[ssf] dibattito del e nel movimento

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Author: paolaefranco
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Subject: [ssf] dibattito del e nel movimento
problemi familiari mi tengono lontano dagli incontri del saronno sf

questo per=F2 vuole essere un contributo. Dal dibattito nazionale spunti pe=
r quello nostro locale
ciao franco
=20
Stralci della lettera aperta al movimento delle e dei disobbedienti

=20

Questo testo di cui "Liberazione" ha concesso la pubblicazione di ampi stra=
lci, scritta dai giovani comunisti insieme alle altre realt=E0 del Moviment=
o delle e dei disobbedienti, =E8 una lettera aperta a tutti coloro i quali =
si sentono parte del movimento dei movimenti e pensano che Genova non =E8 f=
inita, che la prossima tre giorni a luglio deve essere un appuntamento part=
ecipato a partire dalla scelta di come costruiamo quelle giornate e di come=
ripensiamo e pratichiamo il conflitto.=20

Abbiamo, tutti, maturato un patrimonio enorme di conoscenze, pratiche e rel=
azioni, che hanno subito la violenta messa in discussione delle prove a cui=
siamo stati sottoposti: la tenaglia terrorismo guerra, l'attacco ulteriore=
alla scuola pubblica, la legge xenofoba Bossi-Fini, la messa in discussion=
e dell'art. 18 per le lavoratrici e i lavoratori. La domanda di partecipazi=
one e protagonismo ha colto impreparati tutti noi che abbiamo pensato che b=
astasse "ammodernare" le forme organizzative del Genoa Social Forum per cre=
scere e offrire delle risposte. No, non =E8 bastato e dobbiamo riprendere a=
camminare domandando, questo =E8 il senso profondo di questa lettera. Part=
endo dagli errori che abbiamo compiuto, che ci siamo sforzati di trovare e =
nominiamo, dalle pratiche di piazza a Genova incapaci di contenere la viole=
nza dell'attacco subito, alla discontinuit=E0 di rapporto con le altre stru=
tture della rete su una questione centrale come il Forum Sociale Europeo.=20

Tutto =E8 in discussione perch=E9 tutti siamo in discussione e dobbiamo apr=
ire una nuova fase di cambiamento che detta con uno slogan pu=F2 essre camb=
iare noi per continuare a cambiare il mondo. L'Europa =E8 uno snodo importa=
ntissimo e l'appuntamento del Forum Sociale Europeo deve essere il momento =
in cui annodiamo fili di reti che si muovono e che hanno manifestato in que=
sti ultimi mesi in Spagna come in Germania continuando una staffetta che no=
n ha fatto respirare i potenti del mondo.=20

Non pensiamo, quindi, che ci sia una crisi del movimento, ma forse delle su=
e istituzioni, indicare l'estensione dei diritti come terreno della sfida =
=E8 l'impegno che assumiamo per il prossimo futuro. A partire dai migranti,=
costretti nella condizione di clandestini, incarcerati nei segni delle imp=
ronte digitali e nelle prigioni dei C. p. t., fino all'attacco al mondo del=
lavoro. Come giovani comunisti\e nel movimento dei disobbedienti continuer=
emo a praticare lo smontaggio dei centri di detenzione temporanea per i mig=
ranti, raccoglieremo le firme per il referendum per l'estensione dell'art. =
18 alle imprese sotto i 15 dipendenti, contribuiremo a generalizzare gli sc=
ioperi, distruggeremo i campi coltivati con semi geneticamente modificati. =
Scriveva don Milani che "quando una legge =E8 ingiusta disobbedire =E8 un o=
bbligo", noi continueremo a farlo come abbiamo fatto a Genova.=20

Nicola Fratoianni=20

=20

Ecco il testo

Il movimento globale (.) ha assediato il G8, si =E8 rifiutato di riconoscer=
ne l'autorit=E0 e per questo ha subito una repressione senza precedenti, af=
fidata al governo Berlusconi e agli apparati di Stato italiani e internazio=
nali. Un giovane, Carlo Giuliani, =E8 caduto ucciso. Migliaia furono perseg=
uitati per le strade. Centinaia sequestrati e torturati (...) Il movimento =
che s'era evocato adottando il nome raccolto dalla prima Porto Alegre, quel=
lo dei Forum sociali, quando ha conservato lo spirito di Genova, non si =E8=
mai espresso come soggetto unico ed omogeneo ma come vero e proprio movime=
nto di movimenti. (.) E' venuta la guerra, ma in Italia il movimento non si=
=E8 fermato (...) arrivando fino alla seconda Porto Alegre. (.) Il movimen=
to era andato oltre quegli stessi spazi che si era dato, abitando le scuole=
e gli atenei, le fabbriche, le baracche e le filiere produttive del lavoro=
migrante (.) Fuori e oltre la palude della sconfitta lasciata da quanti a =
Genova non erano voluti venire, e di cui ora il movimento investiva le basi=
di consenso, dove si producevano ulteriori pratiche di mobilitazione.=20

