R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le mult…

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Autor: Pkrainer
Datum:  
Betreff: R: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete evitare le multe?
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From: marina <fe11408@???>
To: <cerchio@???>
Sent: Tuesday, April 16, 2002 3:28 PM
Subject: Re: R: R: R: [Cerchio] Re: [libertari] Volete
evitare le multe?


>vero, ma non mi sembra di vedere una soluzione a questo...


Cristo in croce, perché non c'é soluzione: per questo mi
piace Hannah Arendt, perché distingue gli ambiti, perché
dice chiaro che non esiste una soluzione collettiva a tutto
quanto, e che anche solo cercarla confonde e svia da ciò che
é davvero possibile, vale a dire una vita libera e degna,
una vita "attiva".
Se leggi "Sulla rivoluzione" vedi chiaramente come lei
individui nella pretesa di risolvere collettivamente le
questioni relative alla necessità - che ciascuno merita di
essere lasciato libero di smazzarsi da sè - come l'origine
del totalitarismo e la fine della rivoluzione (nello
specifico francese).
Ci saranno sempre i brutti, cui nessuna é disposta a darla;
i deboli, cui tutti minacciano con la stessa presenza
fisica; gli sfigati, che necessitano di assistenza anche per
fare il cappuccino; i cattivi, quelli che preferiscono
rompere i coglioni agli altri per sentirsi vivi. Queste cose
non conoscono soluzione collettiva: non esiste società che
pareggi queste iniquità della sorte. Pretendere di
occuparsene, non fa che rendere brutti, deboli, sfigati e
cattivi tutti, perché l'uguaglianza in questi ambiti può
essere costruita solo al ribasso, schiacciando tutti nella
miseria e nell'impotenza. Il regno della libertà é appunto
quello in cui ciascuno é libero d i far fronte all propria
sorte e ai propri bisogn, senza interferenze, giocando al
meglio le carte di cui dispone, e in cui tutti possono
costruire la libertà di tutti apportando il proprio punto di
vista. Il regno della libertà è il contrario della società,
quella "in cui siamo tutti nella stessa barca" e perciò,
chissà perché, si é sempre obbligati a remare,
nell'interesse di tutti. E? un mondo in cui ciascuno naviga
in "autonomia" e sta con gli altri per scambiarsi il piacere
di vivere insieme momenti e progetti, e non già per
consolarsi a viecenda delle proprie sfighe, "lavorando
molto" come il povero proletario-cavallo di Orwell...


Certo che ne abbiamo fatta di strada, partendo dalle multe,
eh?