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Szerző: Alessandro Presicce
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La falsa promessa

A 6 anni dal Vertice FAO sull'alimentazione, l'obiettivo =E8 ancora =
lontano



Declaration of the World Food Summit

"We, the Heads of State and Government, or our representatives, gathered =
at the World Food Summit at the inivitation of the Food and Agriculture =
Organisation of the United Nations, reaffirm the right of everyone to =
have access to safe and nutritious food, consistent with the right to =
adequate food and the fundamental right of everyone to be free from =
hunger...."


Questo documento rappresenta l'analisi della Rete di Lilliput sul =
vertice della FAO che si svolger=E0 a Roma nel giugno 2002.

Il testo spiega l'obiettivo del vertice, la partecipazione all'NGO Forum =
che si svolger=E0 in contemporanea ad esso, alcuni aspetti =
dell'agricoltura che riteniamo di particolare importanza al fine di =
raggiungere l'obiettivo di non avere pi=F9 persone senza cibo su questo =
pianeta. In particolare viene messa in evidenza l'incompatibilit=E0 fra =
le politiche del commercio internazionale e tale obiettivo.

La Rete ritiene che i governi che parteciperanno al Vertice, debbano =
sedere ai tavoli di Ginevra (WTO) e di Bruxelles (per quanto riguarda i =
Paesi membri dell'UE) con i medesimi obiettivi perseguiti in sede FAO =
cos=EC da poter dare concretezza alle solenni dichiarazioni di principio =
firmate in questo consesso.

In caso contrario, ogni riaffermazione del "diritto di ciascuno di avere =
accesso a cibo sano e nutriente" rimarr=E0 una dichiarazione falsa e =
retorica.=20


Introduzione

La FAO =E8 l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e =
l'agricoltura.
Dal 10 al 13 giugno ospiter=E0, presso la sua sede di Roma, il Vertice =
Mondiale sull'Alimentazione: cinque anni dopo.

Originariamente programmato per i giorni 5-9 novembre 2001, il vertice =
=E8 stato rinviato sulla scia degli attacchi dell'11 settembre negli =
Stati Uniti ed in seguito alle titubanze del governo Italiano dopo il G8 =
di Genova. Questo spiega perch=E9 il titolo del vertice parli di cinque =
anni nonostante siano passati sei anni dall'incontro del 1996.

Al Vertice Mondiale sull'Alimentazione del 1996 i rappresentanti di 185 =
paesi e della Comunit=E0 Europea s'impegnarono a operare per cancellare =
la fame dalla faccia della terra e, come prima tappa, fissarono =
l'obiettivo di dimezzare il numero degli affamati entro il 2015.=20

Qual'=E9 l'obiettivo del Vertice ? "Questo evento si propone di dare un =
nuovo slancio agli sforzi compiuti su scala mondiale in favore di chi ha =
fame", dice il dr. Jacques Diouf, il Direttore Generale della FAO =
"Dobbiamo trovare la volont=E0 politica e le risorse finanziarie per =
combattere la fame. La comunit=E0 internazionale ha ripetutamente =
dichiarato il suo impegno a estirpare la povert=E0. L'eliminazione della =
fame =E8 un primo, essenziale passo in questa direzione".

La FAO rileva che gli ultimi dati indicano che il numero delle persone =
denutrite sta diminuendo a un ritmo medio di soli 6 milioni di unit=E0 =
l'anno, di molto inferiore al tasso di 22 milioni l'anno necessario per =
raggiungere l'obiettivo fissato dal Vertice Mondiale sull'Alimentazione.

"Ai leader del mondo si chieder=E0 di delineare le misure necessarie per =
raggiungere l'obiettivo, e di avanzare suggerimenti circa il come =
accelerare il processo. Ci si aspetta inoltre che esaminino le maniere =
di aumentare le risorse disponibili per lo sviluppo agricolo e rurale".


L'NGO Forum

Il Forum =E8 intitolato "NGO/CSO Forum per la sovranit=E0 alimentare". =
Avr=E0 luogo dall'8 al 13 Giugno 2002. Sara' il Forum della societ=E0 =
civile e si occuper=E0 di:

a. Diritto al cibo e alle risorse (compreso il diritto alla terra, =
all'acqua, alla biodiversit=E0; i diritti dei lavoratori del settore =
agroalimentare, i diritti dei popoli nativi);

b. Modelli alternativi di agricoltura (con una critica al modello =
industrialista, presentazione delle alternative esistenti, nuove =
tecnologie e OGM);

c. Sovranit=E0 alimentare (includendovi la democrazia, la =
partecipazione ed il diritto dei popoli a decidere la propria politica =
alimentare, di sviluppo agricolo, di mercato e dei prezzi, la lotta al =
dumping, la salubrit=E0 degli alimenti).

Al forum parteciperanno almeno organizzazioni sociali di tutto il mondo =
secondo un sistema di quote che garantir=E0 una presenza maggioritaria =
dei rappresentanti del Sud.

Il Comitato italiano ha istituito sei gruppi di lavoro:

1) Biotecnologie: OGM, brevettazione della vita, impatto delle colture =
transgeniche sui sistemi agrari italiani e europei; promozione delle =
campagne internazionali - per la ratifica del Trattato Internazionale =
sulle Risorse genetiche per l'Agricoltura e l'Alimentazione (IUGRAN) - =
GMO moratorium - No Patents on life;


(2) Riforma PAC/ sostenibilit=E0 sociale ambientale ed economica: nuovi =
modelli di produzione, centralit=E0 del modello agroecologico di =
produzione e dell'agricoltura contadina e della sua organizzazione =
produttiva;


(3) Riforma PAC/ sovvenzioni alle esportazioni, dumping e =
privatizzazione delle risorse (acqua, risorse genetiche); promozione =
della campagna internazionale contro il dumping;

(4) Sovranit=E0 alimentare e diritto ad un cibo sano e giusto per tutti =
(il codice di condotta internazionale, qualit=E0 alimentare, rispetto =
delle tipicit=E0 delle produzioni, forme di commercializzazione: nuovi =
rapporti consumatori/ produttori, tracciabilit=E0);=20

(5) Guerre e diritto dei popoli a nutrire se stessi. Controllo militare =
delle risorse naturali e uso militare del cibo, aiuti alimentari, =
emergenza, riabilitazione, ricostruzione e promozioni di iniziative di =
cooperazione con i partner del Sud del mondo


(6) Diritti dei lavoratori agricoli e difesa dei loro rappresentanti; =
promozione della campagna internazionale per la liberazione dei =
sindacalisti agricoli e militanti contadini e dei popoli nativi =
incarcerati.

La Rete di Lilliput ha aderito all'NGO Forum e sta partecipando =
attivamente ai gruppi di lavoro.


I numeri della fame


a.. Oggi 792 milioni di persone nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) =
soffrono la fame in modo cronico.


b.. Circa tre quarti vivono in aree rurali, molti in zone di conflitto =
e pi=F9 del 60% sono donne.


c.. Il loro numero =E8 maggiore in Asia ma 18 dei 32 Paesi pi=F9 in =
crisi sono Paesi Africani.


d.. 32 bambini su 100 soffrono di malnutrizione.


e.. Il 70% degli africani vivono di agricoltura; gli aiuti in questo =
settore sono scesi del 40% dal 1980.


f.. Le guerre causano una riduzione della produzione agricola; =E8 =
stato stimato che i conflitti armati siano "costati" al settore agricolo =
4,3 miliardi i dollari all'anno fra il 1970 e il 1977.


Donne e agricoltura

"Senza le donne saremmo tutti affamati", dice un proverbio africano.

Questa affermazione non vale solo per questo continente; abbiamo gi=E0 =
detto, che il 60% delle persone che soffrono la fame sono donne, =
dobbiamo aggiungere che a coltivare la terra, nel mondo, sono in gran =
parte le donne. In Africa sub sahariana si calcola che siano l'80% della =
forza lavoro, cos=EC come nei Caraibi.

In Asia il riso =E8 coltivato per il 90% da loro.

Pertanto la produzione mondiale di riso, frumento, mais legumi e =
vegetali viene dalle loro mani.

Eppure quando si parla di agricoltori, la percezione generale converte =
al maschile questo termine. I politici quando parlano di sviluppo e =
servizi agricoli dimenticano che le donne hanno piu' difficolt=E0 ad =
accedere a risorse come la terra, l'acqua, i crediti bancari e la =
tecnologia e che la discriminazione di cui soffrono in tutti questi =
campi (e si aggiunga quella nel campo dell'educazione) riducono la =
sicurezza alimentare di tutti.


C'e' abbastanza cibo per tutti ?

Se il cibo prodotto nel mondo "fosse diviso equamente fra gli abitanti =
[del pianeta], uomini, donne e bambini potrebbero consumare ciascuno =
2,760 chilocalorie ogni giorno", ha dichiarato Jacques Diouf, direttore =
generale della FAO.

Ancora oggi, molte persone, pensano alla fame come a scarsit=E0 di cibo, =
mentre la fame =E8 diseguaglianza distributiva, conseguenza di politiche =
nazionali e soprattutto internazionali che, insieme ad altri fattori, =
fanno s=EC che pur avendo abbastanza cibo per sfamare tutti, 800 milioni =
di persone sono alla fame.


L'acqua

L'acqua =E8 considerata come una delle risorse di cui avremo maggior =
penuria nel futuro.

L'Agricoltura =E8 una delle attivit=E0 umane a cui l'acqua =E8 =
indispensabile e gi=E0 usa il 70% dell'acqua disponibile per gli usi =
dell'uomo. Il 10% dei prodotti agricoli viene coltivato allagando i =
terreni.

L'accesso all'acqua diventa un fattore fondamentale per la sicurezza =
alimentare e importante =E8 la costruzione di impianti di irrigazione, =
tenuto conto che in India il 70% delle coltivazioni dipende dal cielo ed =
in Africa il 90%.

Negli ultimi anni numerosi accordi internazionali, relativi al Commercio =
dei Servizi e agli Investimenti, vanno nella direzione di una =
privatizzazione dei servizi relativi all'acqua, sia quelli di =
progettazione e costruzione di impianti idrici, sia quelli di =
trattamento e depurazione, sia di distribuzione di acqua potabile.

Il GATS non vede ancora impegni sottoscritti dagli Stati relativi a =
quest'ultima categoria, ma nell'ambito dei negoziati per il suo rinnovo, =
l'Unione Europea si sta impegnando per la sua liberalizzazione, =
attraverso una riclassificazione dei servizi ambientali, per i quali al =
recente vertice di Doha, =E8 stato stabilito di negoziarne la =
liberalizzazione.

Non dimentichiamo, inoltre, i danni arrecati dai piani idroelettrici =
finanziati da banche, Agenzie di sostegno all'esportazione e dalla Banca =
Mondiale, caratterizzati da grandi dighe che hanno portato al =
prosciugamento di corsi d'acqua, inondazioni di terreni agricoli e =
foreste, sradicamento di intere popolazioni dalla propria terra.


