[Cerchio] I: [movimento] ieri, 12 maggio 1977.....

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Autore: Pkrainer
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Oggetto: [Cerchio] I: [movimento] ieri, 12 maggio 1977.....
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Sent: Monday, May 13, 2002 11:57 PM
Subject: [movimento] ieri, 12 maggio 1977.....


>
> Ieri 12 maggio 1977 a Roma una compagna è stata

ammazzata dalle maledette leggi emergenziali volute dal 1°
governo di unità nazionale di Andreotti e Berlinguer, la
responsabilità è del ministro di polizia Kossiga, l'omicidio
è stato eseguito dalla polizia di stato.
>
> Già dall'una di ieri a piazza Navona i radicali avevano

organizzato una manifestazione per ricordare la vittoria nel
referendum sul divorzio. Il palco in piazza era dominato da
una grande scritta "Per un nuovo 13 maggio per una nuova
vittoria popolare". Lo presidiavano una ventina di militanti
radicali, con il presidente del partito Gianfranco
Spadaccia, la segretaria Adelaide Aglietta. Ecco che un
reparto di carabinieri guidato da un ufficiale si avvicina e
comincia a smontare gli altoparlanti, la manifestazione è
vietata. Anche questo divieto, frutto delle leggi
emergenziali, suona come un divieto al diritto democratico
di riunione; ieri colpiva il movimento antagonista, oggi
colpisce la celebrazione del 12 maggio. Andiamo in piazza,
i collettivi autonomi vanno in piazza, noi di psicologia ci
vediamo a piazza S.Pantaleo, ho visto i compagni di lettere
che cercano di entrare in piazza Navona da Piazza delle
cinque Lune, c'è lotta continua a Corso Vittorio.
>
> CIGL CISL UIL inviano un fonogramma al ministro Kossiga

chiedono che venga concessa l'autorizzazione alla
manifestazione, il ministro assicura l'osservanza del
provvedimento della pubblica autorità che vieta lo
svolgimento di tutte le manifestazioni. Polizia e
carabinieri intensificano il blocco alle strade di accesso,
a Piazza Navona schierano i blindati . La Piazza è vuota.
Alle tre, il primo pestaggio davanti a Palazzo Madama, i
carabinieri col calcio dei fucili caricano i radicali che
portavano un tavolo per la raccolta delle firme, Mimmo Pinto
deputato di Democrazia Proletaria è malmenato. Di certo è un
segnale concordato, perché anche in altri punti presidiati
dalla polizia parte l'attacco, caricano ogni piccolo gruppo
di compagni, ci sparano addosso i candelotti lacrimogeni:
via via andiamo via compà torniamo dopo. Sono le quattro, io
ancora non ho visto né un sampietrino né una molotov.
Fronteggiamo a distanza un reparto militare attestato in
piazza della Cancell!
> eria "scemi scemi" ci sparano addosso lacrimogeni a decine

i compagni vedono per la prima volta da piazza della
Cancelleria poliziotti in borghese armati di pistole, una
pare una mitraglietta. Caricano intorno ai vicoli
circostanti Campo de' Fiori io sto in via dei Baullari verso
Corso Vittorio la polizia carica di nuovo violentemente un
gruppo di una quindicina di compagni tra cui molte ragazze e
una donna anziana, vengono travolte, cadono. Gli agenti
circondano chi sta per terra e colpiscono
indiscriminatamente tutti con calci e manganellate. Viene
colpita anche la donna anziana. Alcuni candelotti vengono
sparati ad altezza d'uomo come sempre, altri contro le
finestre e contro la gente che s'affaccia in via dei
Baullari e in vicolo dell'Aquila. Sono le cinque quando una
colonna si mette in movimento a Corso Vittorio a sirene
spiegate preceduta da due pulmini blindati. Dall'ultima
camionetta sparano un candelotto, un compagno è colpito alle
spalle finisce tramortito a te!
> rra, dietro la camionetta tutti vedono due alfa beige in

