Autor: Umanità Nova redazione torinese Data: Assumpte: [Cerchio] Torino: solidarietà agli antifascisti confinati!
Antifascisti al confino
Il 22 febbraio scorso si doveva tenere a Torino una manifestazione di protesta contro un convegno dei fascisti di Forza Nuova. I fatti sono noti: la questura vietò ogni iniziativa ed i circa 300 antifascisti convenuti in piazza Statuto per il corteo che avrebbe dovuto dirigersi al Martinetto, dove i nazifascisti fucilarono lintero CLN torinese, venne violentemente caricato. Nella lunga fuga i manifestanti eressero barricate con cassonetti per proteggersi dalla polizia che, oltre a sparare lacrimogeni, in più di unoccasione si accanì con violenza contro persone rimaste isolate.
A quasi tre mesi di distanza sono arrivate 13 denunce a carico di altrettanti antifascisti, accusati di "lesioni, resistenza, violenza a pubblico ufficiale, danneggiamento...". La solita litania recitata in queste occasioni in cui si suole capovolgere la realtà per fornire una cornice adatta ai provvedimenti repressivi: la violenza della polizia viene spacciata come risposta ai violenti, trasformando poche barricate erette in funzione difensiva in episodi di guerriglia urbana.
Fin qui un copione già noto. Questa volta tuttavia la magistratura, nelle persone di Dodero e Laudi non si è accontentata del consueto copione ed è andata oltre, prescrivendo per 4 degli indagati gravi restrizioni della libertà, quali lobbligo di dimora in un comune, il divieto ad uscirne e, dulcis in fundo, il divieto a partecipare a manifestazioni pubbliche. Per altri 5 si è "limitata" a stabilire lobbligo di firma ogni tre giorni.
Imprese simili non sono nuove per personaggi come Laudi che quattro anni orsono si distinse per linchiesta contro i cosiddetti Lupi Grigi della Val Susa: delle sue prove "granitiche" contro i 3 squatter accusati di vari attentati oggi non è rimasta che la polvere delle scartoffie e le due tombe di Edo e Sole morti suicidi in galera in seguito a quellinchiesta "esemplare".
Inutile sottolineare la gravità di un provvedimento che mettendo insieme vecchie leggi fasciste e più recenti normative contro gli ultras tenta di negare agibilità politica agli antifascisti.
È lultimo inquietante segnale di una fascistizzazione della società e della politica che nelle piazze si esprime con la violenza poliziesca cui abbiamo assistito a Napoli e a Genova e che quotidianamente ci opprime in ogni ambito della nostra vita.
Da quasi un anno quel mix di fascismo, razzismo, clericalismo e rampantismo chiamato polo delle libertà governa l'Italia e si è visto chiaramente che il suo vero nemico sono i lavoratori.
Scuola, sanità, previdenza: tutto deve essere privatizzato, in modo che qualcuno si possa arricchire sulla salute, sull'istruzione, sulla vecchiaia di ciascuno di noi.
La legge Bossi-Fini mira ad impedire ai lavoratori migranti di avere una vita decente, facendone dei precari a vita, sempre ricattabili ed espellibili.
Non dimentichiamo però che il terreno a questa destra lo ha arato il governo di centrosinistra che ha dato dignità politica alle idee della destra e ai suoi paladini, mettendo sullo stesso piano persino partigiani e repubblichini o accettando come un dogma che bisogna collaborare tutti per il bene del paese-azienda e difendere i "nostri interessi" contro tutti i poveracci del mondo.
Bisogna fermarli. Basta con l'antifascismo di facciata. L'antifascismo deve essere militante o non è. Nessuna mediazione, nessun confronto, ma dura lotta quotidiana sui luoghi di lavoro e nelle strade per contrapporre alla marea nera montante la nostra idea di una società di liberi e uguali, dove nessuno è clandestino, senza preti a guidare le coscienze né padroni a sfruttare le nostre vite, né giudici a limitare la nostra libertà.
Solidarietà agli antifascisti confinati!
Sabato 11 maggio alle 16 saremo anche noi al presidio convocato al Martinetto dallAskatasuna
Federazione Anarchica Torinese - FAI
c.so Palermo 46; e-mail fat@???; tel. 338 6594361; la sede è aperta il giovedì dopo le 21,15