L'ambiente

Abbiamo tutti chiaro che l'agricoltura trae dalla terra e dall'acqua le =
materie prime per ci=F2 che produce. L'ambiente =E8 la fonte del nostro =
cibo, non preoccuparsene non pu=F2 avere alcuna giustificazione.

I metodi di produzione agricola diventano cos=EC estremamente importanti =
perch=E9 una produzione intensiva che degrada il suolo e la fertilit=E0 =
dei terreni, che inquina attraverso l'uso di prodotti chimici e riduce =
la biodiversit=E0 attraverso la drastica riduzione delle specie =
coltivate, se nell'immediato pu=F2 portare ad un aumento della =
produzione di alimenti, porta ad ipotecare i raccolti degli anni futuri.

Troppa terra preziosa =E8 stata persa in questi anni applicando questi =
metodi, si parla di sette milioni di ettari ogni anno, soprattutto a =
causa di eccessivo pascolo di animali (per produrre carne di cui =
l'occidente eccede nei consumi) e per l'uso di pesticidi.

Un altro dei pericoli che minacciano l'agricoltura =E8 quello dei =
cambiamenti climatici. L'Intergovernmental Panel on Climate Change =
(IPCC) suggerisce che anche un piccolo aumento della temperatura =
significa una diminuzione della produzione agricola in molti paesi in =
via di sviluppo, soprattutto in Africa.

Ecco che il nostro stile di vita, la nostra impronta ecologica, ha =
conseguenze dirette sull'agricoltura e sulla riduzione della fame nel =
mondo.


Biotecnologie, brevetti e sicurezza alimentare

C'=E8 una pratica molto elementare, che chi ha un piccolo orto =
probabilmente ancora fa o faceva sino a qualche anno fa: estrarre e =
conservare i semi per la semina dell'anno successivo. Questa semplice =
pratica =E8 stato uso quotidiano da sempre per gli agricoltori di ogni =
parte del pianeta ed ancora lo =E8 per molti milioni di loro; ma =E8 una =
pratica che recenti accordi internazionali vietano, certamente non per =
favorire l'autosufficienza alimentare, ma per generare profitti ai =
detentori dei brevetti.

Perch=E9 queste regole sono un ostacolo contro la lotta contro la fame ? =
Perch=E9 applicare le regole per la difesa dei diritti di propriet=E0 =
intellettuale aumenta le difficolt=E0 e i costi di un agricoltore; =
difficolt=E0 e costi che si fanno proibitivi per la popolazione che vive =
in aree rurali, spesso sotto la soglia di povert=E0.

E quando parliamo di sicurezza alimentare includiamo la protezione della =
biodiversit=E0. Le risorse genetiche dell'agricoltura stanno sparendo =
alla velocit=E0 dell'1-2% all'anno e si stima che dall'inizio del secolo =
scorso siano state abbandonate circa il 75% delle coltivazioni agricole. =
Complessivamente, oggi solo otto colture garantiscono il 75% del cibo =
mondiale.

La distruzione della diversit=E0 favorisce le infestazioni e le =
malattie: sono pi=F9 di 70mila le specie infestanti, che arrivano a =
distruggere il 40% del raccolto mondiale. Negli ultimi 40 anni, i danni =
alle colture provocati dagli insetti sono raddoppiati, malgrado l'uso di =
pesticidi sia decuplicato (Pimental et al. in Bio-science, dic 1997).

La biodiversit=E0 ha vigilato sulla sicurezza del nostro cibo =
proteggendolo dagli attacchi delle malattie che periodicamente =
colpiscono i raccolti. Negli anni Settanta un virus patogeno per le =
piante (genere Tenuivirus) ha distrutto pi=F9 di 116mila ettari di =
coltivazioni di riso in Indonesia, India, Sri Lanka, Vietnam e =
Filippine, per poi essere controllato grazie alla resistenza del riso =
selvatico Oryza Nivara. Se questa variet=E0 selvatica non fosse stata =
preservata in India, la sicurezza alimentare di milioni di persone =
sarebbe stata messa a repentaglio.

La biodiversit=E0 garantisce anche le cure a quei tre miliardi di =
persone che dipendono dalle medicine tradizionali per il trattamento =
delle malattie. In India e Cina, l'80-90% di queste cure si basa sulla =
conoscenza dei principi attivi delle piante.

La civilizzazione industriale invece si serve dei doni della =
biodiversit=E0 abusandone e considerandoli semplicemente come fonti di =
profitto. Dal 1995, il TRIPs, l'Accordo WTO che regola i diritti di =
propriet=E0 intellettuale, impone ad ogni Stato aderente l'adozione di =
una legislazione per garantire regole "minime" per la salvaguardia dei =
brevetti per 20 anni. E' stabilita anche la brevettabilit=E0 di piante =
ed animali. I Paesi del Nord affermano che il TRIPs =E8 flessibile =
perch=E9 non obbliga a uno specifico sistema di protezione, ma poi non =
fanno che insistere perch=E9 i PVS adottino il sistema UPOV, un sistema =
che, nella versione rinnovata nel 1991, obbliga a 20 anni di protezione =
e vieta la pratica della conservazione, dello scambio e del riutilizzo =
delle sementi. Occorre poi ricordare che altri Accordi (il NAFTA, il =
FTAA in fase di negoziato, l'accordo bilaterale fra UE e Messico, solo =
per citarne alcuni) sono o mirano ad essere ancor pi=F9 restrittivi del =
TRIPs.

L'effetto di queste regole =E8 quello di concentrare il potere sull'uso =
delle sementi nelle mani di poche societ=E0 e vanno chiaramente nella =
direzione contraria agli obiettivi della FAO.

Relativamente agli organismi geneticamente modificati, la tesi sostenuta =
da sempre dalle societ=E0 produttrici, che il loro sviluppo sia =
indispensabile per sfamare la crescente popolazione del pianeta, si =
scontra con l'evidenza dei prodotti sinora commercializzati. Prodotti =
per nulla adatti a crescere in terreni poveri, in condizioni di =
scarsit=E0 d'acqua e senza massiccio uso di fertilizzanti; prodotti =
senza alcun miglioramento nutritivo, semplicemente resistenti al =
trattamento con antiparassitari prodotti dal medesimo produttore della =
semente.

Il tanto pubblicizzato riso "golden rice", arricchito di betacarotene, =
spacciato come miracolosa cura per la cecit=E0 derivante da carenza di =
vitamina A si =E8 rivelato una grande bufala. Ci si =E8 infatti accorti =
che un bambino per soddisfare il proprio fabbisogno di vitamina avrebbe =
dovuto ingurgitare circa 6 chili di riso al giorno ! Ammesso anche di =
ingozzarlo a tal punto ne sarebbe scaturito un scompenso alimentare per =
mancanza di grassi e proteine, determinando altri problemi nutrizionali.

Riteniamo che esistano metodi di coltivazione alternativi in grado non =
solo di produrre cibi pi=F9 sani, ma soprattutto, di rispettare =
l'ambiente, di essere compatibili con la produzione in piccole unit=E0 =
agricole e di avere nel lungo periodo le stesse rese, se non addirittura =
superiori, alla produzione agricola industriale.


Agricoltura biologica in Kenya



a.. L'agricoltura biologica riduce i costi per sementi, fertilizzanti =
chimici e pesticidi


b.. =E8 conservazione delle risorse (la conservazione di acqua e terra =
=E8 essenziale in agricoltura)


c.. =E8 aumento della produzione di cibo e riduzione della povert=E0


d.. =E8 allevamento del bestiame con un'alimentazione bilanciata e =
rispetto degli animali


e.. =E8 una tecnologia che rende pi=F9 autosufficiente l'agricoltore, =
rendendolo meno dipendente dalle societ=E0 produttrici di sementi, =
fertilizzanti e pesticidi


(tratto da Organic farming in Kenya, by John Wanjau Njoroge, KIOF Kenya)




Le societ=E0 biotecnologiche si riforniscono nei Paesi del Sud, =
prelevando la materia prima per i loro organismi. Secondo gli =
ambientalisti Robert e Christine Prescott- Allen, dal 1976 al 1980 le =
variet=E0 selvatiche hanno contribuito all'agricoltura Usa per 340 =
milioni di dollari l'anno.

Ma queste risorse non dovrebbero essere di propriet=E0 di stati sovrani =
e dei loro popoli, come dichiara la Convenzione ONU sulla biodivesit=E0 =
?

"Secoli di innovazione vengono travolti per concedere diritti =
monopolistici sulle forme di vita a chi manipola i geni con le nuove =
tecnologie, con ci=F2 stabilendo la supremazia del loro contributo =
rispetto all'apporto di intelligenza di generazioni di contadini del =
terzo Mondo, che per pi=F9 di diecimila anni hanno lavorato a favore =
della conservazione, domesticazione, ibridazione e sviluppo delle =
risorse genetiche animali e vegetali".

Le regole contenute nel TRIPs ed in altri accordi internazionali sono =
perci=F2 in diretto conflitto con la Convenzione di Rio e con la =
Convenzione sulla diversit=E0 biologica (CBD), ma soprattutto lo sono =
verso il diritto, sancito dalla FAO, che ogni essere umano possa vivere =
alimentandosi con quanto la terra produce.


Il commercio dei prodotti agricoli

Se negli anni '60 e '70 l'invito rivolto ai Paesi era verso =
l'autosufficienza (food self-sufficiency), negli anni seguenti la nuova =
indicazione era verso la "food self-reliance", concetto che potremmo =
cosi' riassumere: non stare a produrre tutto quello che ti serve, =
concentrati sui prodotti che sai produrre meglio ed esportali, con i =
guadagni importa il cibo che ti manca.

Nel vertice FAO del 1996 venne ribadito che il commercio era un =
ingrediente essenziale per la sicurezza alimentare.

Bisogna considerare per=F2 che solo il 10% della produzione agricola =
viene commerciata ed il 70% del commercio e' fra Paesi sviluppati. La =
quota dei PVS sta crescendo ma come import. Questi Paesi esportano =
prodotti tropicali mentre importano frumento, riso e mais. L'80% del =
frumento e del riso commercializzato =E8 importato da PVS.

Eppure la maggior parte di essi =E8 o pu=F2 essere autosufficiente. =
L'India ad esempio produce abbastanza cibo per sfamare tutti i suoi =
abitanti ma anziche' farlo, lo esporta o lo lascia marcire nei suoi =
depositi .

L'esportazione, per molti Paesi =E8 fondamentale per ottenere valuta =
pregiata che per=F2 generalmente non si indirizza verso la riduzione =
della povert=E0 ma verso altri canali, compreso quello del rimborso del =
debito estero.

L'aumento della produzione inoltre causa una riduzione dei prezzi col =
risultato di aumentare lo sfruttamento della terra a parit=E0 o a =
riduzione del reddito dell'agricoltore.

