[Cerchio] R: R: [libertari] mercato

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Autore: Kaw-djer
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Oggetto: [Cerchio] R: R: [libertari] mercato

----- Original Message -----
From: pkrainer <pkrainer@???>
To: <libertari@???>
Sent: Thursday, June 06, 2002 1:45 AM
Subject: R: R: [libertari] mercato

> Hannah Arendt pone - secondo me acutamente - la differenza
> fra lavorare e creare, fra lavoro e opera, nella durevolezza
> che é tipica del secondo caso, tanto quanto é estranea al
> primo. Il lavoro é teso alla riproduzione, alla
> manutenzione, alla conservazione (in vita, prima di tutto),
> é necessario e senza storia. La creazione dell'opera é
> intesa alla modificazione in profondità di ciò che esiste,
> al cambiare faccia al mondo, al mettere al mondo quialcosa
> che prima non esisteva. L'arte non si libera della
> pesantezza delle cose ma é comunque testimone della libertà
> insita nella gratuità essenziale che le é propria. L'opera
> d'arte é gratuita anche quando viene venduta. Ma l'arte poi
> occorre tuttavia intendersi: anche costruire una casa o
> anche solo il suo arredamento sconfina o potrebbe essere
> arte.
>


" Tutte le sottigliezze dialettiche cui fanno ricorso, allorché discutono
del concetto di libertà, sia i materialisti dialettici, che sono pronti a
difendere gli orrori del sistema bolscevico per amore della storia, sia i
loro oppositori antitotalitari, si basano in ultima istanza su un
fraintendimento semplice e tutt'altro che dialettico: ciò che essi hanno in
mente quando parlano di libertà è la libertà di un processo che
apparentemente ha bisogno di essere liberato dall'interferenza fastidiosa
delle attività umane, mentre ciò che noi abbiamo in mente è la libertà delle
persone, i cui movimenti devono essere protetti dai confini fissi e stabili
delle leggi, delle costituzioni e delle istituzioni". -- Hannah Arendt
(1955)