[Cerchio] Fw: [movimento] Perche' torniamo a Genova (assieme…

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Autor: karletto
Data:  
Asunto: [Cerchio] Fw: [movimento] Perche' torniamo a Genova (assieme ai poliziotti)
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Il "Genova memorial day" si avvicina e poche sono per ora le voci che si
levano a contrastare l'allestimento in atto dell'ennesima macabra messa in
scena, in cui da più parti si tenta l'esorcizzazione preventiva del fantasma
dei trecentomila del luglio 2002.
Forwardo qui un intervento/risposta assolutamente "in controtendenza" e da
meditare!
Tutti/e a Genova, dunque, perchè Carlo non sia ucciso una seconda volta ...
perchè il senso stesso della sua morte non venga recuperato all'orrore di
una vita simulata nello spettacolo necrogeno che il capitale totale sta
allestendo ad uso e consumo dell'umanità intera!
Salut
Marco Melotti

----- Original Message -----
From: "Boccadorata" <boccadorata@???>
To: <movimento@???>
Sent: Saturday, July 06, 2002 9:52 AM
Subject: Re: [movimento] Perche' torniamo a Genova (assieme ai poliziotti)

> ----- Original Message -----
> From: <ink@???>
> To: <movimento@???>
> Sent: Saturday, July 06, 2002 3:51 AM
> Subject: [movimento] Perche' torniamo a Genova (assieme ai poliziotti)
>
> > SOTTOLINEO: "controversa perquisizione" anziché RAID SQUADRISTA
> >
> > all' orrore non c'é limite!
> >
> > --------------------------------------------------------------------
> >
> >
> > Perche' torniamo a Genova (assieme ai poliziotti)
> > by Carlo Gubitosa 6:00pm Fri Jul 5 '02 (Modified on 3:48am Sat Jul 6
> > '02)
> > info@???
> > Ad un anno di distanza dalla controversa perquisizione effettuata nella
> > notte
> > del 21 luglio, a Genova si incontreranno pubblicamente alcuni dei
> > ragazzi
> > feriti durante l'azione delle forze dell'ordine. Assieme a loro ci
> > saranno
> > anche alcuni sindacalisti della polizia di stato, giornalisti, avvocati,
> > esperti ed esponenti della societa' civile.
> > PERCHE' TORNIAMO A GENOVA (ASSIEME AI POLIZIOTTI).



> Ci tornate perchè vorreste "ritrovare" l'illusione di essere tutt'uno con
> loro: e cioè poliziotti, psicologi, avvocati, giornalisti, esperti e tutto
> ciò che vi fa credere di poter "pacificamente convivere" nella "società
> civile" che vi "rinchiude" tutti insieme.
> Ci tornate perchè sia ben chiaro che siete diversi dai "cattivi" e
> "antisociali" e "violenti" black block - autonomi - anarchici ecc.
> Ci tornate per implorare i vostri carcerieri di rispettare le "regole"
> democratiche, per promettere che la prossima volta (cioè nel prossimo
> anniversario della morte del "ragazzo Carlo Giuliani") vi farete garanti
> della manifestazione pacifica e vi assumerete voi l'onere di "gestire" la
> piazza allontanando e denunciando i "rompicoglioni" che saprete
> individuare
> "nascosti vigliaccamente" nel corteo, quelli che mettono in pericolo le
> vostre tranquille coreografie scatenando la "giusta" reazione delle "forze
> dell'ordine"
> Ci tornate come torna la vittima dal suo carnefice: a questo punto non
> resta
> che consigliarvi almeno un abbigliamento adeguato
> provate al sito http://db.metropolis.it/store/menu.asp
> de gustibus.......
> Boccadorata

