Autor: karletto Data: Temat: [Cerchio] Re: [NetworkcontroG8] Re: [Sud Ribelle] Re: [movimento] Una
chiaccherata informale sul Karl Marx di Maximilien Rubel ...
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From: <olivavittoria@???>
To: <sudribelle@???>; "movimento" <movimento@???>
Sent: Wednesday, April 10, 2002 11:36 AM
Subject: Re: [NetworkcontroG8] Re: [Sud Ribelle] Re: [movimento] Una
chiaccherata informale sul Karl Marx di Maximilien Rubel ...
> Allora non ho alcuna difficoltà a dirti il significato vero di addetti ai
> lavori.
> Il quale è questo: molti compagni si sentono estranei a questo dibattito,
> nel senso che manco capiscono i termini reali delle questioni, non per
> ignoranza, ma perchè vengono adoperati dei termini molto, come dire
> "tecnici", insomma mica tutti si sono appallati con Althusser! credo che la > maggior parte si sono letti "il Manifesto" non giornale eDylan Dog , per
> fortuna! dico io,
> Inoltre, ma questa è una fissa mia, vorrei che il capoccione tuo si
> applicasse ai problemi nostri reali e non al cazzo di totonno e ai
> totonnari.
> Anche perchè lo stramaledetto Impero non lo ha letto nessuno, forse solo
> Kossiga e qualche altro, lo comprano perchè fa fine perchè è alla moda (in
> occidente) e lo mettono in libreria, in mostra, la cosa peggiore che si può > fare ad un libro, dopo bruciarlo, io credo che sia quello che si
> meriti:-))), di stare in mostra, mai bruciare un libro, pure il peggio che
> c'è!!!
> Insomma stare in mostra è proprio quello che gli compete.
MM: Ti ripropongo "pari pari" ciò che già ti ho sottolineato ieri,
rispondendo ad una tua mail trasmessami "in privato", e dal cui senso, stai
certa, non mi scosterai in alcun modo nemmeno di un centimetro: <<continuo a
NON essere assolutamente d'accordo con te: a mio avviso tu sottovaluti
erroneamente l'importanza del dibattito sul piano teorico, anche quello più
"rarefatto". E soprattutto sottovaluti l'enorme capacità di inquinamento
ideologico che Totonno & C. hanno ormai accumulato: ti vuoi rendere conto
che solo 11 anni fa Negri era soltanto lo schifoso "padre della
dissociazione" e dell'inciucio con questo stato dimmerda e assassino, ed
oggi riesce invece a influenzare pesantemente il congresso di un partito
come Riaffonda, informa delle sue stronzate il dibattito su scala
intercontinentale, sta colonizzando il movimento no global e dovunque è
stato assunto come "interlocutore di spicco" per qualsiasi cosa si muova "a
sinistra"?!?!?! Figurati se non son ben certo anch'io che quando il grande
fiume delle rabbia proletaria dilagherà (che comunque è tutto da vedere ...)
saprà spazzar via questi merdosi ... ma nel frattempo (come sempre diciamo -
sia tu CHE IO! - ai tanti massimalisti ipercriticisti e
sostanzialmente "aventiniani") loro riescono ad essere DENTRO quel po' che
si muove e ad esserci con un loro programma di massima (schifosamente
opportunistico, certo, ma comunque sventolabile sotto il naso di quei tanti
giovani che stanno finalmente da qualche tempo riaffacciandosi all'impegno
politico), mentre "noi" siamo ancora impantanati in una Babele di linguaggi
che non permette di capirsi manco a due come noi che, in fin dei conti, pur
avrebbero parecchio in comune su cui comprendersi, evitando di arrivare a
scazzarsi su ovvietà lapalissiane come la totale immediata solidarietà ai
"popoli negati"!)
> In merito al resto visto che in fondo diciamo le stesse cose, lo vedi che
> quando poi non scrivi pensando solo ad Anubi e Karlse ci capiamo?
MM: Ri/sottolineo che in buona sostanza <<diciamo le stesse cose>>,
riguardo all'indispensabile urgenza di schierarsi operativamente al fianco
dei palestinesi; sul resto permangono non tenui differenze, a cominciare
dal fatto che fra gli stessi palestinesi la "mia" propensione critica mi
porta ad individuare precise discriminanti di classe che devono
assolutamente imporsi come prioritaria ed ineludibile "bussola", anche sul
piano di un'attenta valutazione dei "loro" impianti progettuali e delle
conseguenti auspicabili metodologie di lotta ... ciò, ovviamente,
dall'interno di una solidarietà piena, al loro fianco, contro la guerra di
sterminio cui sono sottoposti.