(.) Poi, ancora, non siamo stati pi=F9 soli. Dopo tre scioperi generali del=
sindacalismo di base, dopo l'evocazione disobbediente del tema della lotta=
generale per i diritti, dal movimento studentesco a quello, nuovo e import=
ante, delle e dei migranti, si =E8 imposto finalmente all'orizzonte lo scio=
pero generale delle grandi confederazioni e un grande, per quanto obbligato=
, ritorno alla lotta della maggiore, la Cgil. (.) Un quadro diverso, che ha=
posto al movimento di movimenti altre interrogazioni, altre esigenze di pr=
ospettiva. Una riflessione che, per=F2, si =E8 dispersa, sulla traccia comp=
lessa di un filo resosi nei fatti meno visibile: quello della natura global=
e del movimento e della globalit=E0 del tema che aveva posto, la decisione =
comune. Noi stessi, disobbedienti, abbiamo interpretato questo limite: ad e=
sempio, sottraendoci fino ad oggi al percorso verso il primo Foro sociale e=
uropeo, fissato nell'ultima Porto Alegre proprio in Italia, a Firenze, per =
il prossimo novembre (.) Lo sciopero del 16 Aprile per noi doveva diventare=
da "generale" a "generalizzato". Grazie a questo concetto, che di fatto =
=E8 divenuto un'idea forza assunta da tutte e tutti, si =E8 riusciti finalm=
ente a dare corpo e anima al vecchio ragionamento sullo sciopero di cittadi=
nanza. (.) Le iniziative di generalizzazione prodotte nella giornata dello =
sciopero del 16 aprile, per quanto ci compete recano un bilancio di diffusi=
one straordinaria di azioni di disobbedienza sociale, anche se confermano c=
he quando la gestione =E8 troppo timida nell'articolare un discorso che pro=
ponga le differenze come parte viva, visibile e conflittuale per la contami=
nazione e la ricomposizione dentro la moltitudine, prevale la divisione in =
percorsi che alla centralit=E0 del conflitto antepongono l'insegna (.). Nel=
la recente scadenza delle elezioni amministrative diverse realt=E0 disobbed=
ienti si sono impegnate in alcuni percorsi, tra loro differenti, di incursi=
one in questo passaggio (.). Quelle sperimentazioni (...) sono state differ=
enti anche negli esiti. E confermano per noi la centralit=E0 del tema del m=
unicipalismo, delle articolazioni che esso porta con s=E8, come gli element=
i di partecipazione e democrazia diretta. Come altri dati che, grazie al fa=
tto che le sperimentazioni qualcuno le fa, senza paura di essere "scomunica=
to", ci hanno consegnato un quadro da cui si evince chiaramente che un cont=
o =E8 parlare di "crisi della rappresentanza", un altro dare per scontato c=
he questa situazione provochi la "crisi dei partiti"(.)=20
La mancata mobilitazione dei movimenti in occasione dell'arrivo di George B=
ush II a Roma e per il vertice Nato-Russia a Pratica di Mare, crediamo debb=
a essere utilizzata da tutti per aprire una riflessione. Come disobbedienti=
partiamo dall'autocritica: ma la delusione per non essere noi riusciti, in=
primo luogo, a fare la nostra parte, non pu=F2 nascondere che i problemi s=
ono di natura anche generale e riguardano tutti. Sono secondo noi di almeno=
due ordini: uno riguarda il meccanismo di riconoscimento, condivisione, at=
trazione dei social forum. (.) Dobbiamo superare l'idea che =E8 "irrigidend=
o" o mantenendo burocraticamente il simulacro dei luoghi di movimento, si f=
a movimento. Dobbiamo uscire da noi stessi, ritrovarci perch=E9 ne sentiamo=
il bisogno, perch=E9 c'=E8 un sacco di gente che partecipa, condivide, si =
sente coinvolta (...) Per=F2 dobbiamo cominciare a dircelo, senza paura che=
questo significhi la fine dello "spirito" di Genova. (.) L'altro grande pr=
oblema =E8 la piazza. Non possiamo nasconderci che il limite =E8 anche di n=
atura profondamente materiale e politica allo stesso tempo. Cosa saremmo st=
ati in grado di proporre come azione collettiva a Pratica di Mare? Un'altra=
grande e ordinatissima sfilata? Dopo Genova, dopo quello che =E8 accaduto,=
noi dobbiamo fare i conti con questo. (.) (.) Vorremmo che si aprisse su q=
uesti punti un dibattito pubblico. Una consultazione che investa di discuss=
ione e bilanci tutte le realt=E0 presenti fin qui nella nostra sperimentazi=
one (.); e nel cui corso nessuno pi=F9 parler=E0 per le ed i disobbedienti,=
ma come disobbediente, con tutta la propria peculiarit=E0. (.) Una consult=
azione attiva, perch=E9 siamo consapevoli che solo un rilancio dell'azione =
disobbediente potremo contribuire al rilancio della dinamica conflittuale c=
omplessiva del movimento dei movimenti (.). Perch=E9 sar=E0 rivolta fuori d=
i noi (.) Attiva, infine ma non per ultimo, perch=E9 a Genova noi intendiam=
o che vengano realizzate assemblee del movimento dei movimenti, davvero ape=
rte all'esibizione della sua capacit=E0 conflittuale, senza timidezze n=E9 =
gelosie n=E9 prevaricazioni n=E9 sottintesi, ma per rilanciarlo oltre ogni =
limite riscontrato e guardando ai soggetti reali. E perch=E9 intendiamo che=
la giornata del 20 luglio, a Genova, ad un anno dalla sua uccisione veda a=
ncora con noi Carlo Giuliani, in una nuova vera manifestazione globale, non=
gi=E0 per invocare ma per affermare, con gli occhi e le voci di tutti e in=
tutte le lingue del pianeta, due semplici parole: Verit=E0 e Giustizia




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