________________________________________

> > Ad un anno di distanza dalla controversa perquisizione effettuata nella
> > notte
> > del 21 luglio, a Genova si incontreranno pubblicamente alcuni dei
> > ragazzi
> > feriti durante l'azione delle forze dell'ordine. Assieme a loro ci
> > saranno
> > anche alcuni sindacalisti della polizia di stato, giornalisti, avvocati,
> > esperti ed esponenti della societa' civile.
> >
> > Di Carlo Gubitosa - Segretario Associazione PeaceLink
> > www.peacelink.it - info@???
> >
> > Un anno fa, per conto dell'associazione PeaceLink, assieme ad altri
> > "volontari
> > dell'informazione" delle riviste "Altreconomia" e "Nigrizia", sono stato
> > a
> > Genova per raccontare la ricchezza dei dibattiti e delle proposte del
> > "public
> > forum" che ha chiamato a raccolta la societa' civile internazionale, per
> > dire
> > che in alternativa alla politica degli otto paesi piu' ricchi del mondo
> > esistono moltissime altre scelte possibili, e probabilmente piu'
> > efficaci.
> > Dopo
> > la grande speranza rappresentata dal pacifico e colorato "corteo dei
> > migranti"
> > di giovedi' 19 luglio, ci siamo purtroppo ritrovati a respirare il fumo
> > di
> > lacrimogeni proibiti dalle convenzioni internazionali (che hanno
> > danneggiato
> > tutti tranne gli "otto grandi"), e abbiamo dovuto salvarci dalle varie
> > forme di
> > violenza incontrate per le strade della "citta' blindata". La notte di
> > sabato
> > 21 luglio, quando tutto sembrava ormai finito, i nostri cellulari sono
> > stati
> > letteralmente bombardati dalle telefonate allarmate e preoccupate di
> > amici
> > e
> > conoscenti: "correte alla scuole di via Cesare Battisti, sta accadendo
> > qualcosa
> > di incredibile". Il buio di quella notte e' stato reso ancora piu'
> > oscuro
> > da
> > tutta la violenza consumata nella scuola Pertini, ribattezzata "scuola
> > Diaz"
> > dai mezzi di informazione, che hanno utilizzato il vecchio nome
> > dell'istituto
> > riportato sulla facciata.
> > Questo episodio dovra' essere chiarito dalla magistratura nei prossimi
> > mesi, ma
> > gia' da oggi puo' essere valutato con dati crudi ed espliciti: per
> > effettuare
> > 93 arresti (80 dei quali non sono stati convalidati dall'autorita'
> > giudiziaria,
> > che ha disposto misure di custodia cautelare solo per uno dei rimanenti
> > tredici
> > arrestati), ci sono stati 62 feriti, tre prognosi riservate, polmoni
> > sfondati,
> > arcate dentali mandate in frantumi e tanto, troppo sangue, quel sangue
> > che
> > tutte le persone presenti a Genova in quei tragici momenti (me compreso)
> > hanno
> > potuto vedere sui muri, sui pavimenti, sui termosifoni e sui mobili
> > della
> > scuola Pertini. A partire da quei giorni e' iniziato un percorso di
> > ricerca, di
> > riflessione e di documentazione. Questo lavoro lento e meticoloso,
> > lontano
> > dai
> > tempi rapidi della cronaca e dell'informazione "usa e getta", e' partito
> > con
> > una raccolta di testimonianze dettagliate, consegnate dall'associazione
> > PeaceLink al segretariato internazionale di "Amnesty International", che
> > ha
> > utilizzato questo materiale per il suo lavoro di indagine sui fatti di
> > Genova e
> > per il rapporto annuale 2001 sul rispetto dei diritti umani nel mondo.
> > La
> > raccolta di dati, documenti, immagini, filmati e testimonianze e'
> > continuata
> > per un anno intero, e questo lavoro culminera' tra poche settimane con
> > un
> > libro-
> > inchiesta che sara' uno strumento in piu' per capire cosa e' successo a
> > Genova
> > in quei giorni cosi' intensi e frenetici.
> > Un'altra tappa di questo percorso e' un incontro che PeaceLink, assieme
> > alla
> > redazione di "Altreconomia", ha organizzato per il prossimo 14 luglio,
> > un
> > incontro pubblico con i ragazzi che hanno vissuto direttamente
> > l'esperienza di
> > quella notte: alcuni di loro li abbiamo incontrati in questi mesi in
> > giro
> > per
> > l'Italia, con gli altri (anche i ragazzi stranieri) abbiamo cercato di
> > metterci
> > in contatto. Molti di loro verranno, e con la loro presenza e le loro
> > testimonianze ci faranno capire in un incontro dal vivo molte piu' cose
> > di
> > quelle che abbiamo letto sui giornali. E, insieme a loro, abbiamo
> > invitato
> > alcuni sindacalisti di polizia, perche' crediamo che sia importante
> > costruire
> > nuovi canali di dialogo fra la societa' civile e le forze dell'ordine, e
> > stabilire uno spazio di confronto e di approfondimento sul percorso
> > storico di
> > democratizzazione e smilitarizzazione della polizia, sulla ricerca di
> > nuovi
> > percorsi di formazione e di prevenzione della violenza.
> > Questo incontro non sara' una superficiale iniziativa di buonismo, o un
> > "lieto
> > fine" forzato dove tutto si risolve con una stretta di mano, ma sara' un
> > tentativo intelligente e lucido di dare una risposta ad una semplice
> > domanda:
> > cosa potrebbe mettere maggiormente in crisi i meccanismi della violenza,
> > ostacolando chi ha tratto vantaggio in questi mesi dal conflitto tra
> > cittadini
> > e polizia, tra polizia e magistratura, tra magistratura e politica?
> > Forse
>> la
> > cosa piu' "scomoda" e allo stesso tempo piu' efficace da fare, e' agire
> > direttamente all'interno del problema, valorizzando i poliziotti che,
> > tra
> > l'ostracismo dei colleghi e le critiche generiche di un'opinione
> > pubblica
> > poco
> > allenata a distinguere le varie "anime" della polizia di stato, si
> > impegnano
> > per affermare l'idea di una polizia meno militarizzata e piu' vicina ai