Occorre che l'agricoltura diventi una importante priorit=E0 per questi =
Paesi e che siano liberi nel determinate le loro politiche agricole =
senza le costrizione dei Piani di aggiustamento strutturali e le regole =
degli accordi WTO.


La liberalizzazione del commercio

La liberalizzazione del commercio inizi=F2 nei PVS all'inizio degli anni =
'80 sotto la pressione dei piani di aggiustamento di FMI e BM (i SAPs), =
piani che richiedevano la liberalizzazione dei mercati, secondo la ben =
conosciuta affermazione che massimizzare il commercio internazionale =
riduce i prezzi e stimola la crescita economica e che la =
liberalizzazione dei mercati =E8 fonte di benefici per tutti.

Nella maggior parte dei PVS questo non =E8 accaduto, specialmente in =
Africa dove i benefici del free-trade ancora sono attesi con impazienza. =
Le statistiche ci dicono che fra il '60 e l'80 il reddito pro capite =
nell'Africa sub sahariana era cresciuto di un terzo mentre, dopo =
l'applicazione dei SAPs e delle politiche liberiste, fra il 1980 e il =
1977, =E8 sceso di un quarto.

L'abbattimento delle barriere ha portato ad un aumento delle =
importazioni, mentre le possibilit=E0 di esportare sono rimaste =
difficoltose. Perche' ?

Perch=E9, come qualcuno ha commentato, aprire i mercati "=E8 stato come =
mettere un coniglio ed una tigre nella stessa gabbia", creando un =
"terreno di gioco" su cui grossi produttori occidentali ed agricoltori =
del Sud hanno giocato la stessa partita. Si aggiungano le difficolt=E0 =
ad ottemperare agli standard imposti dai paesi sviluppati e la costante =
diminuzione dei prezzi delle materie prime e si comprende perch=E9 le =
agricolture di questi Paesi sono rimaste al palo.

Inoltre, la pressione ad esportare ha creato danni per l'eccessivo =
sfruttamento della terra migliore, per l'uso crescente di prodotti =
chimici, per l'abbandono di colture locali, tanto da poter dire che la =
liberalizzazione ha aumentato la povert=E0.


Un agricoltore etiope coltiva sul suo terreno caff=E8 insieme a patate, =
mais e banane. Il caff=E8 =E8 la sua unica fonte di denaro ma il suo =
prezzo =E8 crollato a poco pi=F9 di un dollaro al chilo a met=E0 2001.

Il "prezzo di mercato" lo ha costretto a vendere Il raccolto del 2000 a =
36 centesimi al chilo, molto meno di quanto ha speso per produrlo: 90 =
centesimi al chilo !


L'elevata competitivit=E0 dei prodotti stranieri disincentiva la =
produzione interna. Uno studio degli Amici della Terra sull'Uruguay, =
rivela che prima dell'apertura del mercato i piccoli produttori di latte =
e derivati trovavano sbocco sul mercato interno ed estero, attraverso la =
cooperativa nazionale dei produttori di latte, a cui aderivano 6.500 =
piccoli produttori (l'80% degli aderenti). L'arrivo di marchi come =
Parmalat, Nestl=E9 e Unilever, con i loro prodotti di minor prezzo, ha =
mutato la situazione, causando un aumento del latte importato e la crisi =
delle aziende a conduzione familiare.

Molti altri studi confermano tutto questo evidenziando il tremendo =
impatto delle politiche agricole incentivate dalla Banca Mondiale, dal =
Fondo Monetario Internazionale e dal WTO, attraverso l'Accordo sul =
commercio dei prodotti agricoli.


L'Accordo Agricolo

"E' importante per la nostra nazione produrre - per aumentare il cibo =
per nutrire il nostro popolo. Potete immaginare un paese incapace di =
produrre abbastanza cibo per sfamare il proprio popolo? Sarebbe una =
nazione soggetta alle pressioni internazionali. Sarebbe una nazione a =
rischio. Perci=F2 quando parliamo di agricoltura Americana, stiamo =
davvero parlando di un elemento della sicurezza nazionale".

George W.Bush, note sul futuro degli agricoltori americani, 27 giugno =
2001


L'Accordo sull'Agricoltura (Agreement on Agricolture AoA) =E8 uno dei =
tanti accordi scaturiti dall'Uruguay Round, il ciclo di negoziati che =
port=F2 alla nascita dell'organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ed =
=E8 entrato in vigore il 1 gennaio 1995.=20

Per cosa =E8 stato scritto? "per instaurare un sistema di scambi =
agricoli equo e orientato verso il mercato"; cos=EC recita il preambolo =
dell'accordo.


I negoziatori non avevano in mente politiche agricole tese a garantire =
l'accesso al cibo a tutti gli abitanti del pianeta, piuttosto avevano in =
mente di inserire le politiche agricole nella filosofia che animava il =
GATT e a favorire la crescita del commercio, considerandola necessaria =
alla crescita economica globale.

Ma soprattutto, visto che i negoziatori in prima fila erano i Paesi =
dell'Unione Europea e gli Stati Uniti, l'AoA venne scritto pensando ai =
loro problemi di sovrapproduzione, esattamente opposti a quelli di chi =
ha fame. Ne scatur=EC un testo falsamente liberale, sostanzialmente in =
grado di offrire nuovi sbocchi sul mercato mondiale alle loro produzioni =
agricole.

Qualcuno fa notare che il preambolo cita, nella sua parte finale "gli =
aspetti non commerciali, tra cui la sicurezza alimentare e la =
necessit=E0 di tutelare l'ambiente", ma nel testo non vi sono =
indicazioni che vincolino a questa dichiarazione di principio.


L'AoA impegna i Paesi membri a:


1.. ridurre i sostegni al settore agricolo del 20% (per i PVS del 13%)


2.. ridurre le spese per i sussidi all'esportazione del 36% in sei =
anni, (del 24% in 10 anni per i PVS)


3.. ridurre il volume dei sussidi all'esportazione del 21%


4.. convertire tutte le barriere non tariffarie in dazi doganali, =
quindi ridurli del 36% in sei anni (del 24 in 10 anni per i PVS)


5.. aumentare la percentuale di consumo domestico coperta dalle =
importazioni del 5% entro il 2000 per ogni prodotto con una percentuale =
di importazione inferiore al 3%.


I 43 Paesi con un reddito annuo pro capite inferiore a 500 dollari sono =
esentati dai primi tre punti ma ovviamente subiscono le tariffe =
stabilite dagli altri Paesi e devono provvedere a garantire il minimo =
accesso alle importazioni.


Quali sono stati gli effetti dell'Accordo nei suoi primi anni di vita ?

Possiamo dire che sono coerenti con le aspettative dei suoi promotori, =
perch=E9 i sussidi dei Paesi del Quad non sono diminuiti, ma essendo =
diminuiti quelli altrui hanno potuto beneficiare di un maggiore accesso =
ai mercati esteri.

Oggi non c'=E8 settore del commercio internazionale cos=EC distorto =
quanto quello agricolo.

Tutti i Paesi Sviluppati hanno diligentemente trasformato in tariffe le =
loro barriere non tariffare col risultato di portare le tasse su alcuni =
prodotti a valori elevati, vicini al 300 - 400%, rendendo proibitivo il =
loro import eccetto che per la quantit=E0 coperta dalla tariffa pi=F9 =
bassa.

Gli Stati Uniti tra il dire ed il fare....


Il congresso USA, appoggiato dall'amministrazione Bush ha recentemente =
varato un imponente piano di sussidi all'agricoltura per un valore di =
180 miliardi di dollari in 10 anni da aggiungersi alle gi=E0 imponenti =
risorse dedicate al settore.

Come spiegato nel testo, i sussidi all'agricoltura nei paesi =
industrializzati hanno delle ripercussioni tremende sui poveri del =
mondo. L'amministrazione USA ha ancora una volta dimostrato quanto ampio =
=E8 lo spazio che separa i buoni propositi di liberalizzare =
l'agricoltura e di dimezzare il numero dei poveri entro il 2015 dagli =
atti concreti intrapresi a difesa delle potenti lobby agricole =
americane. La maggior parte di questi sussidi finir=E0, infatti, nelle =
tasche del 10% degli agricoltori nord americani. Solo per la =
coltivazione del cotone, il loro reddito medio aumenterebbe ben oltre =
gli attuali 35 mila dollari dei quali gi=E0 un terzo sono coperti con i =
sussidi statali. Secondo uno studio, il numero di poveri nel Burkina =
Faso potrebbe essere ridotto alla met=E0 nel giro di sei anni se i =
sussidi alla produzione del cotone venissero eliminati completamente. =
Attualmente, il reddito medio del Burkina Faso ammonta a meno di un =
dollaro pro capite al giorno. Evidentemente gli elettori del paese =
Africano non hanno usato argomenti abbastanza convincenti da persuadere =
i membri del congresso americano delle loro ragioni.


I PVS lamentano poi che i dazi sui prodotti semilavorati (ad esempio il =
cacao in polvere o il cioccolato) sono molto superiori alle materie =
prime (le fave di cacao), ostacolando lo sviluppo di una industria di =
trasformazione, fondamentale per la loro crescita economica.=20

Sul fronte dei sussidi all'esportazione, infine, l'AoA ha mancato =
completamente l'obiettivo.


I sussidi dei Paesi dell'OCSE


Se facciamo un calcolo di tutti i sussidi agricoli, otteniamo che:


a.. l'Unione Europea =E8 passata da un valore di 100.687 milioni di =
euro come media negli anni 86-88 (prima del termine dell'Uruguay Round) =
a 121.553 milioni nel '99;=20


b.. Gli USA sono passati da 62.537 milioni di euro ('86-99) a 90.564 =
milioni nel 1999.

Globalmente i paesi OCSE nel 1999 hanno speso 334.037 milioni di euro =
per sostenere la loro agricoltura mentre negli anni '86-'88 spendevano =
mediamente 217.216 milioni l'anno.

(dati tratti da Agricultural Policies in OECD Countries: Monitoring and =
Evaluation 2001 Edition).




Per dare un significato alle cifre spese per sovvenzionare =
l'agricoltura, si pensi che:


a.. i sostegni agricoli dei Paesi dell'OCSE superano il reddito totale =
di quella parte di popolazione mondiale che vive sotto la linea di =
povert=E0 fissata dalla Banca Mondiale nel valore di un dollaro al =
giorno, pari a un miliardo e duecento milioni di persone.


b.. Il programma di "emergenza" per il pagamento degli agricoltori =
statunitensi supera il budget ONU per gli aiuti umanitari.


Come descrive Oxfam, nel recente "Rigged rules and double standards", =
"durante i negoziati dell'Uruguay Round, i negoziatori europei e =
statunitensi ridussero il dibattito sulla liberalizzazione del commercio =
agricolo a un gioco semantico. Mentre concordavano sul principio di =
riduzione dei sussidi, procedevano a cambiare la definizione di sussidio =
in modo da poter continuare come sempre avevano fatto".


