Messaggio in formato MIME composto da più parti.
------=_NextPart_000_0259_01C21648.1BCA62E0
Content-Type: text/plain;
charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: 8bit
CAMPIONI IN CAMPO
di Michele Capuano
"Campione" nel significato tradizionale sta ad indicare chi combatteva "in
campo" per la propria o per l'altrui difesa. "Campioni" erano, dunque,
coloro che in nome di una religione o di un'ideologia (condivisibile o meno)
si mettevano alla testa di un "conflitto" (pensando genericamente allo sport
diremmo gara). "Campioni" di fede vengono definiti nelle pagine ingiallite
di un libro di storia i Crociati, i martiri e i santi, "campioni" di fede
sono nella leggenda i Cirano, i Robin Hood e gli Zorro (ad un re, una
regina, al popolo contro le ingiustizie), Ercole o Spartacus. "Campioni"
sono, anche, gli eroi (e sempre triste è quel Paese che ne ha bisogno) tra
mito e realtà: Ulisse, Enea, Artù con i suoi cavalieri oppure ogni
condottiero mai domo. Dall'Antica Grecia ad oggi "campione", invece, sta ad
indicare, principalmente, un "divo" di questa o quella disciplina sportiva:
dal football al nuoto, olimpionico o del basket, nello sci e nel ciclismo,
nel tennis o in altre categorie: oggi, diversamente dal passato,
esclusivamente "ricche" (raramente, infatti, tanti sport, erroneamente
definiti "secondari", vengono menzionati e di conseguenza i "campioni" degli
stessi non appaiono tali: potenza dell'informazione "deviata e deviante" e
della finanza asservita al "profitto" che condiziona non poco ciò che
dovrebbe appartenere disinteressatamente all'essere umano). Ma "campione" è,
anche, nell'uso commerciale il "saggio di una mercanzia". Quando in Italia,
nel 1988, Angelo Donati avanzava la prima forte denuncia sull'uso del doping
nell'attività sportiva scelse di intitolare il suo libro "campione senza
valore" valorizzando un doppio senso: merce (farmaci in questo caso) ovvero
"campioni senza valore" somministrati a chi "corrotto" dagli stessi insegue
un titolo e raggiungendolo diventa anch'egli un "campione senza valore". Un
libro non di successo semplicemente perché le cinquemila copie stampate
furono comprate in blocco da chi doveva nascondere i propri loschi affari
sentendoli minacciati e, senza remore, disposto a calpestare quegli
"ingenui" che amano lo sport "pulito", vero, leale e la sana competizione.
Ma gli amici del doping e dei suoi "trafficanti", per quanto
inconsapevolmente tali purtroppo, sono individuabili, nelle stesse
tifoserie, nell'indifferenza e nell'apatia, nell'esaltazione del divo
(singolo o squadra) e nel bisogno di identificarsi in lui, nell'opportunismo
e nella stessa superficialità dei più: l'esclusione di un dopato che vince
appare più come un'ingiustizia anziché il trionfo del suo contrario e ci si
inventa facilmente un "tanto sono tutti dopati" oppure macchinose trame che
volevano eliminare tizio per favorire il trionfo di caio. Anche questa è una
miseria e una mediocrità dei nostri tempi, della società "individualista" ed
egoista, della barbarie come regola imposta e dell'avanzare dell'etica dell'
avere contro l'etica dell'essere. Angelo Donati ha, tuttavia, il merito,
pagando anche di persona per la sua onestà intellettuale e morale, di avere
avviato una "battaglia-madre" per la pulizia nello sport e nell'atletica in
particolare. Almeno la speranza di non essere "campioni" d'ipocrisia
(atleti, società e pubblico compiacente) riprendeva vigore e ci fu maggiore
trasparenza organizzativa e tecnica nelle federazioni sportive fino a vedere
diminuire sensibilmente l'uso degli steroidi anabolizzanti ad esempio nell'
atletica riconsegnando, in parte, a molte discipline valori veri e alla
competizione il suo grande significato di libertà in una "pacifica" sfida.