> > cittadini, meno violenta e piu' professionale. Non si tratta di
> > "vittime"
> > che
> > incontrano i loro "carnefici", ma di un momento per dire le cose che i
> > giornali
> > non hanno detto e per descrivere l'esistenza di un'altra polizia, che
> > sta
> > lavorando affinche' le cose possano cambiare.
> > Assieme ai ragazzi della scuola e ai rappresentanti della polizia ci
> > saranno
> > anche magistrati, sociologi, esponenti del movimento nonviolento e
> > giornalisti,
> > accomunati dalla voglia di dare una risposta complessa, che puo' nascere
> > solamente dall'incontro tra cittadini, polizia, magistratura e politica,
> > ai
> > complessi problemi che hanno portato all'attrito tra queste diverse
> > componenti
> > della societa'.
> > Ci incontreremo a Genova non solo per ricordare e raccontare cosa e'
> > successo
> > nella notte di quel sabato, ma anche per verificare lo stato di
> > attuazione
> > del
> > progetto di legge volto ad introdurre nel percorso formativo delle forze
> > dell'ordine la conoscenza del metodo nonviolento e delle tecniche
> > comunicative
> > psico-sociali di gestione della piazza, per cercare nuove idee, proposte
> > e
> > soluzioni che permettano in futuro di isolare e prevenire tutte le forme
> > di
> > violenza che compromettono l'incolumita' dei manifestanti pacifici e la
> > dignita' dei poliziotti onesti.
> > Il fatto che siano stati proprio i ragazzi feriti ad aver accettato con
> > interesse di raccontare se stessi e il proprio vissuto in un incontro
> > pubblico
> > a cui parteciperanno esponenti delle forze di polizia da' a questa
> > iniziativa
> > un valore aggiunto che fa sperare in un cambiamento vero e concreto. Non
> > si
> > tratta di un "incontro tra reduci", ne' di vittimismo, ne' della voglia
> > di
> > leccarsi semplicemente le ferite. Si tratta di colpire la violenza dove
> > meno se
> > l'aspetta, con fermezza e determinazione ma anche con intelligenza,
> > sbilanciandola e mettendola in crisi con la dolcezza di un incontro,
> > fermo
> > ma
> > non rabbioso, indignato ma non distruttivo, tranquillo ma non
> > silenzioso,
> > un
> > incontro che portera' in una stessa stanza un gruppo di ragazzi pieni di
> > cicatrici e alcuni poliziotti che rappresentano la parte piu' attenta e
> > democratica delle forze dell'ordine. Questi poliziotti hanno bisogno di
> > sostegno per continuare ad andare controcorrente e scardinare
> > dall'interno
> > i
> > meccanismi che lasciano spazi aperti alla violenza e quei comportamenti
> > sbagliati che danneggiano tutti, non solo chi ha subito violenza
> > gratuita.
> > Tra i partecipanti all'incontro ci saranno anche Lorenzo Guadagnucci, il
> > giornalista del "Resto del Carlino" uscito in barella dalla Scuola
> > Pertini, e
> > Marco Poggi, l'infermiere penitenziario costretto ad abbandonare il suo
> > lavoro
> > presso il carcere di Bologna, dopo aver denunciato le violenze
> > perpetrate
> > nella
> > caserma di Bolzaneto da quella che lui definisce "una minoranza di
> > delinquenti
> > che danneggiano i loro colleghi onesti". Una delle cose che mi ha
> > colpito
> > di
> > piu', durante la mia raccolta di testimonianze sui fatti di Genova, e'
> > stato
> > sentire Lorenzo che durante un incontro pubblico, con il suo corpo
> > marchiato
> > per sempre dalle cicatrici e dalle manganellate e con una accusa di
> > associazione a delinquere ancora in sospeso, dichiarava fermamente che
> > "io
> > voglio avere fiducia nelle forze dell'ordine", facendoti capire che la
> > sua
> > non
> > e' una illusione o pia intenzione di una anima bella, ma l'ostinata
> > rivendicazione di un diritto che ci spetta in quanto cittadini: il
> > diritto
> > di
> > poterci fidare ciecamente della nostra polizia.
> > Probabilmente la polizia in cui crede Lorenzo, e in cui vogliamo poter
> > credere
> > tutti, e' quella descritta dal maestro della nonviolenza Mohandas Gandhi
> > in uno
> > scritto del 1940, dove Gandhi afferma che "ho ammesso che anche in uno
> > stato
> > nonviolento potrebbe essere necessaria una forza di polizia. [...] Non
> > ho
> > il
> > coraggio di affermare che potremo fare a meno di una forza di polizia
> > come
> > lo
> > affermo riguardo all'esercito. [...] La polizia che io concepisco,
> > tuttavia,
> > sara' di tipo totalmente diverso da quella oggi esistente. Le sue file
> > saranno
> > composte da seguaci della nonviolenza. Questi saranno i servitori e non
> > i
> > padroni del popolo. Il popolo dara' loro spontaneamente tutto il suo
> > aiuto
> > e
> > grazie alla reciproca collaborazione, essi saranno in grado di far
> > fronte
> > con
> > facilita' ai disordini, che saranno peraltro in continua diminuzione.
> > [...] Di
> > fatto i poliziotti saranno dei riformatori. Il lavoro della polizia
> > riguardera'
> > essenzialmente i ladri e i banditi. I conflitti tra il lavoro e il
> > capitale e
> > gli scioperi in uno stato nonviolento saranno pochi e sporadici, poiche'
> > l'influenza della maggioranza nonviolenta sara' tanto forte da imporre
> > il
> > rispetto delle componenti fondamentali della societa'".
> > Il 14 luglio invitiamo a Genova tutti coloro che vorranno condividere
> > con
> > noi
> > la speranza in una societa' dove i "poliziotti riformatori", seguaci
> > della
> > nonviolenza, possano costruttivamente collaborare con i cittadini per
> > risolvere
> > i conflitti tra il lavoro e il capitale, tra gli interessi di otto paesi
> > e
> > le
> > necessita' di tutto il mondo, tra la voglia di cambiare in meglio e la
> > resistenza al cambiamento. Forse saremo in pochi, ma di certo non saremo
> > soli.
> > Carlo Gubitosa