L'effetto dei rilevanti sostegni agricoli si traduce sul mercato =
mondiale nel fenomeno del dumping, cioe' nell'esportazione di prodotti =
sottocosto.


Vendite sottocosto:


Premesso che la definizione dei livelli di dumping non =E8 facile, si =
stima che:


a.. USA ed UE, esportatori della met=E0 della produzione di frumento =
commercializzato, lo vendano ad un prezzo rispettivamente inferiore del =
46% e del 34% dei costi di produzione.


b.. Gli USA sono i maggiori esportatori di mais e lo esportano ad un =
prezzo inferiore del 20% del costo di produzione


c.. L'UE =E8 invece il maggior esportatore di latte scremato, che =
esporta ad un prezzo quasi dimezzato rispetto ai costi di produzione.


d.. L'UE =E8 anche il maggior esportatore di zucchero, in questo caso =
il prezzo d'esportazione copre solo un quarto del costo di produzione.




Riassumendo, la riforma stabilita dall'AoA ha favorito gli esportatori =
limitando la possibilit=E0 di sostenere lo sviluppo della produzione =
interna, se non tramite pagamenti diretti da parte dei Governi, opzione =
difficilmente applicabile dai Paesi in via di sviluppo, affetti da =
deficit cronico.


Conclusione

Nel 1996 i governi riconobbero che la sicurezza alimentare "=E8 un =
compito complesso la cui primaria responsabilit=E0 rimane ai singoli =
governi" e i delegati concordarono che il cibo non sarebbe stato usato =
come strumento di pressione politica o economica.

Nel Plan of Action, l'impegno numero 4 (Commitment 4) parla =
specificatamente del commercio internazionale come elemento chiave per =
la sicurezza alimentare.=20

Il punto 38 afferma che l'AoA offre opportunit=E0 ai Paesi sviluppati e =
a quelli in Via di sviluppo di trarre beneficio da appropriate politiche =
commerciali.


Ebbene, a sei anni dall'entrata in vigore di questo accordo occorre =
riconoscere che per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti al =
Vertice Mondiale sull'Alimentazione, l'AoA rappresenta un ostacolo. =
Cos=EC come lo sono il TRIPs ed altri Accordi regionali e bilaterali =
relativi al settore dei diritti di propriet=E0 intellettuali.

Costituiscono una minaccia anche i negoziati in corso per il rinnovo del =
GATS e numerosi accordi bilaterali sugli investimenti, nelle parti che =
tendono a trasformare l'acqua da diritto essenziale di ogni essere =
umano, a bene di consumo con un prezzo stabilito dal mercato.


Pertanto riteniamo che un eventuale Piano di azione stabilito in =
occasione del vertice di giugno dovr=E0 impegnare i Paesi firmatari a:


a.. negoziare in sede di WTO una nuova versione dell'AoA che sia =
funzionale all'obiettivo di sfamare tutti gli abitanti del pianeta ed a =
garantire ad ogni paese il diritto alla sicurezza alimentare.

Questo impegno richiede che:


    a.. i Paesi Sviluppati, USA ed UE in testa, avviino la conversione =
della loro agricoltura privilegiando la qualit=E0 rispetto alla =
quantit=E0;



    b.. ai PVS sia riconosciuto il diritto di poter utilizzare tutti gli =
strumenti per salvaguardare la loro sicurezza e sovranit=E0 alimentare =
anche se questi si dovessero rivelarsi distorsivi del commercio, =
utilizzando la famosa development box;



    c.. siano proibiti i sussidi diretti all'esportazione;



    d.. l'esportazione dei prodotti da mercati con forti sostegni =
interni sia attuata con meccanismi che stabiliscano prezzi =
d'esportazione comprensivi di questi sostegni;



    e.. i dazi applicati dai Paesi Sviluppati sui prodotti esportati dai =
PVS, in particolare dai Paesi meno Sviluppati, siano ridotti al minimo o =
eliminati, e che ci=F2 sia applicato anche ai semilavorati.




a.. Far s=EC che in sede di revisione del GATS ed in ogni sede di =
negoziazione di accordi internazionali sui servizi e sugli investimenti =
sia sancito il diritto di accesso all'acqua e siano stabilite regole per =
la sua applicazione.



a.. Far s=EC che nella regolamentazione dei diritti di propriet=E0 =
intellettuale:


    a.. piante, animali, microorganismi e tutti gli altri organismi =
viventi, e loro parti, non possano essere brevettati e che la stessa =
cosa valga per i processi naturali che producono piante animali e altre =
forme viventi;



    b.. Che la creazione di un sistema di protezione "sui generis", =
stabilita nel TRIPs per la protezione delle variet=E0 di piante, preveda =
la protezione delle innovazioni delle comunit=E0 indigene ed agricole =
dei paesi in via di sviluppo, coerentemente con la Convenzione sulla =
Biodiversita' (CBD) e gli intendimenti internazionali della FAO per la =
difesa delle pratiche agricole tradizionali (incluso il diritto di =
conservare e scambiare le sementi).



Si tratta di riconoscere i limiti e l'eccessiva semplificazione della =
teoria del libero commercio, consapevoli di una situazione mondiale =
complessa in cui ci sono diversi diritti da difendere, ma in cui il =
commercio deve essere strumento mentre la sicurezza e la sovranit=E0 =
alimentare devono divenire il fine.

In mancanza di un tale impegno, ogni riaffermazione del "diritto di =
ciascuno di avere accesso a cibo sano e nutriente" rimarr=E0 una =
dichiarazione falsa e retorica.


