[Consumo critico - Milano Social Forum] proposta di document…

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Autore: consumo-critico-msf@inventati.org
Data:  
Vecchi argomenti: [Consumo critico - Milano Social Forum]martedi verifica con laboratori Lilliput
Oggetto: [Consumo critico - Milano Social Forum] proposta di documento
Cari tutti,
ho ricevuto e, come richiestomi, inoltro. Se qualcuno vuole aderire, chia=
mi
Luigia Pasi al 335-1213068 e lo comunichi.Non mi ricordo pi=F9 se =E8 scr=
itto,
comunque le firme sono a titolo personale, non dell'organizzazione/associ=
azione
a cui eventualmente si appartiene, indicata solo 'per conoscenza'. ciao
e buona domenica, Silvia



Per un'Europa sociale, per estendere i diritti a tutti e tutte.
Per uno sciopero europeo generalizzato
Rilanciamo una nuova fase, costruiamo il movimento.

Abbiamo partecipato un anno fa a uno dei momenti pi=F9 intensi e importan=
ti
della nostra storia recente. A Genova, tra il buio della repressione e la=

lucentezza di un nuovo protagonismo politico dal basso abbiamo manifestat=
o
ed espresso il desiderio e le potenzialit=E0 di un altro mondo possibile=
.
Ad animarci =E8 stata la consapevolezza che il neoliberismo non offre alc=
una
prospettiva al nostro futuro, che questo sistema sociale produce morte e
distruzione in ogni angolo del pianeta e che le sue promesse di benessere=

costituiscono una menzogna ormai non pi=F9 occultabile. E ci ha motivato =
anche
la presa d'atto che le sinistre moderate, quelle che della terza via pi=F9=

o meno militante, si sono rivelate incapaci a delineare un'alternativa in=

grado di contrastare la riduzione di ogni bene a merce, l'intensificazion=
e
dello sfruttamento del lavoro, l'introduzione di nuove schiavit=F9, la pr=
ecarizzazione
dei rapporti sociali, la sostituzione della politica con la guerra perman=
ente,
la mercificazione delle stesse vite umane.
Ma ci ha motivato, pi=F9 di tutto, il desiderio di prendere il futuro nel=
le
nostre mani, costruendo una nuova politica fondata sul protagonismo, la
partecipazione, la costruzione di alternative radicali al capitalismo, fo=
ndate
su una nuova concezione del bene pubblico, su una democrazia pi=F9 avanza=
ta
e sostanziale, sull'autoemancipazione dei soggetti sociali.
Per questo siamo stati a Genova e abbiamo continuato, dopo le tragiche e
meravigliose giornate di luglio, a costruire e svilupparne lo spirito. Ab=
biamo
costruito, nelle nostre citt=E0, quelli che ci sembravano i luoghi per co=
ltivare
la ricchezza che a Genova si era manifestata, i social forum come luogo
pubblico di partecipazione, di sperimentazione di democrazia diretta e di=

costruzione del conflitto sociale. E' stato grazie a questa esperienza,
in effetti, che il movimento ha evitato di disperdersi, di frantumarsi o
di dividersi. Sono stati i forum sociali a permettere l'indizione, l'orga=
nizzazione
e poi la piena riuscita di uno dei momenti fondativi del nostro movimento=
,
quel 10 novembre a Roma in cui alla piazza della guerra capitanata da Sil=
vio
Berlusconi, si =E8 contrapposto un popolo della pace schierato contro la =
guerra
"senza se e senza ma". E' grazie anche ai social forum che i migranti e
le migranti hanno potuto trovare uno strumento, magari sconnesso e claudi=
cante,
ma efficace per dare voce ai senza voce e permettere, dopo tanto tempo e,=

forse, per la prima volta, l'autorganizzazione diretta del "nuovo proleta=
riato"
riversatasi poi a Roma il 19 gennaio nella pi=F9 grande manifestazione mi=
grante
mai vista in Italia. Sono stati ancora i Social Forum a garantire la part=
ecipazione,
il 23 marzo,a una imponente manifestazione di lavoratori e lavoratrici in=

cui il movimento ha portato la propria, giovane ma significativa storia,
le proprie parole d'ordine centrate sulla critica alla concertazione, sul=
la
necessit=E0 della conquista di nuovi diritti, uguali per tutti e tutte, s=
ull'estensione
di quelli esistenti e non soltanto sulla loro difesa.