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<DIV><FONT size=3D2><FONT size=3D3>Il "Genova memorial day" si avvicina =
e poche sono=20
per ora le voci che si<BR>levano a contrastare l'allestimento in atto=20
dell'ennesima macabra messa in<BR>scena, in cui da pi=F9 parti si tenta=20
l'esorcizzazione preventiva del fantasma<BR>dei trecentomila del luglio=20
2002.<BR>Forwardo qui un intervento/risposta assolutamente "in =
controtendenza" e=20
da<BR>meditare!<BR>Tutti/e a Genova, dunque, perch=E8 Carlo non sia =
ucciso una=20
seconda volta ...<BR>perch=E8 il senso stesso della sua morte non venga =
recuperato=20
all'orrore di<BR>una vita simulata nello spettacolo necrogeno che il =
capitale=20
totale sta<BR>allestendo ad uso e consumo dell'umanit=E0 =
intera!<BR>Salut<BR>Marco=20
Melotti<BR><BR>----- Original Message -----<BR>From: "Boccadorata" =
<</FONT><A=20
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<</FONT><A href=3D"mailto:movimento@ecn.org"><FONT=20
size=3D3>movimento@???</FONT></A><FONT size=3D3>><BR>Sent: =
Saturday, July 06,=20
2002 9:52 AM<BR>Subject: Re: [movimento] Perche' torniamo a Genova =
(assieme ai=20
poliziotti)<BR><BR>> ----- Original Message -----<BR>> From: =
<</FONT><A=20
href=3D"mailto:ink@box.it"><FONT size=3D3>ink@???</FONT></A><FONT=20
size=3D3>><BR>> To: <</FONT><A =
href=3D"mailto:movimento@ecn.org"><FONT=20
size=3D3>movimento@???</FONT></A><FONT size=3D3>><BR>> Sent: =
Saturday,=20
July 06, 2002 3:51 AM<BR>> Subject: [movimento] Perche' torniamo a =
Genova=20
(assieme ai poliziotti)<BR>><BR>> > SOTTOLINEO: "controversa=20
perquisizione" anzich=E9 RAID SQUADRISTA<BR>> ><BR>> > all' =
orrore non=20
c'=E9 limite!<BR>> ><BR>> >=20
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gt;=20
><BR>> ><BR>> > Perche' torniamo a Genova (assieme ai=20

