Autore: Giovanni Pesce Data: Oggetto: [Cm-crew] come ce la si spassa alla critical massa
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come ce la si spassa alla critical massa
I polpacci che sgambettano sta volta sono almeno 500, 250 unità
massiche. Tante facce nuove, nuove leve universitarie.. Prima tappa:
corso sempione per riempire di loghi critical l'asfalto che verrà
calcato domenica dallo Stupefacente Giro d'Italia. Per l'operazione di
verniciatura la massa si ferma per 10 minuti in mezzo alla strada, una
strada ad alto scorrimento. Molti automuniti non apprezzano. Scatta una
mini-rissa con spintonamenti e breve azzuffamento a terra, subito
sedata. Si riparte. La massa non ha voglia di ste scene tristi. Meglio
pedalare altezzosi, evitare lo scontro diretto con gli automobilisti
ottusi. Anche perchè altrimenti ci si trova con i piedi a terra ogni 300
metri: una gran palla.
In testa alla massa si sta da dio. Ce la si chiacchiera amabilmente, nel
silenzio circostante, non una macchina a motore, solo macchine a pedali.
In coda al corteo (3-4 cento metri dietro) continua la cicloguerriglia.
Il fronte d'attrito col traffico stride e a volte scoppietta. Davanti al
bar atm un auto mette sotto la ruota di un unità ciclica. L'automunito
capisce che non è aria, meglio starsene schiscio: offre un rimborso
immediato del danno. Interviene anche una gazzella. L'appuntato porta il
microfono alla bocca, chiede lumi dalla centrale, visibilmente smarrito:
tipo "c'ho una massa di ragazzetti in bici che mi bloccano la
circolazione. Che procedura devo adottare??". Alla fine si dilegua. La
massa imbocca melchiorre gioia, un mega vialone stile sovietico, una
superstrada urbana, un crimine urbanistico, stasera tutta per noi.
Svolta netta: dal simbolo della violenza auotmobilistica sulla città si
passa a un piccolo enclave di eccellenza ciclica: siamo sull'alzaia del
naviglio martesana, su un lato il fiume dall'altro case e verde, nessuna
strada carrabile in vista. Siamo ormai in periferia spinta, direttrice
nord est. C'è profumo di verde e di acqua fangosa. E' la prima volta che
la massa si allontana così tanto dal traffico, ma ogni tanto ci vuole.
Momenti di commozione estetica con l'arrivo al Parco della Martesana. La
grande tavola verde del parco si riempe lentamente di bici. Sembra di
stare a rotterdam. Su una lieve altura pratosa ci attendono le birre
ghiacciate. Gli ottoni danno fiato agli strumenti. Una voce di ragazza:
"ho visto una stella scadente!".
NOTA PER LA TRASPARENZA:
Incassi finali: nessuno ha voglia di contarli, sono per lo più in
monetaglia. Si stima siano una quarantina di euronzi. Li investiremo in
materiale ciclico per la ciclofficina bulcanica.
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