[Cerchio] FW: [noocse-bo] Manifestazioni con obbligo di cauz…

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Autor: marina
Data:  
Assunto: [Cerchio] FW: [noocse-bo] Manifestazioni con obbligo di cauzione
me l'ero persa! non posso esimermi dal girarvi questa perla.
marina
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Da: Meletta <meletta@???>
Data: Sun, 03 Feb 2002 12:27:09 -0100
A: movimento@???
Oggetto: [noocse-bo] Manifestazioni con obbligo di cauzione

Eccovi una bella "perla" del forcaiolo di turno dal giornale
economico-finanziario "ItaliaOggi" del 4 maggio 2002, indicativa del clima
che si va creando al di l=E0 della proposta idiota e liberticida che viene
fatta (eliminazione della libert=E0 di manifestare per chi non ha soldi - un
sogno per i padroni!).
Certo che poi, seguendo il ragionamento del tipo a proposito della
responsabilit=E0 dei centri sociali e delle comunit=E0 di nomadi per i reati
commessi dai propri componenti, ben poche societ=E0 nazionali e multinazional=
i
dovrebbero rimanere aperte per i reati commessi dai loro rappresentanti sol=
o
per parlare - ad esempio - di inquinamento e salute dei cittadini e dei
lavoratori. Ma certamente il tipo =E8 uno di quelli che ci vuol far credere
che "la legge =E8 uguale per tutti"...
E, a proposito, qualcuno =E8 conoscenza di "agevolazioni" di cui godono e che
potrebbero perdere i centri sociali e le comunit=E0 nomadi? Personalmente son=
o
a conoscenza di parecchie agevolazioni (finanziarie e fiscali) di cui godon=
o
le societ=E0 (spa, srl, etc.) che hanno commesso e commettono ancora
normalmente reati in tema di inquinamento e salute dei cittadini (esempio
elettrosmog) e dei lavoratori, e che, seguendo sempre il ragionamento del
tipo, dovrebbero perdere. Pensate un p=F2... applicando sempre il medesimo
ragionamento - solo in materia di elettrosmog - una societ=E0 come l'Omnitel,
Blu, Tim, ecc. "non ha diritto di esistere" (per usare le stesse parole del
tipo).=20
Buona lettura (si fa per dire).
---

Per prevenire le violenze
Manifestazioni con obbligo di cauzione

Dopo i disastri provocato dalle manifestazioni dei Social Forum alla citt=E0
di Genova, che finiranno per costare 20-30 miliardi senza contare i costi
gi=E0 sostenuti per il personale di ordine pubblico, per i trasporti, le
transenne ecc., si attende un nuovo evento similmente pericoloso per il
prossimo mese di novembre, che trasformer=E0 una citt=E0 impaurita e blindata l=
a
meta preferita del turismo straniero in Italia, il gioiello del Rinasciment=
o
italiano, la citta di Firenze.
Infatti a Porto Alegre le associazioni antiglobal, tra le quali quelle
italiane fanno la parte del leone, hanno deciso di convocare per il prossim=
o
mese di novembre un loro forum internazionale proprio nel centro della citt=
=E0
di Firenze e il nostro Agnoletto ha gi=E0 chiesto nientemeno che l'intera
Fortezza da Basso quale base della manifestazione ma pretende anche dagli
amici amministratori del comune fiorentino che gli vengano messe a
disposizione altre necessarie basi logistiche per potervi ospitare le decin=
e
di migliaia di no-global che giungeranno a Firenze per l'occasione. Forse
vorr=E0 che procrastinata l'apertura delle scuole o che vengano svuotate le
caserme per far posto ai sacchi a pelo e alle brandine dei suoi seguaci.
Di fronte a tali assurde richieste, che non hanno nulla a che vedere con i=
l
diritto costituzionale di libera manifestazione del pensiero ma cha al
contrario mirano a violare i diritti costituzionali di libert=E0 e di
sicurezza dei fiorentini e dei turisti, le istituzioni pubbliche e i nostri
governanti appaiono remissivi e incapaci i opporre n doveroso divieto o di
prevenire e arginare il pericolo di distruzioni e di delitti.
Pare ce l'unica cosa possibile sia il conteggio successivo dei danni e
delle vittime e magari il sacrificio di qualche giovane poliziotto o
carabiniere da immolare sull'altare giudiziario di chi cercer=E0 un capro
espiatorio per qualche lividuccio che lamenter=E0 un black-bloc
particolarmente delicato.