> "che l'etica, appunto, "fonda" in
> certo senso la critica e la sprona a cimentarsi nell'analisi della realtà in > modo materialisticamente mirato, scientifico,"
> ora se essa etica ed essa ragione devono riscontrare errori ed ambiguità,
> essa etica ed essa ragione si debbono piegare allo stato di necessità, in
> quanto in certi momenti lo stato di necessità comanda su tutto, rimanderà la > critica ad altri momenti, com'è la situazione ora, non so se ci sarà il
> tempo di altro momenti, infatti pure lui Marx in merito alla Comune ha
> dovuto fare pippa e limitarsi a fare critiche sue e a partecipare in prima > persona; tieni presente che a parte le differenze colla situazione
> palestinese, lì erano tutti occidentali, qui le critiche e i distinguo
> sarebbero sempre esterni, calati dall'alto.
MM: <<Dall'alto>> de che?!?! ... io pretendo di avere, come ciascuno, il
diritto/dovere di dire la mia su qualsiasi cosa mi garbi! Figuriamoci se
son disposto a deroghe, su una questione di fondamentale importanza sullo
scacchiere geo-politico mondiale, come quella "medio-orientale" ... se
solidarietà deve significare ammutolimento della ragione, allora si
verificherebbe il paradosso di un mio "autoimmolare" i miei convincimenti
più profondi e quindi in certo senso tutto me stesso, per poter "veramente"
essere al fianco di coloro con cui sento il dovere etico prima ancora che
politico di schierarmi, contro soprusi che ritengo totalmente
intollerabili!!! Questo è un prezzo, cara Vittoria, che ritengo doveroso
NON pagare in alcun caso! Ai tempi del Vietnam, pur zoppetto come già ero,
mi son preso anche le legnate in piazza, ma pretesi sempre comunque
affermare, in ogni contesto, che ero disposto a farlo PUR essendo
assolutamente convinto che sulle baionette del mitico Giap non si stava
compiendo alcuna catarsi rivoluzionaria nel senso di "quel comunismo" che
già allora NON ritenevo collimare con alcuna progettualità "statualistica"!
E al tempo della "rivoluzione dalle mani insanguinate" contro Reza Pahlevi,
feci altrettanto quanto era nelle mie possibilità, per denunciare la lordura
del subimperialismo della "rinascente Persia satrapesca", ma non ebbi
egualmente alcuna remora a stigmatizzare (anche allora del tutto contro
corrente, in una "sinistra rivoluzionaria" per gran parte totalmente
accecata) la morsa necrogena che stava attivandosi fra quel khomeinismo
teocratico che da subito prese ad aleggiare, pompato dagli yankee, e
l'espansionismo imperiale dell'"orso sovietico".
> Ora i cervelloni americani gridano "aiutaci Marx, facci capire qualcosa!" di > fatto togliendogli la carica rivoluzionaria e sovversiva e stravolgente, non > ci capiscono un cazzo lo stesso, infatto non solo si trovano con la catena
> di santantonio di Enron, ma pure con Saddam che dice io fermo il petrolio, e > ahahah! il Venezuela dove gli operai sono in sciopero contro le
> multinazionali del petrolio.
> Possono pure pensare di risolvere sto casino, che ne so', ricorrendo ai semi > di colza, ma a parte il pempo che diventa sempre più ristretto, lo stesso si > aprono contraddizioni: infatti chi ha i semi geneticamente modificati e
> terminetor di colza? le multinazionali, guarda un pò americane israeliane e > australiane, quindi tutti Europa per prima si troverebbero sotto il dictac
> di questi imperatori che direbbero a tutti vi diamo i semi come quando e
> nella quantità che decidiamo noi, poi passate tra sei sette mesi un anno e
> vedremo se ve ne diamo degli altri. Quindi sti professori togliendo a Marx > la sua carica eversiva "emendandolo" non contano niente pure loro. E non ci > capiscono niente del ciclo del capitale proprio perchè lo emendano.
MM: Guarda che quando dico che <<Lor Signori hanno infine capito, dopo le
disillusioni del post/89, che la realtà del "loro" specifico modo di
produzione ha tuttora il suo più grande "analista" proprio nel vecchio
barbone di Treviri>>, è evidente anche ai ciechi che non intendo certo
alludere al fatto che i medesimi "Lor Signori" si illudano di poter trovare
alcuna "ricetta" valida per loro, nell'opera del barbone! Essi si limitano
a usare Marx solo per comprendere al meglio quelle contraddizioni materiali
insopprimibili che hanno dovuto a malincuore scoprire come costitutivamente
ed ineludibilmente caratterizzanti il loro "modello" di sfruttamento, dopo
la sbornia illusoriamente trionfalistica del post/89; e ciò, ovviamente,
per tentare, ancora e sempre, di correre ai ripari (tappando falle un po'
qua e un po' là, in un cortocircuito sempre più difficilmente sostenibile),
in funzione dei loro porci interessi di classe!!!
