Devo dire di essere rimasto molto turbato (ma anche incazzato) dalla lettera
di HAIDI GAGGIO GIULIANI. Possibile che una madre che ha perso un figlio nel
modo in cui tutti sappiamo debba preoccuparsi di controbattere alle accuse
rivolte al Comitato piazza Carlo Giuliani di "porre dei veti"? Deve
preoccuparsi di partecipare a riunioni ristrette per "evitare spaccature" o
di controbattere alle "mezze misure proposte da Lilliput"?
Insomma possibile che i movimenti di lotta e di protesta in Italia devono
essere condannati in eterno ad essere diretti e gestiti da personaggi che
hanno come unico scopo quello di ritagliare il proprio spazio vitale di
autoreferenzialità e micro-potere personale? I risultati prodotti (anche sul
piano del consenso elettorale) sono sotto gli occhi di tutti. Continuiamo a
farci (fare) del male.
Claudio Orsi
