Autore: Livio Colombo Data: Oggetto: [Cm-crew] due brevi repliche e poi non voglio più
parlare di blocchi
Michele wrote:
>
>non so se ti sei fermato a fare blocchi davanti alle macchine
>il blocco a par mio serve almeno a due cose
>c'è l'elemento simbolico mettere i propri corpi davanti alle macchine
>ostruire la strada con i propri corpi mettondoli in pericolo,
> Mah... anche se però, se proprio proprio li si vuole mettere in
pericolo, si può fare ben di più.
Per me io comunque parto sempre dal "NOI NON BLOCCHIAMO IL TRAFFICO, NOI
SIAMO IL TRAFFICO"
Ecosystem ha scritto:
>
> Non ci penso propio a intavolare discussioni con chi se se ne va in
> giro in macchina: se il motorizzato vuole cambiare il suo pensiero e
> il suo modo di spostarsi basta che apra gli occhi; i vantaggi della
> bicicletta sono evidenti e a Roma di gente che si sposta in bici se ne
> vede. Più che fargli passare un chiaro esempio vivente di biciclettato
> sotto il naso (speriamo non sotto le ruote) non so che fargli, e se
> non lo capisce così allora è propio de coccio, perso per sempre. E
> parlarci è tempo sprecato.
e se non sbaglio, il 3 giugno ha anche scritto:
> In realtà queste rune sono anche magiche: servono a espiare le colpe
> che ho accumulato in passato, quando anch'io, ebbene si, ero
> automobilista.
dove si vede che il senso di colpa (in fondo siamo un popolo ancora
profondamente cattolico) è proprio un sentimento duro a morire. E i
crociati, si sà, andavano alle crociate anche per espiare i propri peccati.