una c'è il capo dell'ufficio politico Improta i suoi stanno
facendo un buon lavoro. A Campo de' Fiori cominciamo a
difenderci, si mettono di traverso alcune auto, rallentano
le cariche, si sentono i primi colpi di pistola. Alcune
pallottole si conficcano sopra l'insegna di un negozio, un
compagno evidenzia i buchi col gesso, Tano fotografa tutto
ma bisogna stare attenti, a Barillari del "Tempo" hanno
sequestrato i rullini e s'e beccato pure una manganellata
sulla testa, il fotografo del "Messaggero" Marinelli
l'hanno dovuto portare all'ospedale. I pompieri a Corso
Vittorio spengono l'incendio di alcune macchine all'angolo
del Cinema Augusto. In via S.Agostino un reparto dei
carabinieri risponde al grido di "scemi scemi" con un lancio
di candelotti ad altezza d'uomo un compagno viene colpito e
rimane a terra. Anche Largo Argentina e le strade adiacenti
sono coinvolte nell'aggressione. Mettiamo in piedi un
tentativo !
> di formare barricate con auto in sosta. Ma l'aria è

irrespirabile per il fumo dei candelotti. La polizia carica
duramente in Via Arenula, in via del Plebiscito, in piazza
del Gesù sotto la sede della Democrazia Cristiana. Alle
cinque e mezza almeno 2000 compagni si riuniscono in Piazza
S.Maria Liberatrice, nel quartiere di Testaccio. Scandiscono
slogan contro Kossiga e si avviano verso Piazza Mastai, a
Trastevere. In Viale Trastevere all'imbocco di Ponte
Garibaldi cominciano ad affluire anche molti dei compagni
caricati dalla polizia intorno a piazza Navona e a Campo de'
Fiori. Della benzina viene versata per terra e poi
incendiata per rendere difficile la manovra delle auto della
polizia. Ma prima da Ponte Sisto poi da Via Arenula polizia
e carabinieri lanciano ancora cariche nella zona ormai
completamente sconvolta. Il traffico è impazzito tutto il
centro storico è paralizzato i lungotevere bloccati in più
punti le forze del disordine all'opera a più non posso,
hanno b!
> loccato tutte le entrate di piazza Navona. I compagni che

provengono da Trastevere e via Arenula sono inseguiti,
cercano invano di passare per Corso Vittorio mezzo
asfissiati per via del fumo denso dei lacrimogeni; riescono
a raggiungere Campo de' Fiori. Nessuna arma, nessuna molotov
in giro. Danno le spalle a piazza Farnese e gridano contro i
poliziotti che si nascondono dietro alcune macchine
sistemate a Corso Vittorio e piazza della Cancelleria. Ecco
che partono i candelotti, arrivano fino alla fontana di
Campo de' Fiori. Il gruppo dei compagni si ingrossa,
continuano a cadere fitti i lacrimogeni. C'è tanto fumo da
non poter respirare, bruciano gli occhi, con le patate e i
limoni cerchiamo un po' di sollievo. Sparano sparano, ci
sparano addosso gli agenti in borghese sono le grida di un
compagno affacciato su piazza della Cancelleria è ferito ad
una mano, sanguina è il panico, tutti scappano verso piazza
Farnese o via Arenula, alcuni abitanti del quartiere si
fermano per!
> un attimo a guardare si vede che vorrebbero aiutarci ma

non sanno come. I compagni sono rifluiti verso piazza della
Cancelleria e continuano ad insultare le guardie, con una
spranga viene fatto a pezzi un tratto del selciato e i pezzi
di sampietrini così ricavati vengono lanciati contro la
polizia. I lacrimogeni volano sulle nostre teste, sbattono
contro le finestre delle case, un compagno ne riceve uno sul
volto, vicino all'occhio sinistro, un altro ancora è ferito
ad una gamba. Sono da poco passate le sei e la polizia ha
occupato la parte finale di via dei Baullari, le autoblindo
avanzano e poi ritornano indietro, avanti e indietro, di
nuovo, più volte. Si sentono ancora i colpi secchi delle
pistole e continuano a cadere fitti i lacrimogeni; i
compagni cercano di riprenderli prima che esplodano e li
rilanciano indietro e lanciano i sassi e compaiono le prime
molotov. Una macchina viene messa di traverso lungo via dei
Baullari. Che facciamo compà? Che facciamo? Alla facci!
> a dell'autonomia organizzata. Renzo Rossellini parla con

