R: R: R: R: [Cerchio] quale differenza?

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Autor: Pkrainer
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Assunto: R: R: R: R: [Cerchio] quale differenza?
----- Original Message -----
From: Leonid Ilijc Brezhnev <brezhnev@???>
nessuno si prende la briga di fare cose
che ci si sente in dovere di fare in casa propria ma che in
realtà non
hanno nessuna utilità.
la pulizia oltre ad essere un'ossessione borghese che
riflette lo scarsa
considerazione per tutto ciò che è "corporeo" è anche frutto
dell'intortamento pubblicitario che ci viene inflitto.


PK2
Mah, credo che sia un po' più complicato di così. Non ho
alcuna simpatia per l'igienismo: ma d'altra parte la
dimensione corporea é entusiasmante se è un percorso
discreto, volontario, reversibile. Il water smerdato divide,
non unisce. I corpi sono desiderabili perché sono separati,
e ti viene quel noto desiderio che ti induce a sorpassare
una tale separazione. se sono accatastati rimandano al
profugo, al naufrago, alla salma. Ricordano piuttosto una
fossa comune che un'alcova. Una circolazione non coordinata,
non armonica della merda, o del sangue, o di quant'altro,
scoordina la distinzione decisiva fra ciò che sta dentro e
ciò che sta fuori, fra un individuo e l'altro. La
distinzione fondamentale per ciascuno che sta nel mondo é
fra il fuori e il dentro, fra me e tutti gli altri. E
infatti l'attenzione, allorché una relazione si fa intima
(cioé massimamente interna), si volge alle aperture che
collegano dentro il fuori - non solo quelle che pensate
voialtri sporcaccioni, pensate anche agli occhi, o alla
bocca.... Io sono DENTRO di me, l'altro é DENTRO di sé. E'
estremamente interessante entarsrsi dentro a vicenda
simbolicamente e anche no, ma é un gioco da condurre con
attenzione, costruendo un consenso (anche folgorante,
secondo il modello del selvaggio che non agisce senza
consenso, altrimenti é un volgare stronzo, ma lo coglie in
un attimo, in un "colpo di fulmine"), centellinando
all'altro e dell'altro. In quest'ottica passare oltre la
frontiera dei corpi é ben interessante - magari senza
eccessi, come quelli di Hitler che quando non distruggeva
nazioni fosse principalmente intento a farsi cagare in bocca
dalle sue amanti - tanto quanto lo é poco o per nulla essere
invasi dalla corporeità altrui, indistinta e senza nome. Per
questo dicevo degli occhi: anche lo stronzo può avere
qualcosa da dire, insieme con la persona che lo ha prodotto,
altrimenti é uno sgradevole "memento mori". E infatti non é
casuale che il sozzo prete e la laida suora che tanto temono
la corporeità vievnete, amino invece trascinare la loro
porca esistenza fra pitali e croste di lebbrosi. Tutte le
volte che la merda é separata dal soggetto che l'ha cagata,
tutte le volte che si autonomizza, rimanda a Dio; o alla
morte, che é poi lo stesso.
Per questo sia la cura sia il disprezzo per il corpo, una
volta che superino un equilibrio, conducono al medesimo
obiettivo di scindere il corpo dalla vita, che é individuale
e irripetibile, per consegnarlo alla natura, per farlo
tornare alla terra.
Insomma, la pulizia viene da più lontano della borghesia,
questo volevo dire




> perché la gente tratta con maggiore cura ciò
>che ha comprato di ciò che ha rubato o ha ricevuto in
>regalo? il motivo per cui si rifluisce tutti verso la
>normalità, stra anche nella scarasa cura che mettiamo
>nell'agire senza contropartita. Occorre più attenzione

nella
>passione, se vogliamo liberarci delle regole.


LIB II
non ho mica capito...

PK2
che una distruzione delle regole presuppone una capacità di
non agire a cazzo di cane, per dirla alla maniera di
Heidegger; l'autonomia ha necessità di consapevolezza, di
esperienza, di capacità di trarre criteri dalla pratica, e
di praticare i propri principi; la libertà non é
semplicemente (ma anche) un abbandonarsi alle cose, ma un
abbracciarle