[Cerchio] R: prime impressioni / Milano/ Napoli ecc. ..

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著者: Tuula Haapiainen
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題目: [Cerchio] R: prime impressioni / Milano/ Napoli ecc. ..
Uaahh, ciao tutt*, a Napoli abbiamo unito le due piazze con un nastro
rosso!!
in segno della unitarietà degli intenti!!
L'iniziativa è nata all'interno dagli/dalle insegnanti autoconvocati dopo
che c'eravamo rotto le corna sulla mailing list docentinapoli@???
sulle divisioni di piazze...

Così poi la responsabile degli/delle autoconvocati nonché owner della lista
ha fatto 'sta trovata..
Io lo chiamo atto simbolico, che appartiene all'ordine simbolico
femminile, del non disperdere i luoghi e i fini di appartenenze molteplici
delle donne...

Cosi un simbolo - il filo rosso fra Piazza Dante ( = di Confderali e Attac,
DS, e Giovani comunisti, una parte della Rifondazione) e Piazza Plebiscito
(= noi Cobas , i centri sociali e noglobal, i disoccupati organizzati
napoletani, RdB, e Cub e Slai Cobas ...e sicuramente mi scordo
qualcosa...)..dicevo filorosso ci ha tenuto unite/i , quello che che
abbiamo sciolto e legato da una parte e
dall'altro...al quale la gente si è attaccato e l'ha portato da una piazza
all'altro...e così ci siamo riconosciuti molti/e per strada dal vivo..ché
prima
c'eravamo soltanto scritti sulla lista e zuffati ;-))..
Un simbolo si è trasformato in ATTO...almeno in una promessa...;-))

BASTA CON QUESTE ROTTURE (maschil-patriarcali ) della vecchia
politica..Voglio cambiare le forme, non voglio fare solo la conta della
piazza, voglio rispettare le parzialità...voglio cambiare la politica e i
suoi modi, per cambiare il mondo..."a partire da me" stessa.....come diciamo
noi donne..

saluti e abbracci
Tuula .....strafelice di questa giornata...!!




----- Original Message -----
From: Roberto Amato <amato.r@???>
To: <redditolavoro@???>
Sent: Tuesday, April 16, 2002 3:14 PM
Subject: rl: prime impressioni / Milano


> Per iscriversi e dis-iscriversi dalle liste di
> Isole nella Rete:
> www.ecn.org/lists
> ------------------------------>
> Prime impressioni, percorrendo nei due sensi i tre cortei (Milano) che
> ho potuto seguire...sotto la pioggia, che ha sicuramente impedito una
> presenza più massiccia.
>
> Il più numeroso (non so dire quanti) e vivace mi è parso il corteo
> (Cobas, ecc.) che da L.go Cairoli si è diretto in C.so Magenta e poi
> Via Carducci.
> Poi quello di Rifondazione, Verdi (pochi), ecc.(C.so Venezia e
> Stazione Centrale).
> Ultima la parte che proseguendo da C.so Venezia è arrivata in Piazza
> Duomo.
>
> La mia impressione personale, per quanto riguarda i cortei che ho
> seguito, è stata di una partecipazione in maggioranza giovanile e di
> gruppi e movimenti "non inquadrati".
> Il lato positivo è che la partecipazione sembra diffusa e sentita,
> centrata sui temi sociali (lavoro, assistenza, scuola).
> Il lato negativo è che se questa partecipazione non si aggrega e non
> acquisisce la forza che solo un movimento politicamente unito e
> organizzato può avere, in pratica non sfrutta la sua forza complessiva
> e non riesce a portare avanti un discorso politico integrato di
> costruzione.
> Certo l'opposizione è comune (e non è poco), ma mi chiedevo se ci sono
> anche molti obbiettivi condivisi da tutti, a parte i temi sindacali
> più attuali (Art. 18, ecc.).
> Se i cortei di oggi sono in qualche modo un'immagine della sinistra
> italiana, allora mi sembra che ci siano ancora troppe distinzioni e
> specificità, che nella differenziazione dei cortei ha trovato la sua
> espressione concreta più evidente.
> Forse bisognerebbe smussare gli spigoli, individuare obbiettivi minimi
> condivisi da tutti, concetti generali che possano costituire validi
> compromessi accettabili, anche a costo di rinunciare a qualcuna delle
> proprie differenze.
> L'antagonista è quasi certamente molto meno variegato, meno creativo e
> profondo nelle sue costruzioni culturali, in un certo senso si
> identifica nella sua dirigenza, nella dirigenza che incarna gli
> interessi più ottusi delle grandi centrali del potere economico.
> Ma quella dirigenza funziona meglio, è in grado di costruire e imporre
> il consenso intorno a pochi concetti, in cui molti poi finiscono
> tristemente per identificarsi.
> E attualmente vince.
> Certo, è più facile dirlo che farlo, ma credo che il nostro sforzo
> debba essere quello di trovare obbiettivi comuni, concentrarci su
> quelli ed esprimere una dirigenza che in tali obbiettivi si
> identifichi e possa costituire un punto di riferimento chiaro e
> inequivocabile per tutti.
>
> Ciao
> Roberto
>
>
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