Ma la legge e l'informazione volute da "pochi onesti" non sono mai
sufficienti, il raggiro è sempre dietro l'angolo quanto il cinismo di
"faccendieri senza scrupoli". E, infatti, il doping attraverso gli
integratori "leciti" è una prassi di casa presso la massa di praticanti:
entra in un torneo seguito da milioni di persone e s'infila in una palestra
di periferia. Alcuni sport sono, poi, intoccabili: il calcio ne è una
cartina al tornasole quando non inventa, addirittura, capri espiatori come
nel caso di Diego Armando Maradona per uso di cocaina più per invitare al
silenzio sull'argomento, colpendo la persona che si ama, che per
ripristinare una "legalità mortificata". Vale per Maradona e per Pantani
("il pirata" che vince e che se esemplarmente punito scatena l'intervento
della stessa politica!): moderni "miti" che se "ridimensionati" (meritandolo
o no) trascinano con sé il fanatismo di schiere enormi di "sostenitori" che,
a loro volta, si sentono traditi non dal "campione" ma da una giustizia
"persecutoria". Tra gli spettri in agguato a minacciare onesti "campionati",
"giochi e sfide" c'è un ormone peptidico che aumenta il numero di globuli
rossi nel sangue e, di conseguenza, la capacità di trasporto di ossigeno
consentendo ad un atleta di percorrere vantaggiosamente lunghe distanze
(anche se si rischiano trombosi e infarto): l'Eritropoietina (una sostanza
che dovrebbe venire usata essenzialmente per malattie renali). Altra
sostanza "popolare" è il Nandrolone: aumenta la massa muscolare, accresce la
formazione di globuli rossi e la capacità di recupero dalle fatiche (effetti
collaterali per gli uomini sono la calvizie, acne, impotenza, infertilità,
problemi alla pelle, crescita dei pettorali mentre per le donne la peluria
al volto, riduzione del seno, voce roca, ansietà e aggressività, rischi per
il fegato, cuore e reni. Tra l'altro è un prodotto cancerogeno). Il
Nandrolone appartiene alla famiglia degli "integratori truccati" (tra l'
altro li trovi tranquillamente in internet): è uno steroide anabolizzante
tra i più utilizzati ovvero un grande business. Lo sport d'èlite e di
spettacolo ha, dunque, le sue regole malsane e non casualmente federazioni
nazionali ed internazionali le difendono con ogni mezzo. Lo stesso vale per
lo sport affaristico e di moda (dal body building al culturismo). Vincere
anche imbrogliando sembra comunque stupendo, nonostante sia dimostrata la
dannosità per la salute derivante dall'eccesso di farmaci: del resto, ormai,
anche la politica gestita da "dominanti" dediti al raggiungimento di
interessi esclusivi utilizza ipocrisia e false promesse per vincere e nel
perseguire questa meta non ha nessun timore a trascinare l'umanità intera
verso una decomposizione di qualsiasi progresso faticosamente conquistato.
Entrando in molti uffici e locali è sempre più facile, fortunatamente,
trovare un cartello con la scritta "chi fuma avvelena anche te; digli di
smettere" (anche se non sempre viene rispettata): è importante, allora, far
capire a chi ama lo sport (da vedere e da praticare), agli allenatori e ai
medici di settore, allo stesso "pubblico" che l'uso di dopanti è pericoloso
ed inutile e che, sicuramente (come vorremmo valesse anche per la quotidiana
alimentazione già vittima di manipolazioni nocive e come desideriamo per noi
stessi in ogni "aspetto" del vivere in società), non abbiamo bisogno di
nessuna medicina per praticare sport e per renderlo importante: capace di
donarci una qualità della vita migliore per tutti e tutte e, all'occasione,
quel "campione sano" (singolo o squadra) con il quale vogliamo identificarci
(sbagliato o meno il farlo), sognare, trionfare o essere sconfitti per
provare a vincere la battaglia contro la noia ed una pericolosa "inerzia"
(sempre più dilagante. Una sorta di nuovo conformismo che sconfina con un
primivitismo paradossale in piena era della luce). Abbiamo il dovere di non
sottostare ad una "legge illegale" (anche quando non appare tale) voluta,
oltre che dalle nostre stesse contraddizioni, dalle mafie, dal grande
mercato farmaceutico, da corrotte "strutture" ed organizzazioni sportive, da
medici che hanno rinnegato il loro giuramento a Ippocrate, da "campioni
senza valore". Le scorciatoie non portano, in questo caso, al traguardo ma
semplicemente verso un baratro nel quale rischia di precipitare ogni altro
valore. Percorrere la strada, per quanto faticosa, dell'allenamento
(rapporto con il proprio corpo), dello studio e della tecnica, del
conoscersi e del misurarsi con altri ed altre anche per questa via, non può
essere faticoso ma semplicemente meraviglioso quanto lo è il vivere lo sport
ed essere impegnati in un progetto di emancipazione e liberazione popolare
che lo vuole per ognuno ed ognuna. Che debbano esistere droghe legali (per
usi medici e per contrastare i mercanti di morte) ci sembra cosa giusta ma
non lo è nascondere (vale anche per il tabacco o l'alcool) i suoi reali
effetti (positivi e negativi) e, meno che mai, lo è utilizzarle per
contraffare e sconvolgere "sane regole" da porre alla base di una società
che desideriamo altrettanto giusta.