> Ora in merito alla questione dei paesi cosidetti socialisti. Noi quando
> cadde il muro di Berlino non brindammo per un cazzo e non dicemmo
> "Finalmente soli" perchè non eravamo soli per niente!!! E' evidente che
> siamo malissimamente "accompagnati". Se insieme al muro fosse caduta la
> statua della libertà avremmo brindato pure noi, ma uno mica può non vedere
> che il muro è stato buttato giù dalla statua della libertà, si da quella,
> non dalla libertà nostra!
MM: A Vittò, evidentemente ti piace proprio distorcere tutto come te pare,
per poter dar libero sfogo alla tua irruenza polemica! Vai pure avanti
così, se tanto ti garba ... dal canto mio con questa risposta credo proprio
che "chiuderò", almeno per ora, ... non prima però di farti notare che, se
ci si definisce "finalmente soli", lo si fa evidentemente riferendosi alla
scomparsa di qualcuno che "prima", in un modo o nell'altro, ti si poneva e/o
era percepito "al tuo fianco": la caduta del muro non è stata un cataclisma
atomico che ci ha fatto ritrovare "soli" in senso assoluto, OVVIAMENTE, nè
prima di essa, almeno nel "nostro ambiente" ci si era mai sentiti in alcun
modo "vicini" allo Zio Sam od ai suoi scherani, ALTRETTANTO OVVIAMENTE!!!
... quindi di che cavolo stai straparlando?!?!?! ... chi ha mai detto che
l'Urss sia implosa sotto una "spinta rivoluzionaria in salsa libertaria"?!
... ma proprio perchè essa è "vergognosamente" crollata sotto la spinta
anche della madonna nera polacca, della coca cola, e dei supermarket, e non
solo della estenuante rincorsa alle guerre stellari reaganiane, sarebbe
tanto più doveroso interrogarsi su quanto veramente sia desiderabile per la
"gente" quel "socialismo da caserma" che, nella più ottimistica delle
interpretazioni, era venuto edificandosi sotto le cupole del Cremlino
(riguardo alle quali, personalmente, trovo non deboli suggestioni anche
nella categoria wittfogelliana di "dispotismo asiatico" ... vedi un po')!
> E se ci pensi bene ritovare la forza di camminare con le proprie gambe è
> diventato più difficile, lo è diventato per noi che potevamo contrapporci al > blocco dell'est falsamente socialista, ma lo è diventato tanto di più per
> l'Africa prima di tutto, e poi per tutti i paesi del medio oriente, e pure
> per tanti paesi dell'Europa che sono stati attraversati e sottomessi da
> guerre vere e guerre economiche. Nessuno essere umano di questi paesi ti
> dirà che stava peggio prima, escluso i nuovi signorotti, gli altri ti
> diranno che debbono espatriare magari per fare le mignotte,
> insomma Marco saranno stati degli Stati però la sanità gratuita pure di un
> certo livello l'avevano, infatti io conoscevo gente che si andava a curare
> la cecità in Unione Sovietica, la scuola gratis pure, c'erano le file ai
> teatri, le nonne se ne stavano ai Bar di Praga a prendersi il te o magari il > grappino o una boccia intera di grappa
> e così via.
> E senza contare che da quando è caduto il muro sulle note dell'inno alla
> gioia si è scatenata una guerra totale e globale.
MM: Ma, secondo te, cosa intendo appunto dire, quando scrivo <<Che poi
oggi, si
possa in qualche modo "rimpiangere" l'epoca del bi-polarismo, almeno
rispetto alla tracotanza che Monsieur le Capital può impunemente permettersi
sul piano globale della imposizione/tutela armata dei propri interessi
geo-politici, credo che sia tanto evidente quanto però pericolosamente
carico di ambiguità, tutte da "rischiarare criticamente">>?! Il fatto è che
il vero oggetto del contendere fra me e te, a questo punto, pare collocarsi
proprio in queste <<ambiguità>>, che quelli come me è da un bel pezzo che
sono andati "rischiarando criticamente" in tutt'altra maniera che la tua!
> E se uno piglia un atlante vede che in tutti i punti nodali ci sta la
> bandiera non dell'Impero astratto, ma dell'impero concreto americano e dei
> suoi sub imperi.
MM: E chi l'ha mai negato?!?!
> con affetto
> Vittoria
> L'Avamposto degli Incompatibili
MM: Con affetto anch'io, ma anche con un bel po' di ... estenuata
sensazione di impotenza, nei confronti di una pur sempre cara amicona!
Marco (M.)