Che vi ho detto? Erano "sedicenti" anche per la Rossanda..e non lo
sapevo..Cmq è stata una cosa immonde!! E' stata picchiata anche la piccola
Giovanella dello SKA!!
Matilde, se ancora dello stesso parere?
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Ghetto amaro
ROSSANA ROSSANDA
Domenica scorsa il gruppo che prepara il Forum sociale europeo si riuniva a
Roma in una sala del Rialto occupato, in via Sant'Ambrogio. Ferrajoli,
Mortellaro, Anna Maria Rivera, Lidia Menapace ed io eravamo stati incaricati
delle relazioni d'apertura, che avevano per centro l'Europa. Finite le quali
ci siamo dispersi per mangiare qualcosa. Agnoletto, Ferrajoli, Mortellaro ed
altri sono andati in un ristorante del Portico d'Ottavia, il più vicino.
Come hanno visto Agnoletto, alcuni giovani esagitati si sono messi a
insolentirlo e lo hanno cacciato non volendo sentir ragione. Agnoletto non
li aveva affatto insultati e rientrando in sala ha insistito perché
l'incidente non venisse enfatizzato. Ma nelle due ore seguenti si è
ammassato nella piazzetta davanti al centro sociale un mucchio di gente
urlante. Alcuni di noi volevano continuare i lavori, era una squadraccia da
non confondere con la comunità ebraica e prima o poi si sarebbe sciolta. Ma
questo non è avvenuto. Victor Magiar ci ha pregato gentilmente di andarcene
perché il ghetto vivrebbe tensioni intenibili e il centro sociale ha
preferito acconsentire e trattare l'uscita con la polizia. Quando Agnoletto,
Ferrajoli ed io, che non volevamo servizio d'ordine, ci siamo affacciati al
portone siamo stati tempestati di urla: terroristi, terroristi, sono stata
strattonata, sbattuta da una parte, Agnoletto è stato tratto in salvo dalla
polizia sotto i lampi dei fotografi, che qualcuno aveva allertato, è
successo un parapiglia.
Rifiutandomi di correre - i capelli bianchi serviranno pure a qualcosa - ho
raggiunto piazza Mattei dove qualche violento ci aspettava. In breve, è
finita con due compagni all'ospedale. Tre cose. Primo, il portico d'Ottavia
è una bella strada di Roma, accanto alla quale abito, dove ho intenzione di
continuare ad andare e dove a parte una presenza di polizia durante le
manifestazioni e davanti alla sinagoga non ho avuto alcuna impressione di
invivibilità, né percepito gesti men che amichevoli. Che qualcuno ritenga di
proibirne l'ingresso a qualcun altro non è ammissibile, e che si permetta di
farlo in nome dell'ebraismo è intollerabile, offensivo per la comunità
israelitica e per chiunque con essa condivide un'idea antifascista, pulita,
della repubblica. Che la comunità abbia ai suoi margini, come quasi tutti i
quartieri, una incontrollabile frangia di violenti si può capire. Non
capisco che Riccardo Pacifici li copra dicendo che erano stati provocati,
cosa non vera. O mente lui o mente il cronista di Repubblica .
Vittorio Agnoletto è persona di grande limpidezza, umanità ed equilibrio; è
se mai uomo di mediazione, non provocherebbe un gatto. Di Sharon non pensa
certo peggio della sottoscritta. Sarebbe stato utile che i no global
avessero tenuto subito una breve conferenza stampa per precisare i fatti
nella loro pochezza, invece che lasciarlo in preda a fotografi e gazzette.
Le quali non sono innocenti: da qualche mese in qua ne hanno fatto il nemico
pubblico numero uno. Ma c'è qualcosa che non funziona se dei giovani
filoisraeliani, che non esistano ad accogliere Fini, non tollerano invece di
vedere lui.
Per ultimo nella vita ne ho viste molte, troppe, e non nutro grandi
illusioni. Ma non mi sarei mai aspettata che una sera di giugno, a Roma,
avrei dovuto divincolarmi dalla polizia che mi proteggeva da un gruppo di
ragazzi che si dicono ebrei. Questo mi era impensabile ed è amarissimo.