Nel breve percorso di pochi mesi il movimento =E8 cresciuto, ha condizion=
ato
la societ=E0 e la cultura, il senso comune; si =E8 radicato, ha coltivato=
nuovi
saperi; ha saputo realizzare una autonoma produzione culturale riscontrab=
ile
in libri, video, film, autoracconto e autoformazione. Ha costruito un alt=
ro
punto di vista, facendo opinione e influenzando altri movimenti, pi=F9 ra=
dicati
e tradizionali, come quello degli studenti, facendo sentire le proprie ev=
ocazioni
e i propri obiettivi anche nelle manifestazioni contro la "morattizzazion=
e"
della scuola pubblica. Un movimento profondo, capillare e radicato, capac=
e
di sfuggire alla doppia morsa prodotta da guerra e repressione, disponibi=
le
ad accollarsi il vuoto di idee e di proposta politica dell'opposizione is=
tituzionale,
infine capace di dispiegarsi in una dimensione internazionale, come la di=
namica
della globalizzazione capitalistica impone.

Eppure, oggi, questo nostro movimento appare stanco, induce molti a parla=
re
di una sua crisi, addirittura di una sua sparizione. Senza voler negare
le difficolt=E0 dei social forum va per=F2 evitata una lettura frettolosa=
, a
volte strumentale, che non permette di cogliere la ricchezza molteplice
e la stessa dinamica del movimento. Che comunque mostra di aver chiuso un=
a
sua prima fase in cui ha espresso i tratti distintivi della propria ident=
it=E0.

Il "movimento dei movimenti", cos=EC in tanti lo abbiamo chiamato, =E8 st=
ato
senza dubbio un grande sommovimento ideale, sociale e politico capace di
evocare una prospettiva nuova e diversa per il pianeta. Questa sua caratt=
eristica
si =E8 potuta nutrire del vuoto politico lasciato dalle macerie del novec=
ento
e dalla crisi delle sinistre politiche e sociali tradizionali, schiacciat=
e
tra la gestione dell'esistente e il tentativo, difficile e problematico,
di rifondare un'alternativa di societ=E0. Questa attitudine evocativa, qu=
esto
slancio etico-ideale si =E8 espresso nelle forme che conosciamo, anche at=
traverso
la creazione dei social forum, luoghi di politica nuova, spesso orientati=

in tutte le direzioni e su tutti gli argomenti.
Ma l'irruzione di altri movimenti e di altre soggettivit=E0 critiche ha m=
esso
alla prova questa attitudine politico-ideale, chiedendole un di pi=F9 in =
termini
di progettualit=E0 politica e di risposte immediate. Grazie al movimento =
contro
la globalizzazione neoliberista, grazie all?apertura di un nuovo spazio
politico che esso rappresenta, dalla primavera in poi altri movimenti si
sono espressi. E il "movimento" =E8 stato in grado di cogliere la novit=E0=
aderendo
senza esitazioni, ad esempio, allo sciopero del sindacalismo di base del
15 febbraio, all'imponente manifestazione sindacale del 23 marzo in difes=
a
dell'articolo 18, e poi allo sciopero generale del 16 aprile, arricchito
dalla proposta della generalizzazione dello sciopero.
Quel passaggio ha mostrato con chiarezza due cose. La prima =E8 che la gl=
obalizzazione
capitalistica mostra il suo volto in forme diverse a seconda dei paesi in=

cui si sviluppa: nel nostro paese il volto =E8 stato quello dell'articolo=

18 e del ?libro bianco?, dell'offensiva padronale del governo Berlusconi;=

in Argentina quello della crisi finanziaria; in Venezuela quello del colp=
o
di Stato. E ogni realt=E0 impone di trovare una strategia di lotta, obiet=
tivi
adeguati, forme appropriate. Questa realt=E0 viene spesso misconosciuta o=

non immediatamente individuata, specialmente quando invece di cogliere le=

contraddizioni reali si preferisce ipotizzare una lettura astratta della
realt=E0, dove ad esempio all'azione concreta dei governi si preferisce u=
n
incondizionato impero.
La seconda conseguenza =E8 che il movimento operaio dispone ancora di str=
utture,
di sedi e di motivazioni forti e che queste passano per organizzazioni tr=
adizionali
affatto delegittimate dalle disastrose politiche concertative e solo appe=
na
scalfite, per lo meno sul piano dell'iniziativa politica, dai processi di=

frantumazione sociale indotti dal liberismo.