poliziotti)<BR>> > by Carlo Gubitosa 6:00pm Fri Jul 5 '02 =
(Modified on=20
3:48am Sat Jul 6<BR>> > '02)<BR>> > </FONT><A=20
href=3D"mailto:info@peacelink.it"><FONT=20
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distanza dalla controversa perquisizione effettuata nella<BR>> >=20
notte<BR>> > del 21 luglio, a Genova si incontreranno =
pubblicamente alcuni=20
dei<BR>> > ragazzi<BR>> > feriti durante l'azione delle =
forze=20
dell'ordine. Assieme a loro ci<BR>> > saranno<BR>> > anche =
alcuni=20
sindacalisti della polizia di stato, giornalisti, avvocati,<BR>> > =
esperti=20
ed esponenti della societa' civile.<BR>> > PERCHE' TORNIAMO A =
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(ASSIEME AI POLIZIOTTI).<BR><BR><BR>> Ci tornate perch=E8 vorreste =
"ritrovare"=20
l'illusione di essere tutt'uno con<BR>> loro: e cio=E8 poliziotti, =
psicologi,=20
avvocati, giornalisti, esperti e tutto<BR>> ci=F2 che vi fa credere =
di poter=20
"pacificamente convivere" nella "societ=E0<BR>> civile" che vi =
"rinchiude"=20
tutti insieme.<BR>> Ci tornate perch=E8 sia ben chiaro che siete =
diversi dai=20
"cattivi" e<BR>> "antisociali" e "violenti" black block - autonomi -=20
anarchici ecc.<BR>> Ci tornate per implorare i&nbsp; vostri =
carcerieri di=20
rispettare le "regole"<BR>> democratiche,&nbsp; per promettere che la =

prossima volta (cio=E8 nel prossimo<BR>> anniversario della morte del =
"ragazzo=20
Carlo Giuliani") vi farete garanti<BR>> della manifestazione pacifica =
e vi=20
assumerete voi l'onere di "gestire" la<BR>> piazza allontanando e =
denunciando=20
i "rompicoglioni" che saprete<BR>> individuare<BR>> "nascosti=20
vigliaccamente" nel corteo, quelli che mettono in pericolo le<BR>> =
vostre=20
tranquille coreografie scatenando la "giusta" reazione delle =
"forze<BR>>=20
dell'ordine"<BR>> Ci tornate come torna la vittima dal suo carnefice: =
a=20
questo punto non<BR>> resta<BR>> che consigliarvi almeno un =
abbigliamento=20
adeguato<BR>> provate al sito </FONT><A=20
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gustibus.......<BR>>=20
Boccadorata<BR>________________________________________<BR><BR>> > =
Ad un=20
anno di distanza dalla controversa perquisizione effettuata =
nella<BR>> >=20
notte<BR>> > del 21 luglio, a Genova si incontreranno =
pubblicamente alcuni=20
dei<BR>> > ragazzi<BR>> > feriti durante l'azione delle =
forze=20
dell'ordine. Assieme a loro ci<BR>>&nbsp;> saranno<BR>> > =
anche=20
alcuni sindacalisti della polizia di stato, giornalisti, =
avvocati,<BR>> >=20
esperti ed esponenti della societa' civile.<BR>> ><BR>> > Di =
Carlo=20
Gubitosa - Segretario Associazione PeaceLink<BR>> > </FONT><A=20
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><BR>> > Un=20

anno fa, per conto dell'associazione PeaceLink, assieme ad altri<BR>> =
>=20

"volontari<BR>> > dell'informazione" delle riviste "Altreconomia" =
e=20
"Nigrizia", sono stato<BR>> > a<BR>> > Genova per raccontare =
la=20
ricchezza dei dibattiti e delle proposte del<BR>> > =
"public<BR>> >=20
forum" che ha chiamato a raccolta la societa' civile internazionale, =
per<BR>>=20
> dire<BR>> > che in alternativa alla politica degli otto paesi =

piu'=20
ricchi del mondo<BR>> > esistono moltissime altre scelte =
possibili, e=20
probabilmente piu'<BR>> > efficaci.<BR>> > Dopo<BR>> > =
la=20
grande speranza rappresentata dal pacifico e colorato "corteo =
dei<BR>> >=20
migranti"<BR>> > di giovedi' 19 luglio, ci siamo purtroppo =
ritrovati a=20
respirare il fumo<BR>> > di<BR>> > lacrimogeni proibiti =
dalle=20
convenzioni internazionali (che hanno<BR>> > danneggiato<BR>> =
>=20

tutti tranne gli "otto grandi"), e abbiamo dovuto salvarci dalle =
varie<BR>>=20
> forme di<BR>> > violenza incontrate per le strade della =

