
dimensioni incomparabili)


> Senti, penso che nessuno possa accusarmi di nazionalismo di ritorno o

di
> essere un cultore dell'italianità o stronzate analoghe.
> Ma ti vorrei vedere alle prese con un wasp (non intendo un amico o un
> compagno o chi puoi incontrare come turista) e dopo sapere se ti ha

trattato
> da fratello (dentro lo stato presente delle cose - è chiaro che

vogliamo
> distruggerlo e superarlo).
>


se é per quello non conterei di essere trattato da fratello neanche da
un nero USA. E un italo-americano mi tratterà da fratello finché non mi
conosce, poi credo che gli piacerei meno. E a te, comunque, ti tratterà
da fratello il talebano? La fratellanza é una passione e una scelta:
come dato d'origine, come oggetti della storia siamo tutti figli unici
>
>
>
> Bruciamo i
> > certificati del censimento, altro che le bandiere! E cacciamo quelle
> > latrine antimperialiste nel fondo del pozzo nero della storia, gli

amici
> > di Milosevic, Saddam, Gheddafi, Castro, e prima Nasser, Ho Chi Min,

e
> > tutto quel sozzume stalinista dei miei coglioni.
> >
>
>
> Io di tutti questi amici di dittatori non ne vedo tanti in giro, certo
> qualcuno c'è.


ad esempio quelli da cui siamo partiti che hanno chiesto
l'autorizzazione di bruciare la bandiera Usa

> Però, se ci atteniamo al presente, altro che queste piccole sette, il
> pericolo stalinista viene precisamente dal ceto politico del

movimento, da
> questi ruffiani dei potenti e despoti nei territori dove hanno un

certo
> radicamento. Sulla loro natura di venditori e controllori di forza

lavoro
> (forse il radicamento è quasi tutto qui) ricordo la magistrale analisi

di
> Soccorso popolare.
>
>
> >
> > terrorismo é una cosa ben precisa; indica il colpire la popolazione

o un
> > singolo gruppo per disgregarlo e indurlo alla sottomissione, alla

resa,
> > alla ritirata. E' una tecnica di tipo ricattatorio, a volte

efficace,
> > spesso sopravvalutata. La usano sia gli stati, sia i nemici dello

stato,
> > che i racket. Io non la apprezzo mai, neanche quando é efficace e

volta
> > contro obiettivi degni, perché é straordinariamente autoritaria, nel
> > senso che vuole non agire liberamente ma conculcare la libertà

d'azione
> > altrui.
> >
>
> E' una cosa odiosa, d'accordo.
> Ma la parola è in queste settimane diventata tutt'altro che precisa.


e certo, ci pascolano, nel casino


> Addirittura il consiglio di sicurezza dell'onu, nella stessa

risoluzione che
> autorizza la guerra, raccomanda a tutti i paesi di considerare

terrorismo
> anche tradizionali forme della lotta proletaria, come occupazioni,

blocchi
> stradali, interruzione di pubblici servizi...



L'esterminio all'Onu: son tutti pezzi di merda, come si é sempre detto.

> Rispetto al conculcare la libertà altrui, mi sovviene "La battaglia di
> Algeri" e il sanguinoso attentato al caffè francese.
> Che libertà era in gioco? Quella di proseguire l'occupazione, i

massacri, la
> tortura, ecc.?
> Che poi l'FLN sia diventato il nuovo padrone e tiranno era quasi

inevitabile

era già il tiranno della clandestinità antifrancese: se eri del Fronte e
sgarravi, te ne rendevi conto


> in quei disgraziati esperimenti di nazionalismo socialisteggiante, ma

questa
> è un'altra storia.