Con la mobilitazione contro la modifica dell'articolo 18, la Cgil ha non
solo dimostrato la propria vitalit=E0 politica e la propria funzionalit=E0=
a
un progetto di recupero delle socialdemocrazie verso le istanze di movime=
nto,
ma si =E8 anche proposta come strumento di traduzione immediata di quello=

stesso slancio politico-ideale manifestatosi a Genova. Il 23 marzo il pop=
olo
di Genova si =E8 di nuovo ritrovato in piazza, ma non "accanto" a quello =
mobilitato
dalla Cgil, bens=EC "mescolato" a quello. Le giornate di luglio non hanno=

alluso a un mondo separato - quindi da organizzare in forme proprie, con
tempi e ritmi specifici, in un circuito distinto dal resto dei soggetti
sociali concreti - ma solo una sorta di "primo tempo" di una partita pi=F9=

ampia. Il fatto che dalla primavera in poi sia scesa in campo anche la si=
nistra
riformista, e la sua gente, e che questa sia la situazione concreta in cu=
i
ci troviamo oggi, non vuole dire n=E8 che il movimento deve delegare a qu=
ella
la rappresentanza delle proprie ragioni, n=E8 che per ribadire queste ult=
ime,
debba accentuare la propria separatezza. In realt=E0 quella che si =E8 ev=
idenziata
=E8 una forte dinamica di conflittualit=E0 sociale in cui giocano un ruol=
o cruciale
soggetti sociali veri ? i lavoratori stabili e precari, gli studenti, i
migranti - e in cui si tratter=E0 di far valere idee, ipotesi, progetti. =

Il movimento deve saper far vivere il suo notevole patrimonio ideale in
questo nuovo contesto, sapendo costruire sedi unitarie di lotta, anche ol=
tre
i social forum o comunque valorizzandoli in questa direzione e costruendo=

una battaglia di "egemonia sociale", affermando sul campo le proprie idee=
.
La traduzione politica di cui abbiamo bisogno, quindi, =E8 un nuovo slanc=
io
di costruzione del movimento, non la sua traduzione in ipotesi - dal part=
ito
alla lista elettorale - illusorie quanto dannose. =C8 ancora tempo di sem=
ina,
non di raccolta. Tempo di costruzione, non di chiusure organizzative.

La nuova questione sociale - in cui oltre all'articolo 18 assume particol=
are
rilevanza anche la barbara legge Bossi-Fini - richiede non solo una grand=
e
idealit=E0 politica e una forte aspirazione al futuro, ma anche una gamma=

di obiettivi praticabili, un percorso per la loro affermazione.
La mobilitazione per l?estensione dell?art.18 a tutti e tutte, con la lot=
ta
e con il referendum, ne =E8 un esempio. Di fronte ad un assalto generale =
ai
diritti esistenti, che annuncia la precariet=E0 del lavoro, del reddito e=

della vita come condizione sociale tipica di questa modernit=E0 capitalis=
tica,
non basta difendere l?esistente, che gi=E0 esclude i nuovi settori social=
i.
Va costruito un ponte con il futuro, un terreno di ricomposizione che ind=
ividui
nell?obiettivo dei diritti uguali per tutti e tutte il suo centro. Le pri=
me
iniziative realizzate in questo senso, da Roma a Milano a Napoli, ci conf=
ermano
le potenzialit=E0 e la necessit=E0 di intensificare gli sforzi.
Il movimento per continuare a vivere e a crescere, ha bisogno di vittorie=
.
Anche minime, parziali, episodiche, simboliche. Ma ha bisogno di dimostra=
re,
anche a se stesso, che la "lotta paga", che un altro mondo =E8 in costruz=
ione
per davvero. E' un bisogno inaggirabile se non si vuole cedere alla spira=
le
repressiva imposta dal liberismo d'assalto o alla prospettiva deludente
e mortificante del liberismo temperato. Il movimento ha bisogno di vittor=
ie,
di praticare unit=E0 d'azione, di non smarrire in nessun modo il proprio =
progetto
di alternativa. E' questa la nuova fase che dobbiamo saper costruire tutt=
i
e tutte insieme e alla quale i firmatari di questo documento si sentono
impegnati e impegnate.