"citta'=20
blindata". La notte di<BR>> > sabato<BR>> > 21 luglio, =
quando tutto=20
sembrava ormai finito, i nostri cellulari sono<BR>> > =
stati<BR>> >=20
letteralmente bombardati dalle telefonate allarmate e preoccupate =
di<BR>>=20
> amici<BR>> > e<BR>> > conoscenti: "correte alla scuole =

di via=20
Cesare Battisti, sta accadendo<BR>> > qualcosa<BR>> > di=20
incredibile". Il buio di quella notte e' stato reso ancora piu'<BR>> =
>=20

oscuro<BR>> > da<BR>> > tutta la violenza consumata nella =
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Pertini, ribattezzata "scuola<BR>> > Diaz"<BR>> > dai mezzi =
di=20
informazione, che hanno utilizzato il vecchio nome<BR>> >=20
dell'istituto<BR>> > riportato sulla facciata.<BR>> > Questo =

episodio dovra' essere chiarito dalla magistratura nei prossimi<BR>> =
>=20

mesi, ma<BR>> > gia' da oggi puo' essere valutato con dati crudi =
ed=20
espliciti: per<BR>> > effettuare<BR>> > 93 arresti (80 dei =
quali non=20
sono stati convalidati dall'autorita'<BR>> > giudiziaria,<BR>> =
> che=20

ha disposto misure di custodia cautelare solo per uno dei =
rimanenti<BR>> >=20
tredici<BR>> > arrestati), ci sono stati 62 feriti, tre prognosi=20
riservate, polmoni<BR>> > sfondati,<BR>> > arcate dentali =
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frantumi e tanto, troppo sangue, quel sangue<BR>> > che<BR>> =
> tutte=20

le persone presenti a Genova in quei tragici momenti (me =
compreso)<BR>> >=20
hanno<BR>> > potuto vedere sui muri, sui pavimenti, sui =
termosifoni e sui=20
mobili<BR>> > della<BR>> > scuola Pertini. A partire da quei =
giorni=20
e' iniziato un percorso di<BR>> > ricerca, di<BR>> > =
riflessione e=20
di documentazione. Questo lavoro lento e meticoloso,<BR>> >=20
lontano<BR>> > dai<BR>> > tempi rapidi della cronaca e=20
dell'informazione "usa e getta", e' partito<BR>> > con<BR>> =
> una=20

raccolta di testimonianze dettagliate, consegnate =
dall'associazione<BR>> >=20
PeaceLink al segretariato internazionale di "Amnesty International", =
che<BR>>=20
> ha<BR>> > utilizzato questo materiale per il suo lavoro di =

indagine=20
sui fatti di<BR>> > Genova e<BR>> > per il rapporto annuale =
2001 sul=20
rispetto dei diritti umani nel mondo.<BR>> > La<BR>> > =
raccolta di=20
dati, documenti, immagini, filmati e testimonianze e'<BR>> >=20
continuata<BR>> > per un anno intero, e questo lavoro culminera' =
tra poche=20
settimane con<BR>> > un<BR>> > libro-<BR>> > inchiesta =
che=20
sara' uno strumento in piu' per capire cosa e' successo a<BR>> >=20
Genova<BR>> > in quei giorni cosi' intensi e frenetici.<BR>> =
>=20

Un'altra tappa di questo percorso e' un incontro che PeaceLink, =
assieme<BR>>=20
> alla<BR>> > redazione di "Altreconomia", ha organizzato per =

il=20
prossimo 14 luglio,<BR>> > un<BR>> > incontro pubblico con i =
ragazzi=20
che hanno vissuto direttamente<BR>> > l'esperienza di<BR>> > =
quella=20
notte: alcuni di loro li abbiamo incontrati in questi mesi in<BR>> =
>=20

giro<BR>> > per<BR>> > l'Italia, con gli altri (anche i =
ragazzi=20
stranieri) abbiamo cercato di<BR>> > metterci<BR>> > in =
contatto.=20
Molti di loro verranno, e con la loro presenza e le loro<BR>> >=20
testimonianze ci faranno capire in un incontro dal vivo molte piu' =
cose<BR>>=20
> di<BR>> > quelle che abbiamo letto sui giornali. E, insieme a =

loro,=20
abbiamo<BR>> > invitato<BR>> > alcuni sindacalisti di =
polizia,=20
perche' crediamo che sia importante<BR>> > costruire<BR>> > =
nuovi=20
canali di dialogo fra la societa' civile e le forze dell'ordine, =
e<BR>> >=20
stabilire uno spazio di confronto e di approfondimento sul =
percorso<BR>> >=20
storico di<BR>> > democratizzazione e smilitarizzazione della =
polizia,=20
sulla ricerca di<BR>> > nuovi<BR>> > percorsi di formazione =
e di=20
prevenzione della violenza.<BR>> > Questo incontro non sara' una=20
superficiale iniziativa di buonismo, o un<BR>> > "lieto<BR>> =
> fine"=20