N.B.
Mondiali di calcio 2002: tolti quattro gol validi all'Italia. Avanti
Inghilterra! E avanti Corea del Sud quel paese meraviglioso dove i figli del
presidente in carica sono "impicciati" nei loschi traffici di questo
mondiale: sponsor ufficiale la mitica azienda automobilistica tra un
licenziamento e l'altro. Gli USA ora sono forti anche nel calcio. L'Eire si
vede benedetta ai danni della Spagna che ce la fa comunque e l'Irlanda va a
casa: l'altra Irlanda continua a non avere la sua indipendenza. Impazzano i
divi e la tv è occupata: ancora miliardi da aggiungere ad altri miliardi.
Blatter capo della FIFA doveva essere mandato via per corruzione e imbrogli
vari: è ancora lì! Un gol annullato anche al Belgio poi vince il Brasile. Il
rigore contro gli USA c'era ma non gliene frega niente a nessuno:
l'importante non è partecipare! Il Senegal salva l'Africa nonostante
colonialismo vecchio e nuovo, morti per fame e disuguaglianze, razzismo ed
emigrazione. C'è chi tifa Messico per non tifare i ricchi: ma chi governa il
Messico? E l'Ecuador? L'Argentina va a casa e i cacerolazos sono ancora più
incazzati: la Francia va a casa sia nel calcio che alle ultime elezioni
presidenziali e politiche. E l'Italia giocava alle carte e parlava di calcio
nei bar... Forza azzurri almeno per non gridare forza italia terra di
antiche vestigia messe all'asta. Chissà chi vincerà il mondiale mentre
inperversano guerre d'aggressione e di dominio ed ogni passata conquista
insieme ai diritti universali diventa carta straccia. E chissà quando ai
popoli sarà permesso di essere padroni del mondo intero... la loro patria.
http://dpsu.cjb.net
http://dplarivista.cjb.net
------=_NextPart_000_0259_01C21648.1BCA62E0
Content-Type: text/html;
charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META http-equiv=3DContent-Type content=3D"text/html; =
charset=3Diso-8859-1">
<META content=3D"MSHTML 5.50.4134.600" name=3DGENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff>
<DIV><FONT face=3DArial size=3D2>
<DIV> =20
<H1>CAMPIONI IN CAMPO</H1>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto"><B>di =
Michele=20
Capuano<?xml:namespace prefix =3D o ns =3D =
"urn:schemas-microsoft-com:office:office"=20
/><o:p></o:p></B></P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: =
auto"> </P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: =
auto">“Campione” nel=20
significato tradizionale sta ad indicare chi combatteva “in =
campo” per la=20
propria o per l’altrui difesa. “Campioni” erano, =
dunque, coloro che in nome di=20
una religione o di un’ideologia (condivisibile o meno) si =
mettevano alla testa=20
di un “conflitto” (pensando genericamente allo sport diremmo =
gara). “Campioni”=20
di fede vengono definiti nelle pagine ingiallite di un libro di storia i =
Crociati, i martiri e i santi, “campioni” di fede sono nella =
leggenda i Cirano,=20
i Robin Hood e gli Zorro (ad un re, una regina, al popolo contro le=20
ingiustizie), Ercole o Spartacus. “Campioni” sono, anche, =
gli eroi (e sempre=20
triste =E8 quel Paese che ne ha bisogno) tra mito e realt=E0: Ulisse, =
Enea, Art=F9 con=20
i suoi cavalieri oppure ogni condottiero mai domo. Dall’Antica =
Grecia ad oggi=20
“campione”, invece, sta ad indicare, principalmente, un =
“divo” di questa o=20
quella disciplina sportiva: dal football al nuoto, olimpionico o del =
basket,=20
nello sci e nel ciclismo, nel tennis o in altre categorie: oggi, =
diversamente=20
dal passato, esclusivamente “ricche” (raramente, infatti, =
