----- Original Message -----
From: marina <fe11408@???>
>il ministro dei trasporti evidentemente é un fan della
>velocitá e ha alzato i limiti a 150 in autostrada, dal fatto che le auto >ormai le fanno che raggiungano i 250 all'ora in un baleno etc etc etc.
in realtà la velocità delle auto é più o meno la stessa da
trent'anni, almeno
all'epoca non c'erano manco i limiti
> non
>vorremo danneggiare l'industria nazionale e deludere il ministro no? >e poi piú incidenti si fanno e piú auto si comprano.
>evviva. m
ho letto anche in un altro messaggio parole di favore tue
per il meccanismo delle multe, dei limiti di velocità, etc.
Ora che a te le macchine veloci possano riuscire sgradite, é
un'idea pure diffusa, che non ha nulla di particolarmente
criticabile: Ma non so se hai considerato che ammettere che
esistano delle ragioni, ad esempio l'incolumità pubblica,
che giustificherebbero proibizioni di qualche sorta,
comporta necessariamente due conseguenze. La prima é che ci
deve essere un apparato di controllo e repressione, polizia,
uffici di riscossione, giudici, etc:La seconda che, se la
libertà viene DOPO la sicurezza, allora starebbe a un potere
politico decidere che cosa é sicurezza da garantire a
qualunque costo. E la pretesa di Sharon di devastare un
territorio per scovare dei terroristi, l'idea di Cossiga di
sparare su chi avesse minacciato gli Otto Grandi, la volontà
del sindaco di Bergamo di riempire la città di telecamere,
diverrebbero tutte interpretazioni da te certo non
condivise, ma legittime metodologicamente di garnatire la
sicurezza innanzitutto. Se esiste un bene pubblico da
tutelare, allora ci sarà qualcuno che potrà decidere ciò che
é bene pubblico. Le cose cambieranno, i governi si
alterneranno, ma - fidati - io e te non saremo mai fra
quelli che prendono quelle decisioni. Una volta che ammetti
lo stato quello mette le mani dove più gli piace, non si
limita alle attività che parevano opportune a te. E' per
questo che conviene combattere tutte le leggi, tutti i
controlli, tutte le proibizioni, indipendentemente dal fatto
che una modesta aliquota di esse ha un contenuto che
potrebbe pure apparirci ragionevole.