Che massa di merda ieri.
Se non fosse stato per il finale col tortiglione
ascendente-discendente-gioia-e-rivoluzione nel garage di lampugnano
(sulla cui terrazza apriremo un rifugio alpino in canne di bambù e ne
chiederemo l'affiliazione al CAI), per la banda degli ottoni
ciclotrasportata, e per le birre gentilmente scontate da quei tirchi di
rifondazione comunista, ieri (e diciamolo!), sarebbe stata proprio una
massa critica di merda.
Anzi una massa di merda, nemmeno critica, la critica è una categoria che
non appartiene ai coglioni, e la madre di tutti i coglioni, si sa, è
sempre incinta. Evidentemente i coglioni li distribuiscono senza
problemi tanto tra gli automobilisti tanto tra i ciclisti (probabilmente
anche tra i fantini, ma non frequento l'ambiente).
E' stato un continuo Fermi fermi rallentate, e allora bisognava tornare
indietro a salvare i guerrieri rimasti feriti.
Ecco una tipica dinamica: l'automobilista o motociclista viene bloccato
e tenuto lì finché questo sbrocca (non tutti eh, qualcuno simpaticamente
se la ride), calci sulle portiere, mani adosso, si alza il lamento
funebre Fermi fermi Rallentate.
O ancora, sul finire del penoso trasferimento verso lampugnano uno
scooterista (tenendosi a debita distanza ovviamente) inizia a inveire
Figli di puttana etc. etc. e subito i soliti guerrieri tornano indietro
per guerreggiare. Di nuovo il lamento funebre Fermi fermi Rallentate.
Ma che vadano un po' affanculo.
E se invece di rallentare sempre si provasse a pedalare? Siamo una CM o
la processione del santo? Non mi sembra che si vada mai a velocità da
giroditalia (beninteso salvo qualche atletico sprint su qualche
salitella, ma chi sprinta poi in vetta aspetta sempre).
E i coglioni invece si iscrivano a una palestra per sfogarsi un po'.
Livio
Presidente del Comitato per la Tutela delle Salite e delle Discese di Mi
L'Ano