ECCOVI IL VOLANTINO PREPARATO DA FIAMMA (perugia) e ALESSANDRO (TERNI) X LA=
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MARCIA...
mi domando siamo tutti d'accordo perche' questo sia il volantino dei social=
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forum umbri?
ORDINARIE VIOLENZE, SFORZI STRAORDINARI
PER LA PACE IN PALESTINA
Quello che sta succedendo da mesi in Palestina e in Israele =E8 sotto gli=20
occhi di tutti, eppure (o forse proprio per questo) sembra essere=20
invisibile. L’attenzione dei media dominanti =E8 solo e sempre sulle=
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violenze pi=F9 spettacolari, girando lo sguardo (e le telecamere)=20
dall’altra parte di fronte alla violenza quotidiana: rastrellamenti=20
illegali; ospedali invasi ed evacuati con le armi; maltrattamenti,=20
traduzione in catene ed esecuzioni a freddo di prigionieri; feriti lasciati=
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morire dissanguati impedendo i soccorsi; rioccupazione e bombardamenti dei=
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Territori autonomi; assedio e minacce al presidente Arafat,=20
democraticamente eletto dal popolo in base a regolari elezioni sotto=20
controllo internazionale; il vero e proprio massacro di Jenin; deportazioni=
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ed uccisioni di civili di ogni sesso ed et=E0; abbattimento di case;=20
sradicamento di frutteti e devastazione di coltivazioni; agguati ad=20
ambulanze ed uccisione di personale medico e paramedico; eliminazione di=20
testimoni scomodi (come il corresponsabile del massacro di Sabra e Chatila=
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Elie Hobeika o il fotoreporter Raffaele Ciriello); distruzione o chiusura=20
delle strutture scolastiche e, come non bastasse, scarsit=E0 di pane e=
acqua.
=C8 anche questa sensazionalistica e guerrafondaia copertura mediatica a=20
rafforzare la catena dell’odio, poich=E9, con la scusa di=20
un’inesistente obiettivit=E0, mette sullo stesso piano aggressori ed=
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aggrediti.
Intanto Israele, in un’escalation scellerata, protrae nel tempo la=20
promessa fatta da Sharon ad agosto dello scorso anno:=20
“risolvere” il problema palestinese in cento giorni. Ma i=20
giorni sono diventati ben di pi=F9, e l’unica “soluzione”=
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proposta consiste di fatto nella creazione di un grande ghetto, un=20
bantustan chiamato Palestina. La parte di societ=E0 civile dotata di buon=20
senso deve abbandonare ogni ipocrita e perci=F2 colpevole equidistanza:=20
invocare genericamente la pace, senza chiedersi quale pace, a che prezzo e=
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a carico di chi, vorrebbe dire non solo ignorare e rimuovere cause e=20
responsabilit=E0, storiche e politiche, passate e presenti, alla base del=20
genocidio del popolo palestinese, ma anche gettare le basi di=20
un’ingiustizia che davvero non avrebbe pi=F9 fine.
Bisogna ricordare che Israele =E8 la quarta potenza militare e nucleare=20
mondiale; che gli USA (infrangendo ogni trattato sulle armi) le vendono=20
sottocosto F-16, Apaches e carri armati di ultima generazione; che ha=20
ignorato ed ignora tutte le risoluzioni ONU, fin dagli anni ’70, a=20
cominciare dalle Risoluzioni 242 e 338 che prevedono il totale ritiro dai=20
territori occupati nel ‘67 con la Guerra dei Sei Giorni e il completo=
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smantellamento degli insediamenti, che continua imperterrito: ormai i=20
coloni sono quasi mezzo milione!
Dovremmo invece tutti avere la lucidit=E0 necessaria a capire che, in Medio=
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Oriente come altrove, oggi come ieri, la violenza pu=F2 solo chiamare altra=
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violenza.