forzato dove tutto si risolve con una stretta di mano, ma sara' =
un<BR>> >=20
tentativo intelligente e lucido di dare una risposta ad una =
semplice<BR>>=20
> domanda:<BR>> > cosa potrebbe mettere maggiormente in crisi i =


meccanismi della violenza,<BR>> > ostacolando chi ha tratto =
vantaggio in=20
questi mesi dal conflitto tra<BR>> > cittadini<BR>> > e =
polizia, tra=20
polizia e magistratura, tra magistratura e politica?<BR>> >=20
Forse<BR>>>&nbsp; la<BR>> > cosa piu' "scomoda" e allo =
stesso tempo=20
piu' efficace da fare, e' agire<BR>> > direttamente all'interno =
del=20
problema, valorizzando i poliziotti che,<BR>> > tra<BR>> >=20
l'ostracismo dei colleghi e le critiche generiche di un'opinione<BR>> =
>=20

pubblica<BR>> > poco<BR>> > allenata a distinguere le varie =
"anime"=20
della polizia di stato, si<BR>> > impegnano<BR>> > per =
affermare=20
l'idea di una polizia meno militarizzata e piu' vicina ai<BR>> >=20
cittadini, meno violenta e piu' professionale. Non si tratta di<BR>> =
>=20

"vittime"<BR>> > che<BR>> > incontrano i loro "carnefici", =
ma di un=20
momento per dire le cose che i<BR>> > giornali<BR>> > non =
hanno=20
detto e per descrivere l'esistenza di un'altra polizia, che<BR>> > =

sta<BR>> > lavorando affinche' le cose possano cambiare.<BR>> =
>=20

Assieme ai ragazzi della scuola e ai rappresentanti della polizia =
ci<BR>>=20
> saranno<BR>> > anche magistrati, sociologi, esponenti del =

movimento=20
nonviolento e<BR>> > giornalisti,<BR>> > accomunati dalla =
voglia di=20
dare una risposta complessa, che puo' nascere<BR>> > solamente=20
dall'incontro tra cittadini, polizia, magistratura e politica,<BR>> =
>=20

ai<BR>> > complessi problemi che hanno portato all'attrito tra =
queste=20
diverse<BR>> > componenti<BR>> > della societa'.<BR>> =
> Ci=20

incontreremo a Genova non solo per ricordare e raccontare cosa =
e'<BR>> >=20
successo<BR>> > nella notte di quel sabato, ma anche per =
verificare lo=20
stato di<BR>> > attuazione<BR>> > del<BR>> > progetto =
di legge=20
volto ad introdurre nel percorso formativo delle forze<BR>> > =
dell'ordine=20
la conoscenza del metodo nonviolento e delle tecniche<BR>> >=20
comunicative<BR>> > psico-sociali di gestione della piazza, per =
cercare=20
nuove idee, proposte<BR>> > e<BR>> > soluzioni che =
permettano in=20
futuro di isolare e prevenire tutte le forme<BR>> > di<BR>> =
>=20

violenza che compromettono l'incolumita' dei manifestanti pacifici e =
la<BR>>=20
> dignita' dei poliziotti onesti.<BR>> > Il fatto che siano =

stati=20
proprio i ragazzi feriti ad aver accettato con<BR>> > interesse di =

raccontare se stessi e il proprio vissuto in un incontro<BR>> >=20
pubblico<BR>> > a cui parteciperanno esponenti delle forze di =
polizia da'=20
a questa<BR>> > iniziativa<BR>> > un valore aggiunto che fa =
sperare=20
in un cambiamento vero e concreto. Non<BR>> > si<BR>> > =
tratta di un=20
"incontro tra reduci", ne' di vittimismo, ne' della voglia<BR>> >=20
di<BR>> > leccarsi semplicemente le ferite. Si tratta di colpire =
la=20
violenza dove<BR>> > meno se<BR>> > l'aspetta, con fermezza =
e=20
determinazione ma anche con intelligenza,<BR>> > sbilanciandola e=20
mettendola in crisi con la dolcezza di un incontro,<BR>> > =
fermo<BR>>=20
> ma<BR>> > non rabbioso, indignato ma non distruttivo, =

tranquillo ma=20
non<BR>> > silenzioso,<BR>> > un<BR>> > incontro che =
portera'=20
in una stessa stanza un gruppo di ragazzi pieni di<BR>> > =
cicatrici e=20
alcuni poliziotti che rappresentano la parte piu' attenta e<BR>> > =

democratica delle forze dell'ordine. Questi poliziotti hanno bisogno =
di<BR>>=20
> sostegno per continuare ad andare controcorrente e =

scardinare<BR>> >=20
dall'interno<BR>> > i<BR>> > meccanismi che lasciano spazi =
aperti=20
alla violenza e quei comportamenti<BR>> > sbagliati che =
danneggiano tutti,=20
non solo chi ha subito violenza<BR>> > gratuita.<BR>> > Tra =
i=20
partecipanti all'incontro ci saranno anche Lorenzo Guadagnucci, =
il<BR>> >=20
giornalista del "Resto del Carlino" uscito in barella dalla =
Scuola<BR>> >=20
Pertini, e<BR>> > Marco Poggi, l'infermiere penitenziario =
costretto ad=20
abbandonare il suo<BR>> > lavoro<BR>> > presso il carcere di =

