R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le mult…

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Autore: lucia
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Oggetto: R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le multe?
-----Messaggio Originale-----
Da: Pkrainer <pkrainer@???>
A: <cerchio@???>
Data invio: martedì 16 aprile 2002 23.31
Oggetto: R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le multe?


>
> a parte che gli stati di diritto ne masticano poco, a me
> pare che sia meglio una situazione dove ciascun singolo con
> le sue modeste, singolari forze cerca magari di ritagliarsi
> un quid d'acqua per sè, che un mondo dove la forza di tutti,
> compresa la mia, che mi viene strappata e ritorta contro,
> viene impiegata per comprimere al massimo la mia acqua
> singolare,


Il problema è anche forse che occuperemmo il nostro tempo esclusivamente a
procacciarci acqua e cibo, il che, forse è quello che manca TOTALMENTE in
questo mondo e che lo rende così invivibile. Ma una via di mezzo fra le due
non c'è? ovvero distribuirci i compiti, io mi occupo dell'acqua, tu dei
viveri ed il vicino di casa ci cura se siamo malati. Perché occuparsi di
tutto è impossibile.
>
>
> perdonami, ma quello che descrivi é precisamente il mondo
> che c'è ora: con in più che anche l'orticello non é manco
> tuo
>

Sì assomiglia a quello attuale, perché è malato anch'esso (sfigato pure
lui), cioè in realtà non serve per quello per cui dice di essere nato. Io
parlo di un sistema (il walfare) che con un piccolo contributo di tutti
garantisce servizi minimi essenziali, quali essere assistiti in caso di
malattia, ricevere un sussidio se si è licenziati, ecc...
>
>
> ammettiamolo: ma se uno non dà? che cosa facciamo? lo
> costringiamo?


Allora potremmo dire a ciascuno secondo i suoi bisogni/desideri e da
ciascuno come cazzo gli pare...Eh eh eh

>
> E' un altro fratello? mi pareva di ricordare una descrizione
> diversa, un'altra volta
>

Sì ho due fratelli completamente diversi l'uno dall'altro, tranne che per i
tratti che caratterizzano tutti e tre, ovvero l'ipersensibilità
e..diciamolo---una certa intelligenza
>
>
> della condizione umana, che é il suo originale titolo (in
> Italia l'hanno mutato per non creare equivoci con il romanzo
> di Malraux)
>
>
> e
> > Sulla rivoluzione?
>
> be', questo é facile, anche se parla infinitamente più di
> quanto ci aspetteremmo della rivoluzione americana, che noi
> siamo abituati a non considerare nemmeno una rivoluzione
>
>
> >Quale ci consigli di più?
>
> Per i fini che ci premono, credo che un mirabile approccio
> stia in "Lavoro, opera, azione" che è una semplice
> conferenza, di facile lettura, ma dove ci sono tantissime
> cose essenziali
> Occhio che per i gusti di molti, fra cui i miei, é un
> tantinello filosofica come impianto, e il rischio di
> polverizzarsi le palle, come negarlo? esiste
> Ciao
> Paolo