La raccolta delle firme per i 6 Referemndum è
iniziata, seppure
in forma un pò caotica: in una prima riunione
informale si è
costituito un coordinamento provinciale formato dal
P.R.C. dai Verdi, dallo SLAI COBAS, dai Cobas Scuola,
dalla Sinistra DS, dal collettivo Iqbal Masiq,dal
Lecce Social Forum, Fiom Cgil.
Si è aggiunta l'adesione, poi, dell'area della CGIL
"lavoro e società:cambiare rotta" e di Socialismo 2000
(spero che non mi sia sfuggito nessuno, in caso
contrario chiedo preventivamente scusa).
I moduli sono stati diffusi, per quanto posssibile, in
provincia e i compagni sia di Rifondazione che dei
Verdi e della Sinistra DS stanno raccogliendo le
firme.
E' stato prenotato il suolo pubblico per mettere i
banchetti a Lecce per molti giorni, ma non si riesce a
stare tutti i giorni in Piazza.
I prossimi appuntamenti per I BANCHETTI sono:
DOMANI SABATO 15 GIUGNO E
DOMENICA 16 GIUGNO
A LECCE
IN VIA TRINCHESE, ANGOLO PIAZZA MAZZINI
DALLE ORE 19 IN POI;
si potrà firmare anche a Gallipoli (in serata) e a
Trepuzzi.
inoltre si è pensato di fare un banchetto domani a
SALICE, in
occasione dell'iniziativa con Zanotelli.
I TEMPI PER LA RACCOLTA DELLE FIRME SONO ESTREMAMENTE
BREVI!!!
CHIUNQUE E' DISPONIBILE A DARE UNA MANO CE LO FACCIA
SAPERE.
I MODULI SONO DISTRIBUITI PRESSO LA FEDERAZIONE DI
RIFONDAZIONE COMUNISTA (aperta tutti i giorni esclusi
sabato e domenica)DALLE ORE 18,00 (circa) ALLE ORE
21,00.
INFO: 339.5670015
0832.304393 (DALLE ORE 18,00 ALLE ORE 21,00)
SAREBBE UNA OTTIMA COSA SE ANCHE ALTRE ASSOCIAZIONI O
GRUPPI, OLTRE QUELLI SOPRA CITATI, FACESSERO PERVENIRE
ALLA STAMPA UN COMUNICATO DI ADESIONE ALL'INIZITIVA
REFERENDARIA.
Lavoro ambiente scuola. In arrivo sei referendum
Sei referendum per tre grandi temi sociali:
Lavoro Ambiente
Scuola. A promuoverli Rifondazione Comunista, Verdi,
Sinistra DS, Social
Forum, FIOM CGIL e SLAI COBAS.
Si chiede, quindi, l'abrogazione degli articoli
18 e 35 dello
statuto dei lavoratori, perché siano estese anche alle
aziende con meno di
15 dipendenti, le tutele previste proprio
dall'articolo 18:
l'impossibilità, cioè, di licenziare senza giusta
causa, e l'estensione, per
altro, dei diritti sindacali.
"Un quesito referendario -spiega Antonella
Mangia, di
Rifondazione Comunista- di estrema importanza su un
territorio come il nostro, che
vive una realtà imprenditoriale fatta di piccole
aziende, in cui impera
il lavoro nero e il lavoro non garantito.
La raccolta delle firme -continua la Mangia- e
la mobilitazione
messa in campo dalla CGIL, rappresentano una risposta
all'attacco della
destra economica e politica che governa in Italia e
che ha già
provocato un grave danno, quello, cioè, della rottura
sindacale".
"Direttamente collegati ai referendum sul
lavoro, sono quelli
sull'ambiente -dice Mauro Pascariello, dei Verd. Si
chiede -spiega-
l'abrogazione delle procedure semplificate che
attualmente disciplinano
l'insediamento degli impianti per l'incenerimento dei
rifiuti e gli
incentivi previsti per questo tipo di procedura, che
vanificano gli sforzi per
incrementare la raccolta differenziata, e quindi il
recupero, il riuso
e il riciclaggio dei materiali. Una politica, questa
-continua
Pascariello- che, per altro, garantirebbe più ampie
possibilità occupazionali,
mentre le attività di incenerimento interessano un
numero di addetti
molto limitato". I Verdi, ancora, chiedono la firma
dei cittadini per
l'abrogazione dell'elettrodotto coattivo, disciplinato
da una norma del
1933, in base alla quale per costruire un elettrodotto
su un terreno non
è necessaria l'autorizzazione, è sufficiente
espropriarlo.
"Una norma -dice Pascariello- che poteva andar
bene nell'Italia
che si andava elettrificando, ma non oggi, quando
tutti conoscono i
danni dell'elettromagnetismo". Ancora una firma, poi,
per la sicurezza
alimentare: per il divieto, cioè, di immettere sul
mercato alimenti in cui
vi siano residui tossici.
E tra i quesiti referendari, infine, la scuola.
"Per difendere la
costituzione -dice Innocenzo Graziuso, della Sinistra
DS- che prevede
l'esistenza delle scuole private, ma senza oneri per
lo Stato.
Si chiede, quindi, l'abrogazione di parte della
legge del Marzo
2000 sulle norme per la parità scolastica "che ha
aperto un varco
-spiega Graziuso- nella direzione del finanziamento
pubblico alle scuole
private, escludendo, per altro, la possibilità, per i
precari, di ottenere
supplenze. Così -dice- chiediamo la cancellazione dei
finanziamenti
previsti per le scuole elementari parificate e per il
sistema
prescolastico integrato, rispettivamente 60 e 280
miliardi delle vecchie lire."
La raccolta di firme, dunque, è già partita, ma
per sabato e
domenica prossima è previsto l'allestimento di
banchetti a Lecce e in
provincia sino ad arrivare alle 7500 firme
preventivate.
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