Bologna, dopo aver denunciato le violenze<BR>> > =
perpetrate<BR>> >=20
nella<BR>> > caserma di Bolzaneto da quella che lui definisce "una =

minoranza di<BR>> > delinquenti<BR>> > che danneggiano i =
loro=20
colleghi onesti". Una delle cose che mi ha<BR>> > colpito<BR>> =
>=20

di<BR>> > piu', durante la mia raccolta di testimonianze sui fatti =
di=20
Genova, e'<BR>> > stato<BR>> > sentire Lorenzo che durante =
un=20
incontro pubblico, con il suo corpo<BR>> > marchiato<BR>> > =
per=20
sempre dalle cicatrici e dalle manganellate e con una accusa di<BR>> =
>=20

associazione a delinquere ancora in sospeso, dichiarava fermamente =
che<BR>>=20
> "io<BR>> > voglio avere fiducia nelle forze dell'ordine", =

facendoti=20
capire che la<BR>> > sua<BR>> > non<BR>> > e' una =
illusione o=20
pia intenzione di una anima bella, ma l'ostinata<BR>> > =
rivendicazione di=20
un diritto che ci spetta in quanto cittadini: il<BR>> > =
diritto<BR>>=20
> di<BR>> > poterci fidare ciecamente della nostra =

polizia.<BR>>=20
> Probabilmente la polizia in cui crede Lorenzo, e in cui vogliamo=20

poter<BR>> > credere<BR>> > tutti, e' quella descritta dal =
maestro=20
della nonviolenza Mohandas Gandhi<BR>> > in uno<BR>> > =
scritto del=20
1940, dove Gandhi afferma che "ho ammesso che anche in uno<BR>> >=20
stato<BR>> > nonviolento potrebbe essere necessaria una forza di =
polizia.=20
[...] Non<BR>> > ho<BR>> > il<BR>> > coraggio di =
affermare che=20
potremo fare a meno di una forza di polizia<BR>> > come<BR>> =
>=20

lo<BR>> > affermo riguardo all'esercito. [...] La polizia che io=20
concepisco,<BR>> > tuttavia,<BR>> > sara' di tipo totalmente =
diverso=20
da quella oggi esistente. Le sue file<BR>> > saranno<BR>> > =
composte=20
da seguaci della nonviolenza. Questi saranno i servitori e non<BR>> =
>=20

i<BR>> > padroni del popolo. Il popolo dara' loro spontaneamente =
tutto il=20
suo<BR>> > aiuto<BR>> > e<BR>> > grazie alla reciproca =

collaborazione, essi saranno in grado di far<BR>> > fronte<BR>> =
>=20

con<BR>> > facilita' ai disordini, che saranno peraltro in =
continua=20
diminuzione.<BR>> > [...] Di<BR>> > fatto i poliziotti =
saranno dei=20
riformatori. Il lavoro della polizia<BR>> > riguardera'<BR>> =
>=20

essenzialmente i ladri e i banditi. I conflitti tra il lavoro e =
il<BR>> >=20
capitale e<BR>> > gli scioperi in uno stato nonviolento saranno =
pochi e=20
sporadici, poiche'<BR>> > l'influenza della maggioranza =
nonviolenta sara'=20
tanto forte da imporre<BR>> > il<BR>> > rispetto delle =
componenti=20
fondamentali della societa'".<BR>> > Il 14 luglio invitiamo a =
Genova tutti=20
coloro che vorranno condividere<BR>> > con<BR>> > =
noi<BR>> >=20
la speranza in una societa' dove i "poliziotti riformatori", =
seguaci<BR>>=20
> della<BR>> > nonviolenza, possano costruttivamente =

collaborare con i=20
cittadini per<BR>> > risolvere<BR>> > i conflitti tra il =
lavoro e il=20
capitale, tra gli interessi di otto paesi<BR>> > e<BR>> > =
le<BR>>=20
> necessita' di tutto il mondo, tra la voglia di cambiare in meglio e =


la<BR>> > resistenza al cambiamento. Forse saremo in pochi, ma di =
certo=20
non saremo<BR>> > soli.<BR>> > Carlo=20
Gubitosa<BR></FONT></FONT></DIV></BODY></HTML>

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