[Cm-crew] piccolo trattato di ciclosofia

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Autore: Toni i
Data:  
Oggetto: [Cm-crew] piccolo trattato di ciclosofia
W TORINO CM !!!
W BOLOGNA CM!!!

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"E se di fronte alla cancrena automobilistica si passasse all'azione senza 
troppi riguardi? Tutte le soluzioni ponderate e realistiche per cambiare la 
città sono state proposte.
    Lasciamo perdere per un attimo il realismo. Esaminiamo nel modo più serio 
possibile questa semplice premessa, lontano da indugi e da mezze misure 
all'acqua di rose:
TUTTA LA CIRCOLAZIONE AUTOMOBILISTICA IN CITTÀ' E' PROIBITA.
    La replica non tarderà, tagliente: è irresponsabile e attenta alle libertà 
individuali. E saremmo congedati con un manrovescio.
    Irresponsabile? Ma quello che è irresponsabile, economicamente, 
ecologicamente e umanamente, sono i milioni di ore persi negli stessi orari 
ogni giorno in intasamenti mostruosi. Sono i miliardi di litri di carburante 
inutilmente consumati stando fermi. Sono i bilioni di metri cubi di gas di 
scarico liberati nell'atmosfera. E' l'energia vitale di un'intera 
popolazione attiva inghiottita, e lo stress generato da ore di 
imbottigliamento.
    Attentato alle libertà? Quello che attenta alla libertà è lo stato attuale 
della circolazione che non permette più di circolare. E' l'egemonia 
dell'automobile che, di fatto, non ammette coesistenza con altri mezzi di 
trasporto. Questi sono i gravi attentati al diritto di respirare.
    Questa misura, in apparenza coercitiva, ripristinerebbe infatti la vera 
libertà di movimento tramite la realizzazione di una rete di trasporti 
ingegnosa, che un'inflazione automobilistica non permette neppure più di 
immaginare.
    E forse è proprio questo il diritto dell'uomo più minacciato: il diritto 
d'immaginare. In città, la macchina ha imposto la sua presenza a un punto 
tale che non si immagina che ci sia stata una vita che l'ha preceduta, né 
che possa essercene una dopo."


                                  *
"La pratica della bicicletta è una messa in scena (in sella). Una lettura 
del mondo alla luce di una lampadina sul parafango anteriore, alimentata 
dalle fusa della dinamo. Mentre troppo spesso ci è stato imposto il fascio 
brutale, in posizione abbaglianti, dei bolidi notturni. Noi militiamo per un 
pensiero che, come il fanalino vacillante di una bicicletta in aperta 
campagna, preserva tutti i misteri di un'oscurità avvolgente, più complice 
che nemica, e che non cerca di fare concorrenza al chiarore dell'alba laggiù 
all'orizzonte, ma al contrario, con umiltà, lascia che sviluppi tutta la sua 
magia oro e azzurra. Una presenza discreta e sensibile.
    Mentre il bisturi luminoso del vostro GTI al ritorno dai locali notturni 
inciderà tutte queste sfumature in sezioni a vivo color giallo fluorescente, 
tracciando senza tregua confini affilati come rasoi tra l'ombra e la luce, 
tra alleati e avversari, tra il bene e il male, e ipnotizzando coniglietti 
condannati in anticipo alla ghigliottina delle vostre ruote."


                                  *
"Mezzo di locomozione fisico, certo la bicicletta è soprattutto un mezzo di 
locomozione della coscienza. E il principio ciclosofico fondamentale è: ogni 
corpo su una bicicletta assiste allo spostamento del proprio sguardo sul 
mondo.
    All'esterno, ci si sposta in bicicletta. Ma all'interno, è la bicicletta 
che ci sposta."


brani scelti tratti da: Piccolo Trattato di Ciclosofia : il Mondo Visto dal
Sellino / Didier Tronchet


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