un po' di compagni stretti intorno a lui si decide, si
dirige per via dei Baullari, verso la polizia, agitando un
fazzoletto bianco. Ritorna e dice che i poliziotti sono
incazzatissimi, pronti a tutto, vogliono che il corteo si
sciolga e che i compagni si ritirino lungo via Giulia,
altrimenti ci sarà una carica. Nessuno di noi si fida, ci
caricheranno comunque e come si fa a fidarsi della polizia?
Renzo dice che Emma Bonino e alcuni giornalisti faranno da
garanti, se ce ne andiamo non ci sarà la carica. Mi sembra
che i pochi radicali presenti e lotta continua siano
d'accordo non si ritrovano nel clima duro e violento della
piazza. Sembra che ritirarsi lungo via Giulia sia l'unica,
l'aria è tesissima. Dopo una breve discussione viene deciso
di fare un'assemblea sotto la statua di Giordano Bruno.
Secondo Rossellini è meglio ritirarsi lungo via Giulia, così
come indicato dalla polizia, e tenere un'assemblea a Valle
Giuli!
> a con tutti gli altri compagni. Compà non bisogna mollare,

bisogna resistere abbiamo benzina abbiamo l'anima che
brucia, rimaniamo in piazza alla faccia delle proibizioni e
del ministro Kossiga, ma c'è chi dice che è impossibile.
Ci ritiriamo. Intorno alle sette un gruppo di compagni
raggiunge S.Maria in Trastevere, grida slogan, poi si
scioglie. Arrivano tutti i compagni da Campo de' Fiori, la
polizia ci carica in modo da spingerci verso piazza Belli e
piazza Sonnino, all'altezza di Ponte Garibaldi. Viene
fermato qualche autobus, le macchine messe di traverso
mentre i carabinieri continuano a sparare e si ritirano in
via Arenula. Continuano ad arrivare altri compagni da Campo
de' Fiori, gli scontri si intensificano, vedo un carabiniere
ferito ad un polso. Rudy Frei, fotografo di "Panorama",
viene picchiato dai poliziotti, i quali lo costringono a
consegnare il rullino della macchina fotografica. Arrivano
due moto dei vigili urbani, passano per lungotevere
dell'Anguillara!
> e all'altezza di piazza Belli da una di queste moto

scende un agente in borghese e spara ad altezza d'uomo
contro i compagni. Ancora un fitto lancio di lacrimogeni ed
ecco che polizia e carabinieri all'improvviso caricano da
via Arenula. Giorgiana Masi, che fuggiva per viale
Trastevere all'altezza di Ponte Garibaldi viene colpita;
anche Elena Ascione viene colpita, a piazza Belli. Tutti
hanno visto, i colpi sparati venivano da Ponte Garibaldi,
dalle autoblindo della polizia e dei carabinieri. Dietro
alle due grosse moto della municipale. Quando Giorgiana
arriva all'ospedale è già morta.
>
> Fuori e dentro l'anima, ormai è notte fonda. Passo dai

compagni che hanno garantito l'occupazione dello stabile a
Via Calpurnio Fiamma. Nello stabile occupato c'è una
assemblea. Racconto tutto, anche che Tano ha fatto tante fot
o, ma certo ci vorrebbe un video per inchiodare quel
poliziotto in borghese non alto, grassottello, con i capelli
ricci e una faccia tonda che indossava una felpa bianca con
una striscia nera sul petto che ci ha scaricato contro un
caricatore intero. Mi chiedono come sto, mi dicono di
stare attento, andando verso casa, i compagni hanno visto a
Piazza San Giovanni Bosco una BMW nera con quattro fasci
dentro.
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> Tubetto
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