=C8 inutile stupirsi dell’atroce somiglianza tra lo sterminio di cui=
il=20
popolo d’Israele =E8 stato vittima per mano nazista e=20
l’annientamento che, oggi, quello stesso popolo pratica sui=20
palestinesi; chi ha conosciuto orrori indicibili facilmente li riproporr=E0,=
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perch=E9 non sono gli orrori ad insegnare la giustizia, non =E8 lo sterminio=
a=20
risolvere i conflitti, non =E8 l’essere stati ridotti a=20
“pezzi” da “smaltire” a generare dignit=E0. Al=20
contrario: e crederlo =E8 il primo passo per accusare di antisemitismo chi,=
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come noi, si pone in modo critico nei confronti di Israele. Non=20
dimentichiamo che il governo Sharon, infatti, non =E8 solo responsabile del=
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sangue versato dai palestinesi ma anche della repressione (col carcere, le=
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minacce, le persecuzioni di ogni tipo) delle voci israeliane di opposizione=
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e dissenso, a cominciare dai firmatari del manifesto “Io rifiuto di=20
combattere”, ponendosi cos=EC come una delle principali cause dei=
tanti=20
lutti tra i civili israeliani cui va la nostra solidariet=E0.
Altrettanto inutile, e per le stesse ragioni, stupirsi e indignarsi per la=
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deriva devastante incarnata dai kamikaze (deriva di straordinaria resa=20
mediatica, visti i media che abbiamo), e pi=F9 in generale=20
dell’insorgere del fondamentalismo religioso, finora estraneo alla=20
laica e civile Palestina che in questi anni abbiamo imparato ad amare e che=
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vogliamo continuare a sostenere, non solo a parole ma con azioni, come=20
quelle coraggiose di tante e tanti pacifisti che vanno periodicamente in=20
quel luogo difficile a portare sostegno e aiuto, interponendo a mani alzate=
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i propri corpi, bersaglio di soldati e cecchini israeliani, a difesa del=20
diritto alla vita di un popolo la cui lotta di liberazione e il cui tessuto=
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democratico sono e devono continuare ad essere praticabili, concreti, reali.
Se cos=EC non =E8 (non ancora, non pi=F9), se in Palestina alle armi della=
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critica si va ormai sempre pi=F9 spesso sostituendo la critica delle armi,=
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tutto ci=F2 =E8 conseguenza dell'allargamento, rafforzamento e inasprimento=
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dell'occupazione, e nulla potr=E0 aver fine senza il ritiro dell'esercito e=
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dei coloni israeliani dai Territori Occupati. Non occorre essere fini=20
politologi per capire che il piano di pace ventilato da Sharon in questi=20
ultimi giorni ha tutte le apparenze di una merce di scambio a favore degli=
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USA, che puntano al beneplacito dei paesi arabi per un nuovo (e prossimo)=20
attacco all’Iraq.
Come dice il patriarca latino di Gerusalemme, Michel Sabbah e come ripetono=
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i palestinesi e i pacifisti israeliani, le uniche condizioni per aprire la=
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strada ad un processo di pace reale e giusta in tutto il Medio Oriente sono:
=B7 fine dell'occupazione e ritiro totale e senza condizioni di Israele=20
(Risoluzione ONU n=B0 242);
=B7 creazione d’uno Stato Palestinese in Cisgiordania e Gaza con=20
Gerusalemme Est capitale;
=B7 smantellamento di tutti gli insediamenti israeliani nei territori=20
(Risoluzione ONU n=B0 338);
=B7 diritto al ritorno dei profughi palestinesi.
Solo se e quando questi quattro punti saranno diventati realt=E0, non prima,=
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si potr=E0 iniziare a parlare di riconoscimento reciproco tra i due Stati.
Ci uniamo a queste richieste dei palestinesi e di gran parte della societ=E0=
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civile israeliana invitando i partecipanti a questa marcia straordinaria a=
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farle proprie, nella profonda convinzione che la pace nasca dal=20
riconoscimento, doloroso ma necessario, delle ragioni di un conflitto che=20
oppone l’ideologia reazionaria ed espansionista del pensiero unico=20
(propria della globalizzazione neoliberista) alla ricchezza e alla=20
pluralit=E0 dei soggetti impegnati in un movimento di liberazione, sociale=
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economico, in Medio Oriente come in Europa.
SOCIAL FORUM UMBRI
Perugia, 12 maggio 2002