L'occasione di Genova, ma ancora pi=F9 quella del Forum sociale europeo c=
i
sembra debba essere colta in tutta la sua potenzialit=E0. Il terreno dell=
'Europa
ci sembra infatti quello pi=F9 favorevole per tradurre efficacemente la p=
rospettiva
generale cui il movimento ha alluso e allude in una ipotesi pi=F9 abborda=
bile.
Il progetto di unificazione europea, la Convenzione, il terreno della Car=
ta
dei diritti, la possibile convergenza delle lotte sociali su un piano sov=
ranazionale,
difficile ma realizzabile, consentono di sperimentare ipotesi di alternat=
ive
allo stesso tempo utopiche e credibili. E? su questo terreno che si fa co=
ncretamente
strada la costruzione di uno sciopero europeo e la sua generalizzazione,=

con varie forme ed iniziative specifiche, a livello sociale e territorial=
e.
E' con questo approccio che il movimento dovrebbe avvicinarsi alla scaden=
za
di novembre a Firenze. Costruire un evento che non tuteli solo l'elemento=

simbolico, ma che invece sia capace di connettere idee, soggetti sociali,=

percorsi di lotta cio=E8 di avviare un processo. I presupposti ci sono tu=
tti.
Dalla prima mobilitazione europea di Amsterdam del 1997, passando per Col=
onia,
Nizza, Praga, Bruxelles/Laeken, fino a Barcellona e Siviglia, abbiamo ass=
istito
ad una crescita dei movimenti per un?altra Europa possibile.
Obiettivo, il rilancio di un ciclo di mobilitazioni su scala europea atto=
rno
a obiettivi definiti e condivisi. Per conto nostro ne indichiamo tre.
Il primo =E8 l'opposizione netta allo smantellamento della "eccezione eur=
opea",
costituita da quelle garanzie e pratiche sociali frutto di oltre un secol=
o
di lotte dei lavoratori e delle lavoratrici. E' un progetto che qualifica=

il ciclo politico delle destre europee - e della loro tendenziale converg=
enza
con l'estrema destra - e che vede la sinistra tradizionale osservare muta=
,
se non complice, un processo a cui non sa fornire risposte adeguate. Cont=
ro
le vecchie e le nuove privatizzazioni, occorre una vera e propria campagn=
a
europea di difesa e rilancio del sistema pubblico che valorizzi il concet=
to
di "pubblico partecipato", dove cio=E8 alla difesa dei servizi sociali e =
dei
beni pubblici si associ un nuovo discorso democratico centrato sulla part=
ecipazione
diretta. E' la strada indicata da Porto Alegre, uno dei simboli del movim=
ento,
e che non pu=F2 essere banalizzata nel meccanismo delle "consultazioni po=
polari"
ma che deve innervare nuove forme di lotta e, quando se ne danno le occas=
ioni
istituzionali, sperimentare ipotesi radicalmente alternative al modello
della democrazia rappresentativa.
Il secondo obiettivo punta alla realizzazione di una campagna preventiva
contro la guerra globale permanente. C?=E8 la necessit=E0 di combinare la=
contestazione
e la lotta contro l?ormai unico gendarme del mondo ? il governo degli St=
ati
Uniti - le sue strategie di guerra ?etica ed infinita?, e le iniziative
per la drastica riduzione del commercio delle armi, la riconversione dell=
?industria
bellica ed il controllo democratico su questi temi. La crisi della prima
ondata delle politiche economiche neoliberiste, e il progressivo restrin=
gimento
del consenso sociale, sta generando un pericoloso fenomeno caratterizzato=

allo stesso tempo dall?introduzione di misure che limitano il conflitto
sociale, dall?attacco e dalla mortificazione delle lotte di liberazione,
e dalla concentrazione del potere politico, economico, militare in ristre=
tti
centri decisionali a livello mondiale.
Infine, il movimento pu=F2 rappresentare il soggetto motore per la conqui=
sta,
l'estensione e la diffusione di diritti vecchi e nuovi. L'Unione europea
=E8 talmente poco democratica che una nazione con le sue caratteristiche=