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<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=3D#ffffff background=3D"">
<DIV><B><FONT face=3DVerdana>
<P align=3Dcenter></P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D5>
<P align=3Dcenter>La falsa promessa</P></FONT><FONT face=3DVerdana =
size=3D2>
<P align=3Dcenter>A 6 anni dal Vertice FAO sull&#8217;alimentazione, =
l&#8217;obiettivo =E8=20
ancora lontano</P></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify>&nbsp;</P><B>
<P align=3Dcenter>Declaration of the World Food Summit</P></B>
<P align=3Djustify>&#8222;We, the Heads of State and Government, or our =
representatives,=20
gathered at the World Food Summit at the inivitation of the Food and =
Agriculture=20
Organisation of the United Nations, reaffirm the right of everyone to =
have=20
access to safe and nutritious food, consistent with the right to =
adequate food=20
and the fundamental right of everyone to be free from hunger...."</P>
<P align=3Djustify></P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D1>
<P align=3Djustify>Questo documento rappresenta l&#8217;analisi della =
Rete di Lilliput=20
sul vertice della FAO che si svolger=E0 a Roma nel giugno 2002.</P>
<P align=3Djustify>Il testo spiega l&#8217;obiettivo del vertice, la =
partecipazione=20
all&#8217;NGO Forum che si svolger=E0 in contemporanea ad esso, alcuni =
aspetti=20
dell&#8217;agricoltura che riteniamo di particolare importanza al fine =
di raggiungere=20
l&#8217;obiettivo di non avere pi=F9 persone senza cibo su questo =
pianeta. In=20
particolare viene messa in evidenza l&#8217;incompatibilit=E0 fra le =
politiche del=20
commercio internazionale e tale obiettivo.</P>
<P align=3Djustify>La Rete ritiene che i governi che parteciperanno al =
Vertice,=20
debbano sedere ai tavoli di Ginevra (WTO) e di Bruxelles (per quanto =
riguarda i=20
Paesi membri dell&#8217;UE) con i medesimi obiettivi perseguiti in sede =
FAO cos=EC da=20
poter dare concretezza alle solenni dichiarazioni di principio firmate =
in questo=20
consesso.</P>
<P align=3Djustify>In caso contrario, ogni riaffermazione del "diritto =
di ciascuno=20
di avere accesso a cibo sano e nutriente" rimarr=E0 una dichiarazione =
falsa e=20
retorica. </P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P><B>
<P align=3Djustify>Introduzione</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>La FAO =E8 l&#8217;Organizzazione delle Nazioni Unite =
per=20
l&#8217;alimentazione e l&#8217;agricoltura.<BR>Dal 10 al 13 giugno =
ospiter=E0, presso la sua=20
sede di Roma, <B>il Vertice Mondiale sull'Alimentazione: cinque anni=20
dopo.</P></B>
<P align=3Djustify>Originariamente programmato per i giorni 5-9 novembre =
2001, il=20
vertice =E8 stato rinviato sulla scia degli attacchi dell'11 settembre =
negli Stati=20
Uniti ed in seguito alle titubanze del governo Italiano dopo il G8 di =
Genova.=20
Questo spiega perch=E9 il titolo del vertice parli di cinque anni =
nonostante siano=20
passati sei anni dall&#8217;incontro del 1996.</P>
<P>Al Vertice Mondiale sull'Alimentazione del 1996 i rappresentanti di =
185 paesi=20
e della Comunit=E0 Europea s'impegnarono a operare per cancellare la =
fame dalla=20
faccia della terra e, come prima tappa, fissarono l'obiettivo di =
dimezzare il=20
numero degli affamati entro il 2015. </P>
<P align=3Djustify>Qual&#8217;=E9 l&#8217;obiettivo del Vertice ? =
"Questo evento si propone di=20
dare un nuovo slancio agli sforzi compiuti su scala mondiale in favore =
di chi ha=20
fame", dice il dr. Jacques Diouf, il Direttore Generale della FAO =
"Dobbiamo=20
trovare la volont=E0 politica e le risorse finanziarie per combattere la =
fame. La=20
comunit=E0 internazionale ha ripetutamente dichiarato il suo impegno a =
estirpare=20
la povert=E0. L'eliminazione della fame =E8 un primo, essenziale passo =
in questa=20
direzione".</P>
<P align=3Djustify>La FAO rileva che gli ultimi dati indicano che il =
numero delle=20
persone denutrite sta diminuendo a un ritmo medio di soli 6 milioni di =
unit=E0=20
l'anno, di molto inferiore al tasso di 22 milioni l'anno necessario per=20
raggiungere l'obiettivo fissato dal Vertice Mondiale =
sull'Alimentazione.</P>
<P align=3Djustify>"Ai leader del mondo si chieder=E0 di delineare le =
misure=20
necessarie per raggiungere l'obiettivo, e di avanzare suggerimenti circa =
il come=20
accelerare il processo. Ci si aspetta inoltre che esaminino le maniere =
di=20
aumentare le risorse disponibili per lo sviluppo agricolo e=20
rurale".</P></DIR></DIR></FONT><B><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify><BR>L&#8217;NGO Forum</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P>Il Forum =E8 intitolato "NGO/CSO Forum per la sovranit=E0 =
alimentare". Avr=E0 luogo=20
dall'8 al 13 Giugno 2002. Sara&#8217; il Forum della societ=E0 civile e =
si occuper=E0=20
di:</P>
<BLOCKQUOTE>a. <B>Diritto al cibo e alle risorse</B> (compreso il =
diritto alla=20
terra, all'acqua, alla biodiversit=E0; i diritti dei lavoratori del =
settore=20
agroalimentare, i diritti dei popoli nativi);<BR><BR>b. <B>Modelli =
alternativi=20
di agricoltura</B> (con una critica al modello industrialista, =
presentazione=20
delle alternative esistenti, nuove tecnologie e OGM);<BR><BR>c. =
<B>Sovranit=E0=20
alimentare</B> (includendovi la democrazia, la partecipazione ed il =
diritto=20
dei popoli a decidere la propria politica alimentare, di sviluppo =
agricolo, di=20
mercato e dei prezzi, la lotta al dumping, la salubrit=E0 degli=20
alimenti).</BLOCKQUOTE>
<P><BR>Al forum parteciperanno almeno</FONT><FONT face=3DVerdana =
color=3D#0000ff=20
size=3D2> </FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>organizzazioni sociali di =
tutto il=20
mondo secondo un sistema di quote che garantir=E0 una presenza =
maggioritaria dei=20
rappresentanti del Sud.</P>
<P>Il Comitato italiano ha istituito sei gruppi di lavoro:</P>
<P>1) Biotecnologie: OGM, brevettazione della vita, impatto delle =
colture=20
transgeniche sui sistemi agrari italiani e europei; promozione delle =
campagne=20
internazionali - per la ratifica del Trattato Internazionale sulle =
Risorse=20
genetiche per l'Agricoltura e l'Alimentazione (IUGRAN) - GMO moratorium =
- No=20
Patents on life;</P>
<P><BR>(2) Riforma PAC/ sostenibilit=E0 sociale ambientale ed economica: =
nuovi=20
modelli di produzione, centralit=E0 del modello agroecologico di =
produzione e=20
dell'agricoltura contadina e della sua organizzazione produttiva;</P>
<P><BR>(3) Riforma PAC/ sovvenzioni alle esportazioni, dumping e =
privatizzazione=20
delle risorse (acqua, risorse genetiche); promozione della campagna=20
internazionale contro il dumping;</P>
<P>(4) Sovranit=E0 alimentare e diritto ad un cibo sano e giusto per =
tutti (il=20
codice di condotta internazionale, qualit=E0 alimentare, rispetto delle =
tipicit=E0=20
delle produzioni, forme di commercializzazione: nuovi rapporti =
consumatori/=20
produttori, tracciabilit=E0); </P>
<P>(5) Guerre e diritto dei popoli a nutrire se stessi. Controllo =
militare delle=20
risorse naturali e uso militare del cibo, aiuti alimentari, emergenza,=20
riabilitazione, ricostruzione e promozioni di iniziative di cooperazione =
con i=20
partner del Sud del mondo</P>
<P><BR>(6) Diritti dei lavoratori agricoli e difesa dei loro =
rappresentanti;=20
promozione della campagna internazionale per la liberazione dei =
sindacalisti=20
agricoli e militanti contadini e dei popoli nativi incarcerati.</P>
<P>La Rete di Lilliput ha aderito all&#8217;NGO Forum e sta partecipando =
attivamente=20
ai gruppi di lavoro.</P></DIR></DIR></FONT><FONT face=3DVerdana =
size=3D3>
<P></P><B>
<P align=3Djustify>I numeri della fame</P>
<UL></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>
<LI>Oggi 792 milioni di persone nei Paesi in Via di Sviluppo (PVS) =
soffrono la=20
fame in modo cronico.</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>Circa tre quarti vivono in aree rurali, molti in zone di conflitto =
e pi=F9=20
del 60% sono donne.</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>Il loro numero =E8 maggiore in Asia ma 18 dei 32 Paesi pi=F9 in =
crisi sono=20
Paesi Africani.</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>32 bambini su 100 soffrono di malnutrizione.</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>Il 70% degli africani vivono di agricoltura; gli aiuti in questo =
settore=20
sono scesi del 40% dal 1980.</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>Le guerre causano una riduzione della produzione agricola; =E8 =
stato stimato=20
che i conflitti armati siano "costati" al settore agricolo 4,3 =
miliardi i=20
dollari all&#8217;anno fra il 1970 e il 1977.</LI>
<P></P></UL></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P><B>
<P align=3Djustify>Donne e agricoltura</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>"Senza le donne saremmo tutti affamati", dice un =
proverbio=20
africano.</P>
<P align=3Djustify>Questa affermazione non vale solo per questo =
continente;=20
abbiamo gi=E0 detto, che il 60% delle persone che soffrono la fame sono =
donne,=20
dobbiamo aggiungere che a coltivare la terra, nel mondo, sono in gran =
parte le=20
donne. In Africa sub sahariana si calcola che siano l&#8217;80% della =
forza lavoro,=20
cos=EC come nei Caraibi.</P>
<P align=3Djustify>In Asia il riso =E8 coltivato per il 90% da loro.</P>
<P align=3Djustify>Pertanto la produzione mondiale di riso, frumento, =
mais legumi=20
e vegetali viene dalle loro mani.</P>
<P align=3Djustify>Eppure quando si parla di agricoltori, la percezione =
generale=20
converte al maschile questo termine. I politici quando parlano di =
sviluppo e=20
servizi agricoli dimenticano che le donne hanno piu&#8217; difficolt=E0 =
ad accedere a=20
risorse come la terra, l&#8217;acqua, i crediti bancari e la tecnologia =
e che la=20
discriminazione di cui soffrono in tutti questi campi (e si aggiunga =
quella nel=20
campo dell&#8217;educazione) riducono la sicurezza alimentare di =
tutti.</P>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR></FONT><B><FONT face=3DVerdana =
size=3D3>
<P align=3Djustify>C&#8217;e&#8217; abbastanza cibo per tutti ?</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Se il cibo prodotto nel mondo "fosse diviso equamente =
fra gli=20
abitanti [del pianeta], uomini, donne e bambini potrebbero consumare =
ciascuno=20
2,760 chilocalorie ogni giorno", ha dichiarato Jacques Diouf, direttore =
generale=20
della FAO.</P>
<P align=3Djustify>Ancora oggi, molte persone, pensano alla fame come a =
scarsit=E0=20
di cibo, mentre la fame =E8 diseguaglianza distributiva, conseguenza di =
politiche=20
nazionali e soprattutto internazionali che, insieme ad altri fattori, =
fanno s=EC=20
che pur avendo abbastanza cibo per sfamare tutti, 800 milioni di persone =
sono=20
alla fame.</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>L&#8217;acqua</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>L&#8217;acqua =E8 considerata come una delle risorse =
di cui avremo=20
maggior penuria nel futuro.</P>
<P align=3Djustify>L&#8217;Agricoltura =E8 una delle attivit=E0 umane a =
cui l&#8217;acqua =E8=20
indispensabile e gi=E0 usa il 70% dell&#8217;acqua disponibile per gli =
usi dell&#8217;uomo. Il=20
10% dei prodotti agricoli viene coltivato allagando i terreni.</P>
<P align=3Djustify>L&#8217;accesso all&#8217;acqua diventa un fattore =
fondamentale per la=20
sicurezza alimentare e importante =E8 la costruzione di impianti di =
irrigazione,=20
tenuto conto che in India il 70% delle coltivazioni dipende dal cielo ed =
in=20
Africa il 90%.</P>
<P align=3Djustify>Negli ultimi anni numerosi accordi internazionali, =
relativi al=20
Commercio dei Servizi e agli Investimenti, vanno nella direzione di una=20
privatizzazione dei servizi relativi all&#8217;acqua, sia quelli di =
progettazione e=20
costruzione di impianti idrici, sia quelli di trattamento e depurazione, =
sia di=20
distribuzione di acqua potabile.</P>
<P align=3Djustify>Il GATS non vede ancora impegni sottoscritti dagli =
Stati=20
relativi a quest&#8217;ultima categoria, ma nell&#8217;ambito dei =
negoziati per il suo=20
rinnovo, l&#8217;Unione Europea si sta impegnando per la sua =
liberalizzazione,=20
attraverso una riclassificazione dei servizi ambientali, per i quali al =
recente=20
vertice di Doha, =E8 stato stabilito di negoziarne la =
liberalizzazione.</P>
<P align=3Djustify>Non dimentichiamo, inoltre, i danni arrecati dai =
piani=20
idroelettrici finanziati da banche, Agenzie di sostegno =
all&#8217;esportazione e dalla=20
Banca Mondiale, caratterizzati da grandi dighe che hanno portato al=20
prosciugamento di corsi d&#8217;acqua, inondazioni di terreni agricoli e =
foreste,=20
sradicamento di intere popolazioni dalla propria terra.</P></FONT><FONT=20
face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>L&#8217;ambiente</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Abbiamo tutti chiaro che l&#8217;agricoltura trae =
dalla terra e=20
dall&#8217;acqua le materie prime per ci=F2 che produce. =
L&#8217;ambiente =E8 la fonte del=20
nostro cibo, non preoccuparsene non pu=F2 avere alcuna =
giustificazione.</P>
<P align=3Djustify>I metodi di produzione agricola diventano cos=EC =
estremamente=20
importanti perch=E9 una produzione intensiva che degrada il suolo e la =
fertilit=E0=20
dei terreni, che inquina attraverso l&#8217;uso di prodotti chimici e =
riduce la=20
biodiversit=E0 attraverso la drastica riduzione delle specie coltivate, =
se=20
nell&#8217;immediato pu=F2 portare ad un aumento della produzione di =
alimenti, porta ad=20
ipotecare i raccolti degli anni futuri.</P>
<P align=3Djustify>Troppa terra preziosa =E8 stata persa in questi anni =
applicando=20
questi metodi, si parla di sette milioni di ettari ogni anno, =
soprattutto a=20
causa di eccessivo pascolo di animali (per produrre carne di cui =
l&#8217;occidente=20
eccede nei consumi) e per l&#8217;uso di pesticidi.</P>
<P align=3Djustify>Un altro dei pericoli che minacciano =
l&#8217;agricoltura =E8 quello dei=20
cambiamenti climatici. L&#8217;Intergovernmental Panel on Climate Change =
(IPCC)=20
suggerisce che anche un piccolo aumento della temperatura significa una=20
diminuzione della produzione agricola in molti paesi in via di sviluppo, =

soprattutto in Africa.</P>
<P align=3Djustify>Ecco che il nostro stile di vita, la nostra impronta =
ecologica,=20
ha conseguenze dirette sull&#8217;agricoltura e sulla riduzione della =
fame nel=20
mondo.</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>Biotecnologie, brevetti e sicurezza alimentare</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>C&#8217;=E8 una pratica molto elementare, che chi ha =
un piccolo orto=20
probabilmente ancora fa o faceva sino a qualche anno fa: estrarre e =
conservare i=20
semi per la semina dell&#8217;anno successivo. Questa semplice pratica =
=E8 stato uso=20
quotidiano da sempre per gli agricoltori di ogni parte del pianeta ed =
ancora lo=20
=E8 per molti milioni di loro; ma =E8 una pratica che recenti accordi =
internazionali=20
vietano, certamente non per favorire l&#8217;autosufficienza alimentare, =
ma per=20
generare profitti ai detentori dei brevetti.</P>
<P align=3Djustify>Perch=E9 queste regole sono un ostacolo contro la =
lotta contro la=20
fame ? Perch=E9 applicare le regole per la difesa dei diritti di =
propriet=E0=20
intellettuale aumenta le difficolt=E0 e i costi di un agricoltore; =
difficolt=E0 e=20
costi che si fanno proibitivi per la popolazione che vive in aree =
rurali, spesso=20
sotto la soglia di povert=E0.</P>
<P align=3Djustify>E quando parliamo di sicurezza alimentare includiamo =
la=20
protezione della biodiversit=E0. Le risorse genetiche =
dell&#8217;agricoltura stanno=20
sparendo alla velocit=E0 dell&#8217;1-2% all&#8217;anno e si stima che =
dall&#8217;inizio del secolo=20
scorso siano state abbandonate circa il 75% delle coltivazioni agricole. =

