Autore: karletto Data: Oggetto: [Cerchio] quale differenza?
You wrote:
----- Original Message -----
From: "Pkrainer" <pkrainer@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Friday, May 10, 2002 11:55 PM
Subject: R: [Cerchio] quale differenza?
>
> ----- Original Message -----
> From: Tuula Haapiainen <tuula.h@???>
>
> > wau, ma come fa a guardarti nel contempo negli
> occhi!!??;-)))
> > Tuula
>
> si può fare; anzi é assai notevole da farsi; attenzione però
> a questa dimensione epistolare, perché é bensì vero che non
> vi é piacere se non nel desiderio, e quindi i segnali di
> desiderio che ci si manda hanno una loro potenza...ma
> occorre però, perché il desiderio non si faccia
> contemplativo (nello specifico mastrubatorio, nel senso
> sositutivo del termine) occorre che si confronti con la
> pesantezza (qui, chi mi conosce, potrà aggiungere le sue
> ironie) e l'irriducibilità dei corpi veri, vivi. Desiderare,
> certo, per attraversare ed essere attraversati, ma é
> essenziale fdare i conti con ttutto questo fuori dal
> ticchettio delle tastiere. Perché altrimenti si finisce per
> fare una specie di lets della pornografia, dove é vero che
> non si paga, ma si scambia però fantasie, senza metterle in
> comune ma solo guardandosi a vicenda dal buco della
> serratura, e facendosi guardare. In questo senso dicevo: vi
> faccio incontrare, ed é un po' una promessa e un po' una
> minaccia. Perché altrimenti si rischia che ci si dice "a me
> piace questo", "a me pure", e poi ciascuno si scaraventa a
> scuotersi l'attrezzatura in qualche sgabuzzino. E questa é
> una ocsa mesta e anche un po' ridicola, ma é soprattutto la
> metafora della condizione in cui viviamo, dove ciascuno si
> masturba non solo al posto delle fighe da leccare ma anche
> della libertà totale da praticare, ciascuno si masturba
> anche per la rivoluzione che non fa. E tutti desiderano,
> desiderano senza fine, ma ciascuno poi pone mano all'uccello
> proprio invece che alla figa dell'amica; o alle ricette per
> mille futuri piuttosto che a qualche frammento di presente
> che potremmo goderci adesso, qui.
> Le parole sono un gioco ma anche una responsabilità; e ci
> chiamano a vivere all'altezza delle nostre passioni, senza
> paura degli strapiombi. ========================
MM: Ma io credevo che qui si stesse appunto soltanto riportando, con serena
giocosità, quanto comunque fa parte attiva e concreta della quotidianità
REALE di ciascuno degli "assatanati" partecipanti a questo fantasmagorico
happening virtuale ... cos'è mò 'sta tua cupa, raggelante tirata in ballo
della <<paura degli strapiombi>>?!?!
Se mai qualcuno ce l'avesse davvero avuta, con tale appello al "dover
essere" non avresti ottenuto altro risultato che di radicalizzargliela,
risospingendocelo dentro ... e se invece, come credo, tutti/e sono andati
sinora cimentandosi in questa ludica ma pur serissima sarabanda, mettendo in
gioco il proprio realissimo vissuto, questa battuta, scusami, suona davvero
un po' stonata ... una sorta di evocazione di fantasmi che qui non penso
avrebbero potuto/dovuto aleggiare ... bah?! 'sta volta non ti ho capito ...
io comunque, come ho già detto a Marinella, mi stavo letteralmente
"scompisciando", come se dice a Roma ;-)))))
Abbraccioni a tutti/e
Marco (M.)