non vi sarebbe ammessa. Allo stesso tempo la scrittura della Carta dei di=
ritti
- la Carta di Nizza - rappresenta un sostanziale arretramento rispetto a
diritti essenziali come quello al lavoro.
E' giunto quindi il momento di fondare, dal basso e con un processo parte=
cipato,
una vera e propria carta della "cittadinanza universale" che comprenda di=
ritti
sociali globali per tutti e tutte: lavoratori stabili e precari, uomini
e donne, giovani e anziani, migranti e nativi. L'estensione completa dei
diritti ai migranti e alle migranti e il riconoscimento del diritto all'e=
migrazione
rappresentano un passaggio inaggirabile per realizzare una gamma di dirit=
ti
esigibili. E in questo contesto il diritto all'esistenza, il diritto al
reddito sociale, rappresenta una ricucitura sociale evidente.
In questa prospettiva, dentro la costruzione di un movimento plurale e da=
lle
forme molteplici, pensiamo che la realizzazione di una Rete contro la pre=
cariet=E0
globale, sul piano europeo, rappresenti un passaggio politico utile a cos=
truire
il movimento, a valorizzarne la rappresentativit=E0 di soggetti sociali v=
eri,
a costruire i ponti e le cerniere sociali necessarie a ricomporre un fron=
te
di lotta pi=F9 ampio. Un punto d?incontro dove sia possibile la convergen=
za
delle migliori esperienze che hanno caratterizzato le iniziative del ?vec=
chio?
movimento operaio e sociale e le nuove esigenze, propensioni, speranze ch=
e
attraversano quella pluralit=E0 di soggetti che si oppongono alle politic=
he
neoliberiste.

Tempi, luoghi e istanze per una combinazione originale delle appartenenze=

molteplici. Siamo tutti e tutte invitati/e a frequentare questo ?paesaggi=
o
di contraddizioni? con la consapevolezza che nuovi mondi siano realmente
possibili.


Luglio 2002

Prime adesioni:

Alessio Aringoli           Coord. Collettivi Universitari di Roma
Donatella Biancardi    Un Ponte per
Antonella Bonzio        Brescia Social Forum
Luca Cattolico            Arci Roma-Lazio
Danilo Corradi            Coord. Naz. Giovani Comunisti
Christian Dal Grande  Csoa Zona Bandita  Venezia
Nadia De Mond          Marcia Mondiale delle Donne
Renato Di Nicola        Abruzzo Social Forum
Barbara Ferusso        Torino Social Forum
Melo Franchina          Arte in Movimento - Roma Social Forum
Stefano Gallieni          Migrants Social Forum Roma
Nella Ginatempo        Social Forum -GdL Bastaguerra
Paolo Iafrate              Comitato di Lotta LSU  Frosinone
Piero Maestri              Guerre & Pace
Felice Mometti            Brescia Social Forum
Luciano Muhlbauer     Sin.Cobas
Luigia Pasi                  S.in.Cobas
Fabio Raimondi          Tavolo Migranti - Vicenza Social Forum
Roberto Rosso            Social Forum ? GdL Comunicazione
Paolo Sabatini             Sin.Cobas
Nando Simeone           Roma Social Forum
Vincenzo Siniscalchi    S.u.l.t.a.


>-- Messaggio originale --
>To: <consumo-critico-msf@???>
>From: consumo-critico-msf-admin@???
>Subject: [Consumo critico - Milano Social Forum]martedi verifica con lab=

oratori
>Lilliput
>Reply-To: consumo-critico-msf@???
>Date: Sat, 06 Jul 2002 11:43:28 +0200
>
>
>Colgo l'occasione per ricordare a tutti che l'incontro di martedi pross=

imo
>ore 21 sar=E0 , come fissato tempo fa, quello di bilancio delle iniziat=

ive
>in
>comune con i vari laboratori di lilliput e ipotesi per i rapporti in fut=

uro;
>
>Rossana
>
>_______________________________________________
>Consumo-critico-msf mailing list
>Consumo-critico-msf@???
>http://www.inventati.org/mailman/listinfo/consumo-critico-msf