Complessivamente, oggi solo otto colture garantiscono il 75% del cibo=20
mondiale.</P>
<P align=3Djustify>La distruzione della diversit=E0 favorisce le =
infestazioni e le=20
malattie: sono pi=F9 di 70mila le specie infestanti, che arrivano a =
distruggere il=20
40% del raccolto mondiale. Negli ultimi 40 anni, i danni alle colture =
provocati=20
dagli insetti sono raddoppiati, malgrado l&#8217;uso di pesticidi sia =
decuplicato=20
(Pimental et al. in Bio-science, dic 1997).</P>
<P align=3Djustify>La biodiversit=E0 ha vigilato sulla sicurezza del =
nostro cibo=20
proteggendolo dagli attacchi delle malattie che periodicamente =
colpiscono i=20
raccolti. Negli anni Settanta un virus patogeno per le piante (genere=20
Tenuivirus) ha distrutto pi=F9 di 116mila ettari di coltivazioni di riso =
in=20
Indonesia, India, Sri Lanka, Vietnam e Filippine, per poi essere =
controllato=20
grazie alla resistenza del riso selvatico Oryza Nivara. Se questa =
variet=E0=20
selvatica non fosse stata preservata in India, la sicurezza alimentare =
di=20
milioni di persone sarebbe stata messa a repentaglio.</P>
<P align=3Djustify>La biodiversit=E0 garantisce anche le cure a quei tre =
miliardi di=20
persone che dipendono dalle medicine tradizionali per il trattamento =
delle=20
malattie. In India e Cina, l&#8217;80-90% di queste cure si basa sulla =
conoscenza dei=20
principi attivi delle piante.</P>
<P align=3Djustify>La civilizzazione industriale invece si serve dei =
doni della=20
biodiversit=E0 abusandone e considerandoli semplicemente come fonti di =
profitto.=20
Dal 1995, il TRIPs, l&#8217;Accordo WTO che regola i diritti di =
propriet=E0=20
intellettuale, impone ad ogni Stato aderente l&#8217;adozione di una =
legislazione per=20
garantire regole "minime" per la salvaguardia dei brevetti per 20 anni. =
E&#8217;=20
stabilita anche la brevettabilit=E0 di piante ed animali. I Paesi del =
Nord=20
affermano che il TRIPs =E8 flessibile perch=E9 non obbliga a uno =
specifico sistema=20
di protezione, ma poi non fanno che insistere perch=E9 i PVS adottino il =
sistema=20
UPOV, un sistema che, nella versione rinnovata nel 1991, obbliga a 20 =
anni di=20
protezione e vieta la pratica della conservazione, dello scambio e del=20
riutilizzo delle sementi. Occorre poi ricordare che altri Accordi (il =
NAFTA, il=20
FTAA in fase di negoziato, l&#8217;accordo bilaterale fra UE e Messico, =
solo per=20
citarne alcuni) sono o mirano ad essere ancor pi=F9 restrittivi del =
TRIPs.</P>
<P align=3Djustify>L&#8217;effetto di queste regole =E8 quello di =
concentrare il potere=20
sull&#8217;uso delle sementi nelle mani di poche societ=E0 e vanno =
chiaramente nella=20
direzione contraria agli obiettivi della FAO.</P>
<P align=3Djustify>Relativamente agli organismi geneticamente =
modificati, la tesi=20
sostenuta da sempre dalle societ=E0 produttrici, che il loro sviluppo =
sia=20
indispensabile per sfamare la crescente popolazione del pianeta, si =
scontra con=20
l&#8217;evidenza dei prodotti sinora commercializzati. Prodotti per =
nulla adatti a=20
crescere in terreni poveri, in condizioni di scarsit=E0 d&#8217;acqua e =
senza massiccio=20
uso di fertilizzanti; prodotti senza alcun miglioramento nutritivo,=20
semplicemente resistenti al trattamento con antiparassitari prodotti dal =

medesimo produttore della semente.</P>
<P align=3Djustify>Il tanto pubblicizzato riso "golden rice", arricchito =
di=20
betacarotene, spacciato come miracolosa cura per la cecit=E0 derivante =
da carenza=20
di vitamina A si =E8 rivelato una grande bufala. Ci si =E8 infatti =
accorti che un=20
bambino per soddisfare il proprio fabbisogno di vitamina avrebbe dovuto=20
ingurgitare circa 6 chili di riso al giorno ! Ammesso anche di =
ingozzarlo a tal=20
punto ne sarebbe scaturito un scompenso alimentare per mancanza di =
grassi e=20
proteine, determinando altri problemi nutrizionali.</P>
<P align=3Djustify>Riteniamo che esistano metodi di coltivazione =
alternativi in=20
grado non solo di produrre cibi pi=F9 sani, ma soprattutto, di =
rispettare=20
l&#8217;ambiente, di essere compatibili con la produzione in piccole =
unit=E0 agricole e=20
di avere nel lungo periodo le stesse rese, se non addirittura superiori, =
alla=20
produzione agricola industriale.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Dcenter>Agricoltura biologica in Kenya</P>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>L&#8217;agricoltura biologica riduce i costi per sementi, =
fertilizzanti chimici=20
e pesticidi</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 conservazione delle risorse (la conservazione di acqua e terra =
=E8=20
essenziale in agricoltura)</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 aumento della produzione di cibo e riduzione della =
povert=E0</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 allevamento del bestiame con un&#8217;alimentazione bilanciata =
e rispetto=20
degli animali</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>=E8 una tecnologia che rende pi=F9 autosufficiente =
l&#8217;agricoltore, rendendolo=20
meno dipendente dalle societ=E0 produttrici di sementi, fertilizzanti =
e=20
pesticidi</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<DIR>
<DIR></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D1>
<P align=3Djustify>(tratto da Organic farming in Kenya, by John Wanjau =
Njoroge,=20
KIOF Kenya)</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>&nbsp;</P>
<P align=3Djustify>Le societ=E0 biotecnologiche si riforniscono nei =
Paesi del Sud,=20
prelevando la materia prima per i loro organismi. Secondo gli =
ambientalisti=20
Robert e Christine Prescott- Allen, dal 1976 al 1980 le variet=E0 =
selvatiche hanno=20
contribuito all&#8217;agricoltura Usa per 340 milioni di dollari =
l&#8217;anno.</P>
<P align=3Djustify>Ma queste risorse non dovrebbero essere di =
propriet=E0 di stati=20
sovrani e dei loro popoli, come dichiara la Convenzione ONU sulla =
biodivesit=E0=20
?</P>
<P align=3Djustify>"Secoli di innovazione vengono travolti per concedere =
diritti=20
monopolistici sulle forme di vita a chi manipola i geni con le nuove =
tecnologie,=20
con ci=F2 stabilendo la supremazia del loro contributo rispetto =
all&#8217;apporto di=20
intelligenza di generazioni di contadini del terzo Mondo, che per pi=F9 =
di=20
diecimila anni hanno lavorato a favore della conservazione, =
domesticazione,=20
ibridazione e sviluppo delle risorse genetiche animali e vegetali".</P>
<P align=3Djustify>Le regole contenute nel TRIPs ed in altri accordi=20
internazionali sono perci=F2 in diretto conflitto con la Convenzione di =
Rio e con=20
la Convenzione sulla diversit=E0 biologica (CBD), ma soprattutto lo sono =
verso il=20
diritto, sancito dalla FAO, che ogni essere umano possa vivere =
alimentandosi con=20
quanto la terra produce.</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>Il commercio dei prodotti agricoli</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Se negli anni &#8217;60 e &#8217;70 l&#8217;invito =
rivolto ai Paesi era verso=20
l&#8217;autosufficienza (food self-sufficiency), negli anni seguenti la =
nuova=20
indicazione era verso la "food self-reliance", concetto che potremmo =
cosi&#8217;=20
riassumere: non stare a produrre tutto quello che ti serve, concentrati =
sui=20
prodotti che sai produrre meglio ed esportali, con i guadagni importa il =
cibo=20
che ti manca.</P>
<P align=3Djustify>Nel vertice FAO del 1996 venne ribadito che il =
commercio era un=20
ingrediente essenziale per la sicurezza alimentare.</P>
<P align=3Djustify>Bisogna considerare per=F2 che solo il 10% della =
produzione=20
agricola viene commerciata ed il 70% del commercio e&#8217; fra Paesi =
sviluppati. La=20
quota dei PVS sta crescendo ma come import. Questi Paesi esportano =
prodotti=20
tropicali mentre importano frumento, riso e mais. L&#8217;80% del =
frumento e del riso=20
commercializzato =E8 importato da PVS.</P>
<P>Eppure la maggior parte di essi =E8 o pu=F2 essere autosufficiente. =
L&#8217;India ad=20
esempio produce abbastanza cibo per sfamare tutti i suoi abitanti ma =
anziche&#8217;=20
farlo, lo esporta o lo lascia marcire nei suoi depositi .</P>
<P align=3Djustify>L&#8217;esportazione, per molti Paesi =E8 =
fondamentale per ottenere=20
valuta pregiata che per=F2 generalmente non si indirizza verso la =
riduzione della=20
povert=E0 ma verso altri canali, compreso quello del rimborso del debito =