tanti sport,=20
erroneamente definiti “secondari”, vengono menzionati e di =
conseguenza i=20
“campioni” degli stessi non appaiono tali: potenza =
dell’informazione “deviata e=20
deviante” e della finanza asservita al “profitto” che =
condiziona non poco ci=F2=20
che dovrebbe appartenere disinteressatamente all’essere umano). Ma =
“campione” =E8,=20
anche, nell’uso commerciale il “saggio di una =
mercanzia”. Quando in Italia, nel=20
1988, Angelo Donati avanzava la prima forte denuncia sull’uso del =
doping=20
nell’attivit=E0 sportiva scelse di intitolare il suo libro =
“campione senza valore”=20
valorizzando un doppio senso: merce (farmaci in questo caso) ovvero =
“campioni=20
senza valore” somministrati a chi “corrotto” dagli =
stessi insegue un titolo e=20
raggiungendolo diventa anch’egli un “campione senza =
valore”. Un libro non di=20
successo semplicemente perch=E9 le cinquemila copie stampate furono =
comprate in=20
blocco da chi doveva nascondere i propri loschi affari sentendoli =
minacciati e,=20
senza remore, disposto a calpestare quegli “ingenui” che =
amano lo sport=20
“pulito”, vero, leale e la sana competizione. Ma gli amici =
del doping e dei suoi=20
“trafficanti”, per quanto inconsapevolmente tali purtroppo, =
sono individuabili,=20
nelle stesse tifoserie, nell’indifferenza e nell’apatia, =
nell’esaltazione del=20
divo (singolo o squadra) e nel bisogno di identificarsi in lui,=20
nell’opportunismo e nella stessa superficialit=E0 dei pi=F9: =
l’esclusione di un=20
dopato che vince appare pi=F9 come un’ingiustizia anzich=E9 il =
trionfo del suo=20
contrario e ci si inventa facilmente un “tanto sono tutti =
dopati” oppure=20
macchinose trame che volevano eliminare tizio per favorire il trionfo di =
caio.=20
Anche questa =E8 una miseria e una mediocrit=E0 dei nostri tempi, della =
societ=E0=20
“individualista” ed egoista, della barbarie come regola =
imposta e=20
dell’avanzare dell’etica dell’avere contro =
l’etica dell’essere. Angelo Donati=20
ha, tuttavia, il merito, pagando anche di persona per la sua onest=E0=20
intellettuale e morale, di avere avviato una =
“battaglia-madre” per la pulizia=20
nello sport e nell’atletica in particolare. Almeno la speranza di =
non essere=20
“campioni” d’ipocrisia (atleti, societ=E0 e pubblico =
compiacente) riprendeva=20
vigore e ci fu maggiore trasparenza organizzativa e tecnica nelle =
federazioni=20
sportive fino a vedere diminuire sensibilmente l’uso degli =
steroidi=20
anabolizzanti ad esempio nell’atletica riconsegnando, in parte, a =
molte=20
discipline valori veri e alla competizione il suo grande significato di =
libert=E0=20
in una “pacifica” sfida. Ma la legge e l’informazione =
volute da “pochi onesti”=20
non sono mai sufficienti, il raggiro =E8 sempre dietro l’angolo =
quanto il cinismo=20
di “faccendieri senza scrupoli”. E, infatti, il doping =
attraverso gli=20
integratori “leciti” =E8 una prassi di casa presso la massa =
di praticanti: entra=20
in un torneo seguito da milioni di persone e s’infila in una =
palestra di=20
periferia. Alcuni sport sono, poi, intoccabili: il calcio ne =E8 una =
cartina al=20
tornasole quando non inventa, addirittura, capri espiatori come nel caso =
di=20
Diego Armando Maradona per uso di cocaina pi=F9 per invitare al silenzio =
sull’argomento, colpendo la persona che si ama, che per =
ripristinare una=20
“legalit=E0 mortificata”. Vale per Maradona e per Pantani =
(“il pirata” che vince e=20
