[Cerchio] Fw: [noocse-bo] PISA: arrestati per un volantino

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著者: fatacarabina
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題目: [Cerchio] Fw: [noocse-bo] PISA: arrestati per un volantino
----- Original Message -----
From: "Wu Ming 1" <roberto.bui@???>
To: <noocse-bo@???>
Sent: Friday, April 19, 2002 2:05 AM
Subject: [noocse-bo] PISA: arrestati per un volantino



>Delivered-To: wumingfoundation-com-giap@???
>Date: Thu, 18 Apr 2002 16:29:07 -0700 (PDT)
>From: antonio celloni <antimilitsp@???>
>Subject: repressione a Pisa
>To: giap@???


REPRESSIONE A PISA


E' possibile essere fermati, condotti in carcere e trattenuti per molti
giorni soltanto per aver avere affisso un volantino?
E' possibile. Siamo a Pisa, Italia.
Lunedì 15 aprile, il giorno prima dello sciopero generale, due giovani
universitari della facoltà di scienze politiche sono in giro per la città e
stanno attaccando con nastro adesivo dei volantini. Alcune settimane prima
due anarchici erano stati denunciati per "propaganda e apologia sovversiva"
per uno scritto sull'omicidio di Biagi. I due giovani, con quel volantino,
vogliono esprimere solidarietà ai denunciati.
Sono le dieci di sera, arriva una volante. Samuele e Giulio sono fermati e
condotti in questura. E da lì, per loro, si aprono le porte del carcere Don
Bosco di Pisa (lo stesso nel quale è trattenuto Sofri).
Arresto in flagranza per il reato dell'articolo 272 del codice penale,
questa la motivazione. L'articolo in questione è, come si legge in tutti i
manuali di diritto penale, un fossile giuridico: uno dei più vistosi
residui dell'armamentario penale del regime fascista. E' da precisare che
il volantino incriminato non contiene l'apologia di alcun tipo di reato: si
limita ad affermare che alcuni atti di vandalismo verificatisi a Pisa nei
mesi precedenti "sono un indice di resistenza generale provocato dalla
grave situazione sociale e ambientale". Difficile trovare in queste parola
tracce di "propaganda sovversiva"!
Stupisce perciò non soltanto la denuncia ma addirittura la decisione di
procedere all'arresto in flagranza dei due studenti. Ricordiamo che
l'arresto in flagranza è solo facoltativo per questo reato e che deve
basarsi su gravi ragioni che qui mancano del tutto.
Più che un'azione razionale l'operato delle forze di polizia sembra una
risposta al clima di falsa emergenza che alcune testate locali (La Nazione,
soprattutto) stanno fomentando da molti mesi. Basti pensare che il giorno
dopo l'arresto, la cronaca locale della Nazione è uscita con ben tre pagine
dedicate a questa notizia. Non era l'episodio in sé a riempire il giornale
ma un lungo articolo che cuciva insieme fatti diversissimi (scritte sui
muri, piccoli atti di vandalismo.) per costruire l'immagine di una città in
preda all'anarchia.
Di fronte al clima di repressione che si è cercato di costruire la risposta
del movimento pisano è stata immediata. Sotto al carcere don Bosco si è
svolto un presidio di solidarietà al grido di "liberi tutti!". Il giorno
dopo si è riunita un'assemblea che ha visto la partecipazione di esponenti
del social forum, dei collettivi studenteschi, di Rifondazione, del circolo
anarchico "Il silvestre".


A cura della redazione di SPEZIE - periodico di informazione critica


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