Autor: fatacarabina Data: Assunto: [Cerchio] Fw: [noocse-bo] sito 68-77 (e altri): articolo surreale de
Il Giornale
> L'articolo de "Il Giornale" 22 marzo 2002
>
> I brigatisti si organizzano sulla Rete
>
> Sono decine e decine i siti che inneggiano agli "anni
> di piombo" in Rete
>
>
> GENNARO SANGIULIANO
>
> "La crociata mondiale contro il terrorismo ha dato il
> via alla guerra dei gruppi imperialisti contro le
> masse sfruttate. In Italia siamo di fronte al
> tentativo della banda Berlusconi di consolidare il suo
> Governo per poi trasformarlo in un regime (come più o
> meno fece Mussolini tra il 1922 e il 1926), ma per
> farlo deve riuscire a dimostrare al variegato fronte
> di forze che l'ha mandato al potere (Confindustria,
> Vaticano, USA, mafia, Forze Armate) di riuscire a
> imporre il suo programma di lacrime e sangue per le
> masse, di riuscire ad abolire i contratti collettivi
> di lavoro e l'art.18". Non sono brani del farneticante
> documento delle Brigate Rosse che ha rivendicato
> l'assassinio di Marco Biagi, ma quanto si legge sul
> sito internet della rivista telematica Prolet.
>
> Si definiscono "combattenti" o "militanti", mai
> "terroristi"
>
> Si scopre così la galassia del web brigatista, molto
> articolata, divisa tra siti che inneggiano agli anni
> di piombo e altri siti che, più cautamente, fanno
> analisi storiche del terrorismo armato. Una miriade di
> sigle i cui link si richiamano l'un l'altro.
>
> "Memoria e libertà", ad esempio, è il sito sui
> "Comitati di lotta dei prigionieri" mentre,
> www.marzo77.it è quello dedicato ai fatti del '77,
> interpretati come "espressione rivoluzionaria". E
> ancora, www.linearossage.it, www.rossovivo.it, mentre
> una vecchia foto con le tre dita in alto che indicano
> la P38 apre il sito www.zzz.it, tutto dedicato
> all'esperienza dell'Autonomia.
>
> Sembra calarsi in un remake degli anni '70: stesso
> lessico, stesse parole d'ordine, cambia solo il mezzo
> di diffusione al posto del vecchio ciclostilato.
>
> E' costante il termine "militante", a volte quello più
> enfatico di "combattente", mai viene adoperata, in
> questi siti, la parola "terrorista". I vari eccidi
> sono qualificati come "iniziative", mentre gli agenti
> di polizia, i carabinieri, i magistrati, non vengono
> assassinati, ma "rimangono uccisi".
>
> Nella "Breve storia delle Brigate Rosse ('70-'87)",
> che è possibile scaricare dal sito
> www.misteriditalia.com gli agguati ai giornalisti, fra
> cui Montanelli, vengono definiti come la "campagna
> contro i giornalisti", così l'assassinio di alcuni
> responsabili delle carceri è "l'iniziativa contro il
> trattamento carcerario dei prigionieri politici".
> Sempre in questo testo vengono definiti "interventi
> contro la DC" due fatti del '79: l'assalto di Piazza
> Nicosia e l'assassinio del consigliere provinciale
> Italo Schettini. Idalgo Macchiarini, l'ingegnere della
> Sit-Siemens, primo rapito delle Bierre, nel 1971 è
> stato solo "prelevato e interrogato sui processi di
> ristrutturazione in corso nella fabbrica".
>
> Le vittime designate non vengono assassinate, ma
> "rimangono uccise"
>
> Un'altra sezione dello stesso sito è dedicata alla
> storia dei Nap (Nuclei Armati Proletari). L'assassinio
> dell'agente di polizia Claudio Graziosi, che stava per
> arrestare la terrorista Maria Pia Vianale, viene così
> raccontato: "Il militante che è con lei, per impedirne
> l'arresto, affronta Graziosi e lo uccide". Molto
> accurato, anche dal punto di vista grafico, è il sito
> www.brigaterosse.org che apre la sua homepage con la
> stella a cinque punte. Propone lunghe interviste agli
> ex capi brigatisti Renato Curcio, Prospero Gallinari,
> Salvatore Ricciardi.
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