che se esemplarmente punito scatena l’intervento della stessa =
politica!):=20
moderni “miti” che se “ridimensionati” =
(meritandolo o no) trascinano con s=E9 il=20
fanatismo di schiere enormi di “sostenitori” che, a loro =
volta, si sentono=20
traditi non dal “campione” ma da una giustizia =
“persecutoria”. Tra gli spettri=20
in agguato a minacciare onesti “campionati”, “giochi e =
sfide” c’=E8 un ormone=20
peptidico che aumenta il numero di globuli rossi nel sangue e, di =
conseguenza,=20
la capacit=E0 di trasporto di ossigeno consentendo ad un atleta di =
percorrere=20
vantaggiosamente lunghe distanze (anche se si rischiano trombosi e =
infarto):=20
l’Eritropoietina (una sostanza che dovrebbe venire usata =
essenzialmente per=20
malattie renali). Altra sostanza “popolare” =E8 il =
Nandrolone: aumenta la massa=20
muscolare, accresce la formazione di globuli rossi e la capacit=E0 di =
recupero=20
dalle fatiche (effetti collaterali per gli uomini sono la calvizie, =
acne,=20
impotenza, infertilit=E0, problemi alla pelle, crescita dei pettorali =
mentre per=20
le donne la peluria al volto, riduzione del seno, voce roca, ansiet=E0 e =
aggressivit=E0, rischi per il fegato, cuore e reni. Tra l’altro =
=E8 un prodotto=20
cancerogeno). Il Nandrolone appartiene alla famiglia degli =
“integratori=20
truccati” (tra l’altro li trovi tranquillamente in =
internet): =E8 uno steroide=20
anabolizzante tra i pi=F9 utilizzati ovvero un grande business. Lo sport =
d’=E8lite e=20
di spettacolo ha, dunque, le sue regole malsane e non casualmente =
federazioni=20
nazionali ed internazionali le difendono con ogni mezzo. Lo stesso vale =
per lo=20
sport affaristico e di moda (dal body building al culturismo). Vincere =
anche=20
imbrogliando sembra comunque stupendo, nonostante sia dimostrata la =
dannosit=E0=20
per la salute derivante dall’eccesso di farmaci: del resto, ormai, =
anche la=20
politica gestita da “dominanti” dediti al raggiungimento di =
interessi esclusivi=20
utilizza ipocrisia e false promesse per vincere e nel perseguire questa =
meta non=20
ha nessun timore a trascinare l’umanit=E0 intera verso una =
decomposizione di=20
qualsiasi progresso faticosamente conquistato. Entrando in molti uffici =
e locali=20
=E8 sempre pi=F9 facile, fortunatamente, trovare un cartello con la =
scritta=20
“chi fuma avvelena anche te; digli di smettere” (anche se =
non sempre viene=20
rispettata): =E8 importante, allora, far capire a chi ama lo sport (da =
vedere e da=20
praticare), agli allenatori e ai medici di settore, allo stesso =
“pubblico” che=20
l’uso di dopanti =E8 pericoloso ed inutile e che, sicuramente =
(come vorremmo=20
valesse anche per la quotidiana alimentazione gi=E0 vittima di =
manipolazioni=20
nocive e come desideriamo per noi stessi in ogni “aspetto” =
del vivere in=20
societ=E0), non abbiamo bisogno di nessuna medicina per praticare sport =
e per=20
renderlo importante: capace di donarci una qualit=E0 della vita migliore =
per tutti=20
e tutte e, all’occasione, quel “campione sano” =
(singolo o squadra) con il quale=20
vogliamo identificarci (sbagliato o meno il farlo), sognare, trionfare o =
essere=20
sconfitti per provare a vincere la battaglia contro la noia ed una =
pericolosa=20
“inerzia” (sempre pi=F9 dilagante. Una sorta di nuovo =
conformismo che sconfina con=20
un primivitismo paradossale in piena era della luce). Abbiamo il dovere =
di non=20
sottostare ad una “legge illegale” (anche quando non appare =
tale) voluta, oltre=20