estero.</P>
<P align=3Djustify>L&#8217;aumento della produzione inoltre causa una =
riduzione dei=20
prezzi col risultato di aumentare lo sfruttamento della terra a parit=E0 =
o a=20
riduzione del reddito dell&#8217;agricoltore.</P>
<P align=3Djustify>Occorre che l&#8217;agricoltura diventi una =
importante priorit=E0 per=20
questi Paesi e che siano liberi nel determinate le loro politiche =
agricole senza=20
le costrizione dei Piani di aggiustamento strutturali e le regole degli =
accordi=20
WTO.</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>La liberalizzazione del commercio</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>La liberalizzazione del commercio inizi=F2 nei PVS =
all&#8217;inizio=20
degli anni &#8217;80 sotto la pressione dei piani di aggiustamento di =
FMI e BM (i=20
SAPs), piani che richiedevano la liberalizzazione dei mercati, secondo =
la ben=20
conosciuta affermazione che massimizzare il commercio internazionale =
riduce i=20
prezzi e stimola la crescita economica e che la liberalizzazione dei =
mercati =E8=20
fonte di benefici per tutti.</P>
<P align=3Djustify>Nella maggior parte dei PVS questo non =E8 accaduto, =
specialmente=20
in Africa dove i benefici del free-trade ancora sono attesi con =
impazienza. Le=20
statistiche ci dicono che fra il &#8217;60 e l&#8217;80 il reddito pro =
capite nell&#8217;Africa=20
sub sahariana era cresciuto di un terzo mentre, dopo =
l&#8217;applicazione dei SAPs e=20
delle politiche liberiste, fra il 1980 e il 1977, =E8 sceso di un =
quarto.</P>
<P align=3Djustify>L&#8217;abbattimento delle barriere ha portato ad un =
aumento delle=20
importazioni, mentre le possibilit=E0 di esportare sono rimaste =
difficoltose.=20
Perche&#8217; ?</P>
<P align=3Djustify>Perch=E9, come qualcuno ha commentato, aprire i =
mercati "=E8 stato=20
come mettere un coniglio ed una tigre nella stessa gabbia", creando un =
"terreno=20
di gioco" su cui grossi produttori occidentali ed agricoltori del Sud =
hanno=20
giocato la stessa partita. Si aggiungano le difficolt=E0 ad ottemperare =
agli=20
standard imposti dai paesi sviluppati e la costante diminuzione dei =
prezzi delle=20
materie prime e si comprende perch=E9 le agricolture di questi Paesi =
sono rimaste=20
al palo.</P>
<P align=3Djustify>Inoltre, la pressione ad esportare ha creato danni =
per=20
l&#8217;eccessivo sfruttamento della terra migliore, per l&#8217;uso =
crescente di prodotti=20
chimici, per l&#8217;abbandono di colture locali, tanto da poter dire =
che la=20
liberalizzazione ha aumentato la povert=E0.</P>
<P align=3Djustify></P>
<DIR>
<P align=3Djustify>Un agricoltore etiope coltiva sul suo terreno caff=E8 =
insieme a=20
patate, mais e banane. Il caff=E8 =E8 la sua unica fonte di denaro ma il =
suo prezzo=20
=E8 crollato a poco pi=F9 di un dollaro al chilo a met=E0 2001.</P>
<P align=3Djustify>Il "prezzo di mercato" lo ha costretto a vendere Il =
raccolto=20
del 2000 a 36 centesimi al chilo, molto meno di quanto ha speso per =
produrlo: 90=20
centesimi al chilo !</P>
<P align=3Djustify></P></DIR>
<P align=3Djustify>L&#8217;elevata competitivit=E0 dei prodotti =
stranieri disincentiva la=20
produzione interna. Uno studio degli Amici della Terra =
sull&#8217;Uruguay, rivela che=20
prima dell&#8217;apertura del mercato i piccoli produttori di latte e =
derivati=20
trovavano sbocco sul mercato interno ed estero, attraverso la =
cooperativa=20
nazionale dei produttori di latte, a cui aderivano 6.500 piccoli =
produttori=20
(l&#8217;80% degli aderenti). L&#8217;arrivo di marchi come Parmalat, =
Nestl=E9 e Unilever, con=20
i loro prodotti di minor prezzo, ha mutato la situazione, causando un =
aumento=20
del latte importato e la crisi delle aziende a conduzione familiare.</P>
<P align=3Djustify>Molti altri studi confermano tutto questo =
evidenziando il=20
tremendo impatto delle politiche agricole incentivate dalla Banca =
Mondiale, dal=20
Fondo Monetario Internazionale e dal WTO, attraverso l&#8217;Accordo sul =
commercio dei=20
prodotti agricoli.</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>L&#8217;Accordo Agricolo</P>
<DIR>
<DIR>
<DIR></B></FONT><I><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>"E&#8217; importante per la nostra nazione produrre =
&#8211; per aumentare=20
il cibo per nutrire il nostro popolo. Potete immaginare un paese =
incapace di=20
produrre abbastanza cibo per sfamare il proprio popolo? Sarebbe una =
nazione=20
soggetta alle pressioni internazionali. Sarebbe una nazione a rischio. =
Perci=F2=20
quando parliamo di agricoltura Americana, stiamo davvero parlando di un =
elemento=20
della sicurezza nazionale".</P></I>
<P align=3Djustify>George W.Bush, note sul futuro degli agricoltori =
americani, 27=20
giugno 2001</P>
<P align=3Djustify></P></DIR>
<P align=3Djustify>L&#8217;Accordo sull&#8217;Agricoltura (Agreement on =
Agricolture AoA) =E8 uno=20
dei tanti accordi scaturiti dall&#8217;Uruguay Round, il ciclo di =
negoziati che port=F2=20
alla nascita dell&#8217;organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ed =
=E8 entrato in=20
vigore il 1 gennaio 1995. </P>
<P align=3Djustify>Per cosa =E8 stato scritto? "per instaurare un =
sistema di scambi=20
agricoli equo e orientato verso il mercato"; cos=EC recita il preambolo=20
dell&#8217;accordo.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>I negoziatori non avevano in mente politiche agricole =
tese a=20
garantire l&#8217;accesso al cibo a tutti gli abitanti del pianeta, =
piuttosto avevano=20
in mente di inserire le politiche agricole nella filosofia che animava =
il GATT e=20
a favorire la crescita del commercio, considerandola necessaria alla =
crescita=20
economica globale.</P>
<P align=3Djustify>Ma soprattutto, visto che i negoziatori in prima fila =
erano i=20
Paesi dell&#8217;Unione Europea e gli Stati Uniti, l&#8217;AoA venne =
scritto pensando ai=20
loro problemi di sovrapproduzione, esattamente opposti a quelli di chi =
ha fame.=20
Ne scatur=EC un testo falsamente liberale, sostanzialmente in grado di =
offrire=20
nuovi sbocchi sul mercato mondiale alle loro produzioni agricole.</P>
<P align=3Djustify>Qualcuno fa notare che il preambolo cita, nella sua =
parte=20
finale "gli aspetti non commerciali, tra cui la sicurezza alimentare e =
la=20
necessit=E0 di tutelare l&#8217;ambiente", ma nel testo non vi sono =
indicazioni che=20
vincolino a questa dichiarazione di principio.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>L&#8217;AoA impegna i Paesi membri a:</P></DIR></DIR>
<OL>
<P align=3Djustify>
<LI>ridurre i sostegni al settore agricolo del 20% (per i PVS del =
13%)</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>ridurre le spese per i sussidi all&#8217;esportazione del 36% in =
sei anni, (del=20
24% in 10 anni per i PVS)</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>ridurre il volume dei sussidi all&#8217;esportazione del 21%</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>convertire tutte le barriere non tariffarie in dazi doganali, =
quindi=20
ridurli del 36% in sei anni (del 24 in 10 anni per i PVS)</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>aumentare la percentuale di consumo domestico coperta dalle =
importazioni=20
del 5% entro il 2000 per ogni prodotto con una percentuale di =
importazione=20
inferiore al 3%.</LI>
<P></P></OL>
<P align=3Djustify></P>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>I 43 Paesi con un reddito annuo pro capite inferiore =
a 500=20
dollari sono esentati dai primi tre punti ma ovviamente subiscono le =
tariffe=20
stabilite dagli altri Paesi e devono provvedere a garantire il minimo =
accesso=20
alle importazioni.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Quali sono stati gli effetti dell&#8217;Accordo nei =
suoi primi anni=20
di vita ?</P>
<P align=3Djustify>Possiamo dire che sono coerenti con le aspettative =
dei suoi=20
promotori, perch=E9 i sussidi dei Paesi del Quad non sono diminuiti, ma =
essendo=20
diminuiti quelli altrui hanno potuto beneficiare di un maggiore accesso =
ai=20
mercati esteri.</P>
<P align=3Djustify>Oggi non c&#8217;=E8 settore del commercio =
internazionale cos=EC distorto=20
quanto quello agricolo.</P>
<P align=3Djustify>Tutti i Paesi Sviluppati hanno diligentemente =
trasformato in=20
tariffe le loro barriere non tariffare col risultato di portare le tasse =
su=20
alcuni prodotti a valori elevati, vicini al 300 &#8211; 400%, rendendo =
proibitivo il=20
loro import eccetto che per la quantit=E0 coperta dalla tariffa pi=F9=20
bassa.</P></FONT><B><FONT size=3D2></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Gli Stati Uniti tra il dire ed il fare....</P>
<P align=3Djustify><BR></B>Il congresso USA, appoggiato =
dall'amministrazione Bush=20
ha recentemente varato un imponente piano di sussidi all'agricoltura per =
un=20
valore di 180 miliardi di dollari in 10 anni da aggiungersi alle gi=E0 =
imponenti=20
risorse dedicate al settore.</P>
<P align=3Djustify>Come spiegato nel testo, i sussidi all'agricoltura =
nei paesi=20
industrializzati hanno delle ripercussioni tremende sui poveri del =
mondo.=20
L'amministrazione USA ha ancora una volta dimostrato quanto ampio =E8 lo =
spazio=20
che separa i buoni propositi di liberalizzare l'agricoltura e di =
dimezzare il=20
numero dei poveri entro il 2015 dagli atti concreti intrapresi a difesa =
delle=20
potenti lobby agricole americane. La maggior parte di questi sussidi =
finir=E0,=20
infatti, nelle tasche del 10% degli agricoltori nord americani. Solo per =
la=20
coltivazione del cotone, il loro reddito medio aumenterebbe ben oltre =
gli=20
attuali 35 mila dollari dei quali gi=E0 un terzo sono coperti con i =
sussidi=20
statali. Secondo uno studio, il numero di poveri nel Burkina Faso =
potrebbe=20
essere ridotto alla met=E0 nel giro di sei anni se i sussidi alla =
produzione del=20
cotone venissero eliminati completamente. Attualmente, il reddito medio =
del=20
Burkina Faso ammonta a meno di un dollaro pro capite al giorno. =
Evidentemente=20
gli elettori del paese Africano non hanno usato argomenti abbastanza =
convincenti=20
da persuadere i membri del congresso americano delle loro ragioni.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>I PVS lamentano poi che i dazi sui prodotti =
semilavorati (ad=20
esempio il cacao in polvere o il cioccolato) sono molto superiori alle =
materie=20
prime (le fave di cacao), ostacolando lo sviluppo di una industria di=20
trasformazione, fondamentale per la loro crescita economica. </P>
<P align=3Djustify>Sul fronte dei sussidi all&#8217;esportazione, =
infine, l&#8217;AoA ha=20
mancato completamente l&#8217;obiettivo.</P>
<P align=3Djustify></P><I>
<P align=3Djustify>I sussidi dei Paesi dell&#8217;OCSE</P></FONT><FONT =
face=3DVerdana=20
size=3D1>
<P align=3Djustify></P></I></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Se facciamo un calcolo di tutti i sussidi agricoli, =
otteniamo=20
che:</P></DIR></DIR>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>l&#8217;Unione Europea =E8 passata da un valore di 100.687 milioni =
di euro come=20
media negli anni 86-88 (prima del termine dell&#8217;Uruguay Round) a =
121.553=20
milioni nel &#8217;99; </LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>Gli USA sono passati da 62.537 milioni di euro (&#8216;86-99) a =
90.564 milioni=20
nel 1999.</LI>
<P></P></UL>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>Globalmente i paesi OCSE nel 1999 hanno speso 334.037 =
milioni=20
di euro per sostenere la loro agricoltura mentre negli anni =
&#8216;86-&#8217;88 spendevano=20
mediamente 217.216 milioni l&#8217;anno.</P></FONT><FONT face=3DVerdana =
size=3D1>
<P align=3Djustify>(dati tratti da Agricultural Policies in OECD =
Countries:=20
Monitoring and Evaluation 2001 Edition)<B>.</P></B></FONT><FONT =
face=3DVerdana=20
size=3D2>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>&nbsp;</P>
<P align=3Djustify>Per dare un significato alle cifre spese per =
sovvenzionare=20
l&#8217;agricoltura, si pensi che:</P></DIR></DIR>
<UL>
<P align=3Djustify>
<LI>i sostegni agricoli dei Paesi dell&#8217;OCSE superano il reddito =
totale di=20
quella parte di popolazione mondiale che vive sotto la linea di =
povert=E0=20
fissata dalla Banca Mondiale nel valore di un dollaro al giorno, pari =
a un=20
miliardo e duecento milioni di persone.</LI>
<P></P>
<P align=3Djustify>
<LI>Il programma di "emergenza" per il pagamento degli agricoltori=20
statunitensi supera il budget ONU per gli aiuti umanitari.</LI>
<P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>Come descrive Oxfam, nel recente "Rigged rules and =
double=20
standards", "durante i negoziati dell&#8217;Uruguay Round, i negoziatori =
europei e=20
statunitensi ridussero il dibattito sulla liberalizzazione del commercio =

