[Cerchio] TAV.VELENA

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Author: lucia
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Subject: [Cerchio] TAV.VELENA
-----Messaggio Originale-----
Da: Girolamo Dell'Olio <

----- Original Message -----
From: Idra
Associazione di volontariato Idra

COMUNICATO STAMPA Firenze, 31.5.'02

Un geyser di cemento spunta fra le due tombe etrusche della Mula e della
Montagnola, i monumenti più antichi di Firenze.

Succede a Quinto Fiorentino. Grazie alla TAV.


Testimoni oculari hanno segnalato oggi all'Associazione Idra l'improvvisa
eruzione - ieri sera - di un geyser di cemento nel giardino antistante l'ex
asilo nido Alice, a Quinto Fiorentino, in corrispondenza dei lavori di
avanzamento del tunnel sotterraneo per il treno ad Alta Velocità. Il
fenomeno si è ripetuto 5 o 6 volte nel corso di due ore. A quanto è stato
dato poi apprendere dalle autorità tecniche di controllo, la fuoriuscita
sarebbe stata causata dalle iniezioni di malta cementizia in pressione che
vengono realizzate nel terreno sottostante per 'consolidarlo': queste
iniezioni hanno trovato la via di un piezometro (!), sistemato in loco per
misurare le modifiche prodotte nella falda dagli scavi per il tunnel TAV, e
attraverso il piezometro sono fuoriuscite con violenza imbiancando un
maestoso tiglio che resiste alla TAV nel giardino della scuola.

Ciò che più preoccupa, tuttavia, è la drammatica vicinanza dei monumenti più
antichi di Firenze, le tombe etrusche della Mula e della Montagnola (*), a
poche decine di metri dal geyser. A tutto ciò deve aggiungersi la
circostanza segnalata dal Gruppo Archeologico Fiorentino, che ha sede
proprio accanto al giardino del nido Alice: le forti vibrazioni che derivano
dalle raffiche di martellone in azione sotto l'edificio, e che si stanno
avvicinando pericolosamente alla verticale della tholos della tomba della
Montagnola (**), hanno prodotto nella sede del Gruppo Archeologico
Fiorentino cretti nei muri e caduta di porzioni di intonaci di rivestimento.
Anche le mattonelle dei pavimenti del lastricato sul terrazzino dell'attiguo
ex asilo nido Alice si sono nel tempo sfogliate e scollate. Sintomi
allarmanti, se consideriamo che potrebbero rappresentare un'eloquente
anticipazione dei rischi, ben più significativi, che corrono le tombe
etrusche, in particolare la Montagnola.

Tutto ciò riporta in primo piano l'urgenza di una collaborazione informativa
e operativa fra enti che lavorano staccati l'uno dall'altro, e la cui
separatezza non giova certo alla tutela dei beni culturali e ambientali.
Idra torna a chiedere con energia che un protocollo sia quanto prima
sottoscritto e implementato fra la Soprintendenza Archeologica della Toscana
(della quale da tempo Idra denuncia e documenta il livello scadente di
attenzione ai fattori di rischio rappresentati dal progetto TAV per le due
tombe di Quinto Fiorentino, e dalla quale non ha mai ricevuto i risultati
dei monitoraggi idrogeologici tardivamente attivati alla Montagnola),
l'ARPAT (che è tuttora priva di competenze e di capacità di intervento -
persino in materia idrogeologica - nella "riserva" della Mula e della
Montagnola, dove vige appunto il monopolio di intervento della
Soprintendenza Archeologica, che non risulta però disporre di un solo
ingegnere nei propri organici) e la Provincia di Firenze, le cui "Politiche
al Territorio, Ambiente e Agricoltura" hanno ereditato competenze e funzioni
del Genio Civile, e dalla quale ci si attende un intervento urgente in
relazione ai rischi per la staticità dei monumenti del sito archeologico di
Quinto.


(*) Si tratta di architetture tra le più antiche della Penisola italica (VII
sec. a.C.), provviste della rara cupola del tipo a "tholos", posseduta -
dopo le architetture micenee e sarde - solo da poche altre espressioni
etrusche.


(**) Dalla cartografia estratta dal progetto esecutivo del CAVET risulta
evidente che la distanza planimetrica tra il centro della sala maggiore
della tomba monumentale della Montagnola e l'asse della galleria di
prospezione geologica e di servizio (destinata a galleria di soccorso una
volta in esercizio la linea TAV) è di circa 50 metri. Il dato fornito dal
Ministero dell'Ambiente nel Parere (positivo) n. 264 del 23 luglio 1998
sulla cantierizzazione TAV ("alla progressiva km 81+470 la galleria corre ad
una profondità di circa 34 m. (dal piano campagna al piano ferro) e ad una
distanza di circa 81 m. dalla Tholos della tomba della Montagnola") era
quanto meno incompleto: trascurava la presenza della galleria di servizio.