che dalle nostre stesse contraddizioni, dalle mafie, dal grande mercato=20
farmaceutico, da corrotte “strutture” ed organizzazioni =
sportive, da medici che=20
hanno rinnegato il loro giuramento a Ippocrate, da “campioni senza =
valore”. Le=20
scorciatoie non portano, in questo caso, al traguardo ma semplicemente =
verso un=20
baratro nel quale rischia di precipitare ogni altro valore. Percorrere =
la=20
strada, per quanto faticosa, dell’allenamento (rapporto con il =
proprio corpo),=20
dello studio e della tecnica, del conoscersi e del misurarsi con altri =
ed altre=20
anche per questa via, non pu=F2 essere faticoso ma semplicemente =
meraviglioso=20
quanto lo =E8 il vivere lo sport ed essere impegnati in un progetto di=20
emancipazione e liberazione popolare che lo vuole per ognuno ed ognuna. =
Che=20
debbano esistere droghe legali (per usi medici e per contrastare i =
mercanti di=20
morte) ci sembra cosa giusta ma non lo =E8 nascondere (vale anche per il =
tabacco o=20
l’alcool) i suoi reali effetti (positivi e negativi) e, meno che =
mai, lo =E8=20
utilizzarle per contraffare e sconvolgere “sane regole” da =
porre alla base di=20
una societ=E0 che desideriamo altrettanto giusta. </P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">N.B.</P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto">Mondiali =
di calcio=20
2002: tolti quattro gol validi all'Italia. Avanti Inghilterra! E avanti =
Corea=20
del Sud quel paese meraviglioso dove i figli del presidente in carica =
sono=20
"impicciati" nei loschi traffici di questo mondiale: sponsor ufficiale =
la mitica=20
azienda automobilistica tra un licenziamento e l'altro. Gli USA ora sono =
forti=20
anche nel calcio. L'Eire si vede benedetta ai danni della Spagna che ce =
la fa=20
comunque e l'Irlanda va a casa: l'altra Irlanda continua a non avere la =
sua=20
indipendenza. Impazzano i divi e la tv =E8 occupata: ancora miliardi da =
aggiungere=20
ad altri miliardi. Blatter capo della FIFA doveva essere mandato via per =
corruzione e imbrogli vari: =E8 ancora l=EC! Un gol annullato anche al =
Belgio poi=20
vince il Brasile. Il rigore contro gli USA c'era ma non gliene frega =
niente a=20
nessuno: l'importante non =E8 partecipare! Il Senegal salva l'Africa =
nonostante=20
colonialismo vecchio e nuovo, morti per fame e disuguaglianze, razzismo =
ed=20
emigrazione. C'=E8 chi tifa Messico per non tifare i ricchi: ma chi =
governa il=20
Messico? E l'Ecuador? L'Argentina va a casa e i cacerolazos sono ancora =
pi=F9=20
incazzati: la Francia va a casa sia nel calcio che alle ultime elezioni=20
presidenziali e politiche. E l'Italia giocava alle carte e parlava di =
calcio nei=20
bar... Forza azzurri almeno per non gridare forza italia terra di =
antiche=20
vestigia messe all'asta. Chiss=E0 chi vincer=E0 il mondiale mentre =
inperversano=20
guerre d'aggressione e di dominio ed ogni passata conquista insieme ai =
diritti=20
universali diventa carta straccia. E chiss=E0 quando ai popoli sar=E0 =
permesso di=20
essere padroni del mondo intero... la loro patria. </P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto"><A=20
href=3D"
http://dpsu.cjb.net/">
http://dpsu.cjb.net</A> </P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: auto"><A=20
href=3D"
http://dplarivista.cjb.net/">
http://dplarivista.cjb.net</A> </P>
<P class=3DMsoNormal=20
style=3D"mso-margin-top-alt: auto; mso-margin-bottom-alt: =
auto"> </P></DIV> =20
</FONT></DIV></BODY></HTML>
------=_NextPart_000_0259_01C21648.1BCA62E0--
