R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le mult…

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Author: Pkrainer
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Subject: R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le multe?
----- Original Message -----
From: lucia <lul@???>
> -----Messaggio Originale-----
> Da: Pkrainer <pkrainer@???>

a me
> > pare che sia meglio una situazione dove ciascun singolo

con
> > le sue modeste, singolari forze cerca magari di

ritagliarsi
> > un quid d'acqua per sè, che un mondo dove la forza di

tutti,
> > compresa la mia, che mi viene strappata e ritorta

contro,
> > viene impiegata per comprimere al massimo la mia acqua
> > singolare,
>
> Il problema è anche forse che occuperemmo il nostro tempo

esclusivamente a
> procacciarci acqua e cibo, il che, forse è quello che

manca TOTALMENTE in
> questo mondo e che lo rende così invivibile.



Non mi pare che manchino né acqua nè cibo: mi pare che molti
siano obbligati a vivere dove acqua e cibo scarseggiano,
impediti nel raggiungere luoghi dove sovrabbondano, e più in
genere tutti sono costretti a pagare, talvolta con danari
che nemmeno hanno, e che viene lotro impedito sia di
fabbricare, sia di guadagnare, sia di rubare.E' chiaro che
se tu dividi il mondo per proprietà, moltissimi finiscono
per essere assolutamenti miseri. Ma se tu pretendi di
imbrigliare la proprietà con le leggi, al più rendi miseri
tutti, com'era in Unione Sovietica: viceversa, se ti opponi
al costituirsi di stati e di autorità, il potere di ciascuno
non potrà mai superare le disparità immediatamente fisiche,
che basta una rivoltella, o l'alleanza di due o tre amici
per contrastare(in base al principio "Dio creò gli uomini,
mister Colt li rese uguali")





Ma una via di mezzo fra le due
> non c'è? ovvero distribuirci i compiti, io mi occupo

dell'acqua, tu dei
> viveri ed il vicino di casa ci cura se siamo malati.

Perché occuparsi di
> tutto è impossibile.


Ci può ben essere, ma é assolutamente indispensabile,
prima, cancellare la distribuzione di compiti presente che
porta in filigrana tutta la storia dell'oppressione secolare
sulle donne, sui poveri, sugli stranieri, sui bambini, sui
deboli, sui diversi, perfino sugli animali. Solo attraverso
la rivoluzione, che é la contesa delle passioni individuali
e il loro dispiegamento secondo criteri che ciascuno si dà
in autonomia, é possibile prevedibilmente pervenire a
un'armonia diseguale, tanto più armonica, quanto più
diseguale. Se togli questo rimescolamento dalle fondamenta,
ogni sorta di distribuzione é un freno alla libertà e
all'uguaglianza nella libertà (che significa: io e te
facciamo cose che non si somigliano in nulla, eppure siamo
uguali perché entrambi agiamo unicamente inb base alle
nostre passioni individuali)



se uno non dà? che cosa facciamo? lo
> > costringiamo?
>
> Allora potremmo dire a ciascuno secondo i suoi

bisogni/desideri e da
> ciascuno come cazzo gli pare...Eh eh eh



sì, é proprio quello che dico: francamente, ti dirò, non
reputo la mia condizione così rilevante da ammettere che,
per assistere me se sono malato, cosa di ben modesto
interesse per altri che non sia io, qualcuno sia obbligato a
lavorare o a pagare tasse o altro. Trovo francamente
riprovevole che la legge imponga di essere solidali, col
risultato che la solidarietà é divenuta un adempimento
simile alle tasse. Solo se noi lasciamo liberi tutti di
essere stronzi (che ne so? di non assistere le vittime degli
incidenti stradali) avrà qualche significato non essere
stronzi. Lo stato etico non fa altro che sollecitare la
cattiveria e l'egoismo, per reazione. Solo se io rivendico
la libertà di sbattermene i coglioni di tutti, allora
diviene vero che io i coglioni in realtà non me li sbatto.
Io sono un uomo buono (almeno cerco); l'altro, l'obbligato,
non é altro che un merdoso cittadino. E difatti la sua bontà
abbiamo modo di misurarla tutti i giorni!