agricolo a un gioco semantico. Mentre concordavano sul principio di =
riduzione=20
dei sussidi, procedevano a cambiare la definizione di sussidio in modo =
da poter=20
continuare come sempre avevano fatto".</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>L&#8217;effetto dei rilevanti sostegni agricoli si =
traduce sul=20
mercato mondiale nel fenomeno del dumping, cioe&#8217; =
nell&#8217;esportazione di prodotti=20
sottocosto.</P>
<P align=3Djustify></P><I>
<P align=3Djustify>Vendite sottocosto:</P></FONT><FONT face=3DVerdana =
size=3D1>
<P align=3Djustify></P></I></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Premesso che la definizione dei livelli di dumping =
non =E8=20
facile, si stima che:</P></DIR></DIR>
<UL>
  <P align=3Djustify>
  <LI>USA ed UE, esportatori della met=E0 della produzione di =
<B>frumento</B>=20
  commercializzato, lo vendano ad un prezzo rispettivamente inferiore =
del 46% e=20
  del 34% dei costi di produzione.</LI>
  <P></P>
  <P align=3Djustify>
  <LI>Gli USA sono i maggiori esportatori di <B>mais</B> e lo esportano =
ad un=20
  prezzo inferiore del 20% del costo di produzione</LI>
  <P></P>
  <P align=3Djustify>
  <LI>L&#8217;UE =E8 invece il maggior esportatore di <B>latte =
scremato</B>, che esporta=20
  ad un prezzo quasi dimezzato rispetto ai costi di produzione.</LI>
  <P></P>
  <P align=3Djustify>
  <LI>L&#8217;UE =E8 anche il maggior esportatore di <B>zucchero</B>, in =
questo caso il=20
  prezzo d&#8217;esportazione copre solo un quarto del costo di =
produzione.</LI>
  <P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>&nbsp;</P>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>Riassumendo, la riforma stabilita dall&#8217;AoA ha =
favorito gli=20
esportatori limitando la possibilit=E0 di sostenere lo sviluppo della =
produzione=20
interna, se non tramite pagamenti diretti da parte dei Governi, opzione=20
difficilmente applicabile dai Paesi in via di sviluppo, affetti da =
deficit=20
cronico.</P></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D3>
<P align=3Djustify></P></DIR></DIR><B>
<P align=3Djustify>Conclusione</P>
<DIR>
<DIR></B></FONT><FONT face=3DVerdana size=3D2>
<P align=3Djustify>Nel 1996 i governi riconobbero che la sicurezza =
alimentare "=E8=20
un compito complesso la cui primaria responsabilit=E0 rimane ai singoli =
governi" e=20
i delegati concordarono che il cibo non sarebbe stato usato come =
strumento di=20
pressione politica o economica.</P>
<P align=3Djustify>Nel Plan of Action, l&#8217;impegno numero 4 =
(Commitment 4) parla=20
specificatamente del commercio internazionale come elemento chiave per =
la=20
sicurezza alimentare. </P>
<P align=3Djustify>Il punto 38 afferma che l&#8217;AoA offre =
opportunit=E0 ai Paesi=20
sviluppati e a quelli in Via di sviluppo di trarre beneficio da =
appropriate=20
politiche commerciali.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Ebbene, a sei anni dall&#8217;entrata in vigore di =
questo accordo=20
occorre riconoscere che per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti =
al=20
Vertice Mondiale sull&#8217;Alimentazione, l&#8217;AoA rappresenta un =
ostacolo. Cos=EC come lo=20
sono il TRIPs ed altri Accordi regionali e bilaterali relativi al =
settore dei=20
diritti di propriet=E0 intellettuali.</P>
<P align=3Djustify>Costituiscono una minaccia anche i negoziati in corso =
per il=20
rinnovo del GATS e numerosi accordi bilaterali sugli investimenti, nelle =
parti=20
che tendono a trasformare l&#8217;acqua da diritto essenziale di ogni =
essere umano, a=20
bene di consumo con un prezzo stabilito dal mercato.</P>
<P align=3Djustify></P>
<P align=3Djustify>Pertanto riteniamo che un eventuale Piano di azione =
stabilito=20
in occasione del vertice di giugno dovr=E0 impegnare i Paesi firmatari=20
a:</P></DIR></DIR>
<UL>
  <P align=3Djustify>
  <LI>negoziare in sede di WTO una nuova versione dell&#8217;AoA che sia =
funzionale=20
  all&#8217;obiettivo di sfamare tutti gli abitanti del pianeta ed a =
garantire ad ogni=20
  paese il diritto alla sicurezza alimentare.</LI>
  <P></P></UL>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>Questo impegno richiede che:</P></DIR></DIR>
<UL>
  <UL>
    <P align=3Djustify>
    <LI>i Paesi Sviluppati, USA ed UE in testa, avviino la conversione =
della=20
    loro agricoltura privilegiando la qualit=E0 rispetto alla =
quantit=E0;</LI>
    <P></P>
    <P align=3Djustify>
    <LI>ai PVS sia riconosciuto il diritto di poter utilizzare tutti gli =


    strumenti per salvaguardare la loro sicurezza e sovranit=E0 =
alimentare anche=20
    se questi si dovessero rivelarsi distorsivi del commercio, =
utilizzando la=20
    famosa development box;</LI>
    <P></P>
    <P align=3Djustify>
    <LI>siano proibiti i sussidi diretti all&#8217;esportazione;</LI>
    <P></P>
    <P align=3Djustify>
    <LI>l&#8217;esportazione dei prodotti da mercati con forti sostegni =
interni sia=20
    attuata con meccanismi che stabiliscano prezzi d&#8217;esportazione =
comprensivi di=20
    questi sostegni;</LI>
    <P></P>
    <P align=3Djustify>
    <LI>i dazi applicati dai Paesi Sviluppati sui prodotti esportati dai =
PVS, in=20
    particolare dai Paesi meno Sviluppati, siano ridotti al minimo o =
eliminati,=20
    e che ci=F2 sia applicato anche ai semilavorati.</LI>
    <P></P></UL></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
  <P align=3Djustify>
  <LI>Far s=EC che in sede di revisione del GATS ed in ogni sede di =
negoziazione=20
  di accordi internazionali sui servizi e sugli investimenti sia sancito =
il=20
  diritto di accesso all&#8217;acqua e siano stabilite regole per la sua =


  applicazione.</LI>
  <P></P></UL>
<P align=3Djustify></P>
<UL>
  <P align=3Djustify>
  <LI>Far s=EC che nella regolamentazione dei diritti di propriet=E0=20
  intellettuale:</LI>
  <P></P>
  <UL>
    <P align=3Djustify>
    <LI>piante, animali, microorganismi e tutti gli altri organismi =
viventi, e=20
    loro parti, non possano essere brevettati e che la stessa cosa valga =
per i=20
    processi naturali che producono piante animali e altre forme =
viventi;</LI>
    <P></P>
    <P align=3Djustify>
    <LI>Che la creazione di un sistema di protezione "sui generis", =
stabilita=20
    nel TRIPs per la protezione delle variet=E0 di piante, preveda la =
protezione=20
    delle innovazioni delle comunit=E0 indigene ed agricole dei paesi in =
via di=20
    sviluppo, coerentemente con la Convenzione sulla Biodiversita&#8217; =
(CBD) e gli=20
    intendimenti internazionali della FAO per la difesa delle pratiche =
agricole=20
    tradizionali (incluso il diritto di conservare e scambiare le =
sementi).</LI>
    <P></P></UL></UL>
<P align=3Djustify></P>
<DIR>
<DIR>
<P align=3Djustify>Si tratta di riconoscere i limiti e l&#8217;eccessiva =
semplificazione=20
della teoria del libero commercio, consapevoli di una situazione =
mondiale=20
complessa in cui ci sono diversi diritti da difendere, ma in cui il =
commercio=20
deve essere strumento mentre la sicurezza e la sovranit=E0 alimentare =
devono=20
divenire il fine.</P>
<P align=3Djustify>In mancanza di un tale impegno, ogni riaffermazione =
del=20
"diritto di ciascuno di avere accesso a cibo sano e nutriente" rimarr=E0 =
una=20
dichiarazione falsa e =
retorica.</P></DIR></DIR></FONT></DIV></BODY></HTML>


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