[Forumlucca] Interessante articolo da ZeusNews - articolo 4

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Author: Luca Martini
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Subject: [Forumlucca] Interessante articolo da ZeusNews - articolo 4
** ARTICOLO 18? C'E' ANCHE L'ARTICOLO 4! **
La grande attenzione dell'opinione pubblica sull'intenzione del
Governo di modificare l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori
e sulla protesta sindacale che ne e' sorta non devono far
dimenticare l'attualita' di altre norme di tutela dei lavoratori.
Una di queste e' quella prevista dall'articolo 4 dello stesso
Statuto: il divieto per i datori di lavoro di utilizzare
dispositivi di controllo a distanza dei lavoratori.
[Pubblicato su zeusnews.com il 6-4-2002]
>> di Pier Luigi Tolardo

http://zeusnews.com/news.php3?cod=1174

In questo momento l'attenzione dell'opinione pubblica e dei
mass-media e' concentrata sul dibattito intorno all'art. 18 dello
Statuto dei Lavoratori: esso prevede l'obbligo per il datore di
lavoro di reintegrare in azienda il lavoratore licenziato senza
giusta causa.

Non bisogna pero' dimenticare che lo Statuto dei Lavoratori non
e' di attualita' solo per detta norma e lo scontro tra chi
vorrebbe estendere la flessibilita' nei rapporti di lavoro, che
le nuove tecnologie gia' favoriscono ed enfatizzano, e chi
vorrebbe mantenere in vita rigorose e chiare certezze per i
lavoratori. Una delle norme che sara' sempre piu' al centro del
dibattito nella societa' e del confronto tra Sindacati ed
Imprese, e' l'art. 4 dello stesso Statuto dei Lavoratori, che
impone al datore di lavoro il divieto di utilizzare mezzi di
controllo a distanza, audiovisivi ed informatici.

Si tratta di una norma pensata ed introdotta in un tempo in cui
non era nemmeno lontanamente immaginabile lo sviluppo attuale
dell'informatica e della telematica; essa intendeva scoraggiare
quello che sembrava un futuristico utilizzo di telecamere a
circuito chiuso per la sorveglianza dei dipendenti, ma risulta
ancor piu' valida ed attuale nell'epoca delle WebCam collegate ad
Internet 24 ore su 24.

Quando lo Statuto dei Lavoratori fu concepito, non si immaginava
che l'utilizzo massiccio sul lavoro di computer collegati in rete
avrebbe introdotto il rischio della "sindrome del pesce rosso",
dell'"uomo di cristallo", del lavoratore soggetto allo stress e
all'alienazione del controllo onnipervasivo di tutta la sua
giornata lavorativa, di ogni attimo, di ogni movimento, senza
alcuna privacy, valutato non in base risultati raggiunti ma
scrutato come sotto un microscopio.

Tutelare i lavoratori e fare valere il dettato dell'art. 4,
nonostante i periodici tentativi della Confidustria di ottenerne
l'abolizione, e' quello che hanno inteso fare Cgil-Cisl-Uil
tramite un accordo per i Call Center, recentemente stipulato con
Telecom Italia. La possibilta' di controllare completamente
l'attivita' degli operatori dei Call Center di Telecom Italia
(12, 187, 191) attraverso un software che, in tempo reale,
consente di monitorare numero e tipologia delle chiamate, numero
di conversazioni, tempi di attesa, conversazione e risposta viene
limitata, in forza del suddetto accordo, al gruppo organizzativo
e non puo' mai riguardare il singolo lavoratore. La necessita' di
Telecom Italia di misurare la produttivita' non puo' spingersi
fino a controllare minuziosamente il singolo individuo, che gia'
opera in gruppi ristretti ed e' soggetto anche a controlli
formali sulla durata delle pause: e' indispensabile scongiurare
il rischio, altrimenti concreto, di cottimizzare in modo
esasperato la prestazione e favorire discriminazioni tra i
lavoratori.

Appoggiandosi ad una legge dello Stato, che le imprese non
possono disattendere, l'accordo si pone, tra l'altro, l'obiettivo
di alleviare il clima di tensione, di esasperazione sulla
vendita, di saturazione dei tempi e dei ritmi, che sta
ultimamente logorando gli operatori dei Call Center di Telecom
Italia: conseguenza di una concorrenza il cui peso le imprese
fanno spesso ricadere sull'anello debole della catena del valore,
cioe' dipendenti.

Gia' negli anni '80, in Telecom Italia si sono stipulati accordi
sindacali, che poi fecero scuola, sul divieto di controllare le
telefonate in entrata ed uscita dai numeri interni dei centralini
aziendali, rivelandone la durata, la provenienza e la
destinazione.

Mancano tuttora, all'interno delle aziende italiane, Gruppo
Telecom Italia compreso, accordi chiari sul rispetto della
privacy per la posta elettronica (materia di cui si sta occupando
il Garante) e la navigazione in Rete: si tratta di argomenti
delicati, in quanto in tali ambiti l'azienda puo' esercitare,
attraverso la semplice analisi dei log di server e proxy,
controlli estremamente capillari senza che lavoratori e
Organizzazioni Sindacali ne abbiano consapevolezza. Inoltre
mancano accordi che sanciscano per il Sindacato il diritto di
utilizzare le intranet e la posta elettronica aziendali.

Si tratta di nuovi diritti sindacali ancora da scrivere e
codificare, sul rispetto dei quali domani sara' necessario
vigilare: la Rete e le nuove tecnologie hanno ormai aperto un
nuovo capitolo nella storia di lavoratori e Sindacati.

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