Ma perch=E8 lo stato ha dimenticato il suo obbligo di prevenire olttre a
quello di reprimere? Perch=E8 non pone a carico degli organizzatori i rischi
di degenerazione delle manifestazioni che organizzano?
Forse perch=E8 essi non possono assicurare di poter controllare tutti i
partecipanti? E allora non le promuovano; oppure le facciano lontano dai
posti che possono essere dannggiati: negli stadi, sulle montagne isolate o
nelle campagne abbandonate. Perch=E8 le devono fare in piazza della Signoria =
o
davanti alle vetrine di via Tornabuoni?
E se invece gli organizzatori assicurano il controllo dei manifestanti ed
escludono i rischi di danneggiamenti alle propriet=E0 pubbliche e private,
allora che depositino una sostanziosa cauzione (per esempio commisurata al
numero dei previsti partecipanti: con 500 euro a testa si sarebbero gi=E0
risarciti tutti i danni causati a Genova) che verr=E0 loro restituita a
manifestazione conclusa.
La libert=E0 di manifestare non pu=F2 essere senza limiti, di tempo e di luogo=
.
Ma sopratutto deve avere un costo se pu=F2 arrecare dei danni al prossimo. S=
e
Agnoletto e Casarini vogliono togliersi lo sfizio di invitare 20 mila
persone a manifestare in centro a Firenze, che tirino fuori una cauzione di
20 miliardi di vecchie lirette per indennizzare i fiorentini che fossero
eventualmente danneggiati come i poveri genovesi. E' troppo comodo
altrimenti disporre delle citt=E0 italiane per organizzarvi a piacimento le
manifestazioni o i girotondi pi=F9 vari che passano per la testa dei
promotori.
Ma, oltre a questo semplice strumento preventivo, la cauzione appunto,
dovrebbero anche applicarsi serie misure repressive nei confronti delle
associazioni ove risultassero commessi dei reati da parte dei loro aderenti=
.
Una legge dello stato ha di recente introdotto nel nostro ordinamento
giuridico la responsabilit=E0 delle societ=E0 per il reato commesso dai loro
amministratori. Sanzioni non pi=F9 soltato civili ma anche
amministrativo-penali colpiscono la persona giuridica per il fatto commesso
dai suoi rappresentanti persone fisiche. Il principio <<societas delinquere
non potest>> sta ormai per essere abbandonato come in Francia.
Non si capisce allora perch=E8 non si debbano applicare sanzioni alle
associazioni in caso di compimento di reati da parte dei loro membri. I
centri sociali vengono foraggiati e ospitati da comuni compiacenti anche se
spesso i loro adepti risultano coinvolti in reati contro l'ordine pubblico =
o
in materia di spaccio di stupefacenti.
Recentemente in una societ=E0 emiliana la polizia ha fatto un blitz in campo
nomadi, permanentemente attrezzato con luce, acqua e altri servizi a spese
del comune, e vi ha trovato refuriva varia, macchine rubate, strumenti da
scasso. Il capo della comunit=E0 nomade ha tenuto a dichiarare alla stampa ch=
e
poci delinquenti non debbono fare etichettare tuttli gli altri nomadi come
delinquenti e che loro non rispondono di quanto commettono le pecore nere.
Troppo comodo. <<Ubi commoda, ibi et incommoda>>, dicevano i romani,
intendendo che non si pu=F2 prendere solo il buono da una situazione.
Ma se c'=E8 una legge che permette di sciogliere le associazioni e di
requisirne le sedi se anche solo alcuni membri si dedicano a propagandare i=
l
razzismo e la xenofobia, perch=E8 non si deve estendere tale legge anche ai
casi di cui sopra?
Se i membri di un centro sociale o di una comunit=E0 nomade si macchino di
reati e magari si rifugiano nel centro e nella comunit=E0, =E8 un preciso dover=
e
dei responsabili di espellerli e di denunciarli alle autorit=E0. Se non lo
fanno, a parte la commissione del reato di favoreggiamento, devono chiudere=
.
L'associazione non potr=E0 pi=F9 godere di alcuna agevolazione se i suoi
aderenti deliquono. Il meccanismo del <<cui prodest?>> porter=E0
spontaneamente a un'opera di prevenzione interna che risulter=E0 salutare
anche per l'intera sociat=E0. E se tale prevenzione interna non venisse fatta=
,
beh, allora vuol dire che l'associazione non funziona e non ha diritto di
esistere.
La tutela della societ=E0 non deve valere solo contro i naziskin ma anche
contro i black-bloc, se la danneggiano. Stupisce che la semplicit=E0 di tali
argomentazioni non trovi applicazione nel nostro ordinamento giuridico.
Gianluigi Carpeggiani



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