[Cerchio] GIOVEDI 25 APRILE COLAZIONE ANTIFASCISTA a PORDENO…

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Autor: Francesco Errante
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Assumpte: [Cerchio] GIOVEDI 25 APRILE COLAZIONE ANTIFASCISTA a PORDENONE
Solo extravergine d'oliva e pecorino - niente olio di ricino !

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From: VAMPIRE SHADOW - FRANZ <frcometa@???>
To: Cerchio <cerchio@???>
Sent: Sunday, April 21, 2002 6:28 PM
Subject: [Cerchio] GIOVEDI 25 APRILE COLAZIONE ANTIFASCISTA a PORDENONE


GIOVEDI 25 APRILE COLAZIONE ANTIFASCISTA a PORDENONE


il 25 aprile Azione Giovani ha annunciato che onorerà i suoi caduti in
piazzale ellero dei mille a Pordenone, prima della celebrazione ufficiale
del 25 Aprile... Questo é l'ormai classico schema revisionista con cui si
muove la destra italiana, che intende parificare i partigiani ai fascisti.
Il questore, nonostante avessimo notificato la nostra presenza con un
anticipo di tre settimane, pare abbia intenzione di trovarsi con due
presenze opposte e conflittuali nella stessa piazza alla stessa ora...


IL 25 APRILE NON E' UNA RICORRENZA
ORA E SEMPRE RESISTENZA


Il 25 aprile 1945 le principali città del nord Italia (Milano, Genova,
Torino) insorgevano per cancellare ciò che rimaneva della brutale
oppressione nazifascista.
Per migliaia di partigiani, però, quel giorno doveva rappresentare
contemporaneamente una fine ed un inizio: la fine della dittatura fascista,
dell¹inquadramento sociale, della repressione; la fine di vent¹anni di
militarismo quotidiano, di squadrismo e pestaggi, di censure e imposizioni;
la fine di una guerra voluta fortemente dal ³grande statista² Mussolini, ma
pagata sulla propria pelle da migliaia di civili inermi, lasciati alla mercè
delle SS naziste e dei loro servi repubblichini. Doveva essere, però, anche
l¹inizio di una nuova lotta: contro la schiavitù del lavoro capitalista,
contro lo sfruttamento e le ingiustizie di ogni luogo e specie, per un¹idea
di uguaglianza che non fosse solamente politica, ma anche sociale ed
economica.
Questa lotta non si è ancora conclusa. La negazione dei più elementari
diritti sociali, infatti, è sempre apparsa ³normale² nelle democrazie
parlamentari del dopoguerra: repressione del dissenso, controllo poliziesco,
istituzione di basi militari e promozione di ideologie autoritarie e
neofasciste hanno sempre rappresentato il principale impegno dei governi
costituitisi dalla liberazione ai giorni nostri. Il frutto più maturo di
questa dedizione è stata la benevolenza (per non dire ³convivenza²) che gli
apparati dello Stato hanno avuto verso il fascismo, sia come istituzione,
sia come ideologia.
Dall¹impunità per coloro che ³hanno obbedito agli ordini², all¹addestramento
di torturatori e criminali di guerra (in funzione ³anticomunista²), alla
complicità nella strategia stragista, fino al nuovo revisionismo
strisciante ­ quello del perdono e dell¹amnesia; quello che vede tutti i
morti dello stesso colore, ³italiani che hanno fatto scelte diverse², e che
vorrebbe chiamare giustizia l¹equiparazione di vittime e carnefici.
Per questo riteniamo infamante e vergognosa la celebrazione ai caduti che
l¹anno scorso ha portato le formazioni politiche della destra nostrana ad
onorare chi uccideva e sgozzava in nome del fascismo, ed è per questo che
manifesteremo in piazza            . Perché dopo cinquantasette anni i
concetti di ³razza² e di ³nazione² sono ancora strumenti di consenso
politico, mezzi esclusivi e gerarchici che trasformano quotidianamente i
diritti acquisiti, anche attraverso la lotta di liberazione, in stupidi
privilegi; perché dopo cinquantasette anni la nostra società è ancora
pervasa da quella cecità, da quella chiusura e da quella miseria che
costituirono il terreno fertile per il dominio mussoliniano: e non ci
riferiamo solamente alla proliferazione di miriadi di gruppuscoli
neonazisti, neofascisti, xenofobi - che trovano spesso e volentieri appoggio
politico-economico tra le fila dei partiti conservatori istituzionali - ma
soprattutto al diffondersi di atteggiamenti chiaramente autoritari e
dispotici nelle principali strutture sociali (nella scuola, nel lavoro,
negli spazi culturali ufficiali).
Il celeberrimo motto fascista ³credere, obbedire, combattere² non è mai
stato così attuale: la guerra in corso (mascherata da operazione
³antiterrorismo²) richiede fede assoluta, pronta obbedienza e forze militari
motivate; la propaganda bellica deve tranquillizzare le coscienze e
preparare l¹opinione pubblica ai più truci massacri: non ci può essere
posto, qui, per il ripudio della guerra ! Ma anche prima dell¹undici
settembre le cose andavano nello stesso modo: le multinazionali di tutto il
mondo hanno imposto di ³credere² nell¹FMI, nella Banca Mondiale e nei loro
progetti devastanti; i governi hanno ³obbedito² attuando politiche di
impoverimento estremo, finendo per portare al collasso le economie di interi
Paesi; le polizie hanno ³combattuto² sparando a vista su quanti si
ostinavano a contestare questa globalizzazione.
E la lotta per un mondo libero e giusto non può prescindere, in questi
giorni, dalla solidarietà attiva nei confronti della popolazione
palestinese, oppressa e sterminata da mezzo secolo di occupazioni militari,
ma pronta a resistere ancora, giorno dopo giorno, all¹esercito israeliano,
in attesa di un proprio 25 aprile.



GIOVEDI 25 APRILE COLAZIONE ANTIFASCISTA
ORE 8:30 (di mattina) IN PIAZZALE ELLERO A PORDENONE

PER CONTRASTARE IL REVISIONISMO
STORICO DI ALIENANZA NAZIONALE



AZIONE ANTIFASCISTA -- & -- CSOA GATANEGRA
VAMPIRE SHADOW - FRANZ



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