la piega (prevedibile) che sta' prendendo cm
a me sembra troppo... Auto-referenziale.
i meccanismi da mettere in movimento non sono soltanto fisici
ma anche psichici.
quest'opportunita' di creare Situ-Azioni altre
spesso (vedi globbbalmente) si concretizza
in una visione ristretta,
concentrata sull'azione di lotta della massa,
ma, secondo me,
sarebbe + opportuno mantenere un'atteggiamento di + ampio respiro.
come azione anarcosituazionista
si inquadra dentro un sistema di cesure (del senso comune)
che non sono solo interruzioni
ma anche crocevia di processi (altri).
si tratta di rendere il non + visibile (in quanto annullato dal cinismo)...
desiderabile.
il compito (a lungo termine) non facile
consiste nel mantenere alto il livello di questo desiderabile
non certo con direttive
ma con il cocciuto tentativo di creare scenari mobili
che rendano "intuibili" (xche' sensualmente accennato)
le citta' come spazi sociali, di relazione... di vita.
[plagiando mitscherlich]
la riduzione d'interesse nei confronti degli <<oggetti>>...
puo' essere attribuita alla monotonia della vita,
a cui corrisponde la bruttezza del paesaggio abitativo urbano,
del posto di lavoro, dei luoghi di divertimento...
le * masse * sono indifferenti al destino del loro mondo...
sono sensibli ormai soltanto a stimoli psichici molto intensi,
ma tale attenzione si spegne anche rapidamente.
noi attribuiamo la responsabilita' alle condizioni ambientali sfavorevoli...
e' indispensabile una ricerca collettiva a questo proposito.
vogliamo eliminare dalla deformazione psicofisicosociale l'auto?
[gorz]
forse ti starai chiedendo:
"ma almeno me la posso filare via da quest'inferno cittadino
quando il lavoro e' finito".
gia': la "citta'",
quella che x generazioni era stata considerata una meraviglia,
il solo posto dove contasse veramente vivere, ora e' "un inferno"...
l'auto ha reso la citta' invivibile...
puzzolente, rumorosa, soffocante, polverosa... congestionata.
cosi', poiche' l'auto ha ucciso le citta',
noi abbiamo bisogno di auto + veloci... x scappare...
che trovata!
dateci + auto x poter scappare dalla distruzione causata dalle auto.
la gente [scrive illich] rompera' le catene del trasporto sovrapotenziato
solo quando ricomincera' ad amare il proprio territorio...
e cm si intrufola nella problematica socioecologica dei trasporti
portando con se' anche quell'insieme di goduria sensuale
che e' l'elemento fondamentale x la critica dell'urbano
e x la moltiplicazione di desideri rivolti ad una sua ridefinizione...
tutto dovra' cambiare: il mondo, la vita, la gente.
e tutto questo non succedera' da se'.
nel frattempo, che si deve fare x renderlo possibile?
innanzi tutto non lasciare il trasporto un tema a se'.
sempre connetterlo col problema della citta',
con la divisione del lavoro nella societa'
e il modo di compartimentare (mercificando) le molte dimensioni della vita...
a una vita unitaria, sostenuta dalle relazioni sociali (rese possibili).
e noi dovremmo essere qui a bloccare il traffico?
ma mi facci il piacere...
venghino siore & siori... venghino...
si tratta di...
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"unita' piccole, mobili, intelligenti
capaci di correre lungo la dinamica del disastro"
___ - __o __o - __o - __o __o .ci proponiamo
__ _`\<,_`\<,_ _`\<,_ - _`\<,_`\<,_ .d'inventare
___(A)/ (A)/ (A)(A)/ (A) (A)/ (A)/ (A)____ .nuovi scenari
____________________________________________.mobili.............
il compito sei tu. da nessuna parte si vede un alunno...
men che meno nella massa...
essa e' un elemento da disordinare rendendolo desiderante.
lo sforzo da fare non e' certo quello di de-finire com-portamenti
bensi' quello di costruire situazioni...
sdefinire percorsi in contrade a venire.
-= Fronte InternAzionalista Ciclonico =-