[Cerchio] Fw: [fori-sociali] Bis: inviate questa lettera!!!!

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Aihe: [Cerchio] Fw: [fori-sociali] Bis: inviate questa lettera!!!!
Sent: Thursday, May 16, 2002 2:58 AM
Subject: [fori-sociali] Bis: inviate questa lettera!!!!


Scusate il diluvio di messaggi, ma in quello precedente mancavano alcuni
importanti indirizzi di parlamentari della XII Commissione cui mandare la (o
una) lettera.
Soprattutto mancavano quelli del Presidente della Commissione e della
firmataria della legge.

Quindi, se vi ho convinti a trascorrere 5 minuti della vostra giornata a
mandare gli altri messaggi (io in realta' ci ho messo 7 minuti), ormai ci
vorra' poco piu' per dare il tocco finale. Ecco gli altri indirizzi,
compresa la Margherita.
Vi rincollo anche la lettera.
Scusate
Francesca

Indirizzi:
MORONI_C@???
PALUMBO_G@???
LUCCHESE_FP@???
BIANCHI_D@???
BINDI_R@???
BURTONE_G@???
DRAGO_G@???
FIORONI_G@???
MOSELLA_D@???
PEPE_L@???
______________________________________

Lettera aperta a tutte le parlamentari e i parlamentari della Camera dei
Deputati

Riteniamo inaccettabile il progetto di legge sulla procreazione medicalmente
assistita firmato dall'on. Dorina Bianchi, in discussione alla Camera dei
deputati a partire dal 22 c. m., in quanto lede principi fondativi del
nostro Ordinamento giuridico e della stessa Costituzione, dettando norme da
stato etico inconciliabili con uno stato laico di diritto. Ci riferiamo in
particolare alla riformulazione del diritto di cittadinanza che, in aperta
violazione dell'art. 1 del Codice civile, lega la capacità giuridica al
concepimento e non più all'evento della nascita. Ma l'attribuzione della
cittadinanza al "concepito", comunque formulata, nega automaticamente la
responsabilità primaria della donna in ambito procreativo, riconosciuta
nella legge 194/'78, nonché il suo diritto alla disponibilità del corpo, che
è principio costitutivo di ogni moderna cittadinanza.
Lo scardinamento del principio di attribuzione della cittadinanza comporta
una serie di conseguenze nella sfera dei diritti della persona e consente un
pericoloso intervento nell'ambito delle libertà personali, come ad esempio
il divieto di accesso alle tecniche alle donne "single" - che nega il
diritto alla libertà di scelta in ambito procreativo - e il divieto del
ricorso alla cosiddetta fecondazione "eterologa", in nome di un presunto
diritto del concepito alla identità genetica. Divieto che non trova
riscontro in nessun ordinamento giuridico, in nessuna parte del mondo.
Ma la cittadinanza del "concepito" si ripercuote negativamente non solo
sulla donna e sulla coppia che chiedono di accedere alle tecniche, ma anche
su fondamentali diritti dello stesso "nascituro", che dovrebbe essere
l'altro soggetto, oltre alla donna, degno di particolare attenzione e
tutela.
Per esempio il diritto del concepito alla "identità genetica", chiaramente
enunciato nella relazione introduttiva al progetto di legge, apre la strada
alla negazione di "status" giuridico per i bambini e le bambine nati/e dopo
l'entrata in vigore della legge in violazione del divieto del ricorso alla
inseminazione "eterologa". Questo infatti significa la norma che circoscrive
il divieto del disconoscimento di paternità ai nati e alle nate in seguito a
inseminazione "eterologa" prima dell'entrata in vigore della legge medesima.
Norma che richiama quell'infamante "figlio di nn." cancellato - credevamo
per sempre - dal nuovo Diritto di famiglia e che per di più configura una
gravissima lesione del principio costituzionale dell'uguaglianza di tutti i
cittadini e le cittadine di fronte alla legge.
Ma questo pur aberrante diritto alla "identità genetica" viene poi
clamorosamente contraddetto nelle disposizioni transitorie, dove si
stabilisce l'adottabilità degli embrioni crio-conservati non utilizzati al
momento dell'entrata in vigore della legge, i quali però vengono
fortunosamente esentati dal marchio di tecnologici "figli di nn." con
l'acquisizione dello "status" di "figli legittimi della coppia coniugata o
figli naturali riconosciuti della coppia convivente". Sempre che,
naturalmente, "la coppia convivente" non venga cancellata da emendamenti
"migliorativi" nella discussione in aula.
In questo testo viene anche di fatto cancellato il diritto alla salute della
donna e dello stesso "nascituro", la cui tutela avrebbe dovuto costituirne
uno degli obiettivi primari.
Infatti la salute della donna è messa a grave rischio col divieto di
crio-conservazione di gameti ed embrioni e con l'inattuabile imposizione di
produrre non più di tre embrioni alla volta da trasferire "contestualmente"
in utero: norme che costringono la donna a subire reiterate e nocive
stimolazioni ovariche ad ogni tentativo.
La salute del "nascituro" è poi gravemente compromessa dal divieto di
ricorrere all'aborto selettivo in caso di gravidanze plurigemellari.
In pratica, pur di salvaguardare il "concepito", si preferisce far nascere
bambini/e affetti da gravissime malattie genetiche o da altrettanto gravi
patologie infettive, spesso mortali.
Naturalmente noi riteniamo legittima ogni opzione etica, religiosa o
culturale, che ogni cittadina/o intenda professare, purché non si pretenda
di imporla con forza di legge a tutti coloro che non la condividono.
Il pluralismo delle scelte etiche e l'esercizio delle libertà personali ci
sembrano e sono il fondamento irrinunciabile di ogni democrazia degna di
questo nome.
Perciò chiediamo il ritiro del testo e l'emanazione rapida di un regolamento
dei centri pubblici e privati in cui si applicano le tecniche che, in questo
momento, ci pare l'urgenza prioritaria.
Altrettanto urgente ci pare la necessità di creare le condizioni che rendano
possibile proseguire nel Paese un ampio, approfondito e corretto dibattito
che consenta ad ognuna/o di valutare in piena consapevolezza la reale
portata di questo progetto di legge, che riguarda diritti democratici di
primaria importanza per tutte/i e non solo - che non è poca cosa - per
quelle circa 140.000 persone che ogni anno chiedono di accedere alle
Tecniche di